I ricercatori hanno scoperto evidenze tra l'aspirina e la plastica riciclata. Vediamo quali sonoUn gruppo di ricercatori ha scoperto che l’idrolisi acida di un polimero vinilico riciclato induce ad una scomposizione chimica in acido salicilico e acido acetico. Questi acidi, debitamente trattati, sono i componenti per l’aspirina. Siamo pervasi ormai ogni giorno da notizie sull’inquinamento della plastica, sulla difficoltà di riciclare tutta quella che viene giornalmente prodotta, sulle difficoltà tecniche del processo di recupero meccanico delle varie tipologie di polimeri che troviamo nei prodotti e vediamo con speranza le nuove forme di riciclo non meccanico che si stanno studiando e testando. Esistono polimeri decisamente difficili da riciclare, dove le tecnologie molecolari di scomposizione dei componenti chimici potranno dare speranze industriali, per risolvere i vari problemi tecnici che comportano una percentuale di riciclo così bassa nel mondo. La via più sbrigativa, secondo alcune scuole di pensiero attuali, sarebbe quella di seguire le ideologie del movimento PlasticFree, che segue l’utopia di vivere senza plastica. Oggi, se ci guardiamo intorno, capiamo che nel breve periodo sembra impossibile sostituire tutti i prodotti plastici con prodotti alternativi che abbiano un costo sostenibile e un impatto ambientale corretto. Sarà sicuramente una strada da seguire quella di evitare la produzione di prodotti plastici usa e getta, in quanto la plastica nasce per durare. Una buona notizia viene dall’Universitàdi Shinshu, dove un ricercatore ha scoperto che l’idrolisi acida di un polimero vinilico porta alla formazione di acido salicilico e acido acetico, componenti di base dell’aspirina, che potrebbero, tramite passaggi chimici, ritornare a trasformarsi i composti in polimeri vinilici. Ma cosa sono i polimeri vinilici? Questi polimeri sono composti da monomeri vinilici, in pratica sono piccole molecole create da un doppio legame carbonio-carbonio e costituiscono la seconda più famosa ed utilizzata famiglia di polimeri. Tuttavia il vinile riciclato è di difficile utilizzo, in quanto instabile e di difficile manipolazione industriale, quindi i ricercatori stanno studiando i meccanismi di varie reazioni chimiche, per capire se forniranno indicazioni per nuove applicazioni sui vinili riciclabili e sulle sue applicazioni su scala industriale.Categoria: notizie - economia circolare - aspirina
SCOPRI DI PIU'Un fermo produttivo di un impianto a ciclo continuo necessità di programmazione, competenza, velocità ed efficienzaI reparti di produzione a ciclo continuo utilizzano impianti che massimizzano i rendimenti produttivi, attraverso la riduzione al minimo di fermi, lavorando normalmente su tre turni giornalieri. Ma le macchine, pur efficienti, sono soggette ad usura, ed è per questo si rende necessario provvedere ad una corretta programmazione delle fermate per manutenzione.Argomenti principali trattati nell’articolo:- Quali regole adottare per programmare i fermi produttivi per la manutenzione- Come gestire il magazzino dei ricambi per gli impianti produttivi- Quali differenze, tra costi e risultati, tra un servizio di manutenzione interna o esterna l’azienda- Come ammortizzare e imputare a bilancio i costi del servizio di manutenzione Nell’ambito del budget produttivo, la fermata per manutenzione ha due fattori importanti che devono essere attentamente calibrati: il tempo, che implica una mancanza di merce da vendere o da stoccare a magazzino, e i costi degli interventi, che coinvolgono l’organizzazione tecnica aziendale nel suo complesso. Quali regole adottare per programmare i fermi produttivi per la manutenzione Programmare i fermi produttivi per le manutenzioni, in un ambiente di produzione industriale a ciclo continuo, è fondamentale per mantenere l'efficienza delle apparecchiature e prevenire guasti. Ci sono alcune regole importanti da rispettare per non farsi trovare impreparati durante il fermo: - Prima di programmare un fermo produttivo, è essenziale condurre un'analisi delle condizioni degli impianti produttivi. Ciò aiuta a determinare la necessità e l'urgenza della manutenzione. - Pianificare i fermi produttivi con un buon anticipo in modo da avere tempo per coordinare tutte le risorse necessarie. - Cercare di programmare i fermi produttivi durante i periodi di bassa domanda o quando l'impatto sulla produzione sarà minimo. - Assicurarsi che tutti i dipendenti e le parti interessate siano informati dei tempi e delle durate previste dei fermi. - Prima del fermo, accertarsi di avere tutti i ricambi e gli strumenti necessari a portata di mano. - Assicurarsi che il personale incaricato delle manutenzioni sia adeguatamente formato e abbia le competenze necessarie. - Dopo ogni fermo produttivo, analizzare l'efficacia della manutenzione. Questo aiuta a migliorare i processi futuri. - Documentare ogni fermo produttivo, includendo le ragioni del fermo, le azioni intraprese e i risultati. Questo fornirà dati preziosi per la pianificazione futura. Come gestire il magazzino dei ricambi per gli impianti produttivi La gestione del magazzino dei ricambi, in un ambiente di produzione industriale a ciclo continuo, è essenziale per garantire che gli impianti stessi funzionino senza interruzioni non pianificate. Ci sono pezzi di ricambio che possono essere acquistati dai fornitori in poco tempo, mentre altri, specialmente quelli creati appositamente, hanno bisogno di settimane o mesi tra l’ordine e la consegna. Questo significa quanto sia importante saper pianificare la gestione del magazzino ricambi, sia per le manutenzioni programmate che per quelle straordinarie. Anche in questo caso sarebbe buona cosa tenere presente alcune semplici regole: - Classificare i ricambi in base alla loro importanza. Per esempio, ricambi critici che potrebbero causare fermi produttivi se non disponibili, ricambi regolarmente usati, e ricambi meno frequenti. - Stabilire livelli di scorta minimi e massimi per ogni componente. I ricambi critici potrebbero richiedere livelli di scorta più elevati. - Utilizzare un sistema informativo di gestione magazzino (come un ERP) che ti permetta di tracciare l'inventario in tempo reale, registrare le uscite e gli ingressi e prevedere le esigenze future. - Eseguire revisioni periodiche dell'inventario per assicurarsi che i livelli di scorta siano adeguati e per identificare eventuali ricambi obsoleti o in eccesso. - Assicurarsi che i ricambi siano di alta qualità e che vengano immagazzinati in condizioni adeguate per prevenire danni o deterioramenti. - Posizionare i ricambi più usati in luoghi facilmente accessibili. Utilizzare un’etichettatura chiara e sistemi di codifica per trovare rapidamente ciò di cui hai bisogno. - Stabilire relazioni con fornitori affidabili che possano fornire ricambi di qualità in tempi rapidi, se necessario. - Tenere traccia dei costi associati all'immagazzinamento dei ricambi, compresi i costi di acquisto, di immagazzinamento e di obsolescenza. - Considerare l'idea di avere un kit di emergenza per fermi imprevisti, contenente gli strumenti e i ricambi più critici. Quali differenze, tra costi e risultati, tra un servizio di manutenzione interna o esterna l’azienda L'opzione tra mantenere un servizio di manutenzione interna o esternalizzarla, in aziende con produzioni a ciclo continuo, può avere impatti sia sui costi che sui risultati. E’ difficile dare un suggerimento assoluto su quale tipo di organizzazione di manutenzione sia consigliabile per l’azienda, in quanto entrano in gioco la tipologia di produzione, la complessità degli impianti, la dimensione degli stessi, la diffusione commerciale o meno delle macchine produttive e molti altri fattori. Inoltre, molte aziende adottano un approccio ibrido, mantenendo un piccolo team interno per le esigenze quotidiane e collaborando con fornitori esterni per esigenze specializzate o progetti di grande scala. Possiamo, in via generale vedere i pro e i contro di una struttura di manutenzione interna all’azienda o di una a chiamata: Manutenzione Interna - Il personale interno comporta costi fissi come stipendi, benefici, formazione e strumentazione. - L'azienda potrebbe dover investire in attrezzature, strumenti e formazione specifica per il team di manutenzione. - Il personale interno ha una conoscenza approfondita degli impianti e delle loro specifiche esigenze. - In caso di guasto, il team interno può intervenire immediatamente, riducendo i tempi di fermo. - Il team interno è maggiormente allineato agli obiettivi e alle culture dell'azienda. Manutenzione Esterna - I costi sono variabili e si basano sul lavoro effettivamente svolto. Potrebbero non esserci costi fissi. - L'esternalizzazione può ridurre i costi complessivi, soprattutto se le esigenze di manutenzione sono sporadiche. - Le aziende esterne spesso hanno una vasta esperienza in specifici campi della manutenzione e possono fornire soluzioni innovative. - L'azienda può scegliere tra diversi fornitori e servizi, in base alle esigenze. - Potrebbe esserci un tempo di risposta più lungo in caso di guasti, a meno che non si abbia un accordo di servizio specifico. - L'azienda potrebbe avere meno controllo diretto sulla qualità e sui tempi del lavoro svolto. Come ammortizzare e imputare a bilancio i costi del servizio di manutenzione La contabilizzazione e l'ammortamento dei costi del servizio di manutenzione in un'azienda con produzione a ciclo continuo è un processo essenziale per garantire una corretta rappresentazione dei costi nel bilancio. Questo, inizia classificando i costi di manutenzione, che possono essere diretti (come pezzi di ricambio o ore lavorative dei tecnici) o indiretti (come l'amministrazione del servizio di manutenzione). I costi legati alle attività di manutenzione di routine, che mantengono l'attrezzatura in condizioni operative normali, sono spesso registrati come costi operativi. Vengono imputati al conto economico nell'anno in cui sono sostenuti. Se la manutenzione prolunga la vita utile dell'attrezzatura o ne aumenta il valore, questi costi possono essere capitalizzati come miglioramenti e ammortizzati nel tempo. Una volta capitalizzati, vengono ammortizzati sul conto economico nel corso della vita utile dell'attrezzatura o dell'asset migliorato. La durata e il metodo di ammortamento (ad esempio, lineare o decrescente) dovrebbero essere coerenti con le politiche contabili dell'azienda. Inoltre, registrare i costi di manutenzione nel sistema contabile, garantisce che vengano attribuiti ai periodi appropriati. Questo aiuta nell'analisi dei costi e nella pianificazione finanziaria. Periodicamente, è necessario analizzare le spese di manutenzione per identificare le tendenze, valutare l'efficacia delle attività di manutenzione e determinare se ci sono opportunità per migliorare l'efficienza. Assicurarsi che i responsabili di budget e altre funzioni interessate, siano informati sui costi di manutenzione e su come vengono contabilizzati. Ciò garantisce una pianificazione e una previsione finanziaria più precise.
SCOPRI DI PIU'Creare un conglomerato cementizio con prestazioni superiori a quelli tradizionali usando i polimeriQuando si parla di cemento armato, si tende ad immaginare una struttura di grandissima resistenza, dove il cemento fa da collante ad una miscela calibrata, fatta di inerti ed acqua che, con l’aiuto dei ferri di armatura, permette la costruzione di elementi di grande portanza e resistenza. Nella parola stessa, cemento armato, si esprime l’elemento principe che permette di avvolgere gli altri componenti, creando una monolitica struttura. Quindi, il cemento è il mezzo con cui si permette all’impasto di consolidarsi, realizzando gli elementi strutturali che vediamo, come muri, ponti, pavimenti, solai e molte altre cose. Cosa sono i calcestruzzi polimerici Oggi sappiamo che il cemento non è più l’unico elemento che permette un irrigidimento dell’impasto, e non è più quello che permette di raggiunge performances strutturali migliori in assoluto. Infatti nascendo, il calcestruzzo polimerico, esprime resistenze a compressione, a trazione e a flessione, rispetto al calcestruzzo ordinario, maggiori. E’ anche più resistente alla corrosione, agli attacchi chimici e all'usura, il che lo rende adatto per una varietà di applicazioni, tra cui i pavimenti industriali, i ponti, i pannelli da parete, le barriere acustiche, i prefabbricati e molti altri elementi. I calcestruzzi polimerici, noti anche come RPC (Reactive Powder Concrete), sono composti da un'alta percentuale di polveri reattive, aggregati fini, fibre e una minima quantità di acqua. Questo li rende molto più resistenti e duraturi rispetto ai calcestruzzi tradizionali. Ci sono diverse tipologie, tra cui calcestruzzi epossidici, poliestere, acrilici e altro ancora, a seconda del tipo di resina utilizzata. Se prendiamo in esame, per esempio, il calcestruzzo epossidico, possiamo dire che è un tipo di calcestruzzo polimerico in cui una resina epossidica viene utilizzata come legante al posto del tradizionale cemento Portland. Questo legante unisce gli aggregati per formare un materiale molto resistente e duraturo. La resina epossidica offre diversi vantaggi rispetto al cemento tradizionale. Innanzitutto, è estremamente resistente agli agenti chimici, il che rende il calcestruzzo epossidico un'ottima scelta per applicazioni in ambienti aggressivi, come strutture di trattamento delle acque, depositi di prodotti chimici e strutture industriali dove potrebbe esserci esposizione a sostanze chimiche corrosive. Inoltre, la resina epossidica può fornire un legante più forte e più flessibile rispetto al cemento tradizionale, in quanto può resistere a carichi di trazione e a prevenire crepe e rotture. Questo rende il calcestruzzo epossidico una scelta popolare per applicazioni come pavimentazioni industriali, riparazioni di strutture in calcestruzzo e rivestimenti di protezione. Come bilanciare gli inerti con la resina episodica nei calcestruzzi Il processo di bilanciamento degli inerti con la resina epossidica nei calcestruzzi epossidici è cruciale per ottenere le proprietà desiderate del calcestruzzo. Questo può variare in base a diversi fattori, come l'applicazione specifica, la tipologia di resina epossidica utilizzata, e le proprietà degli inerti stessi. Un modo comune per bilanciare la resina epossidica con gli inerti è attraverso un processo di prove, in cui vengono effettuati diversi campioni con diverse proporzioni di resina e inerti, fino a trovare la miscela che fornisce le proprietà desiderate. Tuttavia, ci sono anche alcune linee guida generali che possono essere seguite. Ad esempio, per un calcestruzzo epossidico standard, la quantità di resina può essere tra il 10% e il 20% in peso della miscela totale. Gli inerti, che possono includere sabbia, ghiaia e altri materiali simili, costituiranno quindi la maggior parte della miscela. È importante anche considerare le proprietà specifiche degli inerti e della resina epossidica. Ad esempio, alcuni inerti possono avere un'alta assorbenza, il che significherebbe che potrebbero richiedere più resina per assicurarsi che tutti gli elementi siano completamente ricoperti. Infine, il bilanciamento di resina e inerti può anche essere influenzato dalla tecnica di miscelazione utilizzata, e quindi potrebbe essere necessario ricalibrare le proporzioni per ottenere la consistenza desiderata, assicurandosi che il calcestruzzo possa essere lavorato correttamente. Come realizzare un impasto corretto per ottenere un calcestruzzo epossidico La preparazione di un impasto corretto per il calcestruzzo epossidico richiede attenzione e cura. La scelta della resina epossidica e degli inerti (come sabbia e ghiaia) è cruciale, infatti questi devono essere di alta qualità e adatti all'applicazione specifica. La proporzione tra la resina epossidica e gli inerti può variare in base all'applicazione specifica e alle proprietà desiderate del calcestruzzo, come abbiamo visto. Prima di tutto sarà necessario miscelare la resina epossidica con l'indurente secondo le istruzioni del produttore. Successivamente, si aggiungeranno lentamente gli inerti, assicurandoti che siano completamente ricoperti dalla resina. Si continuerà a mescolare fino a ottenere una consistenza omogenea. In questa operazione sarà importante utilizzare attrezzature appropriate per evitare l'esposizione degli operatori ai fumi della resina. Una volta miscelato, il mix di calcestruzzo epossidico dovrebbe essere collocato nell'area o nella forma desiderata il più velocemente possibile, dato che l'epossidico inizia a indurire non appena viene miscelato con l'indurente. Una volta che il calcestruzzo epossidico sarà stato collocato, dovrebbe essere lasciato a indurire il tempo necessario, che può essere variabile a seconda della specifica resina utilizzata, ma di solito richiede almeno 24 ore. Resistenza al fuoco dei calcestruzzi polimerici Come tutte le medaglie, anche il calcestruzzo polimerico ha un lato di gran qualità, come abbiamo visto, ma ha anche un lato da non sottovalutare, che si esprime nella bassa resistenza al fuoco. Infatti, il comportamento al fuoco dei calcestruzzi polimerici non è altrettanto studiato quanto quello dei calcestruzzi tradizionali. Tuttavia, i materiali polimerici in genere tendono a essere più sensibili al calore e alle fiamme rispetto ai materiali inorganici come il cemento. Uno dei problemi principali è che, a temperature elevate, i legami chimici tra le molecole di polimero possono rompersi, causando la decomposizione del materiale. Questo può portare alla formazione di gas tossici e può innescare un collasso strutturale. Sarebbe importante, quindi, eseguire ulteriori ricerche per comprendere meglio come migliorare la resistenza al fuoco dei calcestruzzi polimerici, con l'aggiunta di additivi ignifughi o l'uso di tecniche di progettazione per ridurre l'impatto del calore sul materiale.
