Sversamenti di petrolio sui terreni, gas flaring, contaminazione di benzene delle falde e distruzione socialedi Marco ArezioLa bellezza dei luoghi dove fiorivano le mangrovie, formando una foresta concatenata in cui si racchiudevano oasi naturali dove la popolazione locale viveva in piena sintonia con la natura e, da essa, traeva il sostentamento per una vita semplice. Poi, arrivò il petrolio e tutto cambiò. Nel 1956 furono scoperti i primi giacimenti petroliferi che, agli ignari abitanti delle aree interessate alle estrazioni, facevano pensare ad un futuro di prosperità sociale con la possibilità di trovare lavoro e contare su introiti economici famigliari regolari. Da quel lontano 1956 nel delta del Niger sono arrivate compagnie petrolifere come la Shell, la Total, la Chevron e l’Eni che hanno, di fatto, colonizzato il territorio senza distribuire lavoro agli abitanti che abitavano in prossimità dei giacimenti, in quanto non potevano offrire una manodopera specializzata. Nel delta del Niger vengono prodotti circa 2,4 milioni di barili al giorno di petrolio, in un’area di circa 70.000 Kmq. in cui vive una popolazione di 27 milioni di abitanti. Se nel passato la gente conduceva una vita sostenuta dalla natura in cui viveva, con il passare del tempo, il loro mezzo di sostentamento è stato distrutto anno dopo anno, gettando la popolazione nella miseria. Il petrolio spesso fuoriesce dalle condutture, inquinando i terreni e l’acqua, costringendo la popolazione a mangiare il pesce pescato in bacini inquinati e a prelevare l’acqua da bere e per l’uso domestico dalle falde contaminate dal benzene. La desertificazione e l’inquinamento delle zone agricole, causate dalla dispersione del petrolio nei terreni e nei corsi d’acqua, non è l’unico problema che la popolazione deve affrontare. Infatti subiscono anche il fenomeno del gas flaring, nonostante sia vietato dalla legge Nigeriana. Il Gas Flaring è l’emissione in atmosfera di residui gassosi infiammabili che vengono in superficie insieme al petrolio, che per comodità viene bruciato in atmosfera, emettendo sostanze pericolose per la salute umana come anidride carbonica, gli ossidi di zolfo ed azoto, il benzene il tuolene e lo xilene. I danni sanitari sulla popolazione si possono riassumere nelle malattie cardiorespiratorie, silicosi, cancro, malattie del sangue, disturbi gastrointestinali e leucemie che minano, non solo la popolazione che vivono a ridosso dei giacimenti, ma anche quella a decine di chilometri di distanza. Nonostante il gas flaring potrebbe essere recuperato e riutilizzato o reimmesso nel pozzo prima di essere liberato nell’ambiente, per la velocità di lavorazione e la riduzione dei costi di produzione, il gas viene smaltito nell’ambiente con tutte le conseguenze del caso. Nell’area esistono circa 100 pozzi che bruciano il gas di uscita, giorno e notte, dal 1960 circa. A fronte dell’esasperazione popolare che è costretta a vivere tra fame, malattie e nessun vantaggio sociale ad avere l’estrazione petrolifera vicino a casa, subisce anche il disinteresse del governo che non interviene contro le compagnie per far riparare ai danni ambientali da loro causati e nemmeno nella ridistribuzione a livello locale di una piccola parte dei proventi, permettendo di condurre una vita meno disastrata. Anzi, ogni accenno a rivolte popolari vengono repressi dalla polizia che non vogliono problemi con i petrolieri. Subisce, inoltre, il disinteressamento delle compagnie petrolifere ai problemi che loro stesse hanno causato, innescando forme di repressione verso episodi di disperazione creati da gruppi che tentano, con azioni dimostrative, di sabotare le condutture. Nonostante in Nigeria vi siano circa 606 pozzi petroliferi attivi, che costituiscono l’80% del PIL del paese, in 60 anni di continue estrazioni il paese è rimasto tra i più poveri dell’Africa, con una speranza di vita intorno ai 40 anni e un tasso di disoccupazione intorno al 75-80%.Approfondisci l'argomento
