Colorazione e Verniciatura dei Prodotti in Plastica di Marco ArezioI prodotti realizzati in plastica, oltre alle innumerevoli doti economiche-strutturali e di circolarità ambientale, hanno anche il pregio di poter accogliere, non solo colori nella massa fusa durante la produzione dell’elemento, ma possono anche essere verniciati superficialmente per attribuire all’oggetto effetti estetici elevati.La colorazione della massa fusa plastica durante la produzione dell’oggetto, attraverso l’utilizzo dei coloranti, avviene miscelando il granulo o le polveri colorate al polimero del prodotto, usufruendo dell’azione di fusione e di miscelazione che imprime l’estrusore dentro il quale passano i componenti. Al termine della produzione da parte della macchina il pezzo sarà uniformemente colorato in massa, risultato per cui il prodotto potrebbe essere idoneo all’impiego finale oppure potrebbe essere avviato all’impianto di verniciatura per finiture particolari. E’ possibile inoltre che i pezzi che devono essere avviati alla verniciatura vengano prodotti senza alcuna colorazione nella massa. Detto questo, gli strati di verniciatura sulle materie plastiche, devono tenere in considerazione la struttura su cui aderiscono e la caratteristica del polimero con cui l’oggetto viene fatto. Infatti, la durezza, il comportamento all’allungamento e la temperatura degli strati di vernice da stendere sul prodotto, devono tenere in considerazione una possibile reazione fisico-chimica della plastica di cui è composto. Un comportamento dinamico troppo rigido di uno strato di vernice applicato ad un oggetto di plastica potrebbe influenzare negativamente la durabilità dell’elemento, come il contatto con temperature e solventi che necessitano per il lavoro di stesura del colore. Alcune tonalità applicate alle materie plastiche hanno un effetto positivo sul rischio di decomposizione fotochimica, come per esempio il colore nero, che influisce positivamente sulla protezione dai raggi UV agendo come un filtro. Le vernici possono inglobare dei composti chimici che operano in modo mirato nella produzione di alcuni elementi, come per esempio le vernici conduttive resistenti all’abrasione, impiegate nei serbatoi della benzina, oppure caricate con Ag, Ni o Cu per realizzare la schermatura ad alta frequenza di apparecchiature elettroniche. Esistono inoltre vernici trasparenti che aumentano la resistenza alla graffiatura per il Policarbonato e per il PMMA, come le acriliche, silossaniche o poliuretaniche, applicate a spruzzo o ad immersione. Nelle colorazioni delle materie plastiche si possono impiegare anche le polveri, specialmente per i polimeri PA6 e PA66, che ricevono la colorazione attraverso un processo che permette di rendere il polimero conduttore, attraverso il metallo o delle microsfere di ceramica, specialmente nel settore sanitario.Categoria: notizie - tecnica - plastica - verniciatura - colorazione - produzione
SCOPRI DI PIU'Social banking, green economy e nuova strategia sugli investimentiAlcune delle grandi banche internazionali hanno intercettato il sentimento popolare che spinge per un cambio delle strategie industriali e di consumo mettendo al centro l’ambiente e la socialità sostenibile. Un esempio lo ha dato Unicredit, una grande banca di respiro internazionale, che ha varato una nuova strategia rivolta agli impieghi nel settore ESG (Environmental, Social, Governance) che è racchiusa nel nuovo piano industriale che verrà presentato il 3 Dicembre 2019. Il nuovo concetto che rappresenta, più di ogni altra cosa, lo spirito dell’iniziativa è racchiuso nella strategia “non un ritorno sul capitale ma un ritorno del capitale”. La banca ha messo a disposizione 1 miliardo di euro per finanziare operazioni che abbiano un risvolto sociale, facendo girare il denaro su progetti che creino iniziative con impatto positivo per la comunità. Inoltre la banca ha deciso di abbandonare completamente il finanziamento di progetti che non vadano nel senso dell’economia circolare e sostenibile, in particolare non verranno più finanziati progetti che si occupano dell’estrazione del carbone, portando a termine quelli in corso, ma non ne verranno finanziati altri. Verranno poi vietati finanziamenti di progetti coinvolti nell’estrazione petrolifera nell’Artico, del gas offshore e quelli relativi allo shale oil, a causa del sistema invasivo di estrazione basato sulle fratture meccaniche delle faglie. Per quanto riguarda i finanziamenti ai progetti eco sostenibili la banca ha deciso di aumentarli del 25%, arrivando ad una quota di 9 miliardi di euro entro il 2023, iniettando liquidità nel settore delle energie rinnovabili e per l’efficienza energetica. La banca disporrà di un team di tecnici ed economisti che valuterà direttamente le casistiche più importanti per classificare del finanziamento rispetto alle direttive del nuovo piano industriale.Vedi maggiori informazioni sull'argomento