SCOPRI DI PIU'Molti fattori influenzano il valore reale di una pressa che, se non considerati, potrebbero portare a numerose problematicheIl mercato delle presse usate è forse uno dei più floridi e attivi nel mondo tra i macchinari di produzione delle materie plastiche nel mondo. Anche nelle presse ad iniezione per le materie plastiche, l’evoluzione tecnologica ha assunto un ruolo fondamentale, non solo in termini di performance lavorative, quindi velocità, dimensioni dei pezzi stampabili, accessoristica e molte altre cose, ma anche nel campo del risparmio energetico e della riduzione dei costi di manutenzione. La vita delle presse ad iniezione è piuttosto lunga, ed è per questo che il mercato dell’usato ha assunto una dimensione importante nel settore delle materie plastiche. Per chi è intenzionato ad acquistare una pressa ad iniezione per le materie plastiche usata è importante capire lo stato qualitativo della macchina a cui è interessato, per non buttare via i soldi e, cosa non trascurabile, trovarsi con un impianto produttivo in azienda che non rispetta le aspettative richieste. Quindi, valutare la qualità e il valore di una pressa per le materie plastiche usata richiede una combinazione di controlli visivi, test meccanici e di documentazione. Ci sono alcuni passi importanti da compiere per poter valutare la qualità di una pressa che si desidera acquistare: Documentazione e Storia della Macchina - Verifica la presenza di manuali, registri di manutenzione e certificazioni - Controllare la data di costruzione e la vita operativa della macchina espresse in ore lavorate - Esaminare eventuali precedenti problemi o riparazioni Ispezione Visiva - Esaminare l'usura esterna, le crepe, la ruggine o altri segni di danno - Assicurarsi che tutti i pannelli, le coperture e le protezioni siano al loro posto e in buone condizioni - Verificare che non ci siano perdite di olio o altri fluidi. Test Funzionale - Accendere la macchina e far funzionare tutti i suoi componenti, controllando che funzioni senza intoppi o rumori strani. - Verificare la pressione, la temperatura e altre specifiche per assicurarti che siano all'interno delle gamme specificate Componenti e Accessori - Esaminare lo stato delle componenti chiave come cilindri, viti, motori e sistemi elettronici - Controllare la disponibilità e la condizione degli accessori inclusi, come i manipolatori o gli estrattori. Software e Controlli - Verificare che il software di controllo sia aggiornato e funzionante - Assicurarsi che tutti i controlli e i display funzionino correttamente. Valutazione Economica - Confrontare il prezzo richiesto con il valore di mercato attuale delle macchine simili - Considerare la domanda e l'offerta attuali nel tuo mercato locale. Verifica della Conformità - Assicurarsi che la macchina rispetti le normative e gli standard locali per la sicurezza e l'efficienza energetica. In generale, la condizione, l'età, la marca, le specifiche tecniche e la domanda nel mercato determinano il valore di una pressa per le materie plastiche usata.Quali sono le parti di una pressa ad iniezione usata di maggior costo se usurate?Le pressa ad iniezione per le materie plastiche sono macchine complesse, e alcune dei loro componenti sono particolarmente costosi da sostituire o riparare se usurati o danneggiati. Vediamo alcune delle parti di una pressa ad iniezione che, se usurate, possono comportare costi significativi: Unità di Plastificazione Vite di Iniezione. È responsabile dell'iniezione del materiale fuso nella cavità dello stampo. Una vite usata o danneggiata può influire sulla qualità del prodotto finito e sulla consistenza del processo. Cilindro (o canale) di Iniezione. Funziona in tandem con la vite. Se corroso o usato, può influire sulla qualità della plastificazione e, quindi, del prodotto. Unità di Chiusura. Se deformate o danneggiate, possono influire sulla corretta chiusura dello stampo, causando problemi come la fuoriuscita di materiale o la formazione di pezzi non conformi. Sistema Idraulico Pompe Idrauliche. Esse alimentano il movimento di molte parti della pressa ad iniezione. Se sono usate o danneggiate, possono compromettere l'intera operatività della macchina. Sistemi Elettrici Pannello di Controllo. È il cervello operativo della pressa. Se danneggiato o obsoleto, può essere costoso da sostituire, e senza di esso, la macchina potrebbe non funzionare correttamente. Assicurarsi, inoltre, che tutti gli schermi, pulsanti e leve funzionino correttamente e controlla eventuali segni di bruciature o danni.Servomotori e Azionamenti. Questi componenti sono essenziali per il movimento preciso e la funzionalità della macchina. Se si guastano, possono essere costosi da riparare o sostituire. Cavi e Connettori. Esaminare il cablaggio per eventuali segni di usura, danni o bruciature. Sensori e Trasduttori. Controllare che i sensori di temperatura, pressione e posizione funzionino correttamente e che siano calibrati.Sistemi di Raffreddamento Una unità di raffreddamento inefficiente può portare a surriscaldamenti e potenziali danni ad altre parti della macchina. La sostituzione o la riparazione del sistema di raffreddamento può essere costosa. Sistemi di Sicurezza Mentre essenziali per la sicurezza operativa, la sostituzione di sistemi di sicurezza avanzati può essere onerosa. È sempre importante tenere presente che la prevenzione attraverso una manutenzione regolare e adeguata può spesso evitare danni costosi e prolungare la durata della macchina. Se si sta considerando l'acquisto di una pressa ad iniezione usata, sarebbe saggio fare un'ispezione approfondita di queste parti critiche o avere un tecnico esperto che effettui la valutazione.
SCOPRI DI PIU'Un atteggiamento a volte dettato dalla fretta, dalla superficialità e dall’idea di essere fortiPer offendere le persone, creare una insanabile distanza, costruire piano piano dei muri, non sempre è necessario farlo con argomentazioni o con azioni eclatanti e nette. Il linguaggio del corpo, la mancanza di attenzione, il dare per scontato una serie di rapporti e di posizioni, il non rivolgere la parola e, soprattutto, la mancanza di una disponibilità concreta nello stare ad ascoltare gli altri crea distanza, frustrazione e irriconoscenza.L’eccessiva concentrazione su noi stessi, sui nostri progetti, sui nostri obbiettivi, marginalizzano le persone che abbiamo intorno, gli amici, anche chi ci vuole bene. Se ci fermiamo a pensare quante volte può esserci capitato nella vita, sia di subire che di far subire questi comportamenti, forse riflettendo potremmo migliorare noi stessi. Questo esercizio lo fece anche Charles Plumb, un pilota di aerei nella guerra del Vietnam. Dopo molte missioni di combattimento, il suo aereo fu abbattuto da un missile. Plumb si paracadutò, fu catturato e trascorse sei anni in una prigione nordvietnamita. Al suo ritorno negli Stati Uniti, ha iniziato a tenere conferenze raccontando la sua esperienza in prigione e ciò che aveva imparato. Un giorno, in un ristorante, fu accolto da un uomo: - Ciao, sei Charles Plumb, eri un pilota in Vietnam e sei stato abbattuto, vero? "Sì, come fai a saperlo?" chiese Plumb. - Sono stato io a piegare il tuo paracadute. Sembra che abbia funzionato bene, vero? Plumb quasi annegò di sorpresa e rispose con gratitudine: "Certo che ha funzionato, e ti sono grato, altrimenti non sarei qui oggi." Essendo solo quella notte, Plumb non riusciva a dormire, pensando e chiedendosi: Quante volte ho visto quest'uomo sulla portaerei e non gli ho mai detto buongiorno? Io ero un pilota arrogante e lui un semplice marinaio. Pensò anche alle ore che il marinaio trascorreva umilmente in barca avvolgendo i fili di seta di diversi paracadute, tenendo tra le mani la vita di qualcuno che non conosceva. Ora, Plumb inizia le sue lezioni chiedendo al suo pubblico: - Chi ha piegato il tuo paracadute oggi? Quante volte nella nostra giornata siamo arroganti, ignoranti, maleducati a causa della fretta del lavoro, delle faccende domestiche o dei problemi personali? Spesso questo accade a persone che amiamo e che vogliono il nostro bene o anche con un semplice sconosciuto. Traduzione automatica. Ci scusiamo per eventuali inesattezze. Articolo originale in Italiano. Sconosciuto
SCOPRI DI PIU'Costruzione di una piattaforma tecnologica per il riciclo dei rifiuti plasticiTechnip Energies (T.EN), società leader nell’ingegneria e nella tecnologia per la transizione energetica, e Versalis, società chimica di Eni, hanno sottoscritto un accordo finalizzato all’integrazione delle tecnologie Hoop® di Versalis con quelle di purificazione Pure.rOilTM e Pure.rGasTM di T.EN, costituendo una piattaforma tecnologica per il riciclo chimico avanzato dei rifiuti plastici.Questa piattaforma tecnologica permette di realizzare un processo di riciclo della plastica teoricamente infinito, producendo nuovi polimeri vergini adatti a tutte le applicazioni e identici ai polimeri provenienti da materie prime fossili. Versalis contribuisce con la tecnologia proprietaria Hoop®, un processo di pirolisi che consente il riciclo di rifiuti plastici misti con elevate prestazioni in termini di resa, recupero e flessibilità nella gestione di diversi tipi di feedstock. T.EN contribuisce con la sua esperienza nella progettazione di forni per etilene e steam-cracker, con gli oltre 700 steam-cracker in tutto il mondo che operano con la sua licenza, e con le tecnologie proprietarie di preparazione e purificazione, rispettivamente Pure.rGasTM e Pure.rOilTM, che garantiscono un’integrazione sicura, affidabile e ottimizzata con i cracker esistenti e quelli di nuova generazione. Le tecnologie integrate di Versalis e T.EN contribuiranno a sostenere l’economia circolare, riducendo l’impronta carbonica complessiva nella catena del valore dei polimeri. “Siamo lieti di unire le forze con Versalis per commercializzare le nostre tecnologie combinate per il riciclo dei rifiuti plastici. Questa alleanza contribuirà a rafforzare la leadership di Versalis e di T.EN nella trasformazione dei tradizionali prodotti chimici di base e dei polimeri in prodotti sostenibili e decarbonizzati, facilitando la transizione verso l’economia circolare" ha dichiarato Marco Villa, Direttore Generale di Technip Energies. “Riteniamo che le partnership siano acceleratori di crescita molto efficaci, che trasformano sinergie nella forza di cui tutti necessitiamo per rendere il nostro settore sempre più sostenibile. Questa partnership con T.EN, che coniuga le rispettive tecnologie innovative nel riciclo chimico e la lunga esperienza in progetti industriali, consentirà di accelerare l’implementazione di soluzioni concrete ed efficaci per i rifiuti plastici, da applicare poi ovunque vi sia un’opportunità nel mercato globale”, ha dichiarato Adriano Alfani, Amministratore Delegato di Versalis. Info e foto ENI
SCOPRI DI PIU'Un materiale di grandissima diffusione in molti settori che ha una storia prestigiosa e un presente circolare complicatoIl poliuretano è un polimero conosciuto anche da chi non è addetto ai lavori, in quanto lo si identifica facilmente negli isolanti per le abitazioni, nei prodotti chimici di comune utilizzo del fai da te, negli oggetti che arredano le nostre case e in molte altre occasioni. La sua storia nasce agli albori della ricerca sulla chimica dei polimeri, con continui miglioramenti nel corso degli anni e creando nuove applicazioni facendo leva sulle molteplici qualità del composto. Argomenti principali trattati nell’articolo: - Cosa è il poliuretano - Come si produce il poliuretano - Dove si utilizza il poliuretano - Quali caratteristiche tecniche ha il poliuretano - Come si ricicla il poliuretano - Storia del poliuretano Cosa è il poliuretano Il poliuretano è un tipo di polimero che viene utilizzato in una vasta gamma di prodotti a causa della sua versatilità. Si tratta di un materiale che può essere flessibile o rigido e viene utilizzato in prodotti come schiume, elastomeri, adesivi, sigillanti, vernici e molti altri. Le schiume di poliuretano, ad esempio, sono spesso utilizzate in materassi, cuscini e mobili a causa della loro capacità di adattarsi e ritornare alla loro forma originale. I poliuretani possono essere formulati per avere una varietà di proprietà, rendendoli adatti a molte diverse. Come si produce il poliuretano Il poliuretano viene prodotto attraverso una reazione chimica tra due componenti principali: un isocianato e un poliolo. La natura esatta e la proporzione di questi composti determinano le proprietà finali del poliuretano prodotto. Ecco un processo base per produrre poliuretano: Preparazione dei componenti Gli isocianati ei polioli vengono prodotti separatamente attraverso vari processi chimici. Gli isocianati comuni utilizzati includono il diisocianato di toluene (TDI) e il diisocianato di metilene difenile (MDI). I polioli possono variare dalla glicerina ai polieteri. Mescolamento Una volta preparati, gli isocianati e i polioli vengono miscelati insieme in proporzioni controllate. Al mix possono essere aggiunti altri ingredienti come catalizzatori, stabilizzanti, coloranti o additivi per ottenere proprietà specifiche. Reazione Quando gli isocianati ei polioli reagiscono insieme, formano una catena di poliuretano. Questa reazione può essere esotermica (produrre calore). Formazione A seconda dell'applicazione desiderata, la miscela reagente può essere versata in stampi per produrre forme solide come blocchi o lastre, oppure può essere spruzzata o applicata su superfici. Ad esempio, la schiuma spray di poliuretano viene spruzzata sulle superfici per l'isolamento, mentre le schiume flessibili possono essere versate in stampi per produrre cuscini o materassi. Indurimento e Cura Dopo la formazione, il poliuretano richiede un periodo di "cura" durante il quale completa la sua reazione e raggiunge le proprietà desiderate. Taglio o lavorazione Una volta indurito, il poliuretano può essere tagliato, sagomato o lavorato secondo le specifiche dell'applicazione finale. A seconda del tipo e delle proprietà desiderate del poliuretano, i dettagli del processo possono variare. Ad esempio, la produzione di schiume rigide utilizzate per l'isolamento potrebbe differire da quella di elastomeri utilizzati nelle applicazioni industriali. Dove si utilizza il poliuretano Il poliuretano è un materiale estremamente versatile e si trova in una vasta gamma di prodotti grazie alle sue diverse proprietà. Ecco alcuni degli usi comuni del poliuretano: - Schiume flessibili: utilizzate in materassi, cuscini, imbottiture di mobili e sedili automobilistici. - Schiume rigide: utilizzate per l'isolamento termico di edifici, frigoriferi, congelatori e apparecchiature per il riscaldamento e il raffreddamento. - Elastomeri: trovano impiego in suole di scarpe, guarnizioni, cinghie di trasmissione, componenti automobilistici e alcuni adesivi. - Adesivi e sigillanti: utilizzati in edilizia, industria automobilistica e molte altre industriali. - Vernici e rivestimenti: offrono protezione contro l'abrasione, la corrosione ei raggi UV. Sono usati per verniciare automobili, pavimenti e altri oggetti. - Pellicole e fogli: per l'imballaggio, la laminazione e come componenti in prodotti tessili. - Spugne abrasive: usate per lavare e pulire. - Componenti automobilistici: come parafanghi, parti di interni, e componenti di sospensione. - Imballaggi: schiume protettive per l'imballaggio di elettronica e altri beni fragili. - Applicazioni mediche: come bendaggi, impianti e componenti di dispositivi medici. - Fibra di poliuretano: utilizzata in tessuti elastici e abbigliamento. Questi sono solo alcuni esempi. Grazie alla sua versatilità, il poliuretano ha trovato in quasi ogni settore industriale e continua ad essere un materiale chiave in molte innovazioni tecnologiche. Quali caratteristiche tecniche ha il poliuretano l poliuretano è un materiale estremamente versatile con una vasta gamma di proprietà che possono essere adattate in base ai requisiti specifici di un'applicazione. Le caratteristiche tecniche del poliuretano possono variare a seconda della formula specifica, dei componenti utilizzati e del processo di produzione. Tuttavia, alcune delle caratteristiche generali e dei vantaggi del poliuretano includono: - Il poliuretano è noto per la sua resistenza all'usura, al taglio e all'abrasione. - Può essere estremamente elastico e flessibile, il che lo rende ideale per suole di scarpe, guarnizioni e altri prodotti che richiedono elasticità. - Offre una buona resistenza a oli, grassi, solventi e molti altri prodotti chimici. - Il poliuretano ha eccellenti proprietà isolanti, sia termiche che acustiche, ed è spesso utilizzato come materiale isolante in edilizia e in apparecchiature refrigeranti. - Può essere prodotto in una vasta gamma di densità e rigidità, da schiume morbide e flessibili a materiali solidi e duri. - Ha una buona capacità adesiva su una vasta gamma di substrati, il che lo rende utile come adesivo e sigillante. - Il poliuretano ha una buona resistenza all'acqua e non si decompone