SCOPRI DI PIU'E-waste: quando il lavoro pericoloso viene fatto dai poveridi Marco ArezioComputer, frigoriferi, televisori, telefonini, batterie, cavi, forni a microonde, condizionatori e schermi, sono questi i rifiuti elettronici da cui si ricavano i metalli preziosi per essere rivenduti. Ma per disfare i rifiuti elettronici (RAEE) in modo economico e senza vincoli ambientali si è creata un’economia clandestina fatta di persone alla soglia della sopravvivenza che per pochi soldi passano dalla disperazione ad una pericolosa quotidianità. Di siti sparsi nel mondo ce ne sono tanti, dai più vicini all’Europa come la Palestina ai più lontani come le periferie delle grandi città Africane o del sud est Asiatico. Il filo conduttore di questi traffici hanno motivi comuni, si creano piccole, ma numerose discariche abusive, che sfuggono al blando controllo delle autorità locali (in alcuni casi i controlli non esistono proprio), nelle quali vengono riversati questi oggetti provenienti dal consumismo moderno venendo smontati per recuperare ciò che di valore c’è all’interno. I metodi di riciclo dei rifiuti elettronici sono arcaici e creano un tasso di inquinamento altissimo a causa della dispersione nel terreno degli acidi delle batterie, dei liquami che derivano dall’incenerimento dei cavi in plastica che avvolgono i trefoli di rame, dall’inquinamento dell’aria a causa di questi fumi che, giorno dopo giorno, oscurano i cieli in cui abitano le stesse famiglie dei lavoratori. Ma cosa si trova all’interno di un telefonino? – ABS 30% – Rame 15% – Resine epossidiche 8% – Ferro 3% – Silicone 10% – Ceramica 16% – Altro 18% Le popolazioni povere che vivono di questa economia sommersa subiscono l’incremento dei tumori, l’elevato tasso di piombo nel sangue, l’avvelenamento dei raccolti a causa di terreni ormai compromessi dagli agenti chimici sversati quotidianamente. I controlli da parte delle autorità in molti casi sono inesistenti in quanto la povertà di alcune zone del nostro pianeta sembra giustifichi un’economia corrotta e ammorbante, dove viene preposta la sopravvivenza immediata rispetto agli effetti di medio periodo dell’inquinamento sulle persone e sull’ambiente in cui abitano. La teoria del poter “mangiare oggi” sembrerebbe un placebo a tutti i mali, senza considerare che le tecniche e gli impianti per un riciclo corretto dell’e-waste evidentemente ci sono ma il mercato preferisce lucrare un prezzo di riciclo più basso sulle spalle della gente povera, senza ulteriori prospettive e soprattutto silenziosa.Categoria: notizie - plastica - economia circolare - e-waste - RAEE - rifiuti elettroniciVedi maggiori informazioni sull'eWaste
SCOPRI DI PIU'Incrementare il recupero dell’asfalto e delle guaine bituminose in un’ottica di economia circolare di Marco ArezioNonostante si parli ogni giorno di economia circolare esistono ancora settori, in alcuni paesi, in cui si potrebbe fare molto di più nell’ambito della sostenibilità ambientale. Il campo dei composti bituminosi destinati al riciclo vede luci ed ombre. Il bitume, con cui si realizzano i composti bituminosi come le guaine impermeabilizzanti o l’asfalto, proviene dalla distillazione del petrolio e si presenta sotto forma di liquido di colore nero, viscoso, la cui classificazione è espressa rispetto al grado di penetrazione. Nella moderna produzione troviamo tre tipi di bitume: Distillato Ossidato Soffiato I settori in cui si usano maggiormente i prodotti bituminosi sono l’edilizia, i cui vengono impiegate le guaine bituminose per l’impermeabilizzazione delle strutture e il settore stradale in cui vengono impiegati composti aggreganti per la produzione di asfalto. Come tutti i prodotti, anche i composti bituminosi hanno un ciclo di vita prestabilita, finita la quale vanno rimossi e sostituiti. L’operazione di sostituzione rientra nelle buone procedure dell’economia circolare, attraverso le quali i rifiuti devono essere recuperati per il loro riutilizzo. Per quanto riguarda le guaine bituminose lo scarto deve essere avviato agli impianti di triturazione e selezione e può essere riutilizzato nella formazione di manti stradali, in quanto gli elementi sono compatibili con le miscele d’asfalto. Per quanto riguarda il prodotto risultante dalla fresatura delle pavimentazioni stradali, questo rappresenta per eccellenza l’elemento costitutivo delle miscele per le nuove asfaltature. In realtà, il riciclo degli scarti bituminosi, specialmente quello stradale, gode in Europa di luci ed ombre, con numeri molto differenti tra le nazioni. La Germania, per esempio, riutilizza circa l’84% dello scarto delle pavimentazioni