Sensazionale intervento al cuore per posizionare una valvola di plasticadi Marco ArezioLe malattie al cuore negli anni ’50 del secolo scorso erano molto diffuse, ma pochi erano gli strumenti per poter risolvere i problemi dei pazienti e, ancora lontano era l’anno in cui il professor Barnard, il 3 Dicembre del 1967 a Città del Capo compì il primo trapianto di cuore. Ma la cardiochirurgia vascolare iniziò molti anni prima dell’intervento sensazionale di Barnard, anche ad opera del dott. Charles A. Hufnagel, un americano nato a Louisville nel Kentucky nel 1916, che si interessò della cardiologia prima e della cardiochirurgia dopo. Il dottore si concentrò nello studio dell’utilizzo della plastica per sostituire i vasi sanguigni ammalorati e non più efficienti, attraverso una tecnica chiamata “fissazione multipunto”, che avrebbe portato al perfezionamento delle tecniche di sostituzione delle valvole aortiche. Nel 1952 arriva l’occasione per mettere in pratica gli studi e gli esperimenti fatti, decidendo di impiantare una valvola di assistenza nel cuore di una donna di 30 anni che, a causa della febbre reumatica, le aveva compromesso la valvola naturale. Fece costruire una sfera di plastica di piccolissime dimensioni, all’interno di un tubo a camera che regolava il flusso sanguineo nel cuore della giovane. Hufnagel doveva replicare, attraverso la piccola sfera e il tubo in cui scorreva, la situazione naturale che si creava nel cuore, quindi, non sostituì la valvola ammalorata ma la impiantò vicino quella nuova, permettendo un migliore funzionamento, apri e chiudi, del flusso sanguigno. Infatti, lo scopo della valvola aortica era quello di impedire che il flusso di sangue tornasse verso il cuore, cosicché la valvola in plastica, scorrendo all’interno del tubo, andava ad ostruire il flusso di ritorno. La paziente visse per una decina di anni con la nuova valvola in plastica e, successivamente, morì per cause non dipendenti da questo intervento, aprendo così la strada a centinaia di altri pazienti che ebbero salva la vita per merito di una minuscola pallina di plastica. Gli studi del dott. Hufnagel non si fermarono, infatti, diede un importante contributo nella progettazione e realizzazione della macchina cuore-polmone, ricevendo numerosi premi per il suo impegno nella ricerca cardiaca e vascolare. Categoria: notizie - tecnica - plastica - chirurgia - valvola cardiaca - storia
SCOPRI DI PIU'I Prodotti in Plastica Riciclata Puzzano? Si, No, Forse, un Po', Ogni Tanto, Spesso…in questo campo vige l’incertezzadi Marco ArezioLa plastica riciclata da post consumo sta entrando in modo sempre più nelle produzioni degli oggetti che quotidianamente utilizziamo e che troviamo sugli scaffali dei negozi, nelle catene distributive di mobili od oggetti per la casa, negli interni delle nostre auto e in molti prodotti che maneggiamo ogni giorno. Non sempre l’uso della plastica da post consumo è stata una scelta volontaria da parte dei produttori di articoli in plastica, in quanto la sua provenienza dalla raccolta differenziata, porta con sé delle problematiche odorose che, se non gestite bene, possono compromettere i prodotti finali creando fastidi ai clienti. Ma la necessità impellente di riutilizzare la quantità più alta possibile di plastica riciclata nelle produzioni di articoli, al fine di ridurre i rifiuti, ha imposto un nuovo modo di vedere le miscele per fare i prodotti plastici. Le grandi catene distributive di articoli per la casa, per esempio, si sono indirizzati alla produzione dei loro articoli con una percentuale di plastica riciclata da post consumo, ma impongono che la materia prima non porti con sé odori molesti. La verifica dell’accettabilità o meno della materia prima viene fatta, normalmente con un sistema di tests compiuti da persone che mettono a diposizione il loro naso per avvallare gli acquisti della materia prima e la messa in commercio dei