Certificazioni sui Masselli in PVC Riciclati per Pavimentazionidi Marco ArezioIl massello in PVC riciclato è un prodotto che sposa pienamente il concetto di economia circolare in quanto la materia prima che lo costituisce viene dal recupero delle guaine dei cavi elettrici. Questo materiale viene selezionato, macinato e avviato all’impianto di produzione dei masselli.Un elemento costruttivo dalla forma ad incastro che permette di creare pavimentazioni portanti per il traffico veicolare senza pesare sulla bilancia della sostenibilità ambientale attraverso l’uso di risorse naturali come gli inerti o i materiali estrattivi che costituiscono il cemento. Inoltre contribuisce alla riduzione dei rifiuti plastici nell’ambiente in quanto il PVC morbido recuperato viene utilizzato al 100% nel prodotto finito. Quando si parla di prodotto riciclato bisogna ricordare che oltre ad assicurare la circolarità delle materie prime di scarto, il massello autobloccante a fine vita, rimane una materia prima importante e quindi sarà nuovamente riciclato senza creare rifiuti. Inoltre le caratteristiche tecniche del prodotto realizzato sono di notevole valenza in quanto hanno delle caratteristiche costruttive estremamente importanti nell’ottica di una pavimentazione carrabile o pedonale che altri materiali tradizionali non hanno. Per le caratteristiche tecniche e i sistemi di impiego e posa vi rimando all’articolo specifico. In questa sede trattiamo le certificazioni che il prodotto ha raggiunto attraverso tests ufficiali presso il Politecnico di Torino, l’Istituto Galileo Ferraris di Torino e il Ministero dell’Interno: Resistenza all’abrasione (norma UNI 8298/9) mediante abrasimetro Taber: • Valore medio di perdita di massa 370 mg. Mola abrasiva tipo CS10 caricata con 10N • Valore medio di perdita di massa 442 mg. Mola abrasiva tipo CS17 caricata con 10N • Valore medio di perdita di massa 472 mg. Mola abrasiva tipo H.22 caricata con 10N • Valore medio di perdita di massa 576 mg. Mola abrasiva tipo H.18 caricata con 10N Resistenza alla flessione (punti 3.1 e 3.2 del DM 3/6/68) • Valore medio di resistenza a flessione 2,17 N/mm2 Resistenza a compressione, rilevando il carico applicato in corrispondenza delle deformazioni verticali del 10% e del 20% dello spessore iniziale dei provini, nonché al verificarsi delle prime fessurazioni e del collasso: • Riduzione di spessore del 10% = (104,58KN -9 6,6KN – 80,10 KN) • Riduzione di spessore del 20% = (173,40 KN – 170,10 KN – 155,37 KN) • Carico di fessurazione = (236,40 KN – 228,12 KN – 228,12 KN) • Carico di Collasso = (303,54 KN – 295, 80 KN – 256,26 KN) Penetrazione dopo 1 minuto a 25 °C (UNI 5574/3.5) • Valore medio della penetrazione 1,08 mm.Penetrazione dopo 10 minuti a 25 °C (UNI 5574/3.5) • Valore medio della penetrazione 1,355 mm.Penetrazione dopo 30 secondi a 45 °C (UNI 5574/3.5) • Valore medio della penetrazione 1,075 mm. Scivolosità con metodo BCRA, riferimento legge n°13 D:M: 14/6/89 n° 236 per la misurazione del coefficiente di attrito dinamico, valore prescritto > 0,4: • Elemento scivolante di cuoio asciutto: 0,585 • Elemento scivolante in gomma su pavimento bagnato: 0,78 Stabilità dimensionale UNI 5574 (variazioni dimensionali %) misurate su due direzioni ortogonali dopo 6 ore a 80 °C: • Prima direzione +0,178 / -0,666 / -0,079 • Seconda Direzione -0,477 / -1,113 / -0,154 • Prima direzione +0,596 / -1,067 / 0,436 • Seconda direzione +584 / -0,499 / -0,651 Impronta residua UNI 5574- 3.7 alla temperatura di 25 °C: • Valore medio impronta residua 0,52 mm. Conduttività termica apparente UNI 7745: • Lamda 0,141 W (mK) Resistenza elettrica – Isolamento superficiale CEI 64,4 (1973) Temperatura 21 °C e umidità 30%: • Misura 1 < 2x10 (12°) Ohm • Misura 2 > 2x10 (12°) Ohm • Misura 3 < 3x10(12°) OhmResistenza elettrica – Isolamento attraverso lo spessore del materiale CEI 64.4 (1973) Temperatura 21 °C e umidità 30%: • Misura 1 < 5x11 (11°) Ohm • Misura 2 > 3x10 (11°) Ohm • Misura 3 < 3x10 (11°) Ohm Resistenza alla bruciatura di sigaretta UNI 8298/7 con effetti indotti: • Sigaretta 1: carbonizzazione e rigonfiamento 0,30 mm. medio = Tempo T0 autospegnimento / 671 / autospegnimento • Sigaretta 2: carbonizzazione e rigonfiamento 0,35 mm. medio = Tempo T0 675 / 665 / 660 • Sigaretta 3: carbonizzazione e rigonfiamento 0,37 mm. medio = Tempo T0 690 / 748 / 705 Reazione al fuoco e omologazione per la prevenzione agli incendi rilasciata dal Ministero dell’Interno: • Metodo CSE RF 2/75/A: Categoria 1 (uno) • Metodo CSE RF 2/77: Categoria 1 (uno) Sulla base dei risultati delle prove il prodotto è assegnabile alla classe di reazione al fuoco 1 (uno) Analisi sull’Eluato Allegato 3 del D.M. 22/1/1998: • Rame Cu mg/l: media prove 0,05 • Zinco Zn mg/l: media prove 3 • Piombo Pb mg/l: media prove 50Categoria: notizie - tecnica - plastica - riciclo - PVC - masselli autobloccanti - certificazioni
SCOPRI DI PIU'Il Riciclo dei Materiali Edili: dalla Polvere all’Artedi Marco ArezioPensando ai materiali edili esausti, frutto di demolizioni o ristrutturazioni, vengono sovente in mente immagini di mattoni e cemento a blocchi irregolari, piastrelle rotte, resti di infissi, vetri rotti, pavimenti demoliti per la sostituzione.Mi verrebbe da dire, polvere e sudore, dove la demolizione o il cambio di destinazioni dei locali è la creazione di quello che viene definita macerie. Le macerie sono una massa non definita di materiali di scarto provenienti dai cantieri, che fino a poco tempo fa avevano come unico sbocco la discarica, in cui si riversavano in modo irrecuperabile, come un ammasso di elementi senza più curarsene. L’avvento dell’economia circolare ha portato più consapevolezza anche nel mondo dell’edilizia, iniziando a ripensare ad un’azione di selezione dei materiali di risulta del cantiere e, soprattutto, a una nuova vita che si può attribuire ai materiali che prima erano abbandonati nelle discariche. Oggi, si comincia a parlare di calcestruzzo riciclato, espresso in granulometrie differenti che possono originare a nuovi inerti per le nuove mescole cementizie. Si parla di recuperare gli infissi, selezionandoli per materiale, dividendo quindi la plastica dal metallo e dal legno ed avviando i materiali alla creazione di nuovi prodotti. I manti impermeabili, espressi sotto forma di guaine bituminose o di PVC o lastre bitumate, trovano nella selezione e riciclo una nuova vita in differenti mercati. Potrei continuare ad elencare le nuove strade che siamo riusciti a far percorrere a tutti quei materiali di scarto dei cantieri edili che affogavano nelle discariche, con conseguenze ambientali ed economiche elevate. Un passo avanti è poi stato fatto attraverso la richiesta dei progettisti e dei clienti di avere una casa più sostenibile, fatta di prodotti che abbiano una componente riciclata, con un impatto ambientale minore rispetto al passato. Ci sono però da segnalare delle eccellenze, aziende che hanno sposato l’economia circolare dei prodotti edilizi con un concetto di alta qualità, forse con un’impronta di qualità artistica. Un esempio potrebbero essere le mattonelle in cotto, frutto di un recupero certosino in edifici storici in cui si stanno facendo ristrutturazioni o demolizioni, il cui obbiettivo è il recupero funzionale delle vecchie mattonelle in cotto, cercando di salvare l’integrità dell’elemento. Una volta recuperate e pulite possono essere vendute come nuovi pavimenti in cotto riciclato, ma possono essere anche lavorate in modo da dare un valore estetico elevato e artistico al pavimento che si dovrà fare. Queste lavorazioni possono prevedere inserti in marmo di carrara, con fregi o forme a richiesta, che esaltano la storicità del pezzo ed impreziosiscono l’ambiente con decorazioni di alta fattura artigianale. Le piastrelle in cotto recuperato sono trattate una a una, secondo le indicazioni e i gusti dei clienti, per creare pavimenti unici che possano rispecchiare il gusto e la calda atmosfera che ogni committente vuole trovare nella propria casa. Categoria: notizie - materiali edili - economia circolare - riciclo - rifiutiVedi i prodotti edili riciclati