stradali, il Belgio addirittura il 95%, la Francia il 70%, il Regno Unito il 90%, mentre l’Italia solo il 25%, secondo i dati dell’associazione strade e bitume Siteb, portando la media Europea al 60%. I numeri del fresato d’asfalto nel mondo sono davvero importanti, se consideriamo che solo in Germania se ne generano circa 13 milioni di tonnellate all’anno e, la considerazione della qualità di un prodotto per asfaltatura, in paesi come gli Stati Uniti, il Giappone e l’Inghilterra, si misura sul numero di volte in cui si può riutilizzare. Il riciclo e riutilizzo dei composti bituminosi in modo corretto porterebbe a minori importazioni di petrolio, riduzione della circolazione dei mezzi pesanti e riduzioni delle emissioni in atmosfera.Categoria: notizie - bitume - economia circolare - riciclo - rifiuti
SCOPRI DI PIU'Il SAF (Sustainable Aviation Fuel) miscelato con il normale carburante JetA1 testato su un volo intercontinentaleSi è parlato molte volte dell'impatto ambientale che il traffico aereo mondiale produce, sia per il numero di voli giornalieri nelle tratte bervi, medio lunghe ed intercontinentali, sia per il consumo di carburante per viaggiatore che un aereo esprime. Nell'ottica di trovare delle soluzioni compatibili, tra l'esigenza di movimento della popolazione mondiale e la necessità di contenere l'inquinamento, si è testato un carburante 100% di derivazione vegetale, prodotto in Italia, che potesse, attraverso la miscelazione con il normale carburante jetA1, esprimere livelli di emissioni inquinanti più basse.Una collaborazione che è nata tra un'azienda Italiana e una compagnia aerea Africana che stanno portando avanti un progetto che non solo porti a completare la fase dei test su voli a lungo raggio, ma permetta una più proficua collaborazione anche per le fonti di approvvigionamento della materia prima vegetale utilizzata. A questo test si è sottoposta la compagnia aerea Kenya Airways, che ha compiuto il primo volo in partenza dall'aeroporto internazionale Jomo Kenyatta di Nairobi, con arrivo ad Amsterdam Schiphol con un Boeing 787-800 (B787-8) Dreamliner. Per questo volo, il JetA1 è stato miscelato con Eni Biojet prodotto nella raffineria di Livorno distillando le bio-componenti prodotte nella bioraffineria di Gela in Siciclia. “La collaborazione con Eni Sustainable Mobility per questo primo volo con il SAF (Sustainable Aviation Fuel) ci mette sulla rotta per testare l'uso del carburante per l'aviazione sostenibile in Africa. I dati e le informazioni generati dal volo pilota saranno preziosi per le decisioni politiche, i quadri normativi e le best practice del settore relative al SAF. Si tratta di un’importante pietra miliare per Kenya Airways e per il più ampio settore dell'aviazione africana” dichiara Allan Kilavuka, amministratore delegato di Kenya Airways. “La fornitura di Eni Biojet all’aeroporto di Nairobi è un passo importante per Eni Sustainable Mobility perché conferma come l’azienda possa sostenere, anche in ambito internazionale, compagnie aeree come Kenya Airways nel proprio percorso di decarbonizzazione” dichiara Stefano Ballista, Amministratore delegato di Eni Sustainable Mobility. Eni Biojet contiene il 100% di componente biogenica ed è idoneo ad essere utilizzato in miscela con il jet convenzionale (JetA1) fino al 50%. Dal 2025, per tutti i voli in partenza dagli aeroporti europei, una quota di SAF sarà obbligatoria. Per questo KQ sta lavorando per trarre vantaggio dall’attuale diffusione dei carburanti sostenibili per l'aviazione, in conformità con la direzione indicata dall'Unione Europea con il regolamento ReFuelEU Aviation, che stabilisce obiettivi di miscelazione dei carburanti tradizionali con carburanti più sostenibili in quantità crescenti. Eni commercializza anche un carburante per il settore avio contenente il 20% di componente biogenica, il JetA1+Eni Biojet, per la cui fornitura ha sottoscritto accordi con compagnie aeree nazionali e internazionali, oltre che con aeroporti e operatori del settore della logistica. Dal 2024 le bioraffinerie di Venezia e Gela inizieranno la produzione di Eni Biojet a partire da materie prime rinnovabili che arriverà a oltre 200 mila tonnellate/anno. Questo obiettivo richiede un’importante fornitura di materie prime, per la quale Eni sta sviluppando sia una filiera in Kenya per la raccolta degli UCO (oli di cucina esausti), lavorando con aziende e operatori del settore food e contribuendo a gestire un rifiuto alimentare in un’ottica di economia circolare, sia una rete di agri-hub in Kenya e altri Paesi africani, per produrre oli vegetali da terreni marginali che non sono in competizione con la produzione alimentare.Info by ENI
