POLIMERO COMPOSITO PER BATTERIE FLESSIBILI

Informazioni Tecniche
rMIX: Il Portale del Riciclo nell'Economia Circolare - Polimero composito per batterie flessibili
Sommario

- La ricerca sulle batterie moderne

- Le batterie flessibili


Nuovi compounds con carbonio elettricamente conduttivi per batterie flessibili

di Marco Arezio

Il mondo della ricerca industriale è freneticamente al lavoro per poter costruire nuove batterie con capacità prestazionali sempre maggiori, studiando nuovi polimeri e nuovi elementi flessibili.

I campi di applicazione sono i più svariati: dalla mobilità sostenibile, agli impianti di generazione di energia pulita fino ad arrivare ai piccoli apparecchi che utilizziamo tutti i giorni.

L’imperativo è riuscire a concentrare in una batteria la massima durata, il più basso tenore possibile di composti inquinanti, la massima potenza possibile, in funzione delle dimensioni, e infine la praticità d’uso.

I ricercatori, in questo caso, si sono spinti molto in là, studiando e progettando una batteria totalmente flessibile che si possa adattare a nuovi usi, forse ancora impensabili.

Come riporta la rivista Advance Material, i ricercatori del politecnico di Zurigo hanno messo a punto una batteria molto sottile che può essere piegata, arrotolata, schiacciata senza mai perdere il potere di trasmissione della corrente.

Questa novità può essere utilizzata in apparecchiature piccole, di uso comune, ma anche in oggetti decisamente sottili come gli abiti da lavoro e per lo svago.

Il cuore di questo prodotto è costituito da un polimero composito flessibile, contenente anche carbonio e quindi elettricamente conduttivo, che compone i due collettori per il catodo e l’anodo e la struttura esterna della batteria.

L’interno è costituito da scaglie d’argento sovrapposte in modo tale che si possano adattare alla flessibilità dei movimenti dell’elastomero con cui la batteria è stata progettata, garantendo così il passaggio di corrente anche in condizioni elastiche. Inoltre, su catodo e anodo, si sono posizionati delle polveri di litio-ossido di manganese e ossido di vanadio.

Per quanto riguarda l’elettrolita, quell’elemento che permette il passaggio degli ioni di litio, sia durante la fase di utilizzo dell’energia sia in fase di ricarica, è stato costituito con un gel a base di acqua contenente sale di litio che è risultato meno inquinante di altri elementi presenti nelle batterie attuali.

Categoria: notizie - tecnica - batterie - polimeri



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