Il Caso della Formula del Polipropilene Perduta a Milano. Capitolo 4: L'Arrestodi Marco ArezioLa mattinata milanese si apriva chiara e promettente, con l'aria fresca che sembrava anticipare nuovi inizi. Nel cuore pulsante della città, il commissario Lucia Marini, l'ispettore Carlo Conti e un gruppo di agenti selezionati erano posizionati con strategica precisione nei pressi dell'abitazione di Enrico Sartori, pronti per un'operazione che aveva richiesto ore di meticolosa pianificazione. Con loro, Martelli, il tecnico del laboratorio coinvolto nella vicenda, mostrava un viso segnato da ansia e determinazione. "Spero davvero che tutto questo finisca oggi," sussurrava Martelli, scrutando con apprensione l'ingresso dell'edificio di Sartori. "Finirà, Luca. Hai fatto la tua parte, ora tocca a noi," rispondeva Marini, la voce calma ma piena di autorità. Fuori dal laboratorio, Luca Martelli è un uomo di semplici piaceri e profondi valori. Cresciuto in una famiglia operaia della periferia milanese, ha imparato il valore del duro lavoro e dell'integrità da suo padre, un meccanico, e da sua madre, una casalinga. Nonostante le lunghe ore trascorse al lavoro, Luca cerca di dedicare il suo tempo libero agli amici e alle sue passioni, che includono il cinema neorealista italiano, le partite di calcio al parco e le gite fuori porta in Vespa, la moto che ha ereditato dal padre. La sua vita affettiva è segnata da una relazione con Giulia, una bibliotecaria appassionata di letteratura italiana, che condivide con lui un profondo amore per la cultura e gli ideali di giustizia e equità. La loro relazione, basata su valori comuni e supporto reciproco, offre a Luca un rifugio dalle pressioni del lavoro e dalle sue crescenti preoccupazioni etiche riguardo alle direzioni prese da Sartori. La scoperta del coinvolgimento di Sartori nel furto della formula segna un punto di svolta nella vita di Martelli. Inizialmente riluttante a credere che il suo mentore possa essere coinvolto in attività illecite, Luca è costretto ad affrontare una dolorosa verità, mettendo in discussione la sua fiducia nelle persone e nei principi che aveva sempre dato per scontati. Quando Sartori fece la sua comparsa, l'adrenalina salì alle stelle. Vestito con un'eleganza sobria, l'uomo attraversò la soglia di casa senza immaginare che quella sarebbe stata una giornata fuori dall'ordinario. Gli agenti, su segnale di Marini, si mossero con coordinazione precisa, circondandolo in un istante. "Sartori, sei in arresto per il furto della formula del professor Ferrari," dichiarava Marini, avanzando con le manette. La sorpresa di Sartori durò poco, presto sostituita dalla rassegnazione. Tuttavia, nel momento in cui gli agenti si avvicinarono per ammanettarlo, l'istinto di sopravvivenza prevalse. Con un movimento repentino e disperato, Sartori spintonò l'agente più vicino e si lanciò in una corsa frenetica. "Prendetelo!" gridava Marini, mentre l'inseguimento si spostava dalle quiete mattutine di un cortile milanese alle affollate vie della città. L'inseguimento a piedi attraverso le strade di Milano fu un'esperienza elettrizzante. Sartori, agile e disperato, si destreggiava tra i passanti sorpresi, sfruttando ogni possibile ostacolo per rallentare i suoi inseguitori. Marini e Conti, insieme ad alcuni agenti, mantenevano una distanza costante, comunicando via radio per cercare di anticipare le mosse dell'uomo. La fuga di Sartori lo portò in una labirintica corsa attraverso vicoli stretti, piazze affollate e persino attraverso un mercato all'aperto, dove banchi di frutta e verdura divennero involontari complici nel tentativo di guadagnare terreno. L'adrenalina dell'inseguimento pulsava nelle vene di inseguitori e fuggitivo, un duello di astuzia e resistenza che metteva alla prova la determinazione di entrambi. La svolta avvenne quando Sartori, in un tentativo disperato di eludere la cattura, si lanciò in un vicolo cieco. Realizzando troppo tardi l'errore, si voltò solo per trovarsi faccia a faccia con Marini e gli altri agenti, che