SCOPRI DI PIU'Stiamo vivendo un periodo così complicato, senza certezze, rischiando di non capire più dove stiamo andandodi Marco ArezioTenere la barra dritta della propria vita oggi, dargli un senso, è sempre più ostico, in quanto le difficoltà che lambiscono o colpiscono le nostre giornate, si susseguono ad un ritmo incalzante. Sfide continue per reggere all’urto di un mondo che sta cambiando, troppo in fretta, dove sembra che solo gli altri ce la facciano, dove è facile finire nella corrente del fiume che può emarginare, avvilire e ridurre le speranze. Ma ci siamo mai chiesti se la difficoltà a interpretare il senso della vita di oggi, siano frutto di un eccezionale convergenza di fattori complicati o se, nel mondo passato, si siano ripetuti. Possiamo prendere ad esempio cinque filosofi molto famosi come Platone, Seneca, Epicuro, Aristotele e Socrate, per capire se, fin dalla notte dei tempi, queste riflessioni sul senso della vita fossero attuali. Il senso della vita secondo Platone Platone, uno dei più grandi filosofi della storia occidentale, ha avuto una visione profonda e complessa del senso della vita, che si può comprendere esaminando le sue numerose opere. Per Platone, il senso della vita risiede nella ricerca della verità, nella realizzazione della virtù e della giustizia e nella comprensione delle realtà eterne del Mondo delle Idee. Attraverso la filosofia, l'individuo può avvicinarsi a queste verità e vivere una vita piena di significato e scopo. Possiamo individuare alcune idee centrali che costituiscono la sua comprensione del significato e dello scopo della vita umana: Il Mondo delle IdeeAl centro della filosofia di Platone c'è la sua teoria delle Forme o delle Idee. Secondo questa teoria, il mondo reale e tangibile in cui viviamo è solo un'ombra o una copia imperfetta del vero Mondo delle Idee. Queste Idee sono eternamente vere, immutabili e perfette. L'AnimaPlatone credeva nell'immortalità dell'anima. Secondo lui, l'anima preesiste alla nascita fisica e continua ad esistere dopo la morte. L'obiettivo dell'anima, durante la sua esistenza terrena, è ricordare e comprendere le verità eterne che conosceva prima della sua incarnazione. Educazione e ConoscenzaPlatone sosteneva che il vero scopo dell'educazione non è trasmettere nuova conoscenza, ma piuttosto "risvegliare" l'anima alla conoscenza che già possiede. L'atto di "ricordare" o di prendere coscienza delle Forme è fondamentale per la realizzazione del proprio potenziale. Virtù e GiustiziaUn altro tema centrale nelle opere di Platone è l'importanza della virtù e della giustizia. Per lui, vivere una vita virtuosa e giusta è essenziale per il benessere dell'anima. La giustizia, in particolare, è intesa come l'armonia dell'anima, dove ogni sua parte svolge il ruolo che le compete. Filosofia come pratica di vitaPlatone vedeva la filosofia non solo come un campo di studio, ma anche come una pratica di vita. Il filosofo, attraverso la sua ricerca della verità e la sua aspirazione alla saggezza, cerca di avvicinarsi il più possibile al Mondo delle Idee e, in tal modo, realizza appieno il proprio potenziale. Il senso della vita secondo Socrate Socrate è considerato uno dei grandi precursori della filosofia occidentale, e benché non abbia lasciato alcun scritto, le sue idee e il suo pensiero sono stati tramandati attraverso le opere dei suoi discepoli, in particolare Platone. Per Socrate, il senso della vita era strettamente legato alla ricerca della virtù, alla comprensione di sé e alla costante aspirazione alla verità. La vita autentica e significativa era quella vissuta in coerenza con la propria coscienza e in costante esame delle proprie convinzioni e azioni. Per Socrate, la riflessione sul senso della vita era strettamente legata al concetto di "conoscere se stessi" e alla vita esaminata. Alcune delle idee centrali di Socrate sul significato e lo scopo della vita includono: