Il più grande parco solare per un progetto di produzione di acqua potabile desalinizzata.di Marco ArezioIl problema dell’accesso all’acqua potabile lo stanno vivendo, sempre con maggiore preoccupazione, anche le popolazioni che abitano territori e nazioni che, storicamente, avevano abbondanza di precipitazioni e non avevano carenza di acqua nelle falde. I cambiamenti climatici hanno scoperto il grande problema della penuria di una risorsa fondamentale nella nostra vita, che è l’acqua potabile, problema che avevamo relegato nelle nostre menti come appartenente alle aree geografiche in cui le precipitazioni piovose erano sempre state scarse od assenti. Per mettere a disposizione l’acqua, tutto l’anno, in aree siccitose (che sono o che lo diventeranno), si ricorre alla desalinizzazione dell'acqua del mare, attraverso impianti che hanno bisogno di molta energia. Nell’ottica della decarbonizzazione, questa energia deve arrivare da fonti rinnovabili, in modo che l’impatto ambientale sia nullo, impiegando quindi l'energia l’eolica o solare. Secondo quanto riportato da TotalEnergy, la società ha firmato con Veolia un accordo per avviare la costruzione del più grande parco a energia solare fotovoltaica (FV), che fornisce energia per un impianto di desalinizzazione in Oman, nella città di Sur. La centrale sarà situata sul sito di desalinizzazione di Sharqiyah, un punto importante in Oman e nella regione del Golfo, che fornisce acqua potabile a oltre 600.000 abitanti.Questo progetto solare da 17 megawatt di picco (MWp), sarà il primo del suo genere ad essere installato nella regione. Produce annualmente oltre 30.000 megawattora (MWh) di elettricità verde, ovvero più di un terzo del consumo giornaliero dell'impianto di desalinizzazione, consentendo di evitare quasi 300.000 tonnellate di emissioni di CO2. Ciò è in linea con la strategia energetica nazionale dell'Oman di convertire il 30% del suo consumo di elettricità in fonti rinnovabili entro il 2030. L'impianto sarà dotato di oltre 32.000 pannelli solari ad alta efficienza e utilizzerà un innovativo sistema di tracciamento est-ovest per aumentare l'energia produzione. Si estenderà su una superficie di 130.000 metri quadrati, pari a circa 18 campi da calcio. “In Veolia, ci impegniamo a portare la trasformazione ecologica nel settore idrico per i nostri clienti, siamo felici di avviare la costruzione dell'impianto solare sulla nostra unità di desalinizzazione nella città di Sur, per poterlo alimentare con l'elettricità verde, riducendo drasticamente la sua impronta di carbonio, ha affermato Estelle Brachlianoff, amministratore delegato di Veolia.In qualità di uno degli attori chiave del settore idrico dell'Oman, Veolia è pienamente impegnata a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità della Vision 2040 dell'Oman, per le comunità e le industrie del paese e il nostro progetto solare con TotalEnergies va in questa direzione". “Questo progetto è in linea con la nostra strategia per sviluppare le energie rinnovabili in Medio Oriente e fornire ai nostri clienti soluzioni energetiche pulite, affidabili e convenienti. Ci impegniamo ad aiutare Veolia a decarbonizzare le sue attività, basandoci sulla nostra solida esperienza nell'implementazione di soluzioni per l’energia rinnovabile in strutture altamente tecniche e complesse. In qualità di azienda multi-energetica globale, il nostro obiettivo è contribuire allo sviluppo delle energie rinnovabili in Oman e nella sua regione", ha affermato Vincent Stoquart, Senior Vice President Renewables di TotalEnergies. Veolia sta implementando soluzioni per ottimizzare l'efficienza energetica delle sue attività di desalinizzazione, compreso il suo impianto di desalinizzazione di Sharqiyah. Il Gruppo, in collaborazione con TotalEnergies, ha deciso di compiere un ulteriore passo verso la trasformazione verde, utilizzando le energie rinnovabili per alimentare l'impianto al posto dei combustibili fossili. TotalEnergies mira ad assistere i paesi produttori nella costruzione di un futuro più sostenibile, attraverso un migliore utilizzo delle risorse naturali del paese, inclusa l'energia solare, che migliorerà direttamente l'accessibilità di un'elettricità più pulita, più affidabile e più conveniente.
