La società Arezio Marco è specializzata nella fornitura di servizi e consulenze sulle materie prime nel campo delle plastiche riciclate da post consumo e post industrialiIn particolare, offre ai clienti che producono tubi in plastica, un servizio di fornitura di polimeri riciclati per la maggior parte delle tipologie prodotte, siano essi tubi corrugati o lisci. Pienamente integrata nel percorso dell’economia circolare, la società affianca i produttori di tubi in LDPE, HDPE, PP e PVC nella fornitura dei polimeri riciclati più idonei alle singole produzioni, tenendo conto delle tipologie dei tubi da estrudere, delle caratteristiche meccaniche richieste, dai colori attesi, del livello qualitativo atteso dal cliente, del mercato nel corretto rapporto tra qualità e prezzo. La scelta della correttezza del materiale da impiegare nella produzione dei tubi parte dall’analisi della produzione del polimero riciclato, dalla sua selezione, dalla tipologia dello scarto plastico usato, dalle tipologie di lavaggio e dai sistemi di estrusione e filtratura. Questo comporta lo scambio con il produttore di tubi di una serie di informazioni per definire, all’origine della fornitura, la tipologia di famiglia di riciclo più idonea, cioè se il materiale deve provenire dagli scarti post industriali o da post consumo. Successivamente si analizzeranno le tipologie di tubi da produrre, corrugati o lisci, i diametri, gli spessori delle pareti, se sono mono strato o doppio strato, se la doppia parete necessita di polimeri diversi, quali pressioni di esercizio, le resistenze meccaniche richieste, il gradiente di odore dei polimeri, o la sua totale assenza ed infine i colori. Attraverso la raccolta di queste informazioni la società Arezio Marco può fornire le giuste risposte, condivise con il cliente, sulle tipologie di granuli da fornire. Vediamo la gamma prodotti offerti: Granuli riciclati per tubi e raccordi in PVC Rigido La fornitura può riguardare la materia prima riciclata adatta alla produzione di tubi lisci, non a pressione, di spessori compresi tra 1,8 mm. fino a 7 mm. con tonalità a richiesta del cliente. Il polimero normalmente è impiegato in macchina al 100% senza bisogno di correzioni. Si può optare per ricette standard oppure per compounds con ricette studiate appositamente per il cliente. Anche nella scelta dei colori si possono raggiungere i RAL dei colori richiesti dal cliente. Con lo stesso principio forniamo granuli per lo stampaggio di raccordi per i tubi che abbiano le stesse caratteristiche dei tubi sopra esposti.Granuli riciclati per tubi corrugati e lisci flessibili in PVC Soft Nell’ambito del PVC flessibile riciclato forniamo granuli provenienti dalla lavorazione di scarti post industriali adatti all’estrusione di tubi corrugati, specialmente per il settore elettrico e per l’estrusione di tubi lisci per l’acqua, nel settore del giardinaggio o piccoli tubi elastici per il settore dell’agricoltura. Granuli riciclati per tubi corrugati in HDPE e raccordi Il comparto dei tubi corrugati in HDPE contempla il settore della fognatura, dei tubi che accolgono i cavi per le telecomunicazioni o elettrici e quello dei sistemi drenanti. I tubi, in base alla loro destinazione, hanno diametri e spessori diversi, possono essere mono o doppia parete, di colori scuri o chiari o entrambe le soluzioni. A tutte queste variabili corrispondono soluzioni di polimeri riciclati differenti, con MFI più o meno bassi, filtrazioni di estrusione differenti in base agli spessori dei tubi da realizzare, basi colori chiare, scure o neutre a seconda della tonalità finale da ottenere ed eventualmente le cariche minerali, talco o carbonato di calcio se richiesti. Anche per i raccordi si suggeriscono le giuste ricette in funzione dei tubi da abbinare. Granuli riciclati per tubi lisci e raccordi in HDPEIl tubo liscio in HDPE viene usato sia nel campo dell’edilizia civile sia in quello agricolo per il trasporto dell’acqua. Le ricette dipendono dal grado di pressione che il tubo deve sopportare, dall’assenza di odori richiesta o dal livello di tolleranza ammessa, dal tipo di tubo, se in barre o in rotolo, dal