L'importanza dell'AutoesameSocrate è famoso per la sua affermazione "Una vita non esaminata non vale la pena di essere vissuta". Questo sottolinea l'importanza di esaminare costantemente e criticamente le proprie convinzioni, azioni e comportamenti. Solo attraverso un'attenta riflessione e autoesame, una persona può vivere una vita autentica e significativa. La Virtù come ConoscenzaSocrate credeva che nessuno commettesse il male volontariamente e che l'ignoranza fosse la causa del comportamento immorale. Quindi, per lui, conoscere il bene è fare il bene. Se una persona conosce veramente ciò che è giusto, agirà di conseguenza. L'Imperatività della CoscienzaSocrate dava grande importanza alla voce interiore o alla coscienza. Era convinto che seguire la propria coscienza e agire in base alla propria integrità fosse fondamentale, anche a costo di affrontare conseguenze avverse. La Morte come TransizioneAnche se Socrate non ha fornito una dottrina elaborata sull'aldilà, ha espresso una visione serena della morte. Nel "Fedone" di Platone, Socrate discute della morte come possibile transizione verso una comprensione più profonda e una maggiore intimità con la verità. La Centralità del DialogoSocrate credeva fermamente nel potere del dialogo come mezzo per arrivare alla verità. Attraverso il metodo socratico, una forma di interrogazione critica, egli cercava di portare le persone a una comprensione più chiara delle loro proprie credenze. Il senso della vita secondo Epicuro Epicuro, un filosofo antico greco, ha fondato la scuola filosofica dell'epicureismo. La sua filosofia è incentrata sull'idea che l'obiettivo principale della vita umana sia la ricerca del piacere e l'evitamento del dolore. Tuttavia, questa visione del piacere è spesso fraintesa. Il senso della vita secondo Epicuro è trovare la felicità attraverso la ricerca di piaceri semplici e duraturi, l'evitamento del dolore, l'eliminazione delle paure irrazionali e la coltivazione di profonde amicizie. La filosofia, per Epicuro, era principalmente uno strumento per raggiungere una vita felice. Vediamo le idee principali di Epicuro riguardo al senso della vita: Piacere e DoloreEpicuro identifica il piacere e il dolore come i principali criteri per determinare ciò che è buono o cattivo. Ma il piacere, secondo Epicuro, non è puramente fisico o sensuale. Il piacere più alto è la tranquillità dell'anima (atarassia) e l'assenza di dolore fisico (aponia). Piacere Intellettuale vs Piacere FisicoSebbene Epicuro riconoscesse i piaceri fisici, sosteneva che i piaceri dell'anima, come l'amicizia, la conoscenza e la riflessione filosofica, fossero superiori ai piaceri del corpo. Questi piaceri intellettuali sono duraturi e non portano a conseguenze negative. Eliminazione delle Paure IrrazionaliEpicuro credeva che molte delle nostre pene derivassero da paure irrazionali, come la paura degli dei o della morte. Secondo lui, comprendere la natura attraverso la filosofia può aiutarci a liberarci di queste paure. Ad esempio, sostenendo che la morte è semplicemente la cessazione della sensazione, Epicuro ha argomentato che non dovremmo temere la morte poiché non rappresenta sofferenza. Vita SempliceEpicuro consigliava una vita semplice, in cui i desideri naturali e necessari (come cibo, acqua e rifugio) vengono soddisfatti, ma i desideri non necessari (come lussi) vengono minimizzati. Ciò permette di ridurre il dolore e l'angoscia associati ai desideri insoddisfatti. AmiciziaUna delle fonti più grandi di piacere, secondo Epicuro, è l'amicizia. L'amicizia non solo fornisce gioia e piacere, ma anche sicurezza e supporto, aiutando così a raggiungere una vita felice e contenta. Il senso della vita secondo Seneca Seneca, un importante filosofo stoico romano, ha offerto una visione dettagliata della vita e di come dovremmo viverla per raggiungere una felicità e una tranquillità durature. Il senso della vita secondo Seneca è vivere con virtù, sfruttare al meglio il tempo che abbiamo, accettare ciò che è al di fuori del nostro controllo, e cercare costantemente di migliorarsi. Attraverso queste pratiche, possiamo raggiungere una profonda serenità e soddisfazione nella vita. Ecco alcune delle sue idee principali riguardo al senso della vita: Vivere secondo la NaturaCome altri stoici, Seneca enfatizzava