SCOPRI DI PIU'Come il Riciclo dei Polimeri Sta Ridisegnando il Futuro delle Transazioni Finanziariedi Marco ArezioLe carte di credito sono diventate un pilastro fondamentale dell'economia moderna, facilitando transazioni veloci e sicure in tutto il mondo. La loro produzione, tuttavia, implica una serie di processi complessi e l'uso di materiali specifici, con una crescente attenzione verso l'impiego di polimeri riciclati in risposta alle sfide dell'economia circolare. Materiali Utilizzati Tradizionalmente, le carte di credito sono state prodotte utilizzando PVC (Policloruro di Vinile), un materiale plastico noto per la sua durabilità, flessibilità e capacità di essere stampato con precisione. Il PVC consente di incorporare vari livelli di sicurezza, come ologrammi, microchip e bande magnetiche, rendendo le carte di credito difficili da contraffare. Tuttavia, il PVC non è facilmente riciclabile e può rilasciare sostanze nocive se non smaltito correttamente. Negli ultimi anni, c'è stata una spinta verso l'utilizzo di materiali più sostenibili, tra cui polimeri riciclati. Questi materiali provengono da fonti post-consumo o post-industriali e attraversano un processo di pulizia, triturazione e rigenerazione prima di essere trasformati in nuove carte. L'uso di polimeri riciclati riduce la dipendenza dalle risorse vergini e diminuisce l'impatto ambientale della produzione delle carte di credito. Produzione e Riciclo La produzione di carte di credito inizia con la creazione di un foglio di materiale plastico, che viene poi stampato, tagliato e inciso con i dati del titolare della carta. La fabbricazione di un microchip e l'installazione di una banda magnetica sono passaggi successivi cruciali, seguiti da test rigorosi per assicurare la conformità agli standard di sicurezza. Nonostante l'incremento nell'uso di carte virtuali e sistemi di pagamento mobile, la produzione annua di carte di credito fisiche rimane significativa, con stime che superano i miliardi di unità a livello globale. Il tasso di riciclo, tuttavia, è ancora basso, in parte a causa della complessità dei materiali coinvolti e della mancanza di infrastrutture dedicate. Iniziative volte ad aumentare la raccolta e il riciclo delle carte scadute o dismesse stanno guadagnando terreno, con alcune aziende che offrono programmi di ritorno specifici per le carte di credito. Curiosità del Mercato Personalizzazione: l'industria delle carte di credito ha visto una crescente domanda di personalizzazione, con clienti che desiderano design unici o la possibilità di aggiungere immagini personalizzate sulle loro carte. Carte ecologiche: alcune banche e istituti di credito hanno iniziato a offrire carte prodotte esclusivamente con materiali sostenibili o riciclati, rispondendo alla crescente consapevolezza ambientale dei consumatori. Tecnologia contactless: l'adozione di tecnologia contactless ha accelerato l'uso delle carte di credito, rendendo le transazioni più rapide e convenienti. Storia delle Carte di Credito La storia delle carte di credito risale agli anni '20 negli Stati Uniti, quando furono introdotte come metodo di pagamento per i clienti VIP di alberghi e stazioni di servizio. Tuttavia, il concetto di carta di credito come lo conosciamo oggi si è sviluppato negli anni '50, con l'introduzione della Diners Club Card, seguita dalla American Express e dalla Bank of America Card, che in seguito divenne Visa. Queste prime carte erano generalmente fatte di cartone e venivano accettate solo in un limitato numero di stabilimenti. Da allora, l'industria delle carte di credito ha visto innovazioni rivoluzionarie, inclusa l'introduzione di bande magnetiche, microchip e tecnologie di sicurezza avanzate, trasformando il modo in cui consumiamo e