LE ENERGIE RINNOVABILI HANNO BISOGNO DI NUOVE TECNOLOGIE: VEDIAMO QUALI

Ambiente
rMIX: Il Portale del Riciclo nell'Economia Circolare - Le Energie Rinnovabili hanno Bisogno di Nuove Tecnologie: Vediamo Quali

Per essere competitivi ed affidabili con il solare e l'eolico, si devono studiare e risolvere i problemi che ne limitano la diffusione


di Marco Arezio

Le energie rinnovabili erano, fino a pochi anni fa, viste come una passione snob, di qualche ambientalista incallito che si divertiva a essere controcorrente, anticonformista ed alternativo.

Prova lo è il fatto che sulle scrivanie dei burocrati sono stati fermi per molto tempo, in attesa di approvazione, un considerevole numero di progetti, che passavano da un ufficio all’altro, dilatando in modo impressionante i tempi per avere un’approvazione o un rifiuto.

La crisi energetica internazionale, causata prima dal Covid e successivamente dalla crisi Russo-Ucraina, ha fatto capire alle cancellerie Europee quanto fossero centrali, per il nostro futuro, le energie rinnovabili.

Ci sono stati, recentemente, ingenti investimenti sia sul solare che sull’eolico, in base alla collocazione geografica dei progetti, previlegiando il solare nel sud Europa e l’eolico, anche offshore, nel nord Europa.

Purtroppo in questi anni in cui le fonti fossili hanno garantito il funzionamento dei trasporti, delle industrie e delle utenze domestiche, attraverso un sistema comodo e collaudato, la ricerca tecnologica per far passare le energie rinnovabili, dalla micro produzione alla produzione su larga scala, ha avuto un andamento molto lento e si è perso tanto tempo.

Oggi c’è la necessità di correre per trovare soluzioni valide che richiede il settore, bisogna risolvere dei nodi tecnici, economici e politici sostanziali, per rendere le energie rinnovabili le prime fonti di energia per il mondo intero.


Quali sono queste problematiche da risolvere?

Per quanto riguarda l’energia prodotta sia dal vento che dal sole, si deve risolvere la problematica dell’incostanza di produzione per questioni metereologiche, la mancanza di sole durante le 24 ore e la mancanza temporanea di vento.

Il nodo sono gli accumulatori, che devono poter essere molto più efficienti di come lo sono oggi, permettendo l'immagazzinamento dell’energia prodotta in eccesso, in modo da poterla utilizzare quando c’è carenza di produzione.

La ricerca riguarderà i nuovi materiali per gli elettrodi (catodo e anodo) e per gli elettroliti, il cui obiettivo sarà quello di aumentare la densità di energia, migliorare la sicurezza, ridurre il costo e allungare il ciclo e la durata di vita delle batterie.

Inoltre, per quanto riguarda gli elettrolizzatori, si dovrà prendere in considerazione i materiali, sia per quelli a bassa temperatura (<100°C) che quelli ad alta temperatura (600-900°C), mentre nel caso del fotovoltaico, si punterà allo sviluppo di celle solari innovative a film sottile di perovskite, di metodologie e tecniche sostenibili di recupero di materiali da pannelli fotovoltaici a fine vita, ma anche di sistemi ibridi e integrati fotovoltaico-accumulo per la gestione dell’intermittenza della fonte solare.

Ci sono poi i nodi di carattere industriale, in quanto la produzione di pannelli solari e di batterie sia pericolosamente spostata nel sud est asiatico, con problematiche che non solo di efficienza industriale, ma diventano anche politiche, in quanto il detenere le materie prime e la produzione diventati essenziali nel mondo, da parte di pochi paesi porterà probabilmente ad acuire le tensioni internazionali all’aumentare della domanda internazionale.



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