Come influisce la scelta del pallet in legno o in plastica in un magazzino a bassa o bassissima rotazionedi Marco ArezioIl manager della logistica aziendale ha ben presente i flussi dei materiali che arrivano dalla produzione o dai fornitori, e i tempi di sosta nei propri magazzini prima che vengano venduti.Conoscere il movimento delle merci in un magazzino non è fondamentale solo per l’ufficio acquisti, per programmare l’ingresso delle materie prime o dei semilavorati o dei materiali commercializzati, ma diventa importante anche per l’ufficio commerciale, per sapere quale prodotto è in pronto per la vendita e in quanto tempo il cliente potrà ricevere ciò che ha comprato. Inoltre, l’ufficio amministrativo vede i flussi di magazzino trasformati in liquidità circolante o non circolante, con conseguenza sugli impegni finanziari dell’azienda. Molte cose girano intorno alla logistica di un’azienda e la velocità di rotazione del magazzino implica alcune considerazioni importanti per chi si occupa di questa attività. Oggi vorrei analizzare un aspetto che riguarda la durabilità degli imballi dei prodotti in un magazzino a bassa e bassissima rotazione, specialmente per quelle aziende che devono produrre ampi stocks di merce, secondo campagne stabilite o per determinati impegni sugli impianti o per avere una gamma di prodotti disponibili molto ampia. Non potendo generalizzare, considerando la grandissima quantità di articoli imballati diversi tra loro, prendiamo in considerazione un bene durevole, contenuto in un Big Bag su bancale in legno. Supponiamo, inoltre, che il materiale prodotto o acquistato venga depositato in un’area esterna, non coperta, esposto agli agenti atmosferici. Per motivi economici spesso si prendono in considerazione i bancali in legno, nuovi o usati, per depositare in magazzino i big bags con la merce da vendere, senza preoccuparci troppo dell’origine del legno e della sua situazione fitosanitaria, a meno che non venga espressamente richiesta per spedizioni in determinati paesi. In un magazzino a media od alta rotazione, la qualità del legno che compone il bancale è normalmente controllata principalmente per una questione di resistenza meccanica del bancale. Si controlla la robustezza a discapito della durata, in quanto, in questa condizione di magazzino, è un parametro non totalmente necessario. Se, invece, il magazzino ha una bassa o bassissima rotazione delle merci, la durabilità del bancale in legno diventa un aspetto da controllare attentamente. Infatti, la permanenza dei pallets in magazzino, non solo sono soggetti agli agenti atmosferici, ma può succedere di dover anche considerare la presenza di funghi, batteri o insetti che potrebbero vivere all’interno del bancale, riducendone la qualità. Soprattutto è da tenere presente la dimensione del magazzino, espresso in numero di bancali depositati e la permanenza degli stessi nel tempo. Maggiori saranno questi due numeri e maggiori saranno i rischi sulla durabilità del legno. I bancali in legno sono soggetti all’attacco di numerosi elementi che tendono a nutrirsi del legno stesso, o a colonizzare la struttura con il pericolo di infettare i pallets ancora sani. I più comuni organismi e parassiti che possiamo incontrare sono: Lictidi Bostrichidi Buprestidi Nematodi Curculionidi Anobidi Siricidi Cerambicidi Edemeridi Isoptera Scolitidi L’acquisto di pallets non trattati dal punto di vista fitosanitario, comporta il rischio, con il tempo, di rendere possibile una contaminazione generale del magazzino, con un possibile aumento dei costi di stoccaggio e movimentazione per l’eventuale sostituzione dei bancali ammalorati, senza contare la probabilità di non poter garantire la stabilità del big bags al momento della sostituzione. Il problema si può risolvere acquistando, sempre, bancali a cui è stato effettuato il trattamento fitosanitario termico, o chimico (a spruzzo, ad immersione o a pressione), o la fumigazione o altri interventi previsti dalla certificazione IPPC. Se l’acquisto di bancali trattati dal punto di vista fitosanitario aiuta ad aumentare la loro durabilità rispetto ai parassiti e gli insetti, c’è anche da considerare la variabile della pioggia, della rugiada, del gelo o di tutte quelle condizioni atmosferiche che permettono al bancale in legno di assorbire l’acqua. In questi casi, in un magazzino a bassa o bassissima rotazione, può essere consigliabile prendere in considerazione un bancale di plastica, che non è soggetto alle problematiche meteorologiche, escludendo il gelo e il sole. Per ovviare a questi due inconvenienti è importante informarsi sulla qualità della plastica utilizzata per iniettare il bancale, che dovrà avere una sufficiente elasticità, oltre che una buona resistenza alla compressione e flessione. Inoltre, per questo tipo di magazzino, è consigliabile acquistare bancali in plastica che contengano un master anti U.V. di almeno 12 mesi, che si può ottenere inserendo, durante la produzione, specifici additivi o con aumentando il carbon black nell’impasto polimerico, se il bancale sarà nero.