SCOPRI DI PIU'Cosa hanno fatto i colombiani per introdurre la circolarità dei rifiutidi Marco ArezioL’economia circolare è entrata a far parte della vita dei cittadini Colombiani con lo scopo di tutelare l’ambiente, la popolazione e il proprio territorio. A un anno dalla partenza del progetto vediamo il lavoro fatto nell’arco di un anno. La Colombia è il sesto paese dell’America Latina come estensione territoriale e il quarto come popolazione, contando circa 42 milioni di abitanti e ha deciso di intraprendere un percorso virtuoso verso un’economia circolare nazionale, coinvolgendo nel progetto i sindaci, le aziende, i riciclatori, le università e tutte quelle forze sociali sul territorio che possano aderire a questa causa. Lo scopo di questo progetto era quello di spingere ad una trasformazione, in un’ottica di economia circolare, i sistemi produttivi nazionali, agricoli e iniziare un percorso di sostenibilità delle città in termini economici, sociali e di innovazione tecnologica. Questa strategia prevedeva sei linee giuda: Flusso dei materiali di consumo civile e industriale Flusso dei materiali di imballaggio Flusso e utilizzo delle biomasse Fonti e uso di energia Flusso dell’acqua Flusso dei materiali da costruzione Questo grande progetto non è stato fatto calare dall’alto ed imposto alla popolazione e agli industriali, ma è partito con il coinvolgimento e la collaborazione di tutte le forze in campo. Per questo motivo si sono incontrate le regioni, con le quali si sono fatti accordi specifici. Parallelamente è poi stato fatto un lavoro di carattere sociale, in quanto si sono organizzate riunioni locali nelle quali si portava a conoscenza dei cittadini quali cambiamenti sarebbero avvenuti nel loro rapporto con i rifiuti domestici e industriali e quali stili di vita sarebbero stati modificati per andare verso un modello internazionale di economia circolare. Nello specifico, durante il primo anno di attività si sono raggiunti i seguenti risultati: Firma del patto Nazionale sull’economia circolare sottoscritto da 50 operatori tra pubblici e privati. 19 seminari regionali sull’economia circolare in cui sono stati presentati 80 progetti di successo nel paese. 16 patti regionali firmati con oltre 230 tra sindacati, ONG, istituzioni accademiche, sindaci, organizzazioni civili e riciclatori. 11.000 persone formate 15 seminari settoriali per coordinare i progetti con diversi gruppi di interesse. Creazione di un nuovo sistema informativo nazionale sull’economia circolare. Primo corso di formazione rivolto ai funzionari pubblici del governo centrale e regionale. Firma di un accordo con Ecopetrol sulla gestione dei rifiuti pericolosi quali miscele ed emulsioni di olii, idrocarburi misti con altre sostanze.Categoria: notizie - plastica - economia circolare - rifiuti - colombiaVedi maggiori informazioni sul riciclo
SCOPRI DI PIU'Il Ghana ha la più grande discarica al mondo di scarti e-waste dove la gente si ammala e muoredi Marco ArezioAbbiamo trattato qualche tempo fà la problematica delle discariche dei rifiuti di apparecchiature elettroniche in Palestina dove, con metodi pericolosi per la salute e per l'ambiente, vengono estratte materie prime pregiate da rivendere. Oggi ci occupiamo della più grande discarica al mondo di rifiuti e-waste in Ghana.Computers, cellulari, televisioni, cavi elettrici, lavatrici, forni a micro onde, lettori MP3 e tutti quei prodotti che contengono metalli di valore, nonostante i divieti internazionali di esportazioni dei rifiuti elettronici, continuano ad affluire in Ghana ad un ritmo di 40 mila tonnellate all’anno. Ma come fanno ad arrivare tutti questi prodotti nella discarica di Agbogbloshie? Tutte le apparecchiature elettroniche vengono vendute dai paesi ricchi sotto la dicitura “usato” o “da riparare”, dicitura che evita di classificare l’oggetto come un rifiuto. I controlli ai porti di partenza e di arrivo sono scarsi in relazione al numero totale di containers che vengono movimentati ogni giorno e le autorità portuali non si possono permettere, con la struttura di controllo a disposizione, di perseguire l’aumento programmato di controlli sulle singole spedizioni. Quindi in Ghana arriva, da tutto il mondo, una massa abnorme di apparecchiature elettroniche esauste che finiscono in discarica e che danno lavoro agli schiavi dell’e-waste, gente che per 2/3 dollari al giorno, cercano di recuperare metalli dalle apparecchiature elettroniche utilizzando metodi di estrazione, come il fuoco, i solventi e l’acqua. Questa attività crea in diffuso inquinamento dei terreni, dell’aria e delle falde, con implicazioni terribili sulla salute dei lavoratori che restano giornalmente esposti all’inalazioni delle sostanze velenose che provengono dalla combustione dei rifiuti, dalla commistione con svariate