colore e dalla resistenza agli UV richiesta. Così come il tubo, anche i raccordi seguiranno le ricette corrette, tenendo in considerazione le caratteristiche tecniche generali. Granuli riciclati per tubi corrugati e lisci in Polipropilene La materia prima riciclata è scelta in base alla tipologia di tubo da realizzare. Normalmente per l’uso nel settore fognario, dove gli spessori del tubo crescono in funzione dell’aumento dei diametri, si può impiegare un granulo in PP proveniente dal riciclo degli imballi di rafia, mentre per i tubi lisci, anche di diametri piccoli, si predilige uno scarto di produzione neutro che permette di non avere nessun tipo di odore legato al riciclo post consumo e di realizzare colorazioni a RAL. Granuli riciclati per tubi lisci in LDPE e per interno dei tubi corrugati per i cavi Nel campo dei tubi in LDPE, in base ai diametri e agli spessori, spesso vengono usati granuli che derivano dalla raccolta differenziata. Tecnicamente è possibile estrudere un tubo con il post consumo da scarti domestici, ma l’incostanza della qualità, che dipende dalla presenza del polipropilene, da inquinanti di altre plastiche e dalla possibile degradazione del materiale in estrusione, ne sconsiglia l’uso se si vuole realizzare un tubo tecnicamente ed esteticamente qualitativo. Sia nel campo dei tubi in LDPE rigidi che in quelli flessibili, per realizzare una superficie liscia, senza micro bolle, elastica e senza fessurazioni o piccoli fori, forniamo un granulo in LDPE che proviene dagli scarti del packaging industriale o commerciale. Questa filiera di raccolta non viene in contatto con altre plastiche e quindi, essendo un mono prodotto, ne garantisce la qualità dell’input. Per quanto riguarda i tubi di piccolo o piccolissimo diametro si valuta l’uso di un granulo in LDPE, post industriale che deriva dalla lavorazione dei blocchi petrolchimici riciclati. Il prodotto è composto da un LDPE 100%, neutro, senza odori o contaminazioni ed è adatto all’estrusione di spessori piccoli. Inoltre si presta a compound con l’HDPE per ricette particolari. Un’altra applicazione del granulo in LDPE è quella della parete interna dei tubi corrugati in cui passano i cavi. La solidarizzazione tra lo strato in HDPE della parte corrugata e lo strato liscio in LDPE interno richiede una qualità elevata del granulo. Questo deve essere elastico e, per esserlo, non deve contenere polipropilene che possa irrigidire la pelle posata, non deve contenere parti rigide non fuse, composte da residui di estrusione o da inquinanti nell’input. Categoria: notizie - plastica - economia circolare - polimeri - tubi - ricicloVedi maggiori informazioni sui sistemi fognari
SCOPRI DI PIU'Bambini e inquinamento: Facciamo qualche cosa prima che sia troppo tardi Uno studio sull'inquinamento ne ha sondato l'impatto sullo sviluppo cognitivo dei bambini. Le prime ripercussioni sono su attenzione e memoria. Come affermato dal biologo Eugene F. Stoermer, viviamo ormai da più di un secolo nell'epoca dell'Antropocene, termine che indica l'era geologica attuale, nella quale all'essere umano e alla sua attività sono attribuite le cause principali delle modifiche territoriali, strutturali e climatiche. Viviamo anche in un momento storico dove le coscienze sembrano essersi svegliate nella lotta all' inquinamento e nella difesa della natura (come dimostrano le recenti manifestazioni per il clima Fridays for future e i risultati dei Verdi alle elezioni europee). Inquinamento: l'influenza sulla salute dei bambini Purtroppo, per vedere i cambiamenti concreti bisognerà aspettare ancora e ahimè, molti danni sono già stati fatti. Molti studi hanno già suggerito quanto l'esposizione all'inquinamento atmosferico nella prima infanzia possa essere collegato a disfunzioni cognitive. A questi si aggiunge una recente ricerca realizzata dal Barcelona Istitute for Global Health (ISGlobal). E' stato scoperto che bambini esposti a PM 2.5 (particelle con un diametro inferiore a 2,5 μm) nell'utero e durante i primi anni di vita hanno un maggior rischio sviluppare deficit per quanto riguarda la memoria di lavoro (nei ragazzi) e l'attenzione