prodotti. Normalmente sono valutazioni empiriche, soggettive e personali che lasciano ampi spazi di discussione su ciò che è un odore molesto e quello che può essere una fragranza. Tra il produttore di materia prima e il distributore di prodotti per la casa vige una costante incertezza tra cosa sarà vendibile in termini di materia prima e cosa sarà acquistabile dal cliente finale se l’odore dovesse essere percepito in modo diverso rispetto ai testers. E’ necessario, quindi, stabilire in modo scientifico ed analitico i gradienti degli odori e la loro provenienza chimica per stabilire, tra le parti, un range che tuteli sia la produzione ma anche la vendita finale dei prodotti per la casa. Oggi la tecnologia ci viene incontro attraverso una macchina da laboratorio che intercetta, in modo analitico, le sostanze odorose dei campioni liquidi, solidi o in polvere, restituendo una valutazione esatta dei componenti chimici presenti e delle loro quantità, confrontati con un archivio di 80.000 sostanze odorose. Il sistema di controllo è utile al produttore di materia prima, non solo alla fine del processo, attraverso l’analisi tecnica dei livelli odorosi dei granuli plastici che andrà a vendere, ma sarà molto utile anche per analizzare la materia prima d’ingresso, per classificare in modo esatto il suo comportamento nelle successive ricette. Il conoscere in modo certo l’apporto odoroso del rifiuto o del semilavorato in entrata, permette di gestire in modo più semplice le ricette che porteranno alla produzione di un granulo con i gradienti odorosi stabiliti. L’utilità della macchina è tangibile anche per chi acquista la materia prima e la trasforma in prodotti finali, in quanto ha la certezza di immettere nel circuito un granulo certificato dal punto dell’odore e può realizzare un controllo di qualità, dal punto di vista dell’impatto odoroso, sui prodotti che andrà a proporre al pubblico. Categoria: notizie - tecnica - plastica - riciclo - post consumo - certificazione odoriVedi maggiori informazioni sul riciclo
SCOPRI DI PIU'A seguito dell'acquisizione di Gazechim Plastics da parte del Gruppo Snetor lo scorso luglio, siamo lieti di annunciare il cambio della ragione sociale di GAZECHIM PLASTICS UK che diventa SNETOR UK. Questo nuovo nome aziendale illustra il nostro desiderio di rafforzare la nostra visibilità sul mercato europeo e fa parte del nostro sviluppo strategico. Chiude il cambio di nome avviato con GAZECHIM PLASTICS ROMANIA che è diventato SNETOR EASTERN EUROPE alla fine del 2020. Da gennaio 2021, GAZECHIM PLASTICS BENELUX e GAZECHIM PLASTICS NORDEN si chiamano SNETOR BENELUX e SNETOR NORDEN Emmanuel Aubourg, CEO Snetor Group
SCOPRI DI PIU'Economia Circolare: il Rifiuto del Rifiuto va “in Cenere”?di Marco ArezioNiente si scarta nei termovalorizzatori moderni. Dopo la produzione di corrente e di calore per il riscaldamento, anche la cenere ha una sua collocazione La cenere che viene prodotta attraverso l’incenerimento dei rifiuti nei termovalorizzatori, può avere una collocazione nell’ambito dell’economia circolare, in base a come si identifica il rifiuto dei forni e in base alle legislazioni nazionali vigenti in materia ambientale e di riutilizzo del materiale. La termovalorizzazione dello scarto non riciclabile dei rifiuti non è mai da vedere come una opzione al sistema di separazione e riciclo dei rifiuti, ma bensì un sistema integrativo al riciclo meccanico che intercetta e gestisce quella parte dei rifiuti non più riutilizzabili. L’incenerimento di questo scarto genera normalmente energia elettrica e calore per il riscaldamento delle nostre abitazioni, oltre ad essere impegnato in altri ambiti industriali come carburante alternativo alle fonti fossili. Quelle che vengono definite “Bottom Ashes” in campo internazionale, riguardano le ceneri residuali del processo di combustione dei rifiuti, che sono rappresentate dagli scarti incombusti