- La raccolta dei rifiuti urbani in Italia
- La suddivisione geografica della raccolta dei rifiuti urbani in Italia
- Le tonnellate di rifiuti raccolti in Italia e loro famiglie
- Distribuzione geografica degli impianti di riciclo dei rifiuti urbani, delle discariche e degli inceneritori
- Dove vanno i rifiuti non riciclati Italiani
Luci ed ombre sul sistema Italia della raccolta differenziata
di Marco Arezio
Se volessimo fare un bilancio sommario e generale della situazione della raccolta urbana dei rifiuti in Italia nell’anno 2018, potremmo dire che dei 30 milioni di tonnellate raccolti, il 58,1%, pari a 17,5 milioni di tonnellate, rappresentano la raccolta differenziata, con una crescita del 2,6 % rispetto al 2017.
Non c’è dubbio che l’Italia continua, virtuosamente, il processo di efficientamento della gestione dei rifiuti urbani sul territorio nazionale, perseguendo gli obbiettivi imposti dalla comunità Europea.
Ma il sistema paese vive di luci ed ombre che sono chiaramente espressi nel rapporto sui rifiuti urbani dell’anno 2018 presentato dall’Ispra, nel quale si notano differenza marcate sia nella raccolta, che nella selezione che nello smaltimento dei rifiuti.
I primi dati interessanti mostrano la % di raccolta, nel 2018, divisi per macro aree:
Dove ai primi tre posti troviamo regioni come il Veneto con il 73,7 % raccolto, il Trentino Alto Adige con 72,5 % e la Lombardia con il 70,7 %. Sul lato opposto della statistica troviamo la Sicilia con il 29,5 %, il Molise con il 38,4 % e la Calabria con il 45,2 %.
Le differenze nelle percentuali, seppur abnormi, lasciano intravedere però sostanziali miglioramenti delle ultime regioni rispetto al 2017, con crescite tra il 6 e l’8 % in un solo anno.
Per quanto riguarda le frazioni merceologiche troviamo una raccolta, espressa in milioni di tonnellate così divisa:
Alla luce di questi numeri si può identificare un grande problema che riguarda la dislocazione territoriale degli impianti di smaltimento e lavorazione dei rifiuti della raccolta differenziata, in quanto la maggior parte di essi si trova al nord, creando quindi una migrazione dei rifiuti da trattare dal centro-sud verso il nord.
Questo comporta un peggioramento in termini ambientali ed economici per i cittadini, causato dalla grande quantità di autotreni che si spostano ogni giorno.
Per capire questo fenomeno dobbiamo entrare nel dettaglio della distribuzione degli impianti sul territorio Italiano divisi per attività.
Impianti per la frazione organica:
Discariche autorizzate:
Inceneritori:
Oltre a queste quotidiane migrazioni di rifiuti dal centro-sud verso il nord Italia, esiste una quantità di rifiuti che vanno all’estero e che rappresentano l’1,5% del montante raccolto, pari a 465.000 tonnellate.
I principali paesi che accolgono i rifiuti Italiani sono:
Il problema dei rifiuti va comunque visto in un’ottica più ampia che riguarda la transizione energetica nazionale, che si deve realizzare attraverso la circolarità di quanto raccolto e selezionato e verso forme di energia rinnovabili.
La carente situazione impiantistica non riguarda solo il comparto dei rifiuti ma abbraccia anche gli altri settori delle energie rinnovabili, dove una quota degli impianti eolici, solari, idroelettrici e a biomasse sono oggetto di contestazione.
La politica deve dare un segnale forte ed indicare la strada, coinvolgendo le amministrazioni locali, verso una necessità nazionale di circolarità ed energia pulita, scavalcando inutili campanilismi e opposizioni locali frutto, molte volte, di incompetenza tecnica e di una miope visione del futuro o di favori politici.
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