esecutiva (sia nei ragazzi che nelle ragazze). Inquinamento: lo studio che ne indaga l'influenza sullo sviluppo cognitivo La ricerca, pubblicata sulla rivista Environmental Health Perspectives, ha coinvolto 2.221 bambini (dai 7 ai 10 anni) che frequentano le scuole nella città di Barcellona. Le abilità cognitive dei bambini sono state valutate attraverso vari test computerizzati. L'esposizione all' inquinamento atmosferico, a casa durante la gravidanza e nel corso dell'infanzia, è stata stimata con un modello matematico utilizzando misurazioni reali. I ricercatori hanno scoperto che una maggiore esposizione ai PM 2.5 dalla gravidanza fino all'età di 7 anni era associata a punteggi di memoria di lavoro inferiori nei test cognitivi, in bambini tra i 7 e i 10 anni (riscontrato solo nei maschi). La memoria di lavoro è responsabile della memorizzazione temporanea delle informazioni per un ulteriore utilizzo e svolge un ruolo fondamentale nell'apprendimento, nel ragionamento, nella risoluzione dei problemi e nella comprensione del linguaggio. Inquinamento e sviluppo cognitivo dei bambini: i risultati dello studio Lo studio ha anche scoperto che ad una maggiore esposizione al particolato era associata a una riduzione dell'attenzione esecutiva sia nei ragazzi che nelle ragazze. L'attenzione esecutiva è una delle tre reti che costituiscono la capacità di attenzione di una persona coinvolta in forme di attenzione di alto livello, nel rilevamento di errori, nell'inibizione della risposta e nella regolazione di pensieri e sentimenti. Questa pubblicazione rafforza le precedenti scoperte e conferma che l'esposizione all'inquinamento atmosferico all'inizio della vita e durante l'infanzia, può essere considerata una minaccia per lo sviluppo cognitivo ed un ostacolo che impedisce ai bambini di raggiungere il loro pieno potenziale. by Adriano Mauro Ellena Approfondisci l'argomento
SCOPRI DI PIU'Si parla tanto di investimenti per l’economia circolare ma il capitale cerca sempre scorciatoieSembreremmo ormai entrati in una fase di sicuro interesse verso l’economia verde, di startup innovative che si occupano di agricoltura eco sostenibile, di scoperte per la riduzione dell’inquinamento atmosferico, dei mari e dei suoli, di una mobilità con una bassa impronta carbonica… ma è proprio così? Nonostante la Commissione Europea presieduta da Ursula von der Leyen, abbia tracciato una strada chiara e univoca su un modello di sviluppo più compatibile con le esigenze della terra e, nonostante dall’altra parte dell’oceano, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, stia remando in senso opposto ritirando addirittura il suo paese dall’accordo di Parigi sul clima, il mondo degli affari tiene il timone dritto decidendo come e dove investire il denaro a disposizione. Infatti, al di là dei proclami statali e dei movimenti di opinione della gente, i soldi si muovono nell’interesse del profitto che, a volte, si può incrociare con i gli interessi della politica e dell’opinione pubblica e a volte no. Non si può dire che il business sociale esista, in quanto i soldi vengono investiti oggi con orizzonti temporali sempre più corti rispetto agli anni, ai decenni o al secolo scorso. Complice l’informatizzazione dei sistemi economici, gli investitori scommettono su attività che si auspicano avere dei ritorni di profitto molto alti in tempi estremamente ristretti. Un esempio lo possiamo vedere osservando l’andamento di alcuni titoli tecnologici e di servizi legati al web, come Google, Apple, Amazon, Tesla, solo per citarne alcuni, che hanno incrementato il loro valore durante il periodo dell’esplosione del Covid in modo del tutto sorprendente, in uno spazio di tempo estremamente limitato, con valori di crescita a due cifre percentuali. Questo è difficile che succeda in un’economia tradizionale, ed è sempre più consueto vedere come i capitali mondiali si rivolgano a business con crescite esponenziali in periodi ristretti. Come è possibile attirare investimenti su progetti green che debbano cambiare o risolvere le anomalie produttive, di consumo o di mobilità che affliggono il nostro pianeta, i cui progetti