erano riusciti a prevedere la sua mossa e a chiudergli ogni via di fuga. "Sartori, è finita," dichiarava Marini, il respiro affannoso ma la determinazione incrollabile. In quel vicolo angusto, avvolto dall'ombra delle antiche mura milanesi, il commissario Lucia Marini si trovò faccia a faccia con Enrico Sartori, un uomo che fino a poco tempo prima era stato considerato un luminare nel suo campo. La caccia che l'aveva portata fino a quel momento di svolta non era stata solo fisica, ma anche morale, un viaggio attraverso le ombre del genio umano e dei suoi abissi. "Enrico," iniziò il commissario Marini, la sua voce era un misto di fermezza e di una sorta di tristezza, quasi di lutto per ciò che Sartori era diventato. "Questo è il punto in cui i nostri percorsi si incontrano, in un vicolo cieco che è simbolico delle scelte che hai fatto. Avresti potuto essere ricordato come un pioniere, un innovatore che ha spinto l'umanità verso nuovi orizzonti. Invece, hai scelto un percorso più oscuro." Sartori, con la schiena contro il muro umido e l'aria fredda della mattina che gli sfiorava il viso, sembrava per un momento perso nei suoi pensieri, riflettendo sulle parole del commissario. "Nel mondo della ricerca, commissario, la pressione di emergere, di lasciare un segno è schiacciante. Ho temuto di essere dimenticato, di diventare una nota a piè di pagina in qualche oscuro giornale scientifico. Volevo che il mio nome fosse ricordato, ma mi rendo conto ora del prezzo di quella vanità." Lucia lo osservava, vedendo non solo il criminale ma l'uomo spezzato davanti a lei. "L'ambizione, Enrico, è come il fuoco. Usata con saggezza, può illuminare il mondo. Ma lasciata senza controllo, può distruggere tutto ciò che tocca. Hai avuto fiducia, rispetto, ammirazione... e hai scelto di bruciare tutto per un'illusione di grandezza." Il silenzio che seguì fu pesante, rotto solo dal lontano rumore della città che andava avanti ignara. "Non pensi che ogni uomo desideri lasciare un'eredità? Che abbia paura dell'oblio?" chiese Sartori, quasi sussurrando, cercando negli occhi del commissario una scintilla di comprensione. "La vera eredità, Enrico, non si misura dalle scoperte che rivendichiamo come nostre o dal denaro che accumuliamo. Si misura dall'impatto che abbiamo sulle vite degli altri, dall'integrità con cui viviamo ogni giorno. Hai avuto l'opportunità di ispirare generazioni, di guidare il mondo verso un futuro migliore con la tua intelligenza e la tua passione. Eppure, hai scelto un percorso che porta solo all'isolamento e al rimpianto." Mentre le parole del commissario risuonavano nel vicolo, Sartori abbassò lo sguardo, vinto. Forse, per la prima volta, comprendeva l'ampiezza della sua caduta, non solo agli occhi della legge, ma anche di quelli della propria coscienza. Il commissario Marini, pur consapevole del suo dovere di portare Sartori alla giustizia, non poteva fare a meno di provare una profonda compassione per lui. Era un promemoria doloroso che, al di là delle leggi che si infrangono, ci sono vite che si spezzano, sogni che si trasformano in incubi. La storia di Sartori era un monito per tutti, un ricordo che le scelte che facciamo non solo definiscono il nostro destino, ma tessono anche il tessuto più ampio della nostra umanità condivisa. Con un gesto deciso, il commissario fece segno ai suoi uomini, che attendevano discretamente nelle ombre, di avvicinarsi. Mentre Sartori veniva ammanettato e portato via, Lucia Marini rimase per un momento da sola nel vicolo, contemplando il peso delle parole scambiate e il prezzo della giustizia in un mondo imperfetto. Dopo l'arresto di Enrico Sartori, il commissario Lucia Marini e l'ispettore Carlo Conti furono convocati nell'ufficio del questore, un uomo di mezza età dalla presenza autorevole e dallo sguardo penetrante, che aveva seguito con crescente interesse l'evolversi delle indagini. L'incontro era destinato a essere un momento cruciale, non solo per condividere i dettagli dell'operazione, ma anche per consolidare le prove