SCOPRI DI PIU'Le azioni termo-ossidative a cui sono sottoposte le materie plastiche riciclate necessitano un miglioramento delle miscele degli antiossidantidi Marco ArezioI polimeri riciclati, specialmente se parliamo di plastiche da post consumo, sono materie prime che più di altre, per la loro storia di fusioni e raffreddamenti, cicli di vita soggetti alle condizioni ambientali e a causa delle condizioni di usura meccanica, vanno spesso incontro al degrado dei componenti. Infatti, sotto l’effetto del calore, dell’irradiazione solare, delle sollecitazioni meccaniche, come gli sforzi di taglio e molti altri fattori, si possono creare, nella materia plastica, dei radicali liberi che causano una degradazione ossidativa. Inoltre, in presenza di ossigeno, i radicali liberi generano radicali perossidici, che sottraggono atomi alla catena polimerica. I perossidi di idrogeno che si formano in questo modo, si scompongono formando altri radicali creando una reazione a catena che porta alla degradazione delle materie plastiche. Per questi motivi, l’utilizzo degli antiossidanti nelle miscele polimeriche durante le fasi di fusione, è ritenuto indispensabile per mantenere le proprietà meccaniche, reologiche, ottiche e di durabilità. Cosa sono gli antiossidanti per i polimeri riciclati Prima di tutto possiamo dire che gli antiossidanti sono degli additivi che vengono impiegati come masterbaches, al fine di migliorare le caratteristiche del prodotto plastico finale. Le famiglie possono essere classificate tra antiossidanti primari e secondari, in base alla loro funzione finale nell’impasto. Gli antiossidanti primari presentano atomi reattivi di H2 che reagiscono ai radicali liberi, come i fenoli inibiti stericamente, le ammine aromatiche e ammine inibite stericamente. Gli antiossidanti secondari hanno la funzione di scomporre i perossidi d’idrogeno, impedendo così la ramificazione della catena. A questo gruppo appartengono i fosfiti e i tioesteri. Sono in corso interessanti studi circa l’utilizzo combinato di due tipologie di antiossidanti, specialmente nel campo del PE, dove si è notato che l’azione sinergica di due elementi posa portare ad un risultato maggiore rispetto all’utilizzo dei singoli componenti impiegati separatamente. Infatti, come sappiamo, i materiali riciclati, rispetto a quelli vergini, provengono da cicli di usura e di sofferenza termica maggiori, quindi l’impiego di antiossidanti, non solo diventa consigliabile, ma lo studio delle loro miscele può portare a risultanti interessanti. Come abbiamo detto, il materiale riciclato può aver subito cicli ossidativi dati dalle condizioni meccaniche e termiche durante la sua vita, ma dobbiamo anche considerare quello che viene chiamato il processo termo-ossidativo iniziato con il contatto della plastica con l’ossigeno. La successiva fusione degli scarti plastici per creare il nuovo polimero riciclato può decisamente aggravare la qualità futura del manufatto, in quanto si riutilizzerà una materia prima già stressata. Per evitare quindi il degrado termo-ossidativo di un polimero è consigliabile utilizzare uno o più antiossidanti, miscelati tra loro, per prolungare la vita utile della materia plastica prevenendone il degrado. E’ raro notare come un solo antiossidante, che appartenga al tipo primario o secondario, possa coprire tutte le specificità, in termini di degrado ossidativo, che la plastica può presentare, quindi potrebbe essere necessario la combinazione di due tipologie di protettivi che possano migliorare il risultato, solo se combinati, ottenendo un effetto sinergico migliore dell’utilizzo dei due antiossidanti distinti. Una buona soluzione per la stabilizzazione, durante la lavorazione, è il cosiddetto fenolo-fosfito, che è la combinazione di un fenolo impedito con un fosfito organico, presentando quindi un eccellente effetto sinergico che migliora le proprietà rispetto all’effetto di ciascuno di essi impiegati separatamente. La stabilità fornita dalla miscela è in funzione della sua concentrazione. Nella la lavorazione della materia plastica riciclata, il fosfito reagisce disattivando gli idroperossidi che si formano durante l'auto-ossidazione delle poliolefine, mentre il fenolo agisce intrappolando i radicali liberi che si formano.