facilmente quando esposto all'umidità. - Sebbene il poliuretano standard possa degradarsi sotto l'esposizione ai raggi UV, può essere formulato con additivi che migliorano la sua resistenza ai raggi UV. - Mentre il poliuretano non è inerentemente resistente al fuoco, può essere formulato con ritardanti di fiamma per soddisfare specifiche esigenze di resistenza al fuoco. - Ha la capacità del materiale di tornare alla sua forma originale dopo essere stato deformato. Come si ricicla il poliuretano Il riciclo del poliuretano può essere una sfida a causa della sua natura termoindurente e delle diverse forme in cui può presentarsi. Tuttavia, ci sono diverse metodologie adottate per il riciclaggio del poliuretano, a seconda del tipo e dell'applicazione. Ecco alcune delle tecniche comuni: Riutilizzo meccanico Questo metodo coinvolge la triturazione della schiuma di poliuretano in piccoli pezzi che possono essere utilizzati come riempitivi o combinati con altri materiali per produrre nuovi prodotti. Ad esempio, la schiuma triturata può essere utilizzata in cuscini, materassi o come isolamento. Riciclo chimico Glicolisi. Qui, il poliuretano viene scomposto in presenza di glicoli. Questo processo produce polioli che possono essere riutilizzati nella produzione di nuovo poliuretano. Idrogenazione. In questo metodo, il poliuretano viene esposto all'idrogeno ad alte temperature, producendo polioli che possono essere riutilizzati. Pirolisi. Il poliuretano viene scomposto termicamente in assenza di ossigeno, producendo oli che possono essere utilizzati come carburanti o materie prime per la produzione chimica. Riciclaggio energetico. Anziché cercare di recuperare il materiale, il poliuretano può essere incenerito in impianti di incenerimento di rifiuti per recuperare l'energia. Questo metodo trasforma il poliuretano in calore, che può essere utilizzato per produrre elettricità o riscaldare l'acqua. Riciclaggio mediante bonifica. Questo metodo è simile alla glicolisi, ma utilizza ammine alifatiche. Produce ammine e polioli che possono essere utilizzati nella produzione di nuovo poliuretano o altri polimeri. Mentre le tecniche di riciclaggio sono in continua evoluzione, uno dei principali ostacoli al riciclaggio su larga scala del poliuretano è la raccolta e la separazione dei rifiuti di poliuretano dalle altre correnti di rifiuti. Tuttavia, con la crescente enfasi sulla sostenibilità e la gestione dei rifiuti, sono in corso ricerche per sviluppare metodi più efficaci e sostenibili per il riciclaggio del poliuretano. Storia del poliuretano Il poliuretano è stato scoperto nel 1937 dal chimico tedesco Otto Bayer e dal suo team. La ricerca era parte degli sforzi per sviluppare nuovi materiali polimerici durante il periodo tra le due guerre mondiali, quando c'era una grande domanda di alternative ai materiali tradizionali. Otto Bayer è noto per aver sviluppato il processo di produzione di poliuretano utilizzando diisocianati e polioli, il che ha portato alla produzione commerciale di poliuretano nel 20° secolo. Il poliuretano ha una storia interessante e la sua evoluzione e diffusione in vari settori è un esempio di come i nuovi materiali possano rivoluzionare le industrie. Le tappe storiche importanti per il poliuretano sono le seguenti: - 1937. Otto Bayer e il suo team in Germania sviluppano il processo di polimerizzazione per produrre poliuretano usando diisocianati e polioli. - 1940. Durante la Seconda Guerra Mondiale, ci fu un grande bisogno di materiali alternativi a causa della scarsità di risorse come il caucciù. Questo ha portato a un interesse crescente per i poliuretani come potenziale sostituto. Alla fine degli anni '40, le schiume rigide di poliuretano iniziarono ad essere usate per isolamento. - anni '50. Le schiume flessibili di poliuretano diventano popolari come materiale per cuscini e materassi. Inizia la produzione su larga scala di elastomeri di poliuretano, che vengono utilizzati in vari settori, compresa l'industria calzaturiera. - anni '60 e '70. L'uso di schiume di poliuretano per l'isolamento termico degli edifici diventa sempre più comune. La tecnologia del poliuretano continua ad evolversi, portando allo sviluppo di adesivi, sigillanti, rivestimenti e vernici di poliuretano. - 1980. Gli elastomeri di poliuretano diventano comuni in molte industrie. La ricerca si concentra sull'ottimizzazione delle proprietà del poliuretano, come la resistenza alla fiamma e la resistenza all'abrasione. - anni '90 e 2000. Si assiste a una crescente preoccupazione per l'ambiente e la salute, il che porta a ricerche su poliuretani a base d'acqua ea basso contenuto di composti organici volatili (VOC). L'industria automobilistica adotta ampiamente il poliuretano per interni, sedili, e componenti esterni. - anni 2010. Con l'aumento dell'interesse per la sostenibilità, iniziano le ricerche per produrre poliuretani da fonti rinnovabili e biobased. L'innovazione continua con lo sviluppo dei poliuretani con proprietà migliorate, come maggiore resistenza ai raggi UV e migliore resistenza termica. Nel corso degli anni, il poliuretano ha dimostrato di essere un materiale estremamente versatile, adattandosi e rispondendo alle esigenze in continua evoluzione di molte industrie. La sua capacità di essere formulato per una vasta gamma di proprietà ha reso possibile il suo uso in una miriade di, dall'edilizia all'automobile, dai prodotti per la casa all'abbigliamento e molto altro.
SCOPRI DI PIU'Cinque cose che si dovrebbero fare prima di diventare vecchi La nostra vita è un torrente in piena dove chi nuota più forte può galleggiare, farsi vedere quanto si è competitivi, forti, intraprendenti e ambiziosi, anche e soprattutto a scapito degli altri. Chi è sulla riva, ci osserva e, forse, ci ammira, perchè loro non hanno avuto il coraggio di buttarsi nel turbinio delle onde per arrivare prima degli altri ai propri ambiti traguardi, la ricchezza, il prestigio, la fama e l'ammirazione. Gli altri camminano, in fila indiana, lentamente, sulla riva del fiume, cercando solo di mantenersi in vita. Ma molti di quelli che hanno faticosamente domato il fiume, all'arrivo, ripensano al percorso fatto, alla fatica, al pericolo, al tempo passato facendo, sovente, queste considerazioni: Agli occhi degli altri la mia vita è l’essenza del successo, ma a parte il lavoro ho provato poca gioia. Alla fine la mia ricchezza è soltanto una parte della mia vita a cui mi sono abituato. In questo preciso momento malato e sul letto vicino alla morte capisco che tutta la mia ricchezza è insignificante. Puoi assumere qualcuno per guidarti l’auto, puoi assumere gente che ti faccia guadagnare più soldi ma non puoi assumere qualcuno a cui dare la tua malattia. Possiamo avere tante cose ma non possiamo avere una cosa, la vita quando stai per perderla. Trattata bene e gratifica il prossimo. Più invecchiamo più saggi diventiamo, un orologio che vale 30$ è lo stesso di uno che ne vale 300$, tutti e due segnano il tempo, un’auto che vale 30.000$ o una che ne vale 300.000 hanno lo stesso scopo, ti portano a destinazione, se hai una casa da 300 metri o 3000 se sei solo la solitudine è identica. Quindi alla fine spero che tu capisca che avere veri amici con cui parlare è la vera gioia. Sono 5 le cose che dovresti fare: non educare i tuoi figli a essere necessariamente ricchi così, quando saranno grandi, non importerà il prezzo delle cose ma il loro valore. mangia il tuo cibo come una medicina altrimenti dovrai mangiare le medicine come fossero il tuo cibo. dai valore alla tua sposa, alla tua famiglia, ai tuoi amici. trattati bene, gratifica il prossimo. ama le persone che Dio ti ha mandato.Steve
SCOPRI DI PIU'Un additivo di grande efficacia per migliorare alcune prestazioni dei prodotti plasticiNella realizzazione di ricette polimeriche con alte prestazioni fisico-meccaniche ed estetiche, la cera di polietilene si è ricavata uno spazio di tutto rispetto. Se diventa più istintivo e facile da abbinare ad un polimero vergine, l’impiego della cera di polietilene nei polimeri riciclati ha bisogno di alcune nozioni suppletive. Argomenti trattati in questo articolo: - Cosa è la cera di polietilene - Come viene usata la cera di polietilene nei polimeri riciclati - Con quali polimeri si può usare la cera di polietilene e quali vantaggi si ricavano - Come la cera di polietilene può migliorare la lucentezza della plastica - Come la cera di polietilene può migliorare la resistenza all'abrasione? - Perchè unendo la cera di polietilene ai polimeri ne aumentiamo la lavorabilità? - Come dosare la cera di polietilene con i polimeri durante l'estrusione? Cosa è la cera di polietilene La cera di polietilene è un tipo di elemento prodotto dalla polimerizzazione dell'etilene, un idrocarburo, infatti essa è spesso utilizzata in una serie di applicazioni industriali in virtù della sua resistenza, flessibilità e impermeabilità all'acqua. E’ comunemente usata in prodotti come vernici, rivestimenti, cosmetici, polimeri e prodotti per la cura dell'auto. Nei cosmetici, per esempio, può essere utilizzata come agente condizionante della pelle o per dare struttura e consistenza al prodotto. Va ricordato che, essendo un prodotto sintetico, non è biodegradabile e può avere un impatto ambientale se non gestita in maniera responsabile. Come viene usata la cera di polietilene nei polimeri riciclati La cera di polietilene viene utilizzata nei polimeri riciclati principalmente come agente di processo. Questo significa che viene aggiunta durante la fase di produzione per migliorare le proprietà del materiale finale. Uno dei principali problemi con il riciclo dei polimeri è che il processo può degradare le proprietà del materiale, rendendolo meno utile per le applicazioni future. Tuttavia, l'aggiunta di cera di polietilene può aiutare a contrastare questo problema. La cera di polietilene può migliorare quindi la lavorabilità dei polimeri riciclati, rendendoli più facili da modellare. Può anche migliorare le proprietà superficiali del prodotto in plastica riciclato, come la lucentezza e la resistenza all'abrasione. Inoltre, può agire come un lubrificante, riducendo l'attrito tra le particelle del polimero durante la lavorazione. Questo può aiutare a prevenire problemi come l'adesione eccessiva o l'agglomerazione delle masse polimeriche. In definitiva, l'uso della cera di polietilene nei polimeri riciclati può contribuire a produrre un materiale di migliore qualità che può essere utilizzato in una gamma più ampia di applicazioni. Con quali polimeri si può usare la cera di polietilene e quali vantaggi si ricavano La cera di polietilene è versatile e può essere utilizzata con una varietà di polimeri, sia sintetici che naturali. Polietilene (PE) La cera di polietilene può essere utilizzata con il polietilene stesso per migliorare la lavorabilità, la lucentezza e la resistenza all'abrasione dei prodotti. Polipropilene (PP) Quando utilizzata con il polipropilene, la cera può migliorare le proprietà di flusso del materiale, facilitandone la lavorazione. Policloruro di vinile (PVC) E’ spesso utilizzata come lubrificante interno ed esterno nella lavorazione del PVC. Come lubrificante interno, migliora il processo di fusione e miscelazione del PVC, mentre come lubrificante esterno, aiuta a prevenire l'adesione del PVC caldo agli attrezzi e alle apparecchiature di lavorazione. Polistirene (PS) e altri polimeri stirenici In questi materiali, la cera di polietilene può aiutare a migliorare le proprietà di flusso e la resistenza al calore. Poliacrilonitrile butadiene stirene (ABS) Può migliorare le proprietà di flusso del ABS durante la lavorazione, rendendo il materiale più facile da modellare e lavorare. Nell'industria dei colori e delle vernici, la cera di polietilene viene spesso utilizzata per migliorare la resistenza all'abrasione, la resistenza all'acqua, la durezza e la brillantezza dei rivestimenti. Inoltre, può essere utilizzata per modulare la viscosità di vernici e inchiostri. Come la cera di polietilene può migliorare la lucentezza della plastica Quando la plastica si raffredda e si solidifica, la cera di polietilene aiuta a produrre una superficie più liscia e lucida. Questo accade perché riempie le microscopiche irregolarità della superficie del polimero, creando una superficie più riflettente e quindi più lucente. Inoltre, la cera di polietilene può anche agire come un agente rilasciante durante l'estrusione, prevenendo l'adesione del polimero fuso all'attrezzatura di lavorazione. Questo può aiutare a produrre prodotti finiti con una superficie più liscia e uniforme, che contribuisce ad aumentare la lucentezza. Come la cera di polietilene può migliorare la resistenza all'abrasione? La resistenza all'abrasione di un materiale si riferisce alla sua capacità di resistere all'usura quando viene sfregato o graffiato. Nei polimeri, l'aggiunta di cera di polietilene può migliorare la resistenza all'abrasione in vari modi: Riduzione del coefficiente di attrito La cera di polietilene agisce come un lubrificante, riduce il coefficiente di attrito sulla superficie del polimero. Questo significa che quando un oggetto viene sfregato contro la superficie, scivola più facilmente e causa meno danni. Riempimento delle microcavità In questo caso può riempire le microscopiche irregolarità sulla superficie del polimero, creando una superficie più liscia e uniforme che è meno suscettibile all'abrasione. Aumento della durezza della superficie Quando la cera si solidifica nella matrice del polimero contribuisce ad aumentare la durezza della superficie, rendendola più resistente all'usura. Miglioramento della compatibilità dei materiali di riempimento In alcuni polimeri, il prodotto può migliorare la compatibilità tra il polimero e i materiali di riempimento utilizzati, che possono favorire la resistenza all'abrasione. Tuttavia, è importante notare che l'effetto della cera di polietilene sulla resistenza all'abrasione può variare a seconda del tipo di polimero e delle specifiche del processo di produzione. Inoltre, l'aggiunta di troppa cera di polietilene può avere l'effetto opposto e ridurre la resistenza all'abrasione, quindi è importante trovare il giusto equilibrio. Perchè unendo la cera di polietilene ai polimeri ne aumentiamo la lavorabilità? L'aggiunta di cera di polietilene ai polimeri può migliorare la loro lavorabilità attraverso vari meccanismi: La cera di polietilene funge da lubrificante durante il processo di lavorazione dei polimeri, riducendo l'attrito tra le particelle stesse. Questo può facilitare la lavorazione, riducendo l'energia necessaria per modellare o deformare il materiale. La cera di polietilene può anche migliorare le proprietà di flusso del polimero durante la fusione. Questo significa che il materiale fuso fluisce più facilmente, il che può favorire la lavorazione e ridurre il rischio di difetti nel prodotto finale. Può inoltre aiutare a ridurre l'adesione del polimero fuso all'attrezzatura di lavorazione. Questo aiuta a prevenire problemi come l'agglomerazione e facilitare la rimozione del prodotto finale dall'attrezzatura. In alcuni polimeri, la cera di polietilene può migliorare anche la compatibilità tra il polimero e i materiali di riempimento utilizzati. Questo può facilitare la lavorazione e aiutare a ottenere un prodotto finale di migliore qualità. Come dosare la cera di polietilene con i polimeri durante l'estrusione? Il dosaggio della cera di polietilene in un polimero durante il processo di estrusione può variare a seconda di vari fattori, tra cui il tipo di polimero, le specifiche del processo di estrusione, e le proprietà desiderate del prodotto finale. Tuttavia, ci sono alcuni principi generali che possono essere utilizzati come punto di partenza. In generale, la cera di polietilene è solitamente utilizzata in concentrazioni che variano dall'1% al 5% in peso rispetto al polimero. Questo significa che per ogni 100 grammi di polimero, si potrebbe utilizzare da 1 a 5 grammi di cera di polietilene. Durante il processo di estrusione, la cera di polietilene viene generalmente aggiunta al polimero mentre è in fase di fusione. Dopo l'aggiunta di questo additivo, il mix di polimero e cera viene raffreddato e solidificato per formare il prodotto finale. Durante questo processo, la cera di polietilene può aiutare a migliorare, come abbiamo detto, le proprietà del prodotto, come la lucentezza, la resistenza all'abrasione, e la lavorabilità. Come si presenta la cera di polietilene per essere additivata ai polimeri? La cera di polietilene, quando pronta per essere additivata ai polimeri, di solito si presenta in forma solida a temperatura ambiente. Può essere disponibile in diverse forme fisiche, tra cui granuli, fiocchi, polvere, o perle. La forma esatta può variare a seconda delle esigenze di produzione e delle preferenze del produttore. Le cere in forma di granuli o perle sono spesso preferite per la loro facilità di manipolazione e dosaggio. Possono essere facilmente misurate e aggiunte al polimero durante il processo di produzione.