SCOPRI DI PIU'Dare al denaro una priorità maggiore di altre può creare disagio, dipendenza ed emarginazionedi Marco ArezioSfatiamo subito un pensiero, che l’articolo possa sostenere un approccio ad una vita francescana, fatta di rinunce e povertà, con l’intento di tarpare le speranze, legittime per altro, ad ogni individuo che ricerchi nella tranquillità economica un equilibrio della sua vita. No, non è questo l’intento. Vorrei invece parlare di quando si attribuisce al denaro un ruolo eccessivamente privilegiato, impostando la propria vita nella rincorsa spasmodica di quel benessere, idealizzato, che mette in moto, continuamente, le risorse fisiche e intellettive delle persone. I soldi sono una necessità fondamentale per la nostra esistenza, servono per mangiare, per godere di una casa, per poter avere una famiglia, sostenere i figli, permettersi degli svaghi e migliorare la nostra vecchiaia. Per questo impieghiamo un terzo o più delle nostre giornate, tutti i mesi per tutti gli anni lavorativi per guadagnare dei soldi, ed è ovvio che questo grande sforzo, per così tanto tempo della nostra vita, dia al denaro un peso importante, faticosamente importante. Spenderlo senza oculatezza, anche se fossimo agiati, sarebbe un approccio discutibile, solo per il fatto che, in situazioni normali ed oneste, il denaro che si è guadagnato è stato scambiato con il proprio tempo, una parte della propria vita che non si potrà più comprare o recuperare. Una disponibilità economica aiuta a stare meglio, ad aiutare di altri e guardare con più ottimismo e serenità il futuro. Ma dovremmo vederlo come un tassello, un ingranaggio, un dente della ruota che deve girare insieme a molti altri, per fa si che la macchina della vita si muova in modo corretto e non si blocchi. I denti della ruota della vita sono fatti anche dalla salute, dalle relazioni affettive, dalla radicazione nel territorio, dalle relazioni sociali e per chi crede, dalla fede. Ognuno bilancia come crede questi ingredienti, cercando di mantenere un certo equilibrio in base al proprio carattere, alla propria inclinazione, alla propria situazione relazionale e alle proprie aspettative. Quando però a uno di questi pesi, come il denaro, si attribuisce troppa importanza, come vasi comunicanti tutti gli altri decrescono di valore, mettendo a rischio il proprio equilibrio interiore, psicologico ed emotivo. Essere ossessionati dal valore del denaro e dalla sua disponibilità nella propria vita significa demonizzarlo, creando situazioni in cui si è portati a non spenderlo, se non per cose inderogabili, avendo la repulsione e la paura di utilizzarlo. In una vita sociale questo atteggiamento si può notare attraverso comportanti facilmente identificabili, come portare vestiti consunti, far finta al bar con gli amici di non avere il portafoglio per non pagare, usare la macchina di altri quando è possibile, impuntarsi nelle divisione delle spese quando si è in compagnia per pagare il meno possibile, non comprare mai un libro o un giornale o andare al cinema o ad un museo, cercare di fare le vacanze sulle spalle di altri, e così ne potremmo raccontare mille altri di queste situazioni. Chi vive questo rapporto con il denaro, cerca di prevenire le situazioni che lo potrebbero portare a pagare qualche cosa di evitabile, secondo lui, quindi seleziona la propria socialità riducendo gli incontri con gli amici e i parenti, iniziando una auto emarginazione per evitare ogni contatto con i soldi. Di anno in anno, la centralità del problema lo porta a non godere della propria vita, con la consapevolezza di essere dalla parte del giusto, ma spingendolo a dimenticare che il fine della propria esistenza non è avere soldi nel cassetto, ma vivere le emozioni che la vita ci può offrire. Il tempo passato rinchiuso in sé stesso è un tempo irrimediabilmente perso, fatto di angosce e di pochezza, che potrebbero tornare a galla nella vecchiaia, con tutti i rimorsi che affioreranno nella mente. L’interesse per il denaro dovrà quindi essere controbilanciato con l’interesse per tutto quanto di positivo la vita ci può dare e, senza una condivisione della propria esistenza con le opportunità vita il conto non tornerà probabilmente mai. Non confondetevi tra costo della vita e valore della vita.