delle masse poste nei forni. La composizione delle ceneri incombuste contempla residui di vetro, minerali, metalli ferrosi e non ferrosi e ceramiche, nella misura del 20-25% per ogni tonnellata immessa nel forno, secondo le indicazioni dell’ISWA (International Solid Waste Organization) che si occupa di promuovere e sviluppare la gestione sostenibile e professionale dei rifiuti in tutto il mondo. Le ceneri residuali vengono estratte dai forni attraverso un processo in cui si usa l’acqua per raffreddarle e per evitare che si creino polveri potenzialmente dannose, quindi la loro rimozione dagli impianti avviene sotto forma di agglomerati umidi e compatti. Fino a qualche anno fa, generalmente, le ceneri estratte non avevano una collocazione diversa da quello della discarica, ma con l’avvento dei processi dell’economia circolare, si è iniziato a considerare la possibilità di riutilizzarle. Considerando che i composti chimici contenuti nelle ceneri sono mediamente composti da Sodio, Alluminio, Potassio, Magnesio, Ferro, Calcio e Silicio, possiamo dire che la prevalenza dei componenti è normalmente è costituita da silicio, calcio e ferro. In merito alle analisi chimiche medie che ogni impianto fornisce, molti paesi si sono dotati di una legislazione per classificare queste ceneri e ne hanno consigliato i trattamenti e gli utilizzi. Vediamo quali indicazioni vengono da alcuni paesi: In Italia, in base al decreto n° 22 del 5 Febbraio 1997, le ceneri provenienti dagli impianti di incenerimento possono essere riutilizzate, se non contengono sostanze nocive, come inerte cementizio, ma solo dopo essere state opportunamente trattate. In realtà il loro utilizzo nel paese rimane ancora limitato rispetto alla produzione. L’Olanda regola la gestione delle ceneri all’interno del piano nazionale della gestione dei rifiuti (LAP) in cui compaiono, tra le altre, alcune indicazioni in merito all’uso del materiale di scarto dove trova largo impiego come componente dei terrapieni. In Danimarca, già nel 1987, il governo aveva permesso l’utilizzo delle ceneri prodotte dagli impianti di incenerimento come inerte per la costruzione delle strade, con l’obbiettivo di trovare un impiego per almeno l’85% dello scarto prodotto. Inoltre ne ha permesso l’utilizzo anche nell’edilizia civile abitativa solo a seguito del parere di carattere ambientale dell’Environmental Protecion Act. La Francia ha deciso di classificare le ceneri residuali attraverso analisi che possano identificare tre categorie ben distinte: V, M es S, attribuendo a queste tre categorie la percentuale di ceneri (50%, 30% e 20%) ammesse all’interno dei composti utilizzabili. In Spagna la maggior parte delle ceneri viene ancora inviata alle discariche anche se si sta promuovendo un uso, quale inerte, per la costruzione delle strade. In Finlandia l’uso degli inceneritori non è una priorità per il governo che preferisce seguire la strada dello smaltimento dei rifiuti tramite i gassificatori, quindi, indirizza le basse quantità di ceneri prodotte in discarica. La Germania dal 2006 permette l’utilizzo delle ceneri nella costruzione di strade, sempre che le analisi chimiche non individuino elementi potenzialmente dannosi per l’ambiente. Insieme all’Olanda, la Danimarca e la Francia, la Germania è il paese che riutilizza maggiormente questo scarto. L’impiego delle ceneri che provengono dagli impianti di incenerimento dei rifiuti, ove possibile, costituisce la piena circolarità delle materie prime, utilizzando integralmente ogni parte dei rifiuti attraverso i processi di riciclo, produzione di energia e riutilizzo degli scarti finali.Vedi maggiori informazioni sull'argomento