gestiamo le nostre finanze. Mentre l'industria delle carte di credito continua ad evolversi, con un occhio di riguardo verso soluzioni più sostenibili e tecnologicamente avanzate, l'adozione di polimeri riciclati rappresenta un passo importante verso la riduzione dell'impatto ambientale di questi strumenti di pagamento indispensabili. Questa transizione non solo rispecchia le crescenti esigenze ambientali ma segnala anche un cambiamento nel comportamento dei consumatori, sempre più orientati verso scelte etiche e sostenibili. Il futuro delle carte di credito sembra orientarsi verso l'innovazione continua, sia in termini di materiali e processi produttivi sia nella funzionalità e sicurezza. Le sfide legate al riciclo e allo smaltimento delle carte di credito richiedono un impegno congiunto da parte delle aziende produttrici, dei consumatori e delle autorità normative per sviluppare soluzioni efficaci che promuovano l'economia circolare. Inoltre, l'emergere di tecnologie digitali e di sistemi di pagamento alternativi potrebbe ridurre la necessità di carte fisiche, spostando l'attenzione verso soluzioni completamente virtuali. Tuttavia, fino a quando la carta di credito fisica rimarrà un elemento fondamentale nel portafoglio dei consumatori, il suo impatto ambientale e le strategie per la sua mitigazione rimarranno argomenti di cruciale importanza. La storia delle carte di credito, dalla loro creazione come semplici strumenti di carta per un'élite ristretta alla loro attuale incarnazione come simboli di accessibilità finanziaria e innovazione tecnologica, riflette l'evoluzione della società moderna e delle sue priorità. Man mano che ci avviciniamo a un futuro più sostenibile, il ruolo delle carte di credito e la loro produzione continueranno ad adattarsi, dimostrando la capacità dell'industria di rispondere alle sfide ambientali senza compromettere la sicurezza e la comodità degli utenti. In conclusione, la produzione di carte di credito, l'uso di materiali riciclati e la storia di questo strumento finanziario offrono uno sguardo affascinante sull'intersezione tra tecnologia, economia e sostenibilità.
SCOPRI DI PIU'Come i Giardini Verticali Stanno Rivoluzionando l'Isolamento e la Qualità dell'Aria nelle Metropoli di Marco ArezioI giardini verticali, noti anche come pareti verdi, sono sistemi di vegetazione collocati su superfici verticali. Questi giardini possono essere interni o esterni e spesso incorporano sistemi idroponici o di supporto al terreno per sostenere le piante. Si distinguono per la loro capacità di migliorare la qualità dell'aria, isolare termicamente gli edifici, e contribuire esteticamente agli spazi urbani. Storia dei Giardini Verticali ed Evoluzione I Giardini Pensili di Babilonia, una delle Sette Meraviglie del Mondo Antico, rappresentano uno dei primi e più affascinanti esempi di giardini costruiti dall'uomo, simboli di ingegnosità, bellezza e potere. La loro storia è avvolta nel mistero, tanto che alcuni storici dubitano della loro esistenza reale, considerandoli più un prodotto della mitologia che della storia. Tuttavia, la loro leggenda vive attraverso i secoli, ispirando innumerevoli giardini sospesi in tutto il mondo. L'Antica Babilonia e la Leggenda Si ritiene che i Giardini Pensili siano stati costruiti nel VI secolo a.C. nella città di Babilonia, vicino all'attuale Baghdad in Iraq. Secondo la leggenda, furono costruiti per volere del re Nabucodonosor II, che desiderava alleviare la nostalgia della sua amata moglie, Amitis di Media, per i paesaggi montani e verdi della sua terra natale. Questi giardini non erano solo una meraviglia estetica ma anche un capolavoro di ingegneria, dotati di un complesso sistema di irrigazione che attingeva acqua dall'Eufrate per mantenere verdi e fiorite le piante su più livelli di terrazze. Dall'Antichità al Medioevo L'idea dei giardini sospesi non si è fermata con i babilonesi. Ha influenzato il design dei giardini in tutto il