SCOPRI DI PIU'Eni Rewind Sigla un Accordo per l'Economia Circolare in Bahrain con NogaLa gestione dei rifiuti, delle acque e del suolo portano il player Italiano a dare assistenza e consulenza integrata non solo nel settore energetico ma anche in quello dell'economia circolare in Bahrein. La National Oil and Gas Authority del Regno del Bahrain NOGA e la società ambientale di Eni collaboreranno alla promozione di iniziative congiunte per il recupero efficiente di acqua, suolo e rifiuti. Alla presenza di S.E. Mohamed Bin Khalifa Al Khalifa, ministro del petrolio del Bahrain e presidente dell’Autorità Nazionale per il petrolio e il gas del Regno del Bahrain (NOGA), e di Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni, è stato firmato oggi un Memorandum d’Intesa (MoU) tra NOGA ed Eni Rewind, società ambientale di Eni. L’accordo, sottoscritto in videoconferenza da S.E. Naser Sultan AlSowaidi, Amministratore Delegato della National Oil and Gas Authority (NOGA) del Regno del Bahrain e da Paolo Grossi, Amministratore delegato di Eni Rewind, ha l’obiettivo di individuare e promuovere iniziative congiunte per la gestione, il recupero e il riutilizzo delle risorse acqua e suolo e dei rifiuti in Bahrain, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile approvata dalle Nazioni Unite. La sigla dell’accordo, che segna un passo in avanti nella collaborazione già avviata tra NOGA e Eni nel settore energetico, contribuirà a individuare ulteriori ambiti di collaborazione per lo sviluppo di soluzioni innovative di economia circolare, in linea con i tre principi del ridurre, riutilizzare, riciclare. Eni Rewind contribuirà alla partnership, mettendo a disposizione il proprio know-how ambientale, l’esperienza maturata e le migliori tecnologie per la gestione e la valorizzazione dell’acqua, dei suoli e dei rifiuti industriali. S.E. Nasser Sultan Al Suwaidi ha commentato: «NOGA è lieta di sottoscrivere il memorandum con Eni Rewind, che rappresenta un tassello importante nella collaborazione Eni e NOGA, prevedendo l'avvio di nuove iniziative in ambito ambientale nelle aree di comune interesse. Le iniziative oggetto dell’accordo promosse dal Water Resources Management Unit di NOGA sono in linea con le nostre dieci iniziative per la sostenibilità ambientale e la gestione integrata delle risorse idriche. Grazie al memorandum, Eni Rewind offrirà a NOGA le competenze tecnologiche avanzate che la società ambientale di Eni possiede nella gestione, nel trattamento e recupero delle risorse suolo, acqua, rifiuti». «Eni Rewind, grazie a una consolidata esperienza nelle bonifiche e nella gestione dei rifiuti quale global contractor di Eni - ha commentato Paolo Grossi, Amministratore Delegato di Eni Rewind – sta gradualmente sviluppando progetti e servizi ambientali per committenti esterni al gruppo, sia in Italia che all’estero, nei Paesi in cui Eni opera. Siamo molto onorati e desiderosi di partecipare a progettualità ambientali nel Regno del Bahrain attraverso questa importante partnership con NOGA siglata oggi. Un passo che testimonia la reciproca volontà di consolidare alleanze per lo sviluppo sostenibile, al fine di affrontare insieme la sfida della transizione energetica per la tutela dell'ambiente e la rigenerazione delle risorse naturali, un percorso intrapreso da Eni dal 2014».Redazionale ENI