raccolte in vista del processo imminente. Maurizio Romano, Questore della città di Milano, è un uomo che ha dedicato la sua vita al servizio della giustizia. La sua carriera, iniziata sul campo come semplice agente, è stata costellata da un'ascesa costante, grazie alla sua abilità nell'investigazione, alla leadership innata e a un'incrollabile etica del lavoro. Nel corso degli anni, Romano ha visto la trasformazione della sua città e del suo corpo di polizia, adattandosi ai cambiamenti con pragmatismo ma mantenendo sempre vive le tradizioni e i valori che considera fondamentali. Come Questore, Romano è profondamente rispettato dai suoi colleghi per la sua equità, il suo coraggio e la sua capacità di guidare con l’esempio. Nonostante la posizione di alto rango, non ha mai perso il contatto con la realtà del lavoro sul campo, spesso spendendo tempo con i suoi agenti e partecipando attivamente alle fasi cruciali delle indagini. Al di là della divisa, Maurizio Romano è un uomo di sorprendente sensibilità e cultura. Amante dell'arte e della storia, trova rifugio e ispirazione visitando le numerose gallerie e musei di Milano. La sua passione per la lettura spazia dalla letteratura classica italiana a opere di filosofia e storia, riflettendo il suo desiderio di comprendere il mondo in tutte le sue sfaccettature. Romano è vedovo, avendo perso la moglie Caterina a causa di una malattia alcuni anni prima degli eventi narrati. La loro era una relazione profonda, fondata su un amore reciproco per l'arte e il dialogo intellettuale. La perdita ha lasciato un vuoto nella vita di Maurizio, che tuttavia trova conforto nel ricordo della loro condivisione e nella vicinanza di sua figlia, Sofia, studentessa universitaria in lettere. Il questore accolse Marini e Conti con un cenno del capo, invitandoli a prendere posto davanti alla sua scrivania. "Commissario Marini, ispettore Conti," iniziò con tono misurato, "avete condotto un'indagine complessa con dedizione e acume notevoli. Sono ansioso di ascoltare il racconto delle vostre azioni e di comprendere come abbiate costruito il caso contro il signor Sartori." Lucia prese la parola per prima, delineando con precisione e chiarezza le fasi dell'indagine, dalla raccolta iniziale di indizi alla sorveglianza sotto copertura, fino all'arresto decisivo nel vicolo. Carlo, dal canto suo, fornì dettagli tecnici sull'analisi delle prove e sulla ricostruzione degli eventi che avevano portato alla svolta del caso. Mentre ascoltava, il questore annuiva, visibilmente impressionato dalla metodologia e dalla rapidità con cui l'indagine era stata portata a termine. Al termine del racconto, si alzò in piedi, esprimendo il suo apprezzamento con parole ponderate. "Commissario Marini, ispettore Conti, desidero esprimervi il mio più sincero elogio per l'eccellente lavoro svolto," disse, il suo sguardo spazzando tra i due. "In tempi in cui la fiducia nel nostro lavoro è messa alla prova, il vostro impegno e la vostra integrità sono un esempio lampante dell'eccellenza che caratterizza la nostra forza. Avete non solo risolto un caso complesso in un lasso di tempo incredibilmente breve, ma avete anche dimostrato una dedizione incommensurabile alla giustizia." Si avvicinò, porgendo loro una mano in segno di congratulazioni. "La vostra abilità nel raccogliere e consolidare le prove contro Sartori è stata fondamentale. Grazie al vostro lavoro, ora possediamo un caso solido da presentare in tribunale, aumentando significativamente le possibilità di una condanna. Questo non solo riafferma il nostro impegno nei confronti della legalità e dell'ordine pubblico, ma ristabilisce anche la fiducia dei cittadini nel nostro operato." Con un ultimo sguardo di approvazione, il questore concluse: "La vostra azione rappresenta il meglio di noi. Questo successo è un merito che condividete non solo come individui ma come rappresentanti dell'intera forza di polizia. Vi esorto a continuare su questa strada, mantenendo alti gli standard di eccellenza e dedizione che avete dimostrato."