l'importanza di vivere "secondo la Natura". Questo non significa vivere come gli animali o ritornare a uno stato primitivo, ma piuttosto riconoscere e vivere in armonia con l'ordine naturale del mondo e con la nostra vera natura razionale. Virtù come Bene SupremoSeneca, in linea con lo stoicismo, credeva che la virtù fosse il bene supremo. Vivere virtuosamente, cioè con saggezza, coraggio, giustizia e temperanza, non solo è intrinsecamente buono, ma porta anche a una vita felice e significativa. Indifferenza verso le Cose EsterneGli stoici, inclusi Seneca, credevano che dovremmo concentrarci su ciò che è sotto il nostro controllo diretto (cioè le nostre azioni e i nostri giudizi) e accettare con indifferenza le cose al di fuori del nostro controllo. Questo aiuta a evitare sofferenze inutili e a mantenere la tranquillità di fronte alle avversità. La Morte come Parte Naturale della VitaSeneca ha scritto molto sulla morte, sottolineando che è una parte naturale e inevitabile della vita. Dobbiamo accettarla e non temerla. In effetti, riflettere sulla nostra mortalità può aiutarci a vivere una vita più focalizzata e apprezzare il presente. Tempo come Risorsa PreziosaUna delle opere più famose di Seneca è "De Brevitate Vitae" ("Sulla brevità della vita"), in cui discute l'importanza di utilizzare saggiamente il nostro tempo. Critica coloro che sprecano la loro vita in attività futili e sottolinea l'importanza di vivere pienamente e con intento. Formazione e Auto-miglioramentoSeneca ha sottolineato l'importanza dell'educazione e dell'auto-miglioramento. Attraverso lo studio e la riflessione, possiamo coltivare la virtù, affinare il nostro giudizio e vivere una vita più in linea con la nostra vera natura. Il senso della vita secondo Aristotele Aristotele, uno dei più eminenti filosofi dell'antica Grecia, ha dedicato molta attenzione alla questione del bene supremo e del senso della vita per gli esseri umani. Per Aristotele, il senso della vita risiede nella ricerca dell'eudaimonia, che può essere realizzata vivendo virtuosamente, utilizzando la nostra capacità razionale, partecipando attivamente alla vita della comunità e perseguendo sia attività pratiche che teoretiche. La sua visione enfatizza l'integrazione di mente, corpo e anima in un percorso verso il benessere e la realizzazione del proprio potenziale. Ecco le sue idee principali:Eudaimonia (Felicità o Fioritura)Aristotele ha argomentato che la finalità ultima della vita umana è l'eudaimonia, un termine spesso tradotto come "felicità", ma che potrebbe essere meglio descritto come "fioritura" o "realizzazione del proprio potenziale". Questo non si riferisce a un piacere momentaneo o a una gioia effimera, ma a una sorta di benessere complessivo e duraturo. Virtù e MezzoPer Aristotele, la chiave per raggiungere l'eudaimonia è vivere virtuosamente. Le virtù sono disposizioni stabili che ci portano ad agire in modo appropriato. Aristotele ha introdotto il concetto di "mezzo aureo", sostenendo che la virtù sta nel mezzo tra due estremi, l'eccesso e la carenza. RazionalitàAristotele ha sottolineato l'importanza della parte razionale dell'anima. Secondo lui, la capacità di ragionare è ciò che distingue gli esseri umani dagli altri animali, e vivere in accordo con questa natura razionale è fondamentale per la realizzazione del proprio potenziale. Vita Teoretica vs Vita PraticaMentre la virtù morale è associata alla vita pratica e all'azione etica, Aristotele ha anche identificato una "virtù intellettuale" associata alla vita teoretica, come lo studio e la contemplazione. Ha suggerito che, nella sua forma più elevata, l'eudaimonia può essere trovata nella vita di contemplazione filosofica. Dipendenza dalla Polis (Città-Stato)Aristotele ha sostenuto che l'uomo è un "animale politico", il che significa che siamo naturalmente predisposti a vivere in comunità. L'eudaimonia, quindi, non è solo un'impresa individuale, ma dipende anche dalla partecipazione attiva nella vita della polis e dall'avere relazioni virtuose con gli altri. FormazioneAristotele ha enfatizzato l'importanza della formazione e dell'educazione per coltivare le virtù e raggiungere una vita buona. La formazione non solo trasmette conoscenza, ma modella anche il carattere.
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