SCOPRI DI PIU'Un misto tra invidia, insoddisfazione e bassa autostima, imprigionano, a volte, l’uomo. Sei single e ti manca compagnia. Hai una relazione e ti manca la libertà. Lavori e ti manca tempo. Hai troppo tempo libero e vorresti lavorare. Sei giovane e vuoi crescere per fare cose da adulti. Sei un adulto e vorresti fare le cose dei giovani. Sei nella tua città ma vorresti vivere altrove. Sei in un altro posto ma vorresti tornare nella tua città ... Forse è ora di smetterla di guardare sempre a ciò che ci manca e iniziare a vivere il presente, apprezzando veramente ciò che abbiamo. Goditi l'aroma della tua casa prima di aprire la porta ed uscire a cercare i profumi del mondo. Perché nulla è scontato e tutto è un dono. [Oscar Travino]Categoria: Slow life - vita lenta - felicità Approfondimenti
SCOPRI DI PIU'Come Funziona il Riciclo dei Tessuti e perchè Viene Fattodi Marco ArezioLa circolarità dei materiali nelle produzioni moderne deve tenere presente l'ingresso dei prodotti a fine vita. Lo si fà normalmente con la plastica, la carta, il legno, i metalli, le gomme, il vetro e anche con i tessuti. Il settore dei tessuti usati, come ci racconta Rick Leblanc, se non sostenuto dal riciclo, avvia processi di accumulo di rifiuti nelle discariche con conseguente incremento dell'inquinamento e lo sfruttamento, attraverso le fibre vergini, di risorse naturali del pianeta. cosa che non ci possiamo più permettere. Il riciclo dei tessuti è il processo mediante il quale i vecchi indumenti e altri tessuti vengono recuperati per il riutilizzo o il recupero dei materiali. È la base per l'industria del riciclaggio tessile. Negli Stati Uniti, questo gruppo è rappresentato da SMART, l'Associazione dei materiali per la pulizia, dell'abbigliamento usato e delle industrie delle fibre. Le fasi necessarie nel processo di riciclaggio dei tessuti comprendono la donazione, la raccolta, lo smistamento e la lavorazione dei tessuti e quindi il successivo trasporto agli utenti finali di indumenti usati, stracci o altri materiali recuperati.La base per la crescente industria del riciclo tessile è, ovviamente, l'industria tessile stessa. L'industria tessile si è evoluta in un business da quasi mille miliardi di dollari a livello globale, che comprende abbigliamento, nonché mobili e materiale per materassi, lenzuola, tendaggi, materiali per la pulizia, attrezzature per il tempo libero e molti altri articoli. L'urgenza di riciclare i tessuti L'importanza del riciclaggio dei tessuti viene sempre più riconosciuta. Si stima che ogni anno in tutto il mondo vengano prodotti circa 100 miliardi di capi. Secondo l'EPA statunitense, nel 2018 sono stati generati circa 17 milioni di tonnellate di rifiuti solidi urbani (RSU) tessili, circa il 5,8% della produzione totale di RSU. Il tasso di riciclaggio per i tessuti derivati da abbigliamento e calzature è stato del 13,0%, mentre il recupero di lenzuola e federe è stato del 15,8% per lo stesso anno. In quanto tale, il riciclaggio dei cascami tessili è una sfida significativa da affrontare mentre ci sforziamo di avvicinarci a una società a discarica zero. Una volta nelle discariche, le fibre naturali possono impiegare da poche settimane ad alcuni anni per decomporsi e possono rilasciare metano e gas CO2 nell'atmosfera. Inoltre, i tessuti sintetici sono progettati per non decomporsi, quindi nella discarica possono rilasciare sostanze tossiche nelle acque sotterranee e nel suolo circostante. Il riciclaggio dei tessuti offre i seguenti vantaggi ambientali: Diminuisce il fabbisogno di spazio per le discariche, tenendo presente che i prodotti in fibra sintetica non si decompongono e che le fibre naturali possono rilasciare gas serra Si riduce l'uso di fibre vergini Consumi ridotti di energia e acqua Prevenzione dell'inquinamento Diminuzione della domanda di coloranti. Fonti di tessuti per il ricicloI tessuti per il riciclaggio sono generati da due fonti primarie. Queste fonti includono: 1. Post-consumo, inclusi indumenti, tappezzeria di veicoli, articoli per la casa e altri. 