SCOPRI DI PIU'rMIX, il portale del riciclo, sta costituendo una banca dati sulle aziende, prodotti e servizi del mondo del ricicloUna banca dati a disposizione di tutti, via web sul portale del riciclo rMIX, permette a tutti gli operatori del settore del riciclo e dell’economia circolare di cercare od offrire, prodotti o servizi nel campo di interesse. Ogni azienda di questo settore può partecipare, inserendo i propri prodotti o servizi, a far diventare la banca dati del riciclo un punto di riferimento per il proprio lavoro. Il portale del riciclo rMIX da la possibilità ai clienti di postare in modo gratuito, autonomo ed anonimo, (o tramite un abbonamento) le proprie offerte/richieste di prodotti o servizi nel campo dell’economia circolare. I settori di interesse sono: • polimeri riciclati, nelle varie forme (granuli, macinati, densificati o balle) • carta riciclata • vetro riciclato • legno riciclato • metalli riciclati (ferrosi e non ferrosi) • tessuti riciclati • RAEE • materiali edili riciclati • macchine industriali e gli stampi • prodotti plastici • consulenza e la distribuzione dei prodotti • ricerca e l'offerta di lavoro • lavoro conto terzi Inoltre abbiamo costituito una banca dati, configurata come un motore di ricerca, in costante incremento, di aziende attive e meritevoli nel settore del riciclo, per offrire a chiunque la possibilità di accedere al mercato in modo rapido e selettivo, senza perdere tempo sui motori di ricerca generalisti. Se desideri contribuire a questa iniziativa e ritieni che la tua azienda svolga un ruolo importante nel campo dei prodotti e servizi del riciclo e dell’economia circolare, puoi partecipare alla banca dati inserendo, gratuitamente (rMIX Zero) o tramite un abbonamento, uno o più prodotti o sevizi di cui ti occupi. Qui troverete l’indirizzo del portale in 4 lingue: www.rmix.it Qui troverete il link per postare i vostri/prodotti/servizi: https://www.arezio.it/nuova-offerta/?lang=IT Qui troverete il link per le informazioni sugli abbonamenti: https://www.arezio.it/offerta/come-abbonarsi-al-portale-del-riciclo-rmix-it/ Vi aspettiamo per cerare insieme una nuova piattaforma del riciclo e dell’economia circolare.
SCOPRI DI PIU'La Differenza tra Comunicare e Farsi Ascoltare nell’Era dell’Economia Circolaredi Marco ArezioSopraffatti dai molteplici mezzi di comunicazione facciamo fatica a capire se il mercato ci ascolta.L’avvento del Covid nel 2020 ha impresso un ulteriore accelerazione all’uso dei mezzi informatici per comunicare con il mercato e per creare transazioni commerciali, imprimendo una riduzione sostanziale del contatto umano alla base delle relazioni storiche tra aziende e clienti. Siamo quindi di fronte ad una svolta epocale, consumata in un lasso di tempo veramente ristretto, che ha cambiato le basi su cui si fondavano le relazioni commerciali e la comunicazione aziendale. Chi produce o distribuisce beni e servizi, specialmente nell’ambito dell’economia circolare, era fortemente impegnato sul campo per informare l’utenza che la propria azienda aveva le carte in regola per stare nel solco virtuoso dell’economia green. Un’attività, questa, che è ancora agli albori per molte aziende, dove, a volte, alcuni imprenditori non hanno realmente focalizzato come comunicare al mercato le potenzialità verdi della propria azienda, nonostante l’economia circolare sia l’aspetto ormai trainante del mercato. Con l’avvento del Covid sono saltati tutti gli schemi comunicativi tradizionali, lasciando grande spazio alla comunicazione on-line, che deve avere caratteristiche particolari in un mondo decisamente sovraffollato. I potenziali clienti si aspettano, come un dato acquisito, che i servizi o i prodotti che acquistano siano conformi ai principi dell’economia circolare, quindi non si aspettano che l’azienda dimostri di appartenere o meno a questo filone verde, ma si aspettano conferme e rassicurazioni che i beni o servizi venduti sposino ogni giorno, questa filosofia e che possano generare novità e migliorie in ottica ambientale. Per fare questo, le imprese che ancora non erano nel solco di un’economia verde, si dovranno adeguare velocemente al nuovo mercato e, in generale, le imprese si dovranno dotare di sistemi comunicativi “social” promossi e gestiti da consulenti specializzati nel settore dell’economia circolare. La differenza che fa, oggi, una comunicazione generalista, che potrebbe essere applicata ad un detersivo o ad una scarpa in modo indistinto, rispetto ad una comunicazione specializzata nel riciclo e nell’economia circolare, sta nel fatto che l’azione di comunicazione fatta da specialisti del settore, permette di imprimere, nelle vendite, una fiducia e una sicurezza verso il cliente verso l’azienda che diversamente sarebbe difficile da realizzare. Questo avviene attraverso il coinvolgimento del cliente o potenziale tale, nei processi tecnici che riguardano la filiera dell’economia circolare riferiti all’azienda, dandogli tranquillità e fiducia in merito al buon percorso produttivo “verde” dell’articolo che il cliente comprerà. Fiducia e sicurezza generano attaccamento al marchio e una maggiore velocità di diffusione dei prodotti o dei servizi spinti dai clienti stessi, creando un volano virtuoso. La specializzazione nel settore di chi è preposto alla comunicazione aziendale aiuta ad aumentare le possibilità di essere ascoltati, in modo critico e attivo, in un mercato dell’informazione che, a causa dei ritmi vorticosi di pubblicazione delle notizie, non rende semplice attenzionare l’utente.
SCOPRI DI PIU'Radici Novacips è Stata Premiata da Stihl Un premio importante che riconosce la qualità dei tecnopolimeri prodotti dal gruppo Radici che vengono acquistati da Stihl per produrre le motoseghe, decespugliatori, tosaerba e i soffiatori per il giardino. Nonostante il Covid la premiazione come "Supplier of the Year 2019" è stata fatta con una video conferenza.Radici Novacips Spa, società con sede in Italia (Chignolo d’Isola – Bergamo) e appartenente alla Business Area RadiciGroup High Performance Polymers, ha ricevuto il prestigioso premio "Supplier of the Year 2019" promosso da STIHL, nota azienda produttrice di motoseghe e altri attrezzi per l’esterno tra cui decespugliatori, tosaerba, soffiatori. Non è la prima volta che STIHL manifesta la sua riconoscenza nei confronti di RadiciGroup: già nel 2016 infatti, High Performance Polymers era stata premiata dai vertici dell’azienda tedesca come partner strategico nella fornitura di materiali polimerici di qualità. «Ringrazio RadiciGroup per l’eccellente collaborazione dimostrata in questi dieci anni di lavoro fianco a fianco – ha detto Marc Moser Senior Vice President Purchasing di Stihl – La consolidata esperienza nel settore dei tecnopolimeri e la capacità di saper cogliere i bisogni di Stihl fanno di RadiciGroup un fornitore per noi di assoluta fiducia in grado di offrirci tecnologia, innovazione, servizio e ottimizzazione dei costi». A differenza delle altre edizioni e a causa delle restrizioni anti Covid, questa volta la premiazione è stata “virtuale” con un video messaggio indirizzato a RadiciGroup da parte di Marc Moser, Senior Vice President Purchasing di Stihl e Martin Schwarz, Executive Board Member Manufactuing and Materials.Siamo onorati del premio e della stima di Stihl nei nostri confronti – ha detto Cesare Clausi Global Sales Director di RadiciGroup High Performance Polymers - Siamo pronti ad affrontare nuove sfide e non vediamo l'ora di rafforzare la nostra collaborazione su scala globale. Con il consueto lavoro di squadra sono certo che saremo capaci di raggiungere, insieme, traguardi sempre più ambiziosi». Info Radici