mondo antico e medievale, inclusi i giardini romani e quelli delle ville rinascimentali italiane. Questi giardini spesso incorporavano elementi come terrazze, fontane e piante esotiche, cercando di emulare e ricreare la meraviglia dei giardini pensili originali. Rinascimento e Oltre Durante il Rinascimento, l'Europa vide un rinnovato interesse per l'antichità classica, che portò alla creazione di giardini che non solo cercavano di imitare la natura ma anche di dominarla e strutturarla in forme geometriche. Giardini come quelli di Villa d'Este a Tivoli, con le loro fontane e giochi d'acqua, mostrano l'influenza duratura dei giardini pensili nella progettazione paesaggistica. L'Era Moderna Nell'era moderna, il concetto di giardini pensili e verticali ha trovato nuova espressione attraverso la tecnologia e il design sostenibile, specialmente nel contesto dell'architettura verde. Giardini verticali e tetti verdi sono diventati componenti essenziali di molti edifici contemporanei, mirando a ridurre l'impatto ambientale, migliorare la qualità dell'aria e fornire spazi verdi in aree urbane densamente popolate. Nel XXI secolo, figure come Patrick Blanc hanno rivoluzionato il concetto, combinando botanica e design urbano per creare sistemi di giardini verticali che si adattano alle moderne esigenze architettoniche e ambientali. Patrick Blanc, nato nel 1953, è un botanico francese rinomato per aver rivoluzionato il concetto di giardinaggio con l'invenzione dei giardini verticali. Da giovane, si appassionò all'ecologia delle piante tropicali, una passione che lo ha portato a viaggiare in tutto il mondo per studiarle nel loro habitat naturale. La sua curiosità scientifica e la sua visione artistica lo hanno portato a sviluppare il Muro Vegetale, una tecnica che consente di far crescere piante su superfici verticali senza bisogno di terra, sfruttando le proprietà naturali delle piante e creando sistemi autosufficienti di grande impatto visivo e ambientale. Oggi, i giardini verticali sono apprezzati per i loro benefici ambientali, estetici e sociali, trovando applicazione in varie strutture urbane in tutto il mondo. Questa evoluzione riflette un crescente riconoscimento del valore della natura in contesti urbani densamente popolati e un impegno verso soluzioni sostenibili per le sfide ambientali contemporanee. Il Futuro dei Giardini Sospesi Oggi, i giardini pensili incarnano l'idea di un'architettura che si fonde con la natura, promuovendo la biodiversità e la sostenibilità. Progetti come il Bosco Verticale a Milano, con i suoi alberi e piante che coprono la facciata di grattacieli residenziali, sono esempi di come i principi antichi dei giardini pensili possano essere reinterpretati in chiave moderna per affrontare le sfide del nostro tempo, come il cambiamento climatico e la perdita di spazi verdi urbani. In conclusione, la storia dei giardini pensili, da Babilonia ai giorni nostri, è una testimonianza dell'eterna aspirazione umana a creare bellezza e armonia, integrando la natura nell'ambiente costruito. Questi giardini non sono solo luoghi di rifugio e contemplazione ma anche simboli potenti del nostro legame con la terra e del nostro impegno a preservarla per le generazioni future. Perché si Costruiscono Giardini Verticali Estetica e Valorizzazione degli Spazi Urbani I giardini verticali sono strumenti potentissimi per l'arricchimento estetico degli ambienti urbani. La loro capacità di trasformare facciate incolore e spazi interni in opere viventi d'arte verde migliora significativamente l'attrattiva e il valore degli spazi urbani, contribuendo a creare atmosfere rilassanti e invitanti. Contributo alla Biodiversità e agli Ecosistemi Urbani Il crescente riconoscimento dell'importanza della biodiversità e degli ecosistemi urbani ha portato a un'evoluzione nel modo in cui pensiamo e progettiamo i nostri spazi urbani. In questo contesto, i giardini pensili e le infrastrutture verdi emergono non