2. Pre-consumo, compresi gli scarti creati come sottoprodotto dalla produzione di filati e tessuti, nonché gli scarti tessili post-industriali di altre industrie. La donazione di vecchi indumenti è supportata da organizzazioni no profit e da molti programmi aziendali, compresi quelli di Nike e Patagonia.Tessuti indossabili e riutilizzati Nell'Unione Europea, circa il 50% dei tessuti raccolti viene riciclato e circa il 50% viene riutilizzato. Circa il 35% degli indumenti donati viene trasformato in stracci industriali. La maggior parte degli indumenti riutilizzati viene esportata in altri paesi. Oxam, un'organizzazione di beneficenza britannica, stima che il 70% delle donazioni di vestiti finisca in Africa. La questione dell'invio di indumenti usati in Africa ha generato un certo grado di controversia sui vantaggi di tali iniziative, dove possono avere un impatto negativo sulle industrie tessili locali, sui vestiti indigeni e sulla produzione di rifiuti locali. Il processo di ricicloPer i tessuti da riciclare, esistono differenze fondamentali tra fibre naturali e sintetiche. Per tessuti naturali: Il cascame tessile in entrata viene ordinato per tipo di materiale e colore. La selezione dei colori produce un tessuto che non necessita di essere tinto nuovamente. La selezione del colore significa che non è necessaria alcuna nuova tintura, risparmiando energia ed evitando inquinanti. I tessuti vengono quindi trasformati in fibre o triturati, a volte introducendo altre fibre nel filato. I cascami vengono triturati o ridotti in fibre. A seconda dell'uso finale del filato, possono essere incorporate altre fibre. Il filato viene quindi pulito e miscelato attraverso un processo di cardatura Quindi il filo viene nuovamente filato e pronto per il successivo utilizzo nella tessitura o nella lavorazione a maglia. Tuttavia, alcune fibre non vengono filate in quanto compressi per l'imbottitura di tessuti come nei materassi. Nel caso dei tessuti a base di poliestere, gli indumenti vengono sminuzzati e poi granulati per essere trasformati in trucioli di poliestere. Questi vengono successivamente fusi e utilizzati per creare nuove fibre da utilizzare in nuovi tessuti in poliestere. Oltre al riciclo, acquista in modo sostenibile Man mano che la società acquisisce maggiore familiarità con i rischi associati all'invio di vecchi tessuti in discarica e con lo sviluppo di nuove tecnologie di riciclaggio, si può prevedere che l'industria del riciclaggio tessile continuerà a crescere. L'industria del fast fashion genera un notevole inquinamento e un considerevole impatto negativo sul cambiamento climatico. I consumatori possono contribuire a influenzare il cambiamento scegliendo marchi di abbigliamento che durano più a lungo e che dimostrano un impegno a ridurre il loro impatto sul cambiamento climatico.Categoria: notizie - plastica - economia circolare - rifiuti - tessuti - cascami Vedi le offerte sui tessuti riciclati
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