FUSIONE NUCLEARE: SI PUÒ PARLARE DI ENERGIA RINNOVABILE?

Ambiente
rMIX: Il Portale del Riciclo nell'Economia Circolare - Fusione nucleare: si può parlare di energia rinnovabile?
Sommario

- Come funziona la fusione nucleare?

- Perché si parla di energia pulita?

- Quando potrà entrare in funzione Tokamak?

- Come si è giunti a questo accordo esteso a diversi paesi?

La costruzione del reattore Tokamak in Francia lascia grandi speranze per l'energia prodotta attraverso la fusione nucleare


di Marco Arezio

Tokamak è un mega reattore nucleare in fase di costruzione nel sud della Francia e precisamente a Saint Paul Lez Durance, in base all’accordo siglato nel 2005 tra Unione Europea, Stati Uniti, Svizzera, Russia, Giappone, India e Corea del Sud. 

E’ già stato definito il progetto energetico del secolo in quanto ha l’obbiettivo di produrre energia nucleare pulita.

Come funziona la fusione nucleare?

A differenza del processo produttivo fino ad oggi utilizzato nelle centrali atomiche per la produzione di energia, che si basa sulla fissione nucleare, cioè la creazione energetica attraverso la separazione degli atomi, il nuovo concetto espresso da Tokamak sarà basato sul processo di fusione degli stessi, creando almeno 10 volte l’energia che si produceva attraverso la fissione nucleare.

Il processo avviene attraverso il riscaldamento del gas idrogeno a 100 milioni di gradi, trasformandolo allo stato di plasma, controllato da enormi magneti che ne seguono l’evoluzione finchè gli atomi di questo plasma si fondono tra loro liberando energia.

Il plasma può essere considerato come il quarto stato della materia, accostabile a quello liquido, gassoso e solido.


Perché si parla di energia pulita?

Il processo della fusione nucleare da degli indubbi vantaggi per la gestione delle scorie radioattive in quanto, se prendiamo in considerazione le scorie provenienti dalla fissione nucleare, sappiamo che per circa 3000 anni restano radioattive, mentre quelle derivanti dalla fusione nucleare già al 12° anno avranno dimezzato i loro effetti radioattivi.

Non c’è dubbio che gli studi sul riutilizzo delle scorie prodotte dalle future centrali a fusione nucleare devono essere ancora completati, per cercare la via di inertizzare la radioattività al loro interno e, soprattutto, per riutilizzare il materiale di scarto nei nuovi processi produttivi. Solo allora si potrà parlare di energia rinnovabile da fusione nucleare.

C’è comunque un cauto ottimismo sulla possibilità di giungere, alla fine di questo iter scientifico, ad una risposta positiva in termini di economia circolare delle scorie.


Quando potrà entrare in funzione Tokamak?

Lo stato costruttivo della centrale ha visto quest’anno la fine dei lavori edili primari necessari ad accogliere il mega reattore, il quale è in fase di costruzione ed è giunto a circa il 60% del suo cammino costruttivo. 

Se il processo di realizzazione di Tokamak non troverà impedimenti, l’accensione all’interno della centrale dovrebbe avvenire nel 2025. 

Ci vorranno ancora alcuni decenni prima che l’energia atomica prodotta con la fusione nucleare sia adottata su larga scala nel mondo, considerando che l’investimento, fatto in Francia dal team di paesi, raggiungerà i 20 miliardi di euro al termine del lavoro.


Come si è giunti a questo accordo esteso a diversi paesi?

E’ da molto tempo che si parla di poter costruire la prima centrale nucleare a fusione di atomi ed ufficialmente ne avevano già parlato Ronald Regan e Mikhail Gorbaciof nel 1985 durante un vertice USA-URSS a Ginevra. 

Entrambi i paesi stavano studiando il processo di fusione nucleare ma era necessario, sia per il completamento degli studi scientifici che per l’enorme investimento, la partecipazione altri paesi. 

Si è arrivati così all’accordo del 2005 che ha creato un team internazionale di paesi interessati, necessario per poter portare avanti questo ambizioso programma energetico.

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