solo come elementi estetici ma come componenti cruciali per la promozione della biodiversità urbana e la resilienza degli ecosistemi. La loro implementazione nelle città di tutto il mondo offre un contributo significativo alla mitigazione delle sfide ambientali, economiche e sociali contemporanee. Biodiversità Urbana: Una Necessità Vitale La biodiversità urbana si riferisce alla varietà di forme di vita presenti negli ambienti urbani, inclusi piante, animali e microrganismi. Il suo ruolo va ben oltre l'aspetto estetico o ricreativo; contribuisce alla purificazione dell'aria, al controllo delle temperature, alla riduzione dell'inquinamento acustico e alla regolazione del ciclo dell'acqua, influenzando direttamente la qualità della vita urbana. Giardini Pensili: Polmoni Verdi in Ambiente Urbano I giardini pensili rappresentano una soluzione innovativa per reintegrare la natura negli spazi urbani densamente popolati. Funzionano come "polmoni verdi", migliorando la qualità dell'aria attraverso la fotosintesi, riducendo le isole di calore urbano e aumentando la biodiversità. La vegetazione sui tetti e lungo le facciate degli edifici fornisce habitat essenziali per numerose specie, dalle piante agli insetti, dagli uccelli ai piccoli mammiferi, contribuendo alla creazione di corridoi ecologici che facilitano la loro mobilità e sopravvivenza in città. Come si Costruiscono i Giardini Verticali Immagina di avventurarti nella creazione di un giardino verticale, un'oasi di verde che sale verso il cielo, portando con sé un pezzetto di natura in un mondo di cemento. Il processo di costruzione di queste meraviglie verticali è un intreccio di scienza, arte e ingegneria, un viaggio attraverso il quale si trasforma una semplice parete in un ecosistema vivente. Il primo passo è la struttura di supporto, lo scheletro del tuo giardino verticale. Questa può variare da sistemi modulari prefabbricati a soluzioni personalizzate, create con materiali resistenti come metallo o legno trattato, progettati per reggere il peso della vegetazione e del substrato. Segue il sistema di irrigazione, essenziale per mantenere il tuo giardino idratato e fiorente. Questi sistemi possono essere a goccia, sfruttando la gravità per un'irrigazione uniforme, o più sofisticati, con sensori che regolano l'umidità in base alle necessità delle piante. La scelta delle piante è fondamentale: deve considerare l'esposizione alla luce, il clima e la compatibilità tra specie. Le piante devono non solo sopravvivere ma prosperare, creando un mosaico di forme, colori e texture. Infine, la sostenibilità e la riciclabilità dei materiali usati sono cruciali. L'uso di materiali eco-compatibili, come legno riciclato o plastica riutilizzata, non solo riduce l'impronta ecologica ma integra il giardino nel ciclo della vita sostenibile. Questo viaggio nella costruzione di un giardino verticale non è solo un esercizio tecnico ma una dichiarazione d'amore verso il pianeta, un passo verso la riconnessione con la natura nel tessuto urbano. Isolamento Termo-Acustico dei Giardini VerticaliL'isolamento termoacustico rappresenta una delle sfide più significative nell'ambito dell'architettura sostenibile e del design urbano moderno. In questo contesto, i giardini verticali emergono non solo come elementi estetici di rilievo ma anche come soluzioni innovative per migliorare l'efficienza energetica e il comfort acustico degli edifici. Benefici dell'Isolamento Termoacustico nei Giardini Verticali I giardini verticali, o pareti verdi, sono sistemi di vegetazione installati sulle facciate degli edifici. Offrono numerosi vantaggi in termini di isolamento termico e acustico: Riduzione del Calore: Durante i mesi estivi, i giardini verticali possono significativamente ridurre la temperatura superficiale degli edifici, grazie alla traspirazione delle piante e all'ombreggiamento delle facciate. Questo processo, noto come evapotraspirazione, aiuta a diminuire la necessità