hanno bisogno di anni o decenni per essere realizzati? Interessa a qualche investitore portare l’acqua potabile in alcune metropoli, come Mumbai, in cui il ritorno dell’investimento sarebbe assicurato ma a fronte della costruzione di una rete idrica i cui tempi sarebbero ovviamente lunghi? Sembrerebbe di no, infatti ogni giorno centinaia di camion portano l’acqua in città, emettendo tonnellate di Co2, ma non si trovano capitali per ammodernare la rete idrica e ridurre l’inquinamento atmosferico. Questo è solo un esempio del paradosso della finanza, che influisce sul mantenimento di sistemi inefficienti e inquinanti, nonostante si dispongano di risorse e di mezzi per risolvere i problemi ambientali. Approfondisci l'argomento
SCOPRI DI PIU'Si monitora spesso la qualità dell’aria in ambienti aperti ma poco si fa e poco si sa dell’inquinamento indoordi Marco ArezioDell’inquinamento dell’aria nelle nostre città, in aree densamente trafficate o nelle vicinanze di insediamenti industriali si sente spesso parlare. I cittadini conoscono le centraline di rilevamento delle polveri sottili di cui i centri urbani si sono dotati, per regolare i giorni di chiusura al traffico privato, quando i valori di inquinanti superano una certa soglia. L’attenta fase di monitoraggio della qualità dell’aria che respiriamo all’aperto, oltre ad allarmare l’opinione pubblica e ad imporle restrizioni nella circolazione privata, serve poco se, da anni, non si interviene drasticamente con una politica di ripensamento dell’uso dei combustibili fossili. Ma la situazione dell’aria inquinata all’interno degli uffici, abitazioni, luoghi di aggregazione pubblica, ospedali, cinema, scuole, palazzetti dello sport, non desta particolare attenzione, pensando che il controllo dell’aria esterna sia sufficiente. In realtà non lo è, per una serie di ragioni che riguardano il basso riciclo dell’aria che respiriamo in un ambiente chiuso, gli inquinanti che si generano abitandovi come il riscaldamento, la respirazione, le possibili emissioni dagli arredamenti, i materiali da costruzione e per molti altri motivi. Se all’esterno, l’aria può essere dannosa per la salute in determinati periodi dell’anno, dobbiamo considerare che, fortunatamente, gli inquinanti sono diluiti in volumi di aria importanti, che se li comparassimo in un ambiente chiuso e poco ventilato, sarebbero estremamente pericolosi. L’aria che respiriamo dovrebbe essere composta da: • 78% azoto • 5% diossido di carbonio • 13% ossigeno • 1% argon In realtà, nei locali chiusi, possiamo trovare altre concentrazioni di inquinanti, vediamone alcuni. Il Particolato, PM10 e il PM2,5, non deriva solo dal traffico veicolare o dalle emissioni degli impianti di riscaldamento in atmosfera, ma si può sviluppare in casa attraverso la combustione di legna, carbone o altri fonti fossili. L’ Ossido e Biossido di azoto, NOx e NO2, si possono trovare all’interno delle abitazioni a causa dei processi di combustione durante la cottura dei cibi, l’uso del riscaldamento, con la probabilità di provocare irritazione oculare, nasale o a carico della gola e tosse, alterazioni della funzionalità respiratoria soprattutto in soggetti sensibili, quali bambini, persone asmatiche o affette da bronchite cronica. Gli idrocarburi aromatici policiclici, IPA, sono un ampio gruppo di composti organici presenti nell’aria indoor: le sorgenti principali sono le fonti di combustione, quali caldaie a cherosene, camini a legna e il fumo di sigaretta. L’Ozono si può formare quando gli ossidi di azoto della combustione di fonti fossili, come il carbone o altri prodotti per il riscaldamento, interagisce con la luce. Una lunga esposizione a livelli elevati di ozono può causare problemi respiratori, tra cui asma e bronchite. Monossido di Carbonio, CO, viene prodotto principalmente dal fenomeno della combustione, come ad esempio dal fumo di tabacco, stufe a legna o a gas. È incolore, inodore, insapore ma tossico. A seconda della quantità respirata può provocare cefalea, confusione e disorientamento, ma senza una ventilazione adeguata, a concentrazioni elevate, può addirittura essere mortale. I composti