PBT RICICLATO: CARATTERISTICHE TECNICHE E IMPIEGHI

Informazioni Tecniche
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Sommario

- Cosa è il PBT 

- Utilizzo del PBT 

- Comparazione tra il PBT e il PET

- Corretta produzione di un PBT macinato riciclato

Dove e come utilizzare un macinato di PBT

di Marco Arezio

Il PBT riciclato si trova normalmente sotto forma di macinato di derivazione post industriale, specialmente proveniente dalle produzioni alimentari o dagli elettrodomestici o dalle macchine con componenti elettrici.

La sua struttura chimica e le sue caratteristiche hanno una somiglianza con il PET, in quanto sono entrambi materiali termoplastici parzialmente cristallini ma, nel PBT, troviamo un tempo di cristallizzazione più veloce che lo pone in una situazione vantaggiosa nello stampaggio a iniezione rispetto al PET.

Se consideriamo un PBT di base, quindi senza cariche aggiunte, abbiamo le seguenti caratteristiche standard:

       – Densità: g/c3 1,30-1,32

       – Modulo di elasticità: Mpa 2.500-2.800

       – Allungamento allo snervamento: % 3,5-7

       – Temperatura di fusione: °C 220-225

      – Temperatura di deformazione HDT: °C 50-65 (1,8 MPa

       – Rigidità elettrica: kV/mm 25-30

L’utilizzo del PBT è normalmente rivolto allo stampaggio per iniezione, utilizzando una temperatura della massa fusa tra i 230 e i 270 °C e dello stampo, definita ideale, intorno a 110 °C. Per unire pezzi stampati con questo materiale si utilizzano normalmente le saldature ad ultrasuoni o usi utilizza la temperatura di un attrezzo a testa calda o speciali colle a base di resine reattive.

Essendo il PBT un prodotto comparabile con il PET vediamo quali caratteristiche lo differenziano da questo. 

Innanzitutto il PBT ha una tenacità alle basse temperature migliore del PET, mentre la resistenza e la rigidità sono leggermente inferiori.

Se parliamo delle caratteristiche di scorrimento e di ritiro, possiamo dire che nel PBT sono decisamente buone, mentre dal punto di vista delle caratteristiche di isolamento elettrico, il prodotto offre un ottimo isolamento, le cui caratteristiche non subiscono marcate influenze in presenza di assorbimento di acqua, di alte temperatura e di frequenza.

I campi di utilizzo sono normalmente quelli dei componenti per valvole, cuscinetti a rulli o lisci, parti di pompe, parti di elettrodomestici, ruote, macchine per il caffè e cialde.

Per quanto riguarda il prodotto riciclato è molto importante che nella fase di gestione dello scarto, a bordo macchina, il prodotto venga raccolto in appositi contenitori, puliti, che non abbiano contenuto plastiche diverse e isolato dalle altre materie di scarto per evitarne la contaminazione.

La macinazione dello scarto di rifili o del prodotto non idoneo, dal punto di vista estetico, deve essere fatta avendo cura di pulire in maniera accurata il mulino, in modo che non ci siano parti plastiche estranee rimaste al suo interno che possano inquinare il PBT.

Dopo aver insaccato il materiale macinato, si raccomanda di tenerlo al coperto e di utilizzarlo dopo averlo asciugato, attraverso il passaggio in un silo pulito, per togliere l’eventuale umidità rimanente. Il macinato in PBT può essere utilizzato sia in stampaggio diretto che in compound, al fine di creare ricette su misura del cliente.

Queste ricette possono prevedere l’aumento dello scorrimento della massa, l’antifiamma, l’aumento della rigidità attraverso le cariche o i prodotti rinforzanti, l’incremento della resilienza o l’aumento alla resistenza all’usura.

Categoria: notizie - tecnica - plastica - riciclo - PBT - macinato

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