di aria condizionata, riducendo il consumo energetico. Isolamento Termico Invernale: In inverno, la vegetazione funge da strato isolante, riducendo la perdita di calore attraverso le pareti e contribuendo a mantenere le temperature interne più stabili. Miglioramento dell'Isolamento Acustico: Le pareti verdi assorbono, riflettono e deviano le onde sonore, contribuendo significativamente alla riduzione del rumore urbano. Questo è particolarmente vantaggioso in ambienti densamente popolati, dove il rumore rappresenta una costante fonte di stress e disagio. Meccanismi di Funzionamento Il contributo dei giardini verticali all'isolamento termoacustico si basa su diversi principi: Ombreggiamento: La copertura vegetale previene l'irraggiamento solare diretto sulle superfici edilizie, riducendo l'assorbimento di calore. Barriera Fisica: La massa vegetale e il substrato offrono resistenza termica aggiuntiva, agendo come barriera all'entrata o alla fuga del calore. Assorbimento Acustico: Le foglie, i rami e il substrato dei giardini verticali assorbono le onde sonore, mentre la struttura porosa della vegetazione e del suo supporto disperde l'energia acustica, riducendo il riverbero e il livello di rumore. Vantaggi sull'Uomo I giardini verticali migliorano significativamente la qualità dell'aria urbana, filtrando inquinanti e producendo ossigeno. Hanno un impatto positivo sulla salute mentale e fisica, riducendo lo stress e promuovendo il benessere generale grazie alla presenza del verde e della natura. Inoltre, incrementano la biodiversità urbana, attirando e sostenendo varie specie di uccelli, insetti e altri organismi, contribuendo all'equilibrio degli ecosistemi cittadini. Miglioramento della qualità dell'aria L'installazione di giardini verticali nelle città rappresenta una strategia innovativa e sostenibile per affrontare uno dei problemi più pressanti delle aree urbane contemporanee: l'inquinamento atmosferico. Questi "polmoni verdi" verticali non solo abbelliscono gli spazi urbani ma giocano un ruolo cruciale nel miglioramento della qualità dell'aria, attraverso la riduzione delle sostanze inquinanti e la produzione di ossigeno. La Sfida dell'Inquinamento Urbano Le città di tutto il mondo sono alle prese con livelli crescenti di inquinamento atmosferico, causati principalmente dalle emissioni dei veicoli, dall'industria e dall'attività edilizia. Questo inquinamento non solo ha un impatto negativo sull'ambiente ma anche sulla salute umana, aumentando il rischio di malattie respiratorie, cardiache e di altri problemi di salute. Di fronte a questa sfida, è imperativo trovare soluzioni innovative per mitigare gli effetti dell'inquinamento atmosferico in ambiente urbano. Il Ruolo dei Giardini Verticali Offrono un metodo efficace per reintegrare la natura in contesti urbani densamente costruiti, svolgendo un ruolo significativo nel miglioramento della qualità dell'aria attraverso diversi meccanismi: Assorbimento di CO2: Le piante assorbono l'anidride carbonica (CO2) durante il processo di fotosintesi, trasformandola in ossigeno. Questo non solo riduce la concentrazione di CO2, ma contribuisce anche alla produzione di ossigeno, essenziale per la vita umana. Riduzione di Sostanze Inquinanti: Oltre alla CO2, le piante sono in grado di assorbire altri inquinanti atmosferici, come particolato, monossido di carbonio, ozono e composti organici volatili, tramite le loro foglie e il sistema radicale. Implicazioni per la Salute Pubblica e il Benessere Urbano Il miglioramento della qualità dell'aria attraverso l'installazione di giardini verticali ha implicazioni dirette per la salute pubblica e il benessere urbano. La riduzione degli inquinanti atmosferici può diminuire la prevalenza di malattie respiratorie e cardiovascolari, migliorando la qualità della vita dei cittadini. Inoltre, gli spazi verdi hanno dimostrato di avere effetti positivi sulla salute mentale, riducendo lo stress e promuovendo un senso di benessere generale. Libri - Giardino in Verticale di Anna Lambertini e Mario Campi: una guida illustrata che offre idee e ispirazioni per creare giardini verticali sia interni che esterni. - Giardino Verticale di Massimo De Luca: una guida per principianti focalizzata sulla creazione di giardini verticali in piccoli spazi, inclusi orti a parete. - Giardini Verticali per principianti di Nancy Ross e Carmen Santarpino: un e-book pratico e sintetico per principianti, che copre le basi della creazione di un giardino verticale.
