ESISTE UNA RELAZIONE TRA L’INFLAZIONE MONDIALE E I TRASPORTI MARITTIMI?

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rMIX: Il Portale del Riciclo nell'Economia Circolare - Esiste una Relazione tra l’Inflazione Mondiale e i Trasporti Marittimi?
Sommario

L'aumento dei prezzi nel trasporto marittimo dei containers ha reso difficile per le aziende usufruire di questo servizio.

Eventi come la congestione nei porti cinesi e i ritardi nel canale di Suez hanno contribuito a una carenza di containers e a un aumento dei prezzi.

Questo ha portato a tempi di consegna più lunghi e a prezzi più alti per le merci trasportate via nave, influenzando l'inflazione globale.

La riduzione della flotta di navi a causa di nuove regole sull'emissione di zolfo ha ulteriormente contribuito a questa situazione. In definitiva, la scarsità di containers e l'aumento dei prezzi stanno mettendo a dura prova il commercio mondiale e contribuendo all'aumento dell'inflazione in molti paesi importatori.


Esiste una Relazione tra l’Inflazione Mondiale e i Trasporti Marittimi?


di Marco Arezio

Il trasporto marittimo dei containers è diventato quasi proibitivo per le aziende che ne devono usufruire a causa degli aumenti incontrollati che, nel corso dell’anno, hanno fatto lievitare i prezzi dei containers.

Ci sono dei porti cinesi come quello di Yantian nel sud del paese, uno dei più trafficati della Cina, che a fine maggio ha comunicato, a seguito della situazione pandemica locale, che non avrebbe più accettato containers, creando un’immensa congestione di navi all’imbocco del porto.

Le attività portuali stanno ora lentamente tornando alla normalità ma ci sono ancora bloccate circa 140 navi in attesa di avere l’autorizzazione al carico o allo scarico, con il conseguente rallentamento delle nuove in arrivo.

Dopo il problema dei ritardi registrati nel canale di Suez a Marzo a causa dell’incagliamento di una nave, la poca disponibilità di containers liberi ha fatto crescere esponenzialmente il prezzi, portando il prezzo di un container da 40” sulla rotta Shangai- Rotterdam a 11.196 UDS, valore 7 volte superiore rispetto ad un anno fa.

L’attuale livello di prezzi e l’estrema lunghezza dei tempi di consegna delle merci sta mettendo in seria difficoltà il commercio mondiale, nel momento in cui ci si aspettava una ripresa dopo la fase più acuta della pandemia.

Questa situazione internazionale incide fortemente sul prezzo delle merci e, a sua volta, sull’inflazione dei paesi che importano i prodotti trasportati via nave. Infatti, la Federal Reserve negli Stati Uniti, ha aumentato le previsioni inflazionistiche in quanto le merci in arrivo hanno prezzi decisamente più cari rispetto allo scorso anno e la disponibilità delle stesse è inferiore alla domanda.

Mentre si apprezza un generale calo dei prezzi delle materie prime, dopo aumenti incredibili negli ultimi mesi, il loro costo, con il trasporto incluso, non da nessun beneficio al cliente finale.

Ma la mancanza di containers liberi non dipende solo dalla congestione dei porti dovuti al COVID, ma anche da nuove regole apportate dall’Organizzazione Marittima Mondiale che ha imposto a tutte le compagnie di navigazione di abbassare la quota di zolfo nell’olio combustibile dal Gennaio 2020, portandolo dal 3,5% allo 0,5%.

Questa nuova normativa ha portato alla rottamazione di molte navi vecchie e il revamping di altre, comprese i portacontainers, facendo diminuire la flotta circolante ed aumentare i prezzi dei noli.


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