SCOPRI DI PIU'Cinque cose che si dovrebbero fare prima di diventare vecchi La nostra vita è un torrente in piena dove chi nuota più forte può galleggiare, può far vedere quanto si è competitivi, forti, intraprendenti e ambiziosi, anche e soprattutto a scapito degli altri. Chi è sulla riva, ci osserva e, forse, ci ammira, perchè loro non hanno avuto il coraggio di buttarsi nel turbinio delle onde per arrivare prima degli altri ai propri ambiti traguardi, la ricchezza, il prestigio, la fama e l'ammirazione. Gli altri camminano, in fila indiana, lentamente, sulla riva del fiume, cercando solo di mantenersi in vita. Ma molti di quelli che hanno faticosamente domato il fiume, all'arrivo, ripensano al percorso fatto, alla fatica, al pericolo, al tempo passato facendo, sovente, queste considerazioni: Agli occhi degli altri la mia vita è l’essenza del successo, ma a parte il lavoro ho provato poca gioia. Alla fine la mia ricchezza è soltanto una parte della mia vita a cui mi sono abituato. In questo preciso momento malato e sul letto vicino alla morte capisco che tutta la mia ricchezza è insignificante. Puoi assumere qualcuno per guidarti l’auto, puoi assumere gente che ti faccia guadagnare più soldi ma non puoi assumere qualcuno a cui dare la tua malattia. Possiamo avere tante cose ma non possiamo avere una cosa, la vita quando stai per perderla. Trattata bene e gratifica il prossimo. Più invecchiamo più saggi diventiamo, un orologio che vale 30$ è lo stesso di uno che ne vale 300$, tutti e due segnano il tempo, un’auto che vale 30.000$ o una che ne vale 300.000 hanno lo stesso scopo, ti portano a destinazione, se hai una casa da 300 metri o 3000 se sei solo la solitudine è identica. Quindi alla fine spero che tu capisca che avere veri amici con cui parlare è la vera gioia. Sono 5 le cose che dovresti fare: non educare i tuoi figli a essere necessariamente ricchi così, quando saranno grandi, non importerà il prezzo delle cose ma il loro valore. mangia il tuo cibo come una medicina altrimenti dovrai mangiare le medicine come fossero il tuo cibo. dai valore alla tua sposa, alla tua famiglia, ai tuoi amici. trattati bene, gratifica il prossimo. ama le persone che Dio ti ha mandato.Steve
SCOPRI DI PIU'Slow Life: Amico di Marco ArezioLo senti, amico, il suono metallico della chitarra che ripercorre le note della nostra vita? Ti ricordi, amico mio, cosa ci stava intorno al ritmo sensuale di questa canzone quando eravamo insieme? Ogni colpo sulla corda è come riaprire un cassetto pieno di emozioni mai sopite, che coloravano di toni intensi le nostre giornate cariche di vitalità. Senti, amico mio, questo colpo di batteria che segnava ritmicamente il battito del nostro cuore, quando avevamo la speranza ostinata di elevare noi stessi ad altre dimensioni, fuori dalle esperienze comuni, per godere di una felicità che era solo nostra? Ti ricordi questo flauto che ci accompagnava sulle pareti delle montagne, il sibilo del vento che per noi era tutt’uno con il nostro respiro, quasi ci attraversasse il corpo e ci facesse parte dell’ambiente meraviglioso, di cui volevamo godere fino in fondo? Ogni passaggio della pianola mi riaccendeva la segreta convinzione che eravamo felici lassù, dove tutto sembrava più chiaro, dove non si poteva barare, dove i nostri personali valori si esprimevano come una fioritura primaverile, dove non avevamo bisogno di tanto e dove quel poco che avevamo non era altro che un modesto mezzo per raggiungere il nostro cuore. Amico mio, eravamo in parete a misurarci con la nostra vita, le nostre aspettative, le nostre soddisfazioni, forti di noi stessi, forti della convinzione che il mondo finiva li tra quelle rocce verticali, quelle