sostanze chimiche e dall’alimentazione contaminata di cui si cibano. Infatti intorno alla discarica vive un esercito di lavoratori che provengono anche da altri paesi africani, attratti dalla possibilità di guadagnare qualche dollaro per il loro sostentamento. Ma la gente che manipola questi rifiuti è esposta a malattie ischemiche, tumori, malattie ostruttive polmonari ed infezioni respiratorie, mentre la discarica continua la sua vita alimentata dai rifiuti del mondo moderno. Tutto quello che non può essere riciclato nella discarica di Agblogbloshie viene bruciato creando nubi tossiche che hanno classificato il luogo tra i 10 più inquinati del mondo. Il continente Africano sta cercando di opporsi a questo commercio mortale per la sua gente e, attraverso la Conferenza di Bamako, sta chiedendo agli stati che esportano questo tipo di merce di considerare ogni apparecchio non funzionante come rifiuto e quindi non esportabile. La Germania ha avviato dei progetti sociali attraverso i quali fornisce delle macchine per la separazione dei rifiuti, in modo rispettoso dell’ambiente, pagando il metallo estratto al suo corretto valore, ridando dignità e sostegno ai lavoratori che portano i rifiuti da lavorare. Ma questo è solo una goccia nel mare. Approfondisci l'argomento
SCOPRI DI PIU'Strategie, Innovazione e Sostenibilità: Guida alla Trasformazione Aziendale nell'Era dell'Economia Circolaredi Marco ArezioIl libro "Economia circolare e management" esplora con ampiezza e precisione l'impatto dei principi dell'economia circolare sulla gestione d'impresa, strutturando l'analisi attorno a sei pilastri fondamentali: strategia e marketing, ecodesign, processi produttivi, logistica, end of waste e l'utilizzo di materie prime sostenibili per la progettazione di prodotti. Questo approccio offre una visione olistica di come le aziende possono trasformare le proprie operazioni per non solo ridurre l'impatto ambientale, ma anche per posizionarsi strategicamente in un mercato sempre più orientato verso la sostenibilità.Ogni capitolo del libro è arricchito da "casi emblematici", esempi concreti che illustrano come noti brand internazionali, quali Barilla, Philips, Feralpi Siderurgica e Parmalat, stiano implementando con successo pratiche di economia circolare. Questi esempi pratici dimostrano la varietà e la flessibilità delle applicazioni dell'economia circolare, evidenziando come differenti settori possano adottare tali principi per migliorare non solo la loro sostenibilità ambientale, ma anche la loro efficienza e innovazione. Strategia e Marketing Nel contesto dell'economia circolare, la strategia e il marketing non si limitano a promuovere prodotti o servizi, ma mirano a creare un valore condiviso per clienti, società e ambiente. Le aziende sono chiamate a riconsiderare le loro offerte da una prospettiva di sostenibilità, attirando consumatori sempre più consapevoli delle questioni ambientali. Ecodesign L'ecodesign rappresenta uno degli aspetti più innovativi dell'economia circolare, proponendo lo sviluppo di nuovi prodotti progettati fin dall'inizio per minimizzare il loro impatto ambientale. Ciò include l'utilizzo di materiali riciclabili o biodegradabili, oltre alla progettazione per il disassemblaggio, facilitando il riciclo o il riutilizzo. Processi Produttivi La trasformazione dei processi produttivi in chiave circolare implica la minimizzazione degli sprechi di materiali e la massimizzazione dell'efficienza energetica. Le tecnologie pulite e le energie rinnovabili giocano un ruolo cruciale in questa transizione, contribuendo a ridurre l'impronta di carbonio delle aziende. Logistica La logistica nell'economia circolare si evolve per ottimizzare il trasporto di merci, riducendo al minimo le distanze di trasporto e migliorando la gestione delle risorse. Ciò può includere l'adozione di flotte di veicoli elettrici o l'implementazione di sistemi logistici che privilegiano il riutilizzo dei packaging. End of Waste Il concetto di "end of waste" si focalizza sul punto in cui un rifiuto cessa di essere tale e diventa una risorsa. Questo passaggio è fondamentale per chiudere il ciclo di vita dei materiali, trasformando ciò che prima era considerato scarto in un input prezioso per altri processi produttivi. Materie Prime Sostenibili Infine, la selezione di materie prime sostenibili è vitale per garantire che i prodotti siano progettati non solo per durare più a lungo, ma anche per essere riciclati o compostati alla fine del loro ciclo di vita. In sintesi, "Economia circolare e management" è un testo essenziale per chiunque sia interessato a comprendere come le pratiche sostenibili possano essere integrate efficacemente nella strategia d'impresa, dimostrando che la sostenibilità può andare di pari passo con il successo economico e l'innovazione.
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