SCOPRI DI PIU'Gli acciai inossidabili, per quanto molto resistenti alla corrosione, possono essere attaccati in particolari condizioniIl trattamento chimico degli acciai ha permesso la formazione di un ampio spettro di caratteristiche qualitative che questi metalli esprimono nei prodotti finiti. Argomenti trattati in questo articolo: - Cosa sono gli acciai inossidabili - Differenza tra l'acciaio e l'acciaio inossidabile - Corrosione degli acciai inossidabili - Dove si impiegano gli acciai inossidabili - Come si ricicla l'acciaio inossidabile Cosa sono gli acciai inossidabili Gli acciai inossidabili sono una famiglia di acciai legati che contengono un minimo del 10,5% di cromo. La presenza di cromo conferisce a questi acciai la loro caratteristica "inossidabilità" o resistenza alla corrosione. Ciò accade perché il cromo reagisce con l'ossigeno nell'aria per formare uno strato molto sottile e stabile di ossido di cromo. Questo strato protegge il materiale sottostante dalla corrosione. Oltre al cromo, gli acciai inossidabili possono contenere altri elementi leganti, come il nichel, il molibdeno, il titanio e il rame, che possono migliorare ulteriormente la resistenza alla corrosione, oltre a modificare altre proprietà dell'acciaio, come la resistenza meccanica, la resistenza al calore e la formabilità. Gli acciai inossidabili possono essere suddivisi in varie classi, tra cui: Acciai inossidabili ferritici Contengono cromo ma poco o nessun nichel. Sono magnetici e hanno una buona resistenza alla corrosione e alla formabilità, ma una resistenza meccanica inferiore rispetto ad altri acciai inossidabili. Acciai inossidabili austenitici Questi sono i più comuni acciai inossidabili e contengono alto cromo e nichel. Non sono magnetici e hanno una eccellente resistenza alla corrosione, oltre a buone proprietà meccaniche e di formabilità. Acciai inossidabili martensitici Contengono cromo e un livello moderato di carbonio. Sono magnetici e possono essere indurite mediante trattamento termico. Hanno una buona resistenza meccanica, ma una resistenza alla corrosione inferiore rispetto ai tipi ferritici e austenitici. Acciai inossidabili duplex Combinano caratteristiche sia degli acciai ferritici che degli acciai austenitici. Hanno una resistenza molto alta alla corrosione e una resistenza meccanica superiore rispetto agli acciai inossidabili austenitici. Differenza tra l'acciaio e l'acciaio inossidabile Per un neofita la differenza tra un acciaio e un acciaio inossidabile a volte potrebbe sfuggire, ma in realtà sono due prodotti essenziali, ma con caratteristiche differenti. L'acciaio e l'acciaio inossidabile sono entrambi leghe di ferro, ma differiscono per la loro composizione chimica e per le proprietà che ne derivano. L'acciaio è una lega composta principalmente da ferro e carbonio. La quantità di carbonio può variare, ma di solito si trova tra lo 0,2% e il 2,1% in peso. L'aggiunta di questo composto all'acciaio aumenta la sua durezza e resistenza, ma rende anche l'acciaio più suscettibile alla corrosione. Inoltre, altri elementi come il manganese, il silicio e il fosforo, possono essere presenti in piccole quantità. L'acciaio inossidabile, come abbiamo visto, è un tipo di acciaio che contiene almeno il 10,5% di cromo. Questo, reagisce con l'ossigeno dell'aria, formando un sottile strato di ossido di cromo sulla superficie del metallo. Lo scopo dello strato è proteggere l'acciaio sottostante dalla corrosione. Altri elementi, come il nichel, il molibdeno e il titanio, possono essere aggiunti per migliorare ulteriormente le proprietà dell'acciaio inossidabile. Corrosione degli acciai inossidabili La corrosione degli acciai inossidabili non è impossibile ed è importante, se li si usa, conoscere come e perché avviene questo fenomeno. Questa può avvenire in vari modi, ma in generale, questi materiali sono noti per la loro resistenza alla corrosione, grazie alla loro capacità, come abbiamo detto, di formare uno strato di ossido di cromo sulla superficie. Tuttavia, ci sono diverse situazioni in cui gli acciai inossidabili possono subire corrosione: Corrosione intergranulare Questo tipo di corrosione avviene lungo i confini del grano nel materiale e può essere causato da un trattamento termico o da saldature inappropriati. Corrosione da pitting Si può verificare quando piccole depressioni o "buchi" si formano sulla superficie dell'acciaio inossidabile. È particolarmente comune in ambienti con alta concentrazione di cloruri. Corrosione da sforzo E’ una particolare tipo di corrosione che può avvenire quando l'acciaio inossidabile è sottoposto a stress meccanico in presenza di un ambiente corrosivo. Corrosione galvanica Può avvenire quando due metalli diversi vengono messi a contatto in presenza di un elettrolita, causando il deterioramento del metallo meno nobile (in questo caso, l'acciaio inossidabile). La prevenzione della corrosione degli acciai inossidabili coinvolge una combinazione di scelte tra materiale corretto, design appropriato, buone pratiche di fabbricazione e, se necessario, l'uso di rivestimenti protettivi o trattamenti di superficie. Dove si impiegano gli acciai inossidabili Gli acciai inossidabili sono utilizzati in una vasta gamma di applicazioni grazie alla loro resistenza alla corrosione, resistenza meccanica, e alla possibilità di formarli in una varietà di forme. Ecco alcuni esempi di dove vengono impiegati: Cucina e utensili da cucina Posate, pentole, elettrodomestici da cucina e superfici di lavoro spesso utilizzano acciaio inossidabile a causa della sua resistenza alla corrosione, facilità di pulizia e aspetto attraente. Industria alimentare e bevande E’ usato nelle apparecchiature per la produzione alimentare e di bevande a causa della sua resistenza alla corrosione, facilità di pulizia e resistenza alla contaminazione. Industria chimica e petrolchimica Le apparecchiature e le tubazioni in queste industrie spesso utilizzano acciaio inossidabile a causa della sua resistenza alla corrosione da una vasta gamma di sostanze chimiche. Costruzione e architettura E’ utilizzato in vari elementi architettonici, inclusi rivestimenti di edifici, grondaie e balaustre. È apprezzato per la sua resistenza alla corrosione e il suo aspetto moderno. Industria medica Gli strumenti chirurgici, gli impianti ortopedici e le apparecchiature ospedaliere Come si ricicla l'acciaio inossidabile Infine, dopo aver visto le caratteristiche chimico – fisiche e l’impiego di questo prezioso elemento vediamo come si può riciclare. L'acciaio inossidabile è altamente riciclabile e il suo riciclo avviene in diversi passaggi: Raccolta Il primo passo nel riciclo dell'acciaio inossidabile è la raccolta dei materiali usati. Questi possono provenire da una varietà di fonti, inclusi elettrodomestici, automobili, costruzioni e demolizioni, e scarti industriali. Separazione Dopo la raccolta, i materiali vengono separati in base al tipo di metallo. Questo può essere fatto manualmente o utilizzando macchinari specializzati come i separatori magnetici (l'acciaio inossidabile è generalmente non magnetico o debolmente magnetico, a differenza di altri tipi di acciaio). Preparazione Una volta separato, l'acciaio inossidabile viene preparato per il riciclo. Questo può includere operazioni come la triturazione e il taglio in pezzi più piccoli, per facilitare la fusione. Fusione Viene poi fuso in un forno ad alta temperatura, durante questo processo, può essere combinato con nuovi materiali per produrre la lega desiderata. Modellazione Dopo la fusione, l'acciaio inossidabile fuso può essere colato in forme, laminato in lastre o trafilato in fili, a seconda dell'applicazione prevista. Uno dei vantaggi del riciclo dell'acciaio inossidabile è che non perde le sue proprietà fisiche o chimiche durante il processo di riciclo, il che significa che può essere riciclato all'infinito senza degradazione.
SCOPRI DI PIU'Saponi, detersivi, shampoo, sono solo alcuni esempi di composti che contengono i tensioattiviCome ogni medaglia esiste un lato brillante e uno scuro, nel nostro caso, oggi, parliamo sia del lato brillante, cioè i prodotti della pulizia che assolvono un compito nobile e doveroso, che del lato scuro, che riguarda l’impatto ambientale dello scarico dei tensioattivi nei fiumi, laghi e mari. Argomenti principali trattati nell’articolo: - Cosa sono i tensioattivi - Categorie e differenze tra i tensioattivi - La storia dei tensioattivi - Cosa comporta lo scarico dei tensioattivi nell’ambiente - Quali sono i tensioattivi biodegradabiliCosa sono i tensioattivi I tensioattivi, noti anche come surfattanti, sono composti chimici che vengono utilizzati comunemente nei detergenti, come lo shampoo, i saponi, i detersivi e molti altri prodotti per la pulizia personale e domestica. La loro principale funzione è quella di abbassare la tensione superficiale tra due fasi immiscibili, come ad esempio l'acqua e l'olio, permettendo loro di mescolarsi in una soluzione omogenea. Questa capacità li rende efficaci per disperdere grasso e sporco, facilitando la pulizia e l'eliminazione delle impurità. I tensioattivi possono essere di diversi tipi: - come anionici - cationici - non ionici - anfoteri ciascuno con proprietà specifiche a seconda dell'applicazione desiderata. Categorie e differenze tra i tensioattivi I tensioattivi possono essere suddivisi in diverse categorie principali in base alla loro polarità e carica elettrica. Le principali categorie di tensioattivi sono: Tensioattivi anionici Questi tensioattivi hanno una carica negativa quando si dissolvono in acqua. Sono comunemente utilizzati nei detergenti per lavanderia e piatti, oltre che nei saponi. Gli esempi includono il solfato di sodio laurile (SLS) e il solfato di sodio laurilsolfonato (SLES). Tensioattivi cationici A differenza degli anionici, i tensioattivi cationici hanno una carica positiva in ambiente acquoso. Sono spesso usati come additivi per ammorbidenti, balsami per capelli e detergenti per tessuti. Esempi di tensioattivi cationici includono i cloruri di ammonio quaternario. Tensioattivi non ionici Questi tensioattivi non hanno cariche elettriche e sono spesso utilizzati in detergenti delicati, come detergenti per pelli sensibili o detergenti per lavastoviglie. Gli esempi includono gli alcoli grassi etossilati (AEO) e i nonilfenoli etossilati (NPE). Tensioattivi anfoteri Possono avere sia cariche positive che negative in diverse condizioni di pH. Sono comunemente utilizzati nei prodotti per capelli, come shampoo e balsami. Un esempio comune di tensioattivo anfotero è il cocamidopropil betaina. Le differenze tra i tensioattivi riguardano principalmente le loro cariche elettriche e le proprietà che queste conferiscono ai composti. Inoltre, il tipo di tensioattivo utilizzato può influire sulla sua efficacia per specifiche applicazioni, come la rimozione di grasso, la schiumosità e la capacità di essere stabile in diverse condizioni di pH e temperatura. La scelta del tensioattivo dipenderà dalle esigenze specifiche del prodotto e dalla sua finalità d'uso. La storia dei tensioattivi L'uso di tensioattivi naturali, come il sapone, risale a migliaia di anni fa. I primi tentativi di pulire e lavare gli oggetti hanno spinto l’uomo all'utilizzo di miscele di oli e grassi di origine animale e vegetale, che contenevano già composti tensioattivi naturali. Questi tensioattivi presenti nel sapone permettevano di ridurre la tensione superficiale dell'acqua, facilitando la pulizia. Tuttavia, la produzione su larga scala di tensioattivi sintetici, come quelli utilizzati oggi, è iniziata nel corso del XX secolo, con importanti sviluppi nella chimica industriale e delle materie prime. Infatti, i primi tensioattivi sintetici furono sviluppati durante la prima metà del XX secolo e vennero utilizzati principalmente nell'industria dei detergenti e dei saponi. Non esiste un singolo inventore dei tensioattivi sintetici, ma il merito va attribuito a molti scienziati e ricercatori che hanno contribuito a sviluppare e perfezionare questi composti chimici nel corso del tempo. La loro scoperta e applicazione hanno avuto un impatto significativo sulla pulizia, igiene e produzione di una vasta gamma di prodotti chimici e beni di consumo moderni. Cosa comporta lo scarico dei tensioattivi nell’ambiente Lo scarico dei tensioattivi nell'ambiente può avere diversi effetti negativi, poiché questi composti chimici possono essere dannosi per gli ecosistemi acquatici e terrestri. Vediamo alcune delle principali problematiche ambientali correlate allo scarico di tensioattivi in ambiente: Inquinamento dell'acqua I tensioattivi possono arrivare nei corpi d'acqua attraverso gli scarichi domestici e industriali. Questi composti possono alterare la tensione superficiale dell'acqua, riducendo la capacità degli organismi di planare o galleggiare. Ciò può avere effetti negativi su alcune specie acquatiche, come insetti o piccoli animali che si muovono sulla superficie dell'acqua per alimentarsi o riprodursi. Tossicità per la vita acquatica Alcuni tensioattivi, specialmente quelli non biodegradabili, possono essere tossici per organismi acquatici come pesci, invertebrati e piante acquatiche. Questi composti possono danneggiare gli organismi presenti negli ecosistemi acquatici, alterando la loro fisiologia e la loro capacità di sopravvivenza e riproduzione. Formazione di schiuma Lo scarico eccessivo di tensioattivi può portare alla formazione di schiuma sulla superficie dell'acqua, specialmente in corrispondenza di fonti di scarico come fiumi o laghi. Questa schiuma può interferire con il trasporto dell'ossigeno, creare ostruzioni e ostacoli per la fauna e diventare un problema estetico. Inquinamento del suolo Se i tensioattivi vengono assorbiti nel terreno, possono contaminare le acque sotterranee o influenzare negativamente i microrganismi del suolo, compromettendo la salute e la fertilità del terreno. Quali sono i tensioattivi biodegradabili I tensioattivi biodegradabili sono composti chimici che possono essere facilmente scomposti e decomposti in modo naturale dagli organismi biologici presenti nell'ambiente, come batteri e altri microrganismi. Questa caratteristica li rende meno dannosi per l'ambiente rispetto ai tensioattivi non biodegradabili, poiché si degradano rapidamente e si trasformano in sostanze meno tossiche. Vediamo quali sono i principali tensioattivi biodegradabili:Tensioattivi a base di zucchero Sono ottenuti da fonti vegetali come il mais, la canna da zucchero o il cocco. Sono considerati biodegradabili e spesso utilizzati in prodotti per la pulizia ecologici e sostenibili. Tensioattivi a base di amminoacidi Sono derivati dagli amminoacidi, i mattoni costitutivi delle proteine. Sono biodegradabili e comunemente usati in prodotti per l'igiene personale, come shampoo e detergenti delicati. Tensioattivi a base di oli vegetali Alcuni tensioattivi possono essere ottenuti dalla saponificazione di oli vegetali come l'olio di palma o l'olio di cocco. Sono biodegradabili e utilizzati in prodotti per la pulizia e per la cura della pelle. Tensioattivi enzimatici Sono basati su enzimi, che sono proteine naturali altamente biodegradabili. Sono spesso utilizzati in detergenti per lavanderia e lavastoviglie. Tensioattivi di origine naturale Alcuni tensioattivi possono essere estratti da fonti naturali come le saponarie (Sapindus spp.) o altri alberi e piante. Quando si scelgono prodotti contenenti tensioattivi, è sempre consigliabile cercare quelli con etichette "biodegradabili" o "ecologici" per contribuire a ridurre l'impatto ambientale del loro utilizzo.
SCOPRI DI PIU'Il problema delle bolle di calore nelle città fortemente cementificate, ha bisogno di risposte tecnico-politiche efficaciLe estati, sempre più roventi, stanno portando, soprattutto nelle città, un livello di temperatura molto elevato e distribuito, non solo nelle ore diurne, ma anche durante la notte, rendendo invivibile la vita ai cittadini. Argomenti principali trattati nell’articolo: - Urbanistica e calore urbano - Cosa è la depavimentazione urbana - Come risolvere il problema delle isole di calore urbane - Perché le pavimentazioni impermeabili assorbono e rilasciano il calore più di quelle permeabili - Quali sono i progetti più importanti di depavimentazione urbana Urbanistica e calore urbano L’urbanizzazione delle città storiche, ha visto la crescita di edifici abitativi e attività commerciali in nuclei sempre più stretti tra loro, erodendo il tessuto verde per far posto alla cementificazione continuativa. Oltre alla costruzione di edifici, anche di grandi dimensioni e molto vicini tra loro, se addirittura in una sorta di continuità edificativa, si è provveduto a pavimentare le strade, i parcheggi e le arre di collegamento tra un complesso e l’altro, con elementi impermeabili e assorbenti il calore come l’asfalto. In un contesto di cambiamento climatico, dove le ondate di calore colpiscono duro i centri abitati, la tipologia urbanistica e costruttiva odierna è del tutto inadeguata ad attenuare i fenomeni estremi. Strade ed edifici si caricano di calore durante il giorno, per poi restituirlo dalle ore serali in tutta la sua veemenza, impedendo una tregua dalla calura al calar del sole. La progettazione di soluzioni a queste problematiche, vede la necessità di ridurre le aree impermeabili che trattengono e rilasciano il calore, come da depavimentazione da asfalto o coperture stradali continue, per aumentare le aree verdi, le superfici drenanti al fine di mitigare l’effetto dell’accumulo di calore. Cosa è la depavimentazione urbana La depavimentazione urbana è un concetto che riguarda la rimozione di pavimentazioni in aree urbane per scopi specifici. L'obiettivo principale di questa pratica è quello di riqualificare spazi urbani per migliorare la qualità della vita delle persone, aumentare la sostenibilità ambientale e creare aree più piacevoli e funzionali per la comunità. Questo processo può riguardare diverse azioni: Rimozione di pavimentazioni asfaltate o cementate, come, strade, parcheggi e piazze che sono coperti da asfalto o cemento. Il lavoro comporta la rimozione di queste superfici dure e impermeabili, restituendo alla zona uno stato più naturale e permeabile.L’asportazione di queste sovrastrutture può essere utilizzata per creare parchi, giardini e spazi verdi in aree precedentemente pavimentate. Questi spazi possono favorire la biodiversità, migliorare la qualità dell'aria e fornire un ambiente più salutare per gli abitanti della città.La rimozione di pavimentazioni impermeabili può contribuire a prevenire allagamenti e migliorare il drenaggio delle acque piovane, permettendo loro di essere assorbite dal suolo e ricaricare le falde acquifere. Inoltre, le superfici impermeabili assorbono e trattengono il calore, contribuendo all'effetto noto come "isola di calore urbana". Rimuovendo alcune pavimentazioni continue e d impermeabili, è possibile migliorare il comfort termico delle zone urbane. Come risolvere il problema delle isole di calore urbane Il problema delle isole di calore urbane può essere affrontato adottando diverse strategie, tra cui la depavimentazione urbana svolge un ruolo importante. Ci sono diversi aspetti da affrontare per favorire questo fenomeno: Rimuovere parti di pavimentazione e sostituirle con spazi verdi, come parchi, giardini e aree alberate, può contribuire a ridurre l'accumulo di calore nelle città. Le superfici verdi assorbono meno calore rispetto al cemento e all'asfalto, fornendo un ambiente più fresco. Utilizzare coperture vegetali su edifici (tetti verdi) o materiali a bassa capacità termica (tetti freschi) può ridurre l'assorbimento di calore e aiutare a raffreddare gli edifici e le aree circostanti. Promuovere la mobilità sostenibile riducendo il traffico veicolare e creando aree pedonali e piste ciclabili può diminuire le emissioni di calore generate dai veicoli e ridurre l'effetto dell'isola di calore. Le decisioni di pianificazione urbana possono influenzare l'intensità dell'isola di calore. Ad esempio, aumentare la densità di edifici e ridurre gli spazi aperti può aumentare l'effetto dell'isola di calore, mentre una pianificazione oculata può promuovere una migliore circolazione dell'aria e una maggiore presenza di aree verdi. Utilizzare materiali più chiari e riflettenti per pavimentazioni e coperture può aiutare a ridurre l'assorbimento di calore. Allo stesso tempo, promuovere superfici permeabili può facilitare il drenaggio delle acque piovane e ridurre il surriscaldamento. Inoltre, alcune città stanno sperimentando sistemi di raffreddamento urbano, come l'utilizzo di acqua riciclata o impianti di raffreddamento evaporativo per ridurre le temperature nelle zone densamente popolate. Infine, è possibile proteggere e ampliare le aree naturali circostanti, contribuendo a mantenere un microclima più favorevole e ridurre l'impatto dell'urbanizzazione sul riscaldamento. Perché le pavimentazioni impermeabili assorbono e rilasciano il calore più di quelle permeabili Le pavimentazioni impermeabili e permeabili influenzano l'effetto delle isole di calore urbano in modo significativo. Vediamo come funzionano e quali sono le differenze tra queste due tipologie di pavimentazione: Pavimentazioni Impermeabili Le pavimentazioni impermeabili, come l'asfalto e il cemento, hanno una bassa capacità di assorbire l'acqua. Quando il sole colpisce queste superfici, esse riscaldano notevolmente, assorbendo il calore e accumulandolo. Di conseguenza, durante le giornate calde, queste superfici possono diventare estremamente calde, contribuendo all'effetto di riscaldamento dell'isola di calore urbano. Inoltre, l'acqua piovana scorre rapidamente sulle pavimentazioni impermeabili, accumulando in modo limitato e creando problemi di allagamento e scarico nelle città. Pavimentazioni Permeabili Le pavimentazioni permeabili, come il pavimento in porfido, mattoni porosi, calcestruzzo poroso, i grigliati in plastica e cemento e molti altri prodotti, consentono all'acqua di penetrare attraverso la loro superficie e raggiungere il suolo sottostante. Questo tipo di pavimentazione ha una capacità di drenaggio superiore rispetto alle pavimentazioni impermeabili, consentendo all'acqua piovana di essere assorbita nel terreno, ricaricando le falde acquifere e riducendo il rischio di allagamenti. Inoltre, le pavimentazioni permeabili riflettono meno calore rispetto a quelle impermeabili, poiché l'acqua presente sulla superficie evapora e raffredda l'ambiente circostante. Riduzione del Calore Urbano Le pavimentazioni impermeabili contribuiscono all'effetto di riscaldamento delle isole di calore urbano, mentre le pavimentazioni permeabili possono aiutare a ridurlo. La presenza di pavimentazioni permeabili aumenta la quantità di evaporazione dell'acqua e favorisce una migliore circolazione dell'aria, aiutando a raffreddare l'ambiente circostante. Inoltre, le aree verdi, come i parchi e i giardini, che spesso includono pavimentazioni permeabili, contribuiscono ulteriormente a ridurre il calore urbano attraverso il processo di traspirazione delle piante e l'ombreggiamento. Quali sono i progetti più importanti di depavimentazione urbana Non esistono ancora molti progetti di depavimentazione urbana su vasta scala, ma ci sono stati alcuni progetti pilota e iniziative locali interessanti. Ecco alcuni esempi di progetti di depavimentazione urbana significativi: Progetto Depave Portland, Oregon, USA Il progetto Depave si concentra sulla rimozione di pavimentazioni impermeabili per creare spazi verdi nelle aree urbane di Portland. L'iniziativa mira a creare parchi e giardini, nonché a prevenire inondazioni e proteggere l'ecosistema locale. Progetto Sponge City – Cina Le Sponge Cities sono un progetto sperimentato in diverse città cinesi, come Shanghai e Chengdu, per affrontare problemi di inondazioni e gestione delle acque. Questi progetti incorporano la depavimentazione urbana attraverso l'uso di pavimentazioni permeabili, aree verdi e sistemi di raccolta delle acque piovane per prevenire allagamenti e migliorare la gestione delle risorse idriche. Progetto Green Infrastructure - Città Europee Diverse città europee stanno implementando progetti di green infrastructure che includono la depavimentazione urbana. Ad esempio, Copenaghen in Danimarca ha creato piste ciclabili, aree verdi e parchi su ex parcheggi e strade asfaltate per promuovere uno stile di vita più sostenibile e ridurre l'impatto delle isole di calore. Progetto Raining Street - Tokyo, Giappone A Tokyo, è stato lanciato il progetto "Raining Street" che mira a promuovere l'uso dell'acqua piovana per scopi diversi, come il raffreddamento urbano e l'irrigazione. Ciò include la depavimentazione di alcune aree per consentire il drenaggio dell'acqua piovana e il suo riutilizzo. Progetto Urban Heat Islands - Melbourne, Australia Melbourne ha avviato diverse iniziative per affrontare gli effetti delle isole di calore urbane, tra cui la depavimentazione per creare spazi verdi e piste ciclabili e l'utilizzo di materiali a bassa capacità termica per le coperture degli edifici. Progetto Growsmart - Boston, Massachusetts, USA Growsmart è un programma di depavimentazione urbana avviato a Boston per trasformare ex parcheggi e spazi pavimentati in parchi e aree verdi pubbliche. L'iniziativa mira a migliorare la qualità della vita, la salute e la sostenibilità della città.
SCOPRI DI PIU'I rifiuti urbani non riciclabili o non separati sono la fonte per produrre polimeri riciclati certificati ISCC+Non esiste solo la strada del riciclo meccanico, quando si tratta di riutilizzare i rifiuti urbani che premono sull’ambiente, ma esistono anche altre soluzioni, a volte alternative e a volte complementari, per migliorare la gestione dello scaro che quotidianamente il mondo produce. In ogni ciclo di trattamento meccanico dei rifiuti si creano degli scarti che non possono essere riciclati, scarti che contengono ancora polimeri sotto forma di associazioni complesse tra di loro. Inoltre, purtroppo, molte aree del mondo, non si occupano di differenziare i rifiuti, quindi esiste una grande quantità di rifiuti non selezionati e non separati. Tre aziende internazionali hanno concluso un’ampia collaborazione che gli permette di intercettare i rifiuti difficili da riciclare, trattarli attraverso il riciclo chimico, creare una nuova famiglia di polimeri plastici riciclati che possono essere immessi nuovamente sul mercato, supportati anche da una certificazione internazionale come la ISCC+. Infatti, TotalEnergies, Aramco e SABIC hanno convertito con successo per la prima volta in Medio Oriente e Nord Africa i rifiuti di plastica in polimeri circolari certificati ISCC+. L'olio di pirolisi della plastica, chiamato anche olio derivato da rifiuti di plastica (DOP), è stato lavorato presso la raffineria SATORP di proprietà congiunta di Aramco e TotalEnergies, a Jubail, in Arabia Saudita. È stato quindi utilizzato come materia prima da Petrokemya, un'affiliata di SABIC, per produrre polimeri circolari certificati. Il progetto mira a spianare la strada alla creazione di una attività per il riciclaggio avanzato della plastica, trasformando i rifiuti in polimeri circolari nel Regno dell'Arabia Saudita. Il processo consente l'utilizzo di plastica non differenziata, che può essere difficile da riciclare meccanicamente e, di conseguenza, contribuisce a risolvere la sfida della plastica a fine vita. Una prima pietra miliare per il progetto è stata l'ottenimento della certificazione ISCC+ per garantire la trasparenza e la tracciabilità dell'origine riciclata di materie prime e prodotti. Il sistema ISCC (International Sustainability and Carbon Certification) ha una sezione dedicata alle biomasse e ai prodotti derivati dalle biomasse, compresa la plastica riciclata. L'obiettivo principale della certificazione ISCC+ è dimostrare che la plastica riciclata soddisfa standard di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Si verifica anche la catena di approvvigionamento, inclusi gli aspetti legati alla tracciabilità e al rispetto delle normative ambientali. Tre impianti industriali sono stati coinvolti nel processo: la raffineria SATORP, l'impianto di frazionamento NGL di Ju'aymah di Aramco e Petrokemya. Tutti hanno ottenuto con successo la certificazione ISCC+, abilitando la produzione di materiali circolari. Mohammed Y. Al Qahtani, Presidente di Downstream di Aramco, ha dichiarato: “Questo risultato dimostra l'importanza del settore petrolchimico nella creazione di prodotti e soluzioni più sostenibili. Il nostro obiettivo è creare soluzioni circolari per i rifiuti di plastica, facendo progressi anche sulla nostra ambizione di raggiungere l'azzeramento netto delle emissioni di gas serra entro il 2050, attraverso le nostre risorse gestite interamente dall'azienda. Aramco sta prendendo in considerazione diversi modi per attingere a nuove tecnologie e sfruttare le risorse esistenti per supportare l'implementazione di prodotti circolari, più sostenibili e a basse emissioni di carbonio". Bernard Pinatel, President, Refining & Chemicals, TotalEnergies, ha dichiarato: “Questa avanzata iniziativa di riciclaggio della plastica riflette l'ambizione di TotalEnergies di contribuire concretamente ad affrontare la sfida del fine vita della plastica. Diversi altri progetti di economia circolare sono allo studio, sfruttando le competenze tecniche e l'esperienza dei partner per contribuire ulteriormente al riciclaggio della plastica. È un percorso importante verso l'obiettivo di TotalEnergies di produrre il 30% di polimeri circolari entro il 2030 e la sua strategia per costruire un'azienda multi-energia con l'ambizione di arrivare allo zero netto entro il 2050, insieme alla società". Sami Al-Osaimi, SABIC EVP Petrochemicals (A), ha dichiarato: “SABIC è un leader nel settore chimico che supporta Saudi Vision 2030, garantendo una crescita futura sostenibile concentrandosi su ambiente, energia e clima. Questo progetto è in linea con l'impegno di SABIC per evitare lo smaltimento in discarica e l'incenerimento attraverso le sue competenze in materia di innovazione e tecnologia avanzata. Questo progetto mostra la collaborazione del settore petrolchimico per superare le sfide a monte e a valle della plastica circolare. A tal fine, SABIC ha recentemente annunciato il suo obiettivo di un milione di tonnellate di soluzioni TRUCIRCLE ™ entro il 2030, che intende aiutare a fornire ai nostri clienti soluzioni più sostenibili”.Fonte TotalEnergy
SCOPRI DI PIU'Gli addetti alle vendite pensano, spesso, che fare il lavoro sul campo, fatto bene, porti tutti i risultati attesi dall’aziendaA volte collaborano, a volte si snobbano, a volte si ignorano, a volte si scontrano, a volte non si capiscono e a volte vogliono prendersi tutti i meriti. Per definizione un commerciale è una figura attiva, indipendente, laboriosa e alla ricerca dei meriti per il lavoro che fa, senza considerare che, probabilmente, lavorando in stretto contatto con il marketing potrebbe ottenere di più e con risultati migliori. Argomenti principali trattati nell’articolo: - Il ruolo dell’ufficio marketing a supporto delle vendite - Come il marketing può supportare il commerciale nelle vendite su aree nuove - Come il marketing può migliore il margine di contribuzione sui prodotti e gli utili aziendali - Come il marketing può migliorare la fidelizzazione dei clienti - Come il marketing può migliorare la fiducia nel marchio aziendale - Come il marketing può aiutare l’azienda nelle vendite online - Quanto una regolare azione di comunicazione aziendale può migliorare le vendite e il brand Il ruolo dell’ufficio marketing a supporto delle vendite Il marketing, può svolgere un ruolo fondamentale nel supportare le azioni di vendita dei commerciali attraverso una serie di attività e strategie. Queste, di competenza dell’ufficio marketing, possono contribuire al successo delle vendite: Ricerca di mercato L'ufficio marketing può condurre ricerche di mercato per identificare opportunità di vendita, individuare segmenti di clientela potenziali e analizzare la concorrenza. Queste informazioni possono aiutare i commerciali a concentrare i loro sforzi su prodotti, servizi e mercati chiave. Creazione di materiali di vendita Può sviluppare materiali di vendita di alta qualità, come presentazioni, brochure, schede tecniche e case study. Questi strumenti forniscono ai commerciali le risorse necessarie per comunicare efficacemente i benefici e le caratteristiche dei prodotti o servizi offerti. Definizione dei messaggi di marketing Lavorando a stretto contatto con i commerciali, può definire i messaggi di marketing che saranno utilizzati nelle attività di vendita. Questo assicura coerenza nella comunicazione e aiuta i commerciali a trasmettere in modo efficace il valore delle offerte ai potenziali clienti. Generazione di lead L'ufficio marketing può implementare strategie per generare lead qualificati attraverso attività di lead generation, come campagne pubblicitarie, marketing sui social media, webinar o eventi di networking. Fornendo ai commerciali un flusso costante di lead qualificati, l'ufficio marketing aiuta ad alimentare il processo di vendita. Supporto nella gestione del ciclo di vendita Inoltre, più praticamente, può fornire supporto durante il ciclo di vendita, offrendo risorse e materiali aggiornati per le diverse fasi del processo di vendita. Ciò include la creazione di proposte personalizzate, la fornitura di testimonianze o recensioni dei clienti, e l'offerta di supporto nella risposta alle obiezioni o alle domande frequenti dei potenziali clienti. Analisi dei dati e del feedback L'ufficio marketing può raccogliere e analizzare i dati di vendita, insieme ai feedback dei clienti, per identificare opportunità di miglioramento e adattare le strategie di marketing e vendita di conseguenza. Questo aiuta a ottimizzare le attività di vendita e ad aumentare l'efficacia complessiva del team. Formazione e supporto continuo Infine, può fornire formazione e supporto continuo ai commerciali per tenerli aggiornati sulle ultime strategie di marketing e vendita. Ciò può includere workshop, sessioni di formazione o la condivisione di risorse informative