organici volatili, VOC, possono essere inalati e possono provenire dai prodotti cosmetici o dai deodoranti, dai dispositivi di riscaldamento, dai prodotti di pulizia, dagli strumenti di lavoro, quali stampanti e fotocopiatrici, i materiali da costruzione e di arredamento. Tra i VOC più pericolosi troviamo la Formaldeide che può essere emessa dalle resine, usate per l’isolamento, per il truciolato o per il compensato di legno, nonché in tappezzerie, moquette e tendaggi, causando alterazioni al sistema nervoso ed è potenzialmente cancerogeno. Ci sono sicuramente altre tipologie di inquinanti di cui si potrebbe parlare ma, quelle che abbiamo elencato rientrano nei composti chimici che con più probabilità e frequenza potremmo trovare negli ambienti chiusi. Come possiamo rilevare preventivamente la presenza di sostanze pericolose alla salute? Ci sono in commercio delle attrezzature di rilevazione dei volatili presenti negli ambienti chiusi che, utilizzando la gascromatografia a mobilità ionica, possono fare una fotografia reale e analiticamente precisa della situazione dell’aria e fornire le indicazioni corrette per intervenire tempestivamente. Le attrezzature che rilevano gli inquinanti sono leggere e facilmente trasportabili, dando un risultato di analisi preciso, sia su inquinanti percepibili dal naso umano, che quelli inodore. Qui di seguito riportiamo le caratteristiche di uno strumento di rilevazione basato sulla gascromatografia a mobilità ionica: • Separazione / rilevamento tecnica: Bidimensionale, separazione mediante gas cromatografia a mobilità ionica • Fonte di ionizzazione: 3H, <300 MBq, di seguito definito EUROATOM limite acc. al 2013/59 Direttiva EURATOM • Limite di rilevamento: Tipicamente livello sub-ppb • Controllo di flusso: Controllo elettronico della pressione • Campionamento: Valvola a 6 vie (Cheminert®), pompa integrata • Display: 6,4 "TFT • Trasferimento dati: Modbus TCP, corrente loop, USB, Ethernet • Risultato automatizzato output: Modbus TCP, corrente ciclo continuo • Caratteristiche di sicurezza: Watchdog hardware, autocontrollo dei parametri dei sistemi • Dimensioni (L x P x A): 449 x 435 x 287 mm
SCOPRI DI PIU'La frenesia della vita ti anestetizza e non ti rendi conto di bruciarla sulle tue pire ideali.I tuoi occhi sono tristi nonostante la tua serrata loquacità voglia convincermi del contrario. I tuoi lineamenti esprimono la stanchezza di una barca che dopo giorni di navigazione cerca disperatamente un porto. E’ da troppo tempo che rimandi sistematicamente l’appuntamento con te stesso, sfuggi solo all’idea di guardare la tua esistenza con occhi diversi. E intanto, amico mio, gli anni sono inesorabilmente passati e ciò che da giovane consideravi inesauribile, oggi non lo è più e lui, il tempo, non ti farà sconti. Tu sei caduto molto tempo fa nella trappola dei luoghi comuni, dove ogni azione era stabilita. Ti sei convinto che la base della soddisfazione generale sia conforme al tuo modo di sentire la vita. Hai capito da tempo, amico mio, che c’è una reale discrepanza tra l’etichetta, la tua anima e il tuo cuore. Hai forse paura di fermarti, voltare la testa, aprire il tuo cuore e sintonizzare il tuo cervello su frequenze diverse? Hai forse paura di scoprire che per stare bene bisogna essere sé stessi, infrangendo il comune senso del pensare e, a volte, assumersi i dovuti rischi? Ma forse, amico mio, improvvisamente, quando la barca si sarà incagliata in qualche spiaggia sconosciuta e, tu sarai costretto a scendere per cercare cibo e acqua, allora capirai che non prenderai mai più il largo per la solita rotta, ma sarà, forse, altrettanto bello guardarsi intorno e capire che la vita è fatta da infinite strade e che tu avrai, finalmente ancora, il potere di fare delle scelte sentendoti un po' più felice e un po' più sereno. Il coraggio che ti manca, amico mio, è fermati, per un attimo a pensare alla tua storia e al tuo futuro, perché la paura che ti attanaglia è sapere che la vita non ti ha mai aspettato e non ti spetterà nemmeno questa volta. Categoria: Slow life - vita lenta - felicità
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