PLASTICA RICICLATA: COME IMPIEGARE LA GAS CROMATOGRAFIA A MOBILITÀ IONICA

Informazioni Tecniche
rMIX: Il Portale del Riciclo nell'Economia Circolare - Plastica Riciclata: Come Impiegare la Gas Cromatografia a Mobilità Ionica
Sommario

- Perchè fare il controllo chimico dei flussi di rifiuti plastici in ingresso

- Come fare il controllo chimico dei flussi di rifiuti plastici in ingresso

- Come funziona la gascromatografia a mobilità ionica

- Quali vantaggi nel mondo del riciclo

Plastica Riciclata: Come Impiegare la Gas Cromatografia a Mobilità Ionica per la ricerca analitica degli odori


di Marco Arezio

Come abbiamo ampiamente descritto in altri articoli, i cui links li troverete nella parte finale di questo intervento, il mondo delle plastiche riciclate o da riciclare, specialmente quelle che provengono dalla raccolta differenziata, definite da post consumo, hanno il problema di gestire la componente odorosa che si instaura all’interno della materia prima riciclata.

Odori che provengono dalla composizione eterogenea della plastica nella fase di raccolta, dai processi di fermentazione dei residui organici incorporati nelle plastiche da riciclare, dalle acque di lavaggio non gestite in maniera corretta, dalla degradazione in fase di estrusione dei granuli, di plastiche mischiate a quelle principali e di sostanze chimiche assorbite dai contenitori durante la loro funzione di imballo, come i tensioattivi per esempio.

La produzione di granuli riciclati fatta senza il controllo chimico della materia in ingresso, del controllo delle acque e dei materiali estrusi per la vendita, è come guidare nella notte a fari spenti.

L’impegno delle risorse aziendali per acquistare la materia prima da riciclare, i costi di trasformazione, i costi logistici e quelli di vendita, potrebbero essere messi a rischio dall’impossibilità di produrre una materia prima in plastica riciclata che soddisfi le aspettative del cliente finale in fatto di odori.

Il controllo analitico degli odori nelle materie di ingresso ci permettere di selezionare i fornitori, dividerli per categorie e stilare ricette di produzione che tengano conto dell’impronta odorosa dei prodotti in entrata.

Lo stesso controllo analitico verrà utilizzato per controllare il processo di produzione e la formulazione corrette di ricette, non solo dal punto di vista tecnico estetico, ma anche odorifero, per dare al cliente finale una qualità in più sempre più ricercata dal mercato.

E, infine, il commerciale può serenamente proporre un granulo che ha una patente per l’odore, non opinabile o discutibile attraverso altri nasi, soprattutto da quelli che sono addetti all’acquisto del granulo prodotto, ma attraverso una certezza fornita da un’analisi chimica dei componenti odorosi presenti nel prodotto.


Come funziona questa tecnologia da laboratorio

La tecnologia alla base della strumentazione di cui stiamo parlando è la GC IMS (Gas Cromatografia a mobilità ionica).

Questa tecnologia si applica alle sostanze organiche volatili provenienti da uno spazio di testa statico generato in condizione standardizzate.

Una colonna gas cromatografica permette il frazionamento preliminare delle sostanze volatili introdotte prima della entrata nel cuore dello strumento.

Il cuore dello strumento è costituito da un tubo metallico di 9,8 cm al cui interno viene creato un campo elettrico di 5.000 Volt; le sostanze volatili provenienti dalla colonna cromatografica vengono ionizzate tramite una sorgente contenente trizio (una sostanza radioattiva a bassa intensità).

Il processo di ionizzazione avviene a pressione ambiente e si basa sull’interazione fra l’acqua presente in tracce nel gas di azoto che fa da “carrier”:

Il processo chimico-fisico di ionizzazione è tale per cui le sostanze volatili organiche come alcoli, aldeidi, chetoni, acidi carbossilici composti aromatici, ammine, tioli , composti alogenati , etc , vengono caricati elettricamente e rese quindi rilevabili dalla piastra di Faraday posta alla fine del tubo di volo.

Le sostanze sopracitate sono quelle responsabili degli “odori “che vengono percepiti dall’ olfatto umano: va segnalata la “estrema sensibilità” del sistema di rilevazione che raggiunge il livello delle parti per miliardo (ppb).

Il naso elettronico è quindi costituto da un rilevatore GC IMS, con accoppiato un autocampionatore che ha il compito di riscaldare i flaconi di vetro da 20 ml in cui si trovano le sostanze (liquide o solide) che sviluppano le sostanze volatili.

La modalità di esecuzione delle analisi è estremamente semplice, dato che non vi è alcuna preparazione del prodotto da analizzare.

Nel settore delle plastiche riciclate o da riciclare è veramente semplice preparare i campioni ed ottenere i tests.

Il risultato analitico è costituito da un diagramma a tre dimensioni come una carta geografica delle montagne: la “carta geografica” indica il tempo di eluizione dalla colonna cromatografica, il tempo di volo e l’intensità del segnale di ogni singola sostanza organica volatile.

Questa strumentazione permette quindi di confrontare in maniera “oggettiva“ delle plastiche riciclate che emettono delle sostanze organiche volatili percepibili all’ odorato.

Categoria: notizie - tecnica - plastica - riciclo - gascromatografia a mobilità ionica - odori

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