che possono aiutare i commerciali a migliorare le loro competenze e prestazioni. Come il marketing può supportare il commerciale nelle vendite su aree nuove Quando il commerciale si trova ad affrontare nuove aree di vendita, il marketing può svolgere un ruolo chiave nel supportarlo nel raggiungere i suoi obiettivi. Sono molte le attività che l’ufficio può svolgere a favore dei commerciali, vediamone alcune: Ricerca di mercato L'ufficio marketing può condurre una ricerca di mercato approfondita sull'area di vendita nuova, compresa l'analisi del mercato di riferimento, la concorrenza e le esigenze dei potenziali clienti. Queste informazioni possono aiutare il commerciale a comprendere meglio il contesto in cui opera e ad adattare la sua strategia di vendita di conseguenza. Segmentazione della clientela I colleghi del marketing possono contribuire a identificare e segmentare la clientela potenziale nell'area di vendita nuova. Questo permette al commerciale di focalizzare i propri sforzi sui segmenti di clientela più promettenti e di personalizzare le proprie attività di vendita, in base alle esigenze specifiche di ciascun segmento. Creazione di materiale di marketing localizzato Può sviluppare materiali di marketing specifici per l'area di vendita nuova, come brochure, presentazioni e annunci pubblicitari, che tengano conto delle peculiarità e delle preferenze dei potenziali clienti locali. Questo aiuta il commerciale a presentare i prodotti o servizi in modo più efficace e a creare un'immagine coerente dell'azienda sul nuovo mercato. Generazione di lead locali L'ufficio marketing può implementare strategie di generazione di lead mirate all'area di vendita nuova. Ciò può includere la promozione tramite canali locali, la partecipazione a fiere commerciali o eventi locali, la sponsorizzazione di iniziative locali o l'utilizzo di strategie di marketing online geolocalizzato. Generando lead locali qualificati, il marketing può fornire al commerciale una base di potenziali clienti con cui iniziare a lavorare. Supporto nella pianificazione delle attività di vendita Il marketing può collaborare con il commerciale nella pianificazione delle attività di vendita in un'area nuova. Ciò include la definizione degli obiettivi di vendita, l'identificazione delle strategie e delle tattiche da adottare, nonché la stesura di piani di azione dettagliati. Può inoltre fornire indicazioni sulle migliori pratiche di marketing e sulla comunicazione per aiutare il commerciale a raggiungere i suoi obiettivi. Formazione sulle caratteristiche e i vantaggi dei prodotti/servizi Può fornire al commerciale una formazione completa sulle caratteristiche e i vantaggi dei prodotti o servizi offerti dall'azienda. Questo aiuta il commerciale a comprendere appieno ciò che vende e a comunicarlo in modo convincente ai potenziali clienti. Monitoraggio e analisi delle performance Il marketing può supportare il commerciale nella misurazione e nell'analisi delle performance di vendita nell'area nuova. Attraverso l'uso di metriche adeguate e strumenti di analisi, può fornire informazioni preziose sulle prestazioni delle sue attività di vendita e sulla loro efficacia nel raggiungere gli obiettivi stabiliti. Questo permette al commerciale di apportare eventuali correzioni di rotta e di migliorare continuamente le sue prestazioni. Come il marketing può migliore il margine di contribuzione sui prodotti e gli utili aziendali Le attività di marketing possono svolgere un ruolo cruciale nel migliorare il margine di contribuzione sui prodotti e gli utili aziendali, implementando strategie mirate. Ecco alcuni suggerimenti su come queste attività possono contribuire a migliorare il margine di contribuzione e gli utili: Segmentazione di mercato e targeting Il marketing può identificare segmenti di mercato redditizi e focalizzarsi su di essi. Concentrarsi su segmenti di clientela più redditizi consente di indirizzare le risorse di marketing e vendita verso clienti con maggiori possibilità di generare margini di contribuzione più elevati. Prezzo adeguato Una corretta strategia di pricing può migliorare il margine di contribuzione. Il marketing deve condurre un'analisi approfondita del mercato e dei concorrenti per determinare il prezzo ottimale dei prodotti o servizi, tenendo conto dei costi di produzione e distribuzione. Un prezzo adeguato può massimizzare i profitti e il margine di contribuzione. Promozione mirata Lo sviluppo di strategie di promozione mirate possono stimolare la domanda dei prodotti o servizi a maggior margine di contribuzione. Ciò può includere l'utilizzo di canali pubblicitari efficaci, campagne di marketing mirate e offerte speciali mirate a segmenti di clientela che sono disposti a pagare di più per il valore aggiunto offerto. Upselling e cross-selling Il marketing può promuovere strategie di upselling e cross-selling per aumentare il valore medio delle transazioni. Questo può includere la promozione di prodotti o servizi complementari o di fascia alta ai clienti esistenti o durante il processo di vendita. L'obiettivo è quello di aumentare l'importo medio delle vendite e quindi il margine di contribuzione. Gestione del ciclo di vita del prodotto E’ possibile pianificare e implementare strategie per il ciclo di vita del prodotto, inclusa la fase di introduzione, crescita, maturità e declino. Questo può includere l'adeguamento dei prezzi, l'aggiornamento dei prodotti o l'identificazione di nuove opportunità di mercato, per mantenere elevati i margini di contribuzione anche nelle fasi mature del ciclo di vita del prodotto. Gestione del rapporto con i clienti Il marketing può concentrarsi sulla fidelizzazione dei clienti esistenti attraverso programmi di customer retention e servizi post-vendita di alta qualità. Clienti fedeli tendono ad acquistare più frequentemente e a generare margini di contribuzione più elevati nel tempo. Inoltre, il marketing può lavorare per aumentare il valore a lungo termine dei clienti attraverso strategie di upselling e cross-selling. Monitoraggio delle performance e analisi dei dati E’ necessario monitorare attentamente le performance delle iniziative di marketing e analizzare i dati per identificare i punti di forza e di debolezza. L'analisi dei dati può rivelare opportunità di miglioramento e fornire informazioni preziose per prendere decisioni più informate e mirate al miglioramento del margine di contribuzione. Come il marketing può migliorare la fidelizzazione dei clienti Il marketing può svolgere un ruolo fondamentale nel migliorare la fidelizzazione dei clienti attraverso una serie di strategie e azioni mirate. Vediamo alcuni aspetti circa le azioni di fidelizzazione: Comunicazione personalizzata Utilizzare dati e informazioni sul comportamento dei clienti per creare comunicazioni personalizzate. Questo include l'invio di messaggi e-mail segmentati, l'utilizzo di nomi personalizzati nei messaggi, l'invio di offerte speciali basate sui precedenti acquisti o preferenze dei clienti. La personalizzazione delle comunicazioni crea un legame più forte tra l'azienda e il cliente, dimostrando attenzione e interesse nei loro confronti. Programmi di fedeltà E’ possibile sviluppare e promuovere programmi di fedeltà per premiare i clienti fedeli. Questi programmi possono includere sconti, punti fedeltà, premi speciali o vantaggi esclusivi. I programmi di fedeltà incentivano i clienti a tornare e ad acquistare nuovamente, creando un senso di appartenenza e gratificazione. Customer experience di qualità Il marketing può lavorare a stretto contatto con i commerciali, per garantire un servizio di alta qualità e soddisfacente. Ciò include la semplificazione dei processi di acquisto, la risoluzione rapida e cortese dei problemi, la creazione di un'esperienza online intuitiva e user-friendly. Una customer experience positiva contribuisce a creare un rapporto duraturo e di fiducia con i clienti. Content marketing e valore aggiunto Le attività di supporto dei commerciali possono includere la creazione dei contenuti informativi e di valore, che rispondono alle esigenze e agli interessi dei clienti. Questo può includere blog, articoli, guide, video tutorial o webinar. Fornire contenuti utili e rilevanti consente all'azienda di posizionarsi come esperta nel settore e di fornire valore aggiunto ai clienti. Ciò contribuisce a stabilire un rapporto di fiducia e fedeltà nel tempo. Monitoraggio e reattività sui social media Il marketing può monitorare attivamente i social media e rispondere prontamente ai commenti, ai feedback e alle domande dei clienti. Questo dimostra un impegno nell'ascoltare i clienti e nel fornire assistenza tempestiva. La gestione efficace dei social media contribuisce a migliorare la reputazione dell'azienda e a mantenere i clienti soddisfatti e fedeli. Programmi di raccomandazione Le attività dell’ufficio marketing possono incoraggiare i clienti soddisfatti a raccomandare l'azienda ai loro amici, familiari o colleghi attraverso programmi di referral. Questi programmi offrono incentivi ai clienti che portano nuovi clienti all'azienda, come sconti o premi. Le raccomandazioni personali hanno un forte impatto sulla fidelizzazione dei clienti e possono portare a nuove opportunità di business. Feedback e sondaggiSi può raccogliere feedback regolari dai clienti attraverso sondaggi, ricerche di mercato o focus group. Questi feedback forniscono informazioni preziose per comprendere le esigenze dei clienti, migliorare i prodotti o servizi e adattare le strategie di marketing di conseguenza. Coinvolgere i clienti nell'evoluzione dell'azienda dimostra che le loro opinioni sono ascoltate e valorizzate. Come il marketing può migliorare la fiducia nel marchio aziendale Il marketing può svolgere un ruolo fondamentale nel migliorare la fiducia nel marchio aziendale attraverso diverse strategie e azioni. Ecco alcuni suggerimenti su come il marketing può contribuire a migliorare la fiducia nel marchio: Coerenza del messaggio E’ necessario comunicare un messaggio coerente e autentico su tutti i canali di comunicazione. Questo include il posizionamento del marchio, i valori aziendali, la promessa di valore e l'immagine del marchio. La coerenza del messaggio contribuisce a creare un'immagine di marca solida e affidabile. Trasparenza e autenticità Promuovere la trasparenza e l'autenticità nella comunicazione aziendale. Questo significa essere onesti e aperti riguardo ai prodotti, servizi, politiche aziendali e pratiche di sostenibilità. La trasparenza genera fiducia tra i consumatori e dimostra che l'azienda è impegnata a mantenere relazioni sincere con i propri clienti. Qualità del prodotto o servizio E’ necessario concentrarsi sulla promozione della qualità del prodotto o servizio offerto dall'azienda. Ciò può essere fatto attraverso testimonianze o recensioni dei clienti, dimostrazioni del prodotto, garanzie di qualità o certificazioni. Fornire prodotti o servizi di alta qualità contribuisce a creare fiducia nel marchio e a soddisfare le aspettative dei clienti. Customer service eccellente Bisogna lavorare a stretto contatto con il customer service per fornire un'esperienza clienti eccellente. Ciò include una risposta tempestiva alle domande o ai problemi dei clienti, una risoluzione rapida dei reclami e un atteggiamento cortese e professionale. Un servizio clienti di qualità aiuta a instaurare fiducia e a costruire relazioni durature con i clienti. Uso dei testimonial Potrebbe essere consigliabile utilizzare testimonial o influencer per promuovere il marchio e aumentare la fiducia dei consumatori. I testimonial possono essere clienti soddisfatti, esperti del settore o personalità riconosciute che attestano l'affidabilità e la qualità del marchio. Questi testimonial aiutano a creare un'associazione positiva con il marchio e a costruire fiducia tra i potenziali clienti. Gestione efficace della reputazione online E’ consigliabile monitorare e gestire attentamente la reputazione dell'azienda online. Ciò implica rispondere in modo rapido ed efficace alle recensioni dei clienti, sia positive che negative, sui siti di recensioni o sui social media. Affrontare in modo proattivo le preoccupazioni dei clienti e dimostrare un impegno per il servizio e la qualità migliora la fiducia dei consumatori. Coinvolgimento della comunità Si può coinvolgere il marchio in attività di responsabilità sociale d'impresa o iniziative di beneficenza. Questo dimostra l'impegno dell'azienda per la società e contribuisce a creare un'immagine positiva e fiduciosa del marchio. Partecipare a eventi locali o sostenere cause sociali rilevanti può generare un forte legame emotivo con i consumatori. Come il marketing può aiutare l’azienda nelle vendite online Le attività di marketing possono svolgere un ruolo fondamentale nell'aiutare l'azienda nelle vendite online implementando strategie mirate. Vediamo alcuni aspetti importanti: Ottimizzazione del sito web Lavorare in collaborazione con il team di sviluppo per ottimizzare il sito web dell'azienda. Ciò include l'ottimizzazione SEO (Search Engine Optimization) per migliorare la visibilità del sito sui motori di ricerca, la progettazione di un'esperienza utente intuitiva e user-friendly, l'ottimizzazione della velocità di caricamento delle pagine e la creazione di contenuti di alta qualità. Un sito web ben ottimizzato aumenta la probabilità che i visitatori si trasformino in acquirenti. Strategie di marketing digitale Si può utilizzare una varietà di strategie di marketing digitale per promuovere i prodotti o servizi online. Questo può includere la pubblicità online attraverso annunci display, ricerca a pagamento (Pay-Per-Click), social media advertising e marketing di influencer. Utilizzare le giuste piattaforme e strategie di marketing digitale consente di raggiungere il pubblico di destinazione in modo mirato e di aumentare la visibilità del marchio. Content marketing Il marketing può creare e promuovere contenuti di alta qualità come blog, articoli, guide, video tutorial o webinar. Fornire contenuti informativi e utili attira l'interesse e l'attenzione dei potenziali clienti, posizionando l'azienda come un'autorità nel settore. Ciò contribuisce a generare fiducia e a creare un legame con il pubblico, aumentando le probabilità di conversione. Strategie di social media marketing E’ possibile utilizzare i social media per promuovere i prodotti o servizi, coinvolgere il pubblico e creare una community attiva. Ciò include la gestione di account aziendali sui principali social media, la pubblicazione di contenuti interessanti e rilevanti, l'interazione con i follower, l'utilizzo di strategie di advertising sui social media e il monitoraggio e la gestione delle recensioni dei clienti. Le strategie di social media marketing aiutano a aumentare la visibilità del marchio e a generare interesse per i prodotti o servizi offerti. Strategie di e-mail marketing Il marketing può utilizzare l'e-mail marketing per inviare comunicazioni mirate e personalizzate ai potenziali clienti e ai clienti esistenti. Ciò include l'invio di newsletter, offerte speciali, promozioni o comunicazioni di follow-up. L'e-mail marketing consente di mantenere il contatto con i clienti, di promuovere nuovi prodotti o servizi e di incentivare le vendite ripetute. Analisi dei dati e ottimizzazione continua Monitoraggio delle metriche di vendita online, come il tasso di conversione, il valore medio degli ordini e il ROI (Return on Investment). L'analisi dei dati consente di identificare opportunità di miglioramento e di ottimizzare le strategie di marketing online di conseguenza. La comprensione delle tendenze e dei comportamenti dei clienti online aiuta a guidare le decisioni di marketing e a migliorare le performance complessive delle vendite online. Quanto una regolare azione di comunicazione aziendale può migliorare le vendite e il brand Una regolare azione di comunicazione aziendale può avere un impatto significativo sulle vendite e sul brand di un'azienda. Alcuni dei principali benefici che una comunicazione aziendale efficace può portare: Consapevolezza del marchio Una comunicazione regolare e coerente permette di aumentare la consapevolezza del marchio tra il pubblico target. Quando i potenziali clienti sono a conoscenza del marchio e dei suoi valori, sono più propensi ad acquistare i prodotti o servizi offerti. Differenziazione dalla concorrenza Una comunicazione chiara ed efficace aiuta a differenziare il marchio dalla concorrenza. Se l'azienda riesce a comunicare i suoi punti di forza, vantaggi unici e valore distintivo, può posizionarsi come leader di settore e attrarre l'attenzione dei potenziali clienti. Credibilità e fiducia Una comunicazione aziendale autentica e trasparente contribuisce a creare credibilità e fiducia nel marchio. I clienti sono più propensi a fare affari con un'azienda in cui si fidano, e la comunicazione regolare può aiutare a consolidare questa fiducia nel tempo. Coinvolgimento del cliente Una comunicazione efficace coinvolge i clienti, li fa sentire coinvolti e partecipi del marchio. Questo può essere fatto attraverso la condivisione di storie di successo, l'invio di newsletter informative, l'organizzazione di eventi o la gestione di una presenza attiva sui social media. Il coinvolgimento del cliente crea un legame emotivo con il marchio e aumenta le probabilità di vendite ripetute e di fidelizzazione del cliente. Educazione dei clienti La comunicazione aziendale può educare i clienti sui prodotti, servizi o settori specifici. Fornendo informazioni utili e pertinenti, l'azienda può aiutare i clienti a prendere decisioni d'acquisto più informate e consapevoli. Ciò può influenzare positivamente le vendite e consolidare la posizione dell'azienda come risorsa affidabile. Reputazione del marchio Una comunicazione efficace può contribuire a costruire una reputazione solida per il marchio. Una buona reputazione può aumentare la fiducia dei clienti, attirare nuovi clienti e persino generare raccomandazioni positive da parte dei clienti esistenti. Una reputazione solida può avere un impatto significativo sulle vendite e sul successo dell'azienda. Feedback dei clienti Una comunicazione regolare offre l'opportunità di raccogliere feedback dai clienti e di prendere in considerazione le loro opinioni e necessità. Il feedback dei clienti può guidare l'azienda nella messa a punto di prodotti o servizi, nell'adattamento delle strategie di marketing e nella risoluzione dei problemi. Utilizzare il feedback dei clienti può migliorare la soddisfazione del cliente e, di conseguenza, le vendite e la reputazione del marchio.