SCOPRI DI PIU'Il programma è incentrato sull’ambiente, l’economia circolare, i diritti delle minoranze, la riforma sanitaria, militare e diplomaticadi Marco Arezio Sarà forse stata la pandemia che ha duramente colpito gli Stati Uniti o forse i diritti violati delle minoranze ispaniche o forse la segregazione razziale che continua anche se sotto altre forme o l’enorme disuguaglianza sociale ed economica che esiste tra la popolazione o forse il disprezzo per l’ambiente o forse la mancanza del diritto alle cure mediche per la popolazione a basso reddito o forse…tutte queste cose insieme hanno spinto il Dalai Lama a concorrere per la presidenza degli Stati Uniti. Nessuno sa se la decisione del Dalai Lama di correre per la più alta posizione politica negli Stati Uniti venga da una compassione per la situazione in cui versa il paese più ricco e potente del pianeta o se sia l’ultimo atto politico di un leader internazionale, un atto d’amore verso gli americani, a cui non si poteva sottrarre. Secondo gli uomini più vicini al Dalai Lama il programma sarebbe sintetico ma efficace: Tutela dell’ambiente: progressiva riduzione dei finanziamenti alle attività di estrazione e raffineria del settore petrolifero, sotto ogni forma. Incentivazione con sussidi statali alla centralità dell’uso delle energie rinnovabili. Riconversione del parco auto, camion, treni circolante ad energia elettrica, purchè l’utilizzo dell’energia avvenga tramite elettricità sostenibile. Imposizione dei limiti di emissioni al traffico aereo. Dismissione delle centrali a carbone ed investimenti per la conversione delle centrali nucleari dalla tecnologia a fissione verso quella a fusione.Economia circolare: investimenti pubblici nel settore del riciclo con attenzione alla raccolta differenziata, al riciclo meccanico, chimico, alla termovalorizzazione per la produzione di energia e alla produzione di biogas dalla frazione umida. Apertura di un tavolo di discussione con le aziende che producono imballi per imporre un decalogo per la produzione di confezioni totalmente riciclabili. Imposizione dell’uso dei polimeri riciclati nei prodotti finiti, ad eccezione di quelli sanitari o in nel settore alimentare a contatto con il prodotto contenuto. Riciclo controllato dei rifiuti elettrici e degli scarti inquinanti e pericolosi. Divieto di esportazione dei rifiuti non trattati. Diritti delle minoranze: autorizzazione alla permanenza nel paese a chi ha un lavoro stabile e la famiglia, gestione dei flussi migratori attraverso le ricongiunzioni famigliari che siano economicamente sostenibili per la famiglia che accoglierà. Creazione di quote si solidarietà verso i nuclei famigliari che arrivano alle frontiere. Aiuti agli stati di partenza dei profughi per ridurre le pressioni alle frontiere. Parificazione morale, sociale e lavorative alle minoranze afro-americane e alle altre presenti sul territorio, accesso alle scuole con sussidi scolastici in base al reddito famigliare.Riforma sanitaria: diritto alla salute per tutti gli abitanti con contribuzione al costo dello stato da parte dei più abbienti. Rafforzamento della riforma Obamacare in tutti gli stati con investimenti statali sulle polizze sanitarie. Diritto degli americani a vivere in salute rispettando la dignità delle persone.Spese militari: l’esercito americano drena, dalle risorse dello stato, cifre enormi e, come per le lobbies del petrolio, anche quello delle armi spinge per un consumo continuo di apparati bellici. Fermo restando il diritto della difesa del proprio paese, una radicale riforma che ridimensioni l’esercito alla protezione del proprio territorio e non all’internazionalizzazione del business delle armi, facendo confluire i risparmi per migliorare le condizioni sociali dei cittadini americani. Cambio delle relazioni internazionali con distensione e relazioni diplomatiche paritarie con tutti i paesi del mondo. Cancellazione della supremazia psicologia nei confronti dei paesi esteri e collaborazioni per creare progetti comuni. Poi, è suonata la sveglia e mi sono accorto che stavo sognando.Vedi maggiori info sul Dalay Lama
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