SCOPRI DI PIU'Abbiamo imposto un modello di mobilità a batteria senza preoccuparci troppo della filiera pre e post venditadi Marco ArezioNon c’è dubbio che fa piacere sentire che la comunità internazionale si sta muovendo per favorire la riduzione delle particelle inquinanti e dalla CO2, prodotte dai motori endotermici ogni anno. A chi non farebbe piacere la diminuzione dello smog, dei rumori e il miglioramento della salute collettiva, duramente attaccata dall’inquinamento che macchine, autotreni, corriere producono costantemente? Si, tutto bello, ma spostare un comparto come quello della mobilità, così funzionale e strategico, dai motori termici a quelli a batteria, non deve essere solo una bella operazione di facciata, ma comporterebbe anche la soluzione di alcune fondamentali problematiche, legate all’approvvigionamento delle materie prime per produrre le batterie e il riciclo di quelle esauste, anche per ricavarne materiali riciclati da reimpiegare nella produzione. La Comunità Europea ha fissato degli obbiettivi molto ambiziosi per quanto riguarda il riciclo delle materie prime critiche che si trovano all’interno delle batterie, come il litio, la grafite, il nichel e il cobalto. Questo valore è stato stabilito nel 15% di materiale riciclato che dovrà essere impiegato per produrre una batteria nuova. Tuttavia, oggi, il riciclo delle batterie in Europa è al palo, in quanto la maggior parte di quelle esauste vengono spedite in Cina e in Corea del Sud, creando una doppia dipendenza verso questi paesi. Infatti, lo siamo per le materie prime vergini e, non riciclando quelle che sono all’interno delle batterie esauste, non possiamo disporre di composti strategici già pagati alla fonte. È facile quindi intuire che nei prossimi anni la pressione del mercato verso le nuove batterie farà aumentare in modo esponenziale la richiesta e, di conseguenza, il prezzo delle stesse potrebbe salire in modo spropositato, anche perché le materie prime che le compongono subiscono un controllo strategico da parte di alcune nazioni come la Cina. La Comunità Europea si sta muovendo per imporre un tasso di riciclo dei componenti delle batterie pari al 73% entro il 2030 ma, i tempi sono stretti e le criticità da affrontare molte. All’interno delle batterie ci sono alcuni materiali più critici di altri, vediamo perché: - Il litio è un componente fondamentale ed incide sul costo attuale della batteria per circa il 30-40%, con una domanda in continua crescita la necessità di litio potrebbe triplicare entro il 2030. Di contro, il tasso di riciclo Europeo resta, ad oggi, estremamente basso. I maggiori riciclatori Europei sono i Tedeschi, come la Accurec, la Duesenfeld, Redux, i Francesi come la Snam, la Eramet, e i Finlandesi come la Akkuser, ma la massima efficienza sul riciclo del litio è raggiunta in Cina con corca il 90% della materia prima riciclabile in ingresso.- La grafite, che costituisce circa il 50% di materiale in una batteria, dovrebbe aumentare di prezzo di circa 14 volte entro il 2050, anche perché l’unione Europea, attualmente, non ha un mercato strutturato per il suo riciclo. Inoltre, la grafite che viene utilizzata per la produzione delle batterie attualmente proviene, principalmente, dalla Cina, quindi la creazione di un mercato del riciclo Europeo permetterebbe una migliore l’indipendenza sugli approvvigionamenti.
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