SCOPRI DI PIU'E’ stato un legante essenziale per lo sviluppo di città e vie di comunicazione, fino ai giorni nostri con i nuovi calcestruzzi ecosostenibiliSi può dire che il legante cementizio, noto come calcestruzzo, sia stato davvero una rivoluzione sin dalle epoche più antiche, per la crescita dei popoli, migliorando la solidità e il confort abitativo delle case, costruendo linee di comunicazioni più efficienti e sicure e creando monumenti che la storia ci ha donato perché solidi e duraturi. Argomenti principali trattati nell’articolo: - Storia del calcestruzzo dai Romani al XXI° Secolo - Cosa è il calcestruzzo riciclato - Quali differenze tecniche esistono tra il calcestruzzo riciclato e quello con inerti naturali - Dove è consigliabile utilizzare il calcestruzzo riciclato - Quali paesi utilizzano maggiormente il calcestruzzo riciclato Dai Romani al XXI° Secolo La storia del calcestruzzo risale a molti secoli fa, a partire dalle antiche civiltà dell'Egitto e della Mesopotamia, dove veniva utilizzato, anche se con una ricetta grezza, per creare strutture come le piramidi e i templi. Tuttavia, la vera diffusione del calcestruzzo, come materiale da costruzione, avvenne durante l'Impero Romano. Questi, infatti, svilupparono una ricetta che includeva l'uso di calce, sabbia, acqua e una forma di pozzolana, un tipo di cenere vulcanica. L'opus caementicium era molto versatile e veniva utilizzato per creare strutture come ponti, acquedotti, basiliche, anfiteatri e persino l'imponente Colosseo. La sua versatilità e resistenza gli permisero di sopportare pesanti carichi e di resistere all'usura del tempo. Per ottenere l'opus caementicium, veniva preparato un impasto utilizzando una miscela di calce (calce viva o idrata) e sabbia. Successivamente, si aggiungeva acqua per creare una pasta lavorabile e la pozzolana, aggiunta come materiale legante, conferiva al calcestruzzo una maggiore resistenza e durabilità. Un altro tipo di calcestruzzo utilizzato dagli antichi Romani era l'"opus reticulatum". Questo stile di muratura consisteva in una disposizione di piccoli blocchi di calcestruzzo rettangolari, generalmente posti a formare un motivo reticolare. L'opus reticulatum veniva spesso utilizzato per rivestire le superfici esterne delle strutture in muratura, conferendo loro un aspetto distintivo. In sintesi, l'uso del calcestruzzo durante l'epoca romana fu un importante contributo all'architettura e all'ingegneria. La combinazione di calce, sabbia, acqua e pozzolana permise ai Romani di realizzare strutture durature e resistenti, lasciando un'eredità che ancora oggi si può ammirare in molte rovine romane. Dopo la caduta dell'Impero Romano, l'uso del calcestruzzo diminuì notevolmente in Europa occidentale durante il periodo medievale. Tuttavia, in altre parti del mondo, come nell'architettura islamica e nell'architettura bizantina, il calcestruzzo continuò ad essere utilizzato. Durante la Rivoluzione Industriale, questo legante conobbe una rinascita grazie ai progressi nella tecnologia di produzione del cemento. Nel XIX secolo, l'ingegnere francese Joseph-Louis Lambot sviluppò il cemento armato, una combinazione di calcestruzzo e acciaio, che rese possibile la costruzione di strutture ancora più resistenti. Nel 1848, Lambot creò un piccolo battello di calcestruzzo armato che presentò all'Esposizione Universale di Parigi. Questa invenzione fu il primo utilizzo documentato di cemento armato. Lambot incorporò una struttura di ferro all'interno dell’impasto per aumentarne la resistenza e la durabilità, aprendo la strada a un nuovo modo di costruire. L'idea di Lambot non ottenne subito grande riconoscimento, ma il suo lavoro aprì la strada a ulteriori sviluppi nell'utilizzo del cemento armato. Successivamente, nel corso del XX secolo, ingegneri come François Hennebique e Auguste Perret perfezionarono e diffusero l'uso del cemento armato, contribuendo alla sua adozione su larga scala nell'industria delle costruzioni. Da allora, il calcestruzzo è diventato uno dei materiali da costruzione più utilizzati al mondo, ed ampiamente impiegato per la costruzione di edifici, strade, dighe, ponti e molte altre infrastrutture. Negli ultimi decenni, sono state sviluppate nuove tecnologie per migliorare le prestazioni del prodotto, come l'uso di additivi per aumentarne la resistenza e la durabilità. In sintesi, la storia del calcestruzzo è una lunga e affascinante evoluzione, che ha visto questo materiale diventare uno dei pilastri della moderna ingegneria e dell'architettura. Cosa è il calcestruzzo riciclato Il calcestruzzo riciclato è un tipo di legante ottenuto tramite il riciclaggio dei materiali di scarto, provenienti dalla demolizione o dalla rottura di strutture di calcestruzzo esistenti. Il processo di riciclaggio del calcestruzzo comporta solitamente la frantumazione delle porzioni di calcestruzzo di scarto in pezzi più piccoli, che vengono quindi selezionati in base alla dimensione e alla qualità. Dopo la selezione, i frammenti di calcestruzzo vengono lavati per rimuovere eventuali impurità e contaminanti. A questo punto, il materiale riciclato può essere utilizzato come aggregato per la produzione di nuovo calcestruzzo. L'utilizzo del calcestruzzo riciclato offre diversi vantaggi ambientali ed economici. Innanzitutto, consente di ridurre la quantità di rifiuti che finiscono nelle discariche, contribuendo così alla sostenibilità ambientale. Inoltre, l'utilizzo del calcestruzzo riciclato richiede meno energia e risorse rispetto alla produzione di uno vergine, riducendo l'impatto ambientale complessivo. Dal punto di vista economico, il calcestruzzo riciclato può essere un'opzione più conveniente rispetto al quello vergine, contribuendo a ridurre i costi di costruzione. Tuttavia, è importante tenere presente che il calcestruzzo riciclato potrebbe avere alcune limitazioni in termini di resistenza e qualità rispetto al calcestruzzo vergine. Pertanto, è necessario un adeguato controllo di qualità e la valutazione delle caratteristiche specifiche del calcestruzzo riciclato per garantirne l'idoneità all'uso in progetti specifici. Quali differenze tecniche esistono tra il calcestruzzo riciclato e quello con inerti naturali Il calcestruzzo riciclato, rispetto a quello realizzato con inerti naturali, può presentare alcune differenze tecniche e di prestazioni. Ecco alcune tra le più comuni: Composizione Il calcestruzzo riciclato utilizza inerti provenienti da materiali di scarto di strutture in cemento demolite, mentre quello con inerti naturali utilizza inerti provenienti da materiali naturali, come ghiaia e sabbia. Qualità degli inerti Gli inerti riciclati possono contenere impurità e contaminanti residui, come vernici, rivestimenti o materiali di rinforzo. Questi residui potrebbero influire sulla qualità e sulla resistenza del calcestruzzo riciclato. Nel calcestruzzo con inerti naturali, gli aggregati tendono ad essere di qualità controllata e privi di contaminanti. Resistenza A causa delle possibili impurità e della variabilità degli inerti riciclati, il calcestruzzo riciclato potrebbe presentare una resistenza leggermente inferiore rispetto a quello con inerti naturali. Tuttavia, con un adeguato controllo di qualità e una corretta selezione degli inerti riciclati, è possibile ottenere livelli di resistenza simili al calcestruzzo tradizionale. Durabilità La durabilità del calcestruzzo riciclato dipende dalla qualità degli inerti utilizzati e dalle caratteristiche del materiale di scarto riciclato. Alcuni studi suggeriscono che il calcestruzzo riciclato potrebbe essere meno resistente all'azione degli agenti aggressivi come la corrosione delle armature o l'attacco chimico rispetto al calcestruzzo con inerti naturali. Tuttavia, è possibile adottare misure correttive come l'uso di additivi o trattamenti superficiali per migliorare la durabilità del calcestruzzo riciclato. Sostenibilità Dal punto di vista ambientale, il calcestruzzo riciclato offre un vantaggio significativo rispetto a quello con inerti naturali, in termini di riduzione dei rifiuti di demolizione e dell'impatto ambientale complessivo legato all'estrazione di materiali naturali. Pertanto, il calcestruzzo riciclato è spesso considerato una scelta più sostenibile. Dove è consigliabile utilizzare il calcestruzzo riciclato Il calcestruzzo riciclato può essere utilizzato in diversi contesti e applicazioni. Ne riportiamo alcuni a livello esemplificativo: Strade e pavimentazioni Il calcestruzzo riciclato può essere utilizzato per la realizzazione di strade, autostrade, marciapiedi e altre pavimentazioni. In questi contesti può offrire una soluzione economicamente vantaggiosa e sostenibile, riducendo l'utilizzo di materiali vergini e la quantità complessiva di rifiuti di costruzione. Opere di ingegneria civile Può inoltre essere impiegato nella costruzione di opere di ingegneria civile come muri di sostegno, ponti, dighe e opere di drenaggio. Tuttavia, è importante valutare attentamente le specifiche tecniche richieste per il progetto e garantire che il calcestruzzo riciclato soddisfi i requisiti di resistenza e durabilità. Elementi prefabbricati Si può anche utilizzare per la produzione di elementi prefabbricati come blocchi di calcestruzzo, pavimenti prefabbricati, travi e pilastri. Il suo utilizzo, nella produzione di elementi prefabbricati, può contribuire alla riduzione dei costi di produzione e all'impatto ambientale complessivo. Opere di riqualificazione e ristrutturazione Il calcestruzzo riciclato può essere una scelta appropriata durante i progetti di riqualificazione o ristrutturazione, in cui sono disponibili materiali di scarto provenienti dalle strutture demolite. L'utilizzo del della versione riciclata, può ridurre la necessità di acquistare calcestruzzo vergine e contribuire alla sostenibilità del progetto. Quali paesi utilizzano maggiormente il calcestruzzo riciclato L'utilizzo del calcestruzzo riciclato ha avuto origine negli anni '70, quando si è iniziato a sperimentare ed adottare metodi per riciclare i materiali di scarto provenienti dalla demolizione delle strutture in calcestruzzo. Tuttavia, l'adozione su larga scala del calcestruzzo riciclato è avvenuta successivamente, negli anni '80 e '90, con lo sviluppo di tecniche più avanzate di triturazione, selezione e produzione di calcestruzzo riciclato. L'uso del calcestruzzo riciclato si è diffuso in vari paesi nel corso degli anni. Alcuni dei paesi in cui l'utilizzo del prodotto riciclato è particolarmente diffuso sono: Stati Uniti Gli Stati Uniti sono stati tra i pionieri nell'utilizzo del calcestruzzo riciclato. Negli anni '80, il riciclaggio del prodotto è stato ampiamente adottato in molti stati americani, per affrontare il problema dei rifiuti da costruzione e promuovere la sostenibilità ambientale. Paesi Europei Diversi paesi europei hanno adottato l'uso del calcestruzzo riciclato in modo significativo. Ad esempio, Paesi Bassi, Germania, Regno Unito, Francia e Svezia hanno incorporato il prodotto ecosostenibile nelle loro prassi di costruzione e nelle normative ambientali. Giappone Il Giappone ha sviluppato tecniche avanzate per il riciclaggio del calcestruzzo e ha fatto ampio uso del prodotto nella costruzione di strade e infrastrutture, soprattutto a partire dagli anni '90. Australia L'Australia ha fatto progressi significativi nell'utilizzo del calcestruzzo riciclato, soprattutto per la realizzazione di pavimentazioni stradali e infrastrutture. Numerose iniziative e progetti sono stati promossi per ridurre l'uso di materiali vergini e favorire l'impiego di quelli riciclati.
SCOPRI DI PIU'Agli albori del consumismo parlavano già di tutela dell’ambiente, frugalità e sostenibilità Il movimento hippy è emerso negli anni '60 del secolo scorso, come una controcultura giovanile che abbracciava valori di pace, amore, libertà individuale e una critica al consumismo e alla guerra.I suoi membri, chiamati hippy, cercavano di creare una società alternativa basata sull'amore, la consapevolezza e l'armonia con la natura. Argomenti principali trattati nell’articolo: - Nascita del movimento Hippy - Caratteristiche del movimento Hippy - Il movimento Hippy e l’ecologia - Ideali del movimento Hippy sul consumismo Nascita del movimento Hippy Il movimento hippy non ha avuto un singolo fondatore o leader, ma si è sviluppato come un movimento collettivo e spontaneo. È stato influenzato da diverse correnti culturali, filosofiche e sociali dell'epoca. Alcuni dei principali precursori e influenze del movimento si possono cercare nei seguenti correnti di pensiero: Beat Generation I poeti e scrittori della Beat Generation, come Allen Ginsberg e Jack Kerouac, hanno contribuito a sviluppare un'etica contro-culturale basata sulla libertà personale, l'esplorazione del mondo interiore e la critica della società di consumo. Movimento per i diritti civili Il movimento per i diritti civili negli Stati Uniti, guidato da figure come Martin Luther King Jr., ha ispirato gli hippies nella loro lotta per l'uguaglianza, la giustizia sociale e l'opposizione al razzismo. Movimento pacifista Il movimento pacifista che si è sviluppato durante la guerra del Vietnam e ha avuto un impatto significativo sugli hippies, che si sono uniti alle proteste contro la guerra e hanno adottato il pacifismo come valore centrale. Controcultura bohémien La controcultura bohémien degli anni '50 e '60, caratterizzata da un atteggiamento ribelle nei confronti delle norme sociali e culturali, ha fornito un terreno fertile per lo sviluppo del movimento hippy. Movimento per la libertà sessuale Il movimento per la libertà sessuale e l'emergere della contro-cultura sessuale hanno influenzato gli hippy nella loro concezione di amore libero, sessualità aperta e liberazione dalle restrizioni sociali. Caratteristiche del movimento Hippy Il quartier generale del movimento hippy era concentrato nella zona di Haight-Ashbury a San Francisco, dove migliaia di giovani si riunivano in una comune ricerca di libertà e sperimentazione. Altre comunità hippy emersero in varie parti degli Stati Uniti e in altri paesi del mondo. Gli hippies si vestivano in modo informale, spesso con abiti colorati, gonne lunghe, fiori nei capelli e simboli pacifisti. La musica svolgeva un ruolo centrale nella cultura hippy, con artisti come Bob Dylan, The Beatles, Janis Joplin e Jimi Hendrix che ispiravano e incantavano il movimento. Tuttavia, alla fine degli anni '60, il movimento hippy iniziò a declinare a causa di vari motivi, tra cui la commercializzazione della cultura hippy, la diffusione di droghe più pericolose, il deterioramento delle condizioni di vita nelle comuni e la repressione delle autorità. Nonostante la sua breve durata, il movimento hippy ha lasciato un impatto duraturo sulla società, influenzando la musica, la moda, l'arte e le questioni sociali. I valori di pace, amore e libertà promossi dagli hippies continuano a ispirare e ad affascinare molte persone ancora oggi. Il movimento hippy e l’ecologia Il movimento hippy ha avuto una forte connessione con l'ecologia e l'ambiente. Gli hippies erano spesso profondamente preoccupati per la salute del pianeta e la conservazione della natura. Molte delle loro convinzioni e pratiche si basavano su una visione di armonia con l'ambiente naturale. Gli hippies promuovevano uno stile di vita semplice e sostenibile, cercando di ridurre l'impatto sull'ambiente attraverso scelte consapevoli. Si impegnarono nell'agricoltura biologica, nell'alimentazione vegetariana o vegana, nel riciclo e nel riutilizzo dei materiali. Inoltre, erano spesso coinvolti in operazioni di attivismo ambientale, partecipando a proteste contro la distruzione dell'ambiente, come la deforestazione o la costruzione di dighe. Avevano una forte convinzione che l'equilibrio ecologico dovesse essere preservato per il bene delle future generazioni. Il movimento hippy ha contribuito a diffondere un'attenzione crescente verso le questioni ambientali e ha contribuito alla formazione dell'attuale movimento ecologista. Anche oggi, i valori ecologici e il desiderio di proteggere l'ambiente continuano ad essere parte integrante della cultura e delle preoccupazioni di molte persone, anche al di fuori del movimento hippy. Ideali del movimento hippy sul consumismo Il movimento hippy si opponeva al consumismo e promuoveva uno stile di vita semplice e anti-materialista. Credevano che la società fosse troppo focalizzata sull'acquisizione di beni materiali e che questo portasse a una mancanza di significato, alienazione e distruzione dell'ambiente. Invece di concentrarsi sul possesso di oggetti materiali, gli hippies valorizzavano esperienze, relazioni interpersonali, creatività e spiritualità. Cercavano di trovare la felicità e il significato nella condivisione, nell'amore, nella musica, nella natura e nella ricerca interiore. Inoltre, spesso adottavano uno stile di vita frugale, cercando di ridurre il proprio impatto ambientale e di consumare meno risorse. Erano sostenitori del riutilizzo e del riciclo, incoraggiando l'uso consapevole delle risorse e promuovendo l'auto-sufficienza.