SCOPRI DI PIU'Il più grande parco solare per un progetto di produzione di acqua potabile desalinizzata.di Marco ArezioIl problema dell’accesso all’acqua potabile lo stanno vivendo, sempre con maggiore preoccupazione, anche le popolazioni che abitano territori e nazioni che, storicamente, avevano abbondanza di precipitazioni e non avevano carenza di acqua nelle falde. I cambiamenti climatici hanno scoperto il grande problema della penuria di una risorsa fondamentale nella nostra vita, che è l’acqua potabile, problema che avevamo relegato nelle nostre menti come appartenente alle aree geografiche in cui le precipitazioni piovose erano sempre state scarse od assenti. Per mettere a disposizione l’acqua, tutto l’anno, in aree siccitose (che sono o che lo diventeranno), si ricorre alla desalinizzazione dell'acqua del mare, attraverso impianti che hanno bisogno di molta energia. Nell’ottica della decarbonizzazione, questa energia deve arrivare da fonti rinnovabili, in modo che l’impatto ambientale sia nullo, impiegando quindi l'energia l’eolica o solare. Secondo quanto riportato da TotalEnergy, la società ha firmato con Veolia un accordo per avviare la costruzione del più grande parco a energia solare fotovoltaica (FV), che fornisce energia per un impianto di desalinizzazione in Oman, nella città di Sur. La centrale sarà situata sul sito di desalinizzazione di Sharqiyah, un punto importante in Oman e nella regione del Golfo, che fornisce acqua potabile a oltre 600.000 abitanti.Questo progetto solare da 17 megawatt di picco (MWp), sarà il primo del suo genere ad essere installato nella regione. Produce annualmente oltre 30.000 megawattora (MWh) di elettricità verde, ovvero più di un terzo del consumo giornaliero dell'impianto di desalinizzazione, consentendo di evitare quasi 300.000 tonnellate di emissioni di CO2. Ciò è in linea con la strategia energetica nazionale dell'Oman di convertire il 30% del suo consumo di elettricità in fonti rinnovabili entro il 2030. L'impianto sarà dotato di oltre 32.000 pannelli solari ad alta efficienza e utilizzerà un innovativo sistema di tracciamento est-ovest per aumentare l'energia produzione. Si estenderà su una superficie di 130.000 metri quadrati, pari a circa 18 campi da calcio. “In Veolia, ci impegniamo a portare la trasformazione ecologica nel settore idrico per i nostri clienti, siamo felici di avviare la costruzione dell'impianto solare sulla nostra unità di desalinizzazione nella città di Sur, per poterlo alimentare con l'elettricità verde, riducendo drasticamente la sua impronta di carbonio, ha affermato Estelle Brachlianoff, amministratore delegato di Veolia.In qualità di uno degli attori chiave del settore idrico dell'Oman, Veolia è pienamente impegnata a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità della Vision 2040 dell'Oman, per le comunità e le industrie del paese e il nostro progetto solare con TotalEnergies va in questa direzione". “Questo progetto è in linea con la nostra strategia per sviluppare le energie rinnovabili in Medio Oriente e fornire ai nostri clienti soluzioni energetiche pulite, affidabili e convenienti. Ci impegniamo ad aiutare Veolia a decarbonizzare le sue attività, basandoci sulla nostra solida esperienza nell'implementazione di soluzioni per l’energia rinnovabile in strutture altamente tecniche e complesse. In qualità di azienda multi-energetica globale, il nostro obiettivo è contribuire allo sviluppo delle energie rinnovabili in Oman e nella sua regione", ha affermato Vincent Stoquart, Senior Vice President Renewables di TotalEnergies. Veolia sta implementando soluzioni per ottimizzare l'efficienza energetica delle sue attività di desalinizzazione, compreso il suo impianto di desalinizzazione di Sharqiyah. Il Gruppo, in collaborazione con TotalEnergies, ha deciso di compiere un ulteriore passo verso la trasformazione verde, utilizzando le energie rinnovabili per alimentare l'impianto al posto dei combustibili fossili. TotalEnergies mira ad assistere i paesi produttori nella costruzione di un futuro più sostenibile, attraverso un migliore utilizzo delle risorse naturali del paese, inclusa l'energia solare, che migliorerà direttamente l'accessibilità di un'elettricità più pulita, più affidabile e più conveniente.
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