fessure lisce, quegli strapiombi che ai più avrebbero fatto ribrezzo e che a noi davano la sensazione di appartenere a loro, ad ogni passo, ad ogni presa, ad ogni colpo di martello, ad ogni tintinnio di moschettone, ad ogni fruscio della corda. Noi non eravamo più noi stessi, eravamo la parte mobile di quel meraviglioso grido di pietra, che era a guardia di ogni afflato di vita che si avvicinava al cielo. Amico mio, la musica corre come dolce medicina per la nostra mente, ti ricordo assorto e rapito dalla durezza della via che salivi, emanando una sorte di endorfina che ci metteva al centro di un mondo tutto nostro, fatto di niente ma ricco di una felicità piena di emozioni, di adrenalina, di semplicità e di innocenza mentale. Il violino culla la mia testa riportandomi sulla vetta, in una serata di un silenzio irreale, dove solo qualche debole soffio di vento ci accarezzava i capelli e i nostri occhi potevano godere profondamente della fine della nostra lotta, estrema, con la nostra mente, consumata in parete. Il tramonto ci paralizzava per il caldo spettro di colori che avvolgeva dolcemente la montagna di fronte a noi, imprimendosi nei nostri occhi come fossimo specchi dell’immensa bellezza di cui avevamo il privilegio di godere. La pianola ora si sta allontanando e con essa scema la musica della nostra vita, nella mia testa in una frazione di secondo realizzo un istante di bilancio, le immagini di allora e quelle di oggi che si sovrappongono velocemente senza riuscire a trovare una collocazione voluta, si girano, si spostano, vicine poi lontane, davanti ed indietro, non riuscendo mai a fermarsi ed a riposizionarsi nitidamente. La musica è finita, amico mio, sbatto le palpebre e noi non ci siamo più. Categoria: Slow life - vita lenta - felicità
SCOPRI DI PIU'Parlare oggi di energie rinnovabili sfondiamo solo porte aperte, in quanto la transizione energetica verso una produzione più green dell’elettricità è ormai nei programmi dei governi, delle aziende e anche dei cittadini.Abbiamo conosciuto però anche i minus che il sistema di gestione della distribuzione dell’energia prodotta con le fonti rinnovabili portava con sé. Mi riferisco in particolar modo all’accumulo del surplus energetico, da impiegare nei momenti in cui gli impianti solari ed eolici non hanno una performance elevata a causa delle condizioni metereologiche o nelle ore notturne. Il collo di bottiglia della conversione energetica su larga scala stava proprio nel poter disporre di corrente in modo continuativo e senza interruzioni, anche quando la produzione era bassa rispetto alla domanda. Ci ha pensato una start up, la Magaldi Green Energy, che ha proposto una batteria, per l’accumulo dell’energia in surplus, attraverso un brevetto per una batteria a “sabbia”. Il sistema brevettato, si basa su una tecnologia di accumulo realizzato attraverso un letto di sabbia fluidizzato, che viene alimentato, a sua volta, da energie rinnovabili. La batteria a sabbia può essere caricata con energia elettrica o termica, in modo che vengano immagazzinate per un tempo variabile dalle 4 ore ad alcune settimane, senza registrare una perdita importante, per essere restituite alla rete quando ce ne fosse bisogno, soprattutto quando il sole e il vento non ne producono in modo efficiente attraverso gli impianti dedicati. I vantaggi della fluidizzazione della sabbia sono molto evidenti, secondo Letizia Magaldi, vicepresidente dell’azienda e riguardano le grandi capacità di accumulo termico, l’efficienza termica elevata, con la possibilità di migliorare la disponibilità in rete di energia e la riduzione delle emissioni di Co2 in atmosfera.
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