SCOPRI DI PIU'Un prodotto largamente usato nei prodotti più comuni che comporta un riciclo non banaleLe fibre di vetro sono diventate un supporto molto utile nella produzione di vari prodotti, nei campi più disparati, come il settore dei tessuti, della nautica e dell’edilizia. Dal punto di vista della circolarità dei prodotti, sia il cascame tessile che gli scarti edili che contengono le fibre, non sono elementi che possono essere riciclati con semplicità come molti altri prodotti. Argomenti principali trattati nell’articolo: - Come si produce la fibra di vetro riciclata - Come vengono classificate le fibre di vetro - Come si ricicla il tessuto in fibra di vetro - Come si ricicla la rete in fibra di vetro - Quali applicazioni hanno le fibre di vetro riciclate Come si produce la fibra di vetro riciclata La produzione della fibra di vetro riciclata ha la sua origine, principalmente, dai rottami delle bottiglie che provengono dalla raccolta differenziata e dal riciclo dei cascami tessili composti da filature con fibre di vetro. Infatti, la fibra di vetro riciclata può provenire da vari prodotti in fibra di vetro che sono giunti a fine vita utile, come i tessuti, le reti o altri rottami di vetro. Questi rifiuti vengono raccolti e separati da altri materiali non desiderati. I rifiuti di vetro vengono quindi triturati per ridurli in frammenti più piccoli. Questo passaggio aiuta a preparare gli scarti al successivo processo di fusione. I rottami e i cascami di vetro vengono fusi a temperature elevate. Durante la fusione, i frammenti si uniscono e formano un materiale fuso liquido o semiliquido chiamato vetro fuso. Il vetro fuso viene quindi filato per formare filamenti o fibre di vetro riciclata. Questo può essere fatto utilizzando metodi come l'estrazione del filo o la centrifuga. Durante la filatura, i filamenti di fibra di vetro si raffreddano e solidificano, formando fili continui di fibra di vetro riciclata. I filamenti di fibra di vetro riciclata vengono raffreddati e modellati secondo le esigenze specifiche dell'applicazione. Possono essere tagliati in lunghezze desiderate o lavorati in forme specifiche, come mattonelle, pannelli o altri prodotti. Infine, i filamenti di fibra di vetro riciclata possono essere utilizzati per produrre una varietà di prodotti, come isolanti termici, pannelli compositi, materiali da costruzione o altri materiali che richiedono le proprietà della fibra di vetro. Come vengono classificate le fibre di vetro Le fibre di vetro possono avere caratteristiche fisiche e chimiche differenti in base all’impiego per cui sono state progettate, vediamone alcune: Fibre di vetro E Le fibre di vetro E, abbreviazione di "E-Glass" (vetro E), sono le più comuni e ampiamente utilizzate. Sono realizzate principalmente a partire da rottami di bottiglie di vetro e presentano un'elevata resistenza meccanica, un buon isolamento elettrico e termico. Queste fibre sono utilizzate in applicazioni come isolanti termici, rinforzo di materiali compositi, isolamento acustico e nell'industria automobilistica. Fibre di vetro S Le fibre di vetro S, abbreviazione di "S-Glass" (vetro S), sono una variante rinforzata delle fibre di vetro E. Presentano una maggiore resistenza alla trazione, rigidità e resistenza alla corrosione rispetto alle fibre di vetro E. Sono spesso utilizzate in applicazioni che richiedono prestazioni eccezionali in termini di resistenza, come nel settore aerospaziale e nella produzione di attrezzature sportive ad alte prestazioni. Fibre di vetro C Le fibre di vetro C, abbreviazione di "C-Glass" (vetro C), sono ottenute utilizzando rottami di bottiglie di vetro mescolati con carbonato di calcio e altri additivi. Queste fibre presentano un'elevata resistenza chimica e termica, rendendole adatte per applicazioni che richiedono resistenza agli agenti chimici aggressivi e alte temperature, come nel settore chimico e nella produzione di filtri. Fibre di vetro AR Le fibre di vetro AR (Alkali Resistant, resistenti agli alcali) sono utilizzate in applicazioni che richiedono resistenza all'ambiente alcalino, ad esempio in calcestruzzo rinforzato. Le specifiche delle fibre di vetro possono variare a seconda delle necessità dell'applicazione finale, e possono essere personalizzate per fornire proprietà specifiche come la resistenza, la conducibilità termica, la resistenza all'abrasione, ecc. Come si ricicla il tessuto in fibra di vetro Il riciclaggio del tessuto in fibra di vetro può essere un processo complesso e dipende dalla struttura del tessuto stesso e dal suo utilizzo finale. Tuttavia, in generale, il processo di riciclaggio della fibra di vetro può includere i seguenti passaggi: Raccolta Raccogliere i rifiuti di tessuto in fibra di vetro e separarli da altri materiali. È importante assicurarsi che il tessuto in fibra di vetro sia privo di contaminanti come vernici, collanti o altri materiali che potrebbero compromettere il processo di riciclaggio. Triturazione Il tessuto in fibra di vetro viene quindi triturato in frammenti più piccoli, solitamente tramite un mulino o una macchina apposita. Questo passaggio aiuta a rompere il tessuto in fibra di vetro in pezzi più gestibili per il successivo processo di riciclaggio. Separazione Dopo la triturazione, i frammenti di fibra di vetro vengono sottoposti a un processo di separazione. Questo può essere fatto utilizzando metodi meccanici o fisici, come la separazione per densità o tramite l'utilizzo di separatori magnetici. Lo scopo di questo passaggio è separare la fibra di vetro dagli altri materiali presenti nel tessuto, come resine o leganti o materiali metallici. Fusione La fibra di vetro separata viene quindi fusa a temperature elevate. Questo processo di fusione trasforma la fibra di vetro in uno stato liquido o semiliquido. Filatura Dopo la fusione, la fibra di vetro fusa può essere filata in filamenti o fibre sottili. Come si ricicla la rete in fibra di vetro La rete in fibra di vetro è un materiale comune utilizzato in applicazioni come rinforzo strutturale, isolamento, filtri e materiali compositi. Il riciclo della rete in fibra di vetro può essere un processo più complesso rispetto al tessuto in fibra di vetro, ma esistono alcune possibilità di riciclaggio. Di seguito sono riportati alcuni dei passaggi generali coinvolti nel riciclaggio della rete in fibra di vetro: Raccolta Raccogliere le reti in fibra di vetro, assicurandosi che siano prive di contaminanti o di altri materiali che potrebbero compromettere il processo di riciclaggio. Triturazione Le reti in fibra di vetro vengono triturate per ridurle in frammenti più piccoli. Questo processo può essere eseguito utilizzando macchinari specializzati che frammentano la rete in fibra di vetro in pezzi piccoli. Separazione I frammenti di fibra di vetro ottenuti vengono quindi sottoposti a un processo di separazione per rimuovere eventuali contaminanti o materiali non desiderati. Questo può comportare l'utilizzo di metodi fisici o chimici per separare la fibra di vetro da altri materiali presenti nella rete. Fusione Dopo la separazione, la fibra di vetro può essere fusa a temperature elevate. La fusione rende la fibra di vetro liquida o semiliquida, consentendo di trasformarla in nuovi prodotti. Filatura o formatura La fibra di vetro fusa può essere filata in filamenti sottili o utilizzata per la formatura di nuovi prodotti. Quali applicazioni hanno le fibre di vetro riciclate Le fibre di vetro riciclate possono essere utilizzate in una varietà di applicazioni in diversi settori. Alcune delle applicazioni comuni delle fibre di vetro riciclate includono: Le fibre di vetro riciclate possono essere utilizzate come rinforzo in materiali compositi, come plastica rinforzata con fibra di vetro (FRP) o cemento rinforzato con fibra di vetro (GRC). Questi materiali compositi offrono una maggiore resistenza meccanica, leggerezza e durata. Trovano applicazioni nell'industria automobilistica, nel settore edile, nella produzione di attrezzature sportive e in molti altri settori. Le fibre di vetro riciclate possono essere utilizzate per la produzione di materiali isolanti termici ed acustici. Sono impiegate nella fabbricazione di pannelli isolanti per pareti, soffitti e pavimenti, offrendo un'elevata resistenza al calore e al suono. Questi materiali trovano applicazione in edifici residenziali, commerciali e industriali per migliorare l'efficienza energetica e ridurre la trasmissione del suono. Inoltre possono essere filate per produrre tessuti tecnici. Questi tessuti possono avere diverse caratteristiche, come resistenza al calore, isolamento elettrico, resistenza chimica o proprietà ignifughe. Trovano impiego in applicazioni come abbigliamento protettivo, rivestimenti termoisolanti, tende da teatro, filtri industriali e molto altro. Le fibre di vetro riciclate sono utilizzate nella produzione di filtri per l'industria, l'automotive, il trattamento dell'aria e l'industria del gas. Le loro proprietà di resistenza chimica, resistenza termica e capacità di trattenere particelle fini le rendono ideali per la fabbricazione di filtri ad alte prestazioni. Trovano inoltre notevole impiego anche nel campo dei materiali da costruzione, come malte, intonaci, piastrelle e prodotti prefabbricati. Questi materiali migliorano la resistenza, la durata e le proprietà termiche dei prodotti finali. Infine, sono utilizzate in una serie di prodotti industriali come cavi, tubi, condotti, contenitori elettrici e prodotti chimici resistenti. La loro resistenza elettrica, resistenza chimica e resistenza meccanica li rendono adatti a queste applicazioni. L'utilizzo delle fibre di vetro riciclate consente di ridurre la dipendenza dalle materie prime vergini e contribuisce alla riduzione dei rifiuti e all'economia circolare.
SCOPRI DI PIU'I marchi mondiali della moda fanno lavorare la pelle per i loro prodotti in un ambiente infernaleCi siamo mai chiesti, guardano una borsetta di pelle griffata o un guanto o un giubbino o un paio di scarpe, quale sia il loro percorso produttivo, e se, attraverso il nostro acquisto, sosteniamo un mercato avvelenato e mortale? Direi che poche persone se lo chiedono, attratte dalla bellezza dell’articolo in pelle che si vuole comprare, nonostante i prezzi dei capi di moda possano costare una fortuna, con l’unico intento di soddisfare il proprio desiderio. Argomenti principali trattati nell’articolo: - Come le concerie del Bangladesh incidono sull’ambiente e sulla vita delle comunità - Quali inquinanti finiscono nei fiumi del Bangladesh a causa delle concerie - Come la produzione influisce sulla salute dei lavoratori - Perché i marchi della moda mondiale continuano a far produrre la pelle conciata in Bangladesh Se vi sedete comodi, vi racconto cosa ci sta dietro, solitamente, alla produzione di un capo in pelle che deve essere conciata e colorata, si perché, queste due operazioni sono, nel settore della produzione della pelle, tra le più inquinanti e dannose per la salute dell’uomo e dell’ecosistema. Siamo in Bangladesh, diventato il centro mondiale della concia delle pelli, favorito dagli ordini che arrivano dalle case di moda o per le case della moda, che in questa nazione trovano un sistema produttivo a basso costo e senza vincoli particolari. Il paese è uno dei maggiori produttori di cuoio al mondo, con un'ampia presenza di concerie che lavorano pelli di animali per produrre prodotti in cuoio come scarpe, borse e abbigliamento. Tuttavia, molte di queste concerie operano in modo non regolamentato e senza adeguati standard di sicurezza ambientale, causando gravi danni all'ambiente e alla salute umana. Come le concerie del Bangladesh incidono sull’ambiente e sulla vita delle comunità Le concerie utilizzano una vasta gamma di sostanze chimiche per il processo di concia, compresi solventi, coloranti, conservanti e prodotti chimici per la pulizia. Molte di queste sostanze chimiche sono altamente tossiche e possono contaminare le acque superficiali e sotterranee, se smaltite in modo inappropriato. La lavorazione delle pelli produce grandi quantità di rifiuti solidi, come scarti di pelli e residui di concia. Se questi rifiuti non vengono smaltiti correttamente, possono contaminare il suolo e le risorse idriche circostanti. Il processo di concia richiede enormi quantità di acqua, che viene estratta da fiumi e altre fonti. Il consumo di acqua da parte delle concerie può portare alla riduzione delle risorse idriche locali e alla siccità. Inoltre, l'inquinamento dell'acqua influisce negativamente sulle specie ittiche e sulla biodiversità dell'ecosistema acquatico. Quali inquinanti finiscono nei fiumi del Bangladesh a causa delle concerie Le concerie in Bangladesh possono scaricare diversi inquinanti nei fiumi circostanti, causando gravi danni all'ecosistema acquatico. Alcuni dei principali inquinanti che finiscono nei fiumi sono: Sostanze chimiche tossiche Durante il processo di concia, vengono utilizzate sostanze chimiche come solventi, coloranti, conservanti e prodotti chimici per la pulizia. Molte di queste sostanze sono tossiche e possono contaminare le acque dei fiumi. Cromo esavalente Il cromo esavalente, un composto chimico altamente tossico e cancerogeno, è spesso utilizzato nelle concerie per fissare il colore del cuoio. Il suo scarico incontrollato può contaminare gravemente i fiumi, rendendoli pericolosi per la vita acquatica e per le persone che dipendono dalle risorse idriche. Rifiuti solidi Le concerie generano grandi quantità di rifiuti solidi come scarti di pelli, residui di concia e peli. Questi, spesso, finiscono direttamente nei fiumi, causando l'inquinamento delle acque e danneggiando gli ecosistemi fluviali. Ammoniaca L'ammoniaca è un sottoprodotto della lavorazione delle pelli che può contaminare le acque dei fiumi. Lo scarico nei fiumi può causare la crescita eccessiva di alghe e altri organismi acquatici, portando alla riduzione dell'ossigeno nell'acqua e alla morte della vita acquatica. Inquinanti organici persistenti (POP) Alcuni prodotti chimici utilizzati nelle concerie, come i clorofenoli e gli idrocarburi aromatici policiclici (PAH), sono considerati inquinanti organici persistenti. Questi inquinanti possono accumularsi negli organismi acquatici e avere effetti nocivi sulla catena alimentare. L'inquinamento dei fiumi causato dalle concerie ha gravi conseguenze sull'ecosistema acquatico, inclusa la perdita di biodiversità, l'alterazione dell'habitat degli organismi acquatici e la compromissione della qualità dell'acqua. Come la produzione influisce sulla salute dei lavoratori L'inquinamento delle concerie ha gravi conseguenze per la salute umana e l'ecosistema locale. Le comunità che vivono vicino alle concerie sono particolarmente colpite, con un aumento dei casi di malattie respiratorie, irritazioni cutanee, problemi oculari e disturbi del sistema nervoso. Inoltre, i lavoratori delle concerie in Bangladesh, possono essere esposti a diversi rischi per la salute, a causa delle condizioni di lavoro e dell'esposizione a sostanze chimiche pericolose. Alcune delle malattie associate al lavoro nelle concerie includono: Dermatiti L'esposizione a sostanze chimiche irritanti e allergeniche utilizzate nel processo di concia può causare dermatiti, che sono infiammazioni della pelle. Queste condizioni possono manifestarsi come eruzioni cutanee, arrossamenti, prurito e irritazioni. Problemi respiratori I lavoratori delle concerie possono essere esposti a vapori e polveri nocive, che possono causare irritazione delle vie respiratorie e problemi respiratori come asma, bronchite cronica e altre malattie polmonari. Malattie oculari L'esposizione a sostanze chimiche e polveri può anche provocare irritazione agli occhi e congiuntiviti, che sono infiammazioni della membrana che riveste l'interno delle palpebre e la superficie dell'occhio. Avvelenamento da metalli pesanti Alcuni prodotti chimici utilizzati nelle concerie contengono metalli pesanti come il cromo, che possono accumularsi nell'organismo dei lavoratori e causare danni ai reni, al fegato e al sistema nervoso. Disturbi neurologici L'esposizione a solventi e altre sostanze chimiche tossiche può aumentare il rischio di disturbi neurologici come danni ai nervi periferici, disturbi cognitivi e deficit di attenzione. Cancro L'esposizione a sostanze chimiche cancerogene, come il cromo esavalente presente in alcuni processi di concia, può aumentare il rischio di sviluppare tumori maligni, in particolare tumori polmonari e del tratto respiratorio. Perché i marchi della moda mondiale continuano a far produrre la pelle conciata in Bangladesh Ci sono diverse ragioni per cui i marchi della moda mondiale continuano a far produrre pelle conciata in Bangladesh nonostante i problemi di inquinamento e le questioni legate ai lavoratori.Il Bangladesh è noto per i suoi bassi costi di produzione e per l'industria conciaria economica. I marchi della moda cercano spesso di ridurre i costi di produzione per aumentare i margini di profitto, e spostare la produzione in paesi a basso costo, come il Bangladesh, può essere un modo per raggiungere questo obiettivo. Il Bangladesh ha sviluppato una solida base manifatturiera, inclusa un'ampia capacità produttiva e infrastrutturale, adeguate per l'industria conciaria. Questo rende il paese un'opzione attraente per i marchi che cercano una produzione su larga scala. Nel corso degli anni, molte aziende hanno stabilito relazioni e catene di approvvigionamento consolidate con i produttori di pelli e concerie in Bangladesh. Cambiare la propria catena di approvvigionamento richiederebbe tempo, risorse e costi aggiuntivi. Alcuni marchi, infine, possono sfruttare le normative meno rigide o le lacune normative nel paese di produzione. Questo può consentire loro di evitare o ridurre le responsabilità ambientali e di sicurezza sulle concerie e di ridurre i costi di conformità.
SCOPRI DI PIU'