Il processo di riciclo della carta da macero è indispensabile per ridurre il consumo forestale a scopi industrialidi Marco ArezioLa carta da macero è un elemento essenziale nel ciclo di riciclo della carta, contribuendo alla sostenibilità ambientale e alla riduzione della deforestazione. Esaminiamo da cosa è costituita la carta da macero e il processo di riciclo che la trasforma in un materiale utile e eco-friendly. 1. Composizione della Carta da Macero La carta da macero è principalmente costituita da vecchi prodotti di carta e cartone raccolti attraverso il processo di riciclo. Questi materiali includono giornali, scatole di cartone, carta da ufficio, opuscoli e altri elementi di carta utilizzati quotidianamente. La composizione può variare, ma l'obiettivo è di utilizzare materiale precedentemente prodotto piuttosto che ricorrere a fibre vergini. 2. Raccolta e Separazione La prima fase del riciclo della carta da macero inizia con la sua raccolta. Le aziende specializzate recuperano questi materiali dai rifiuti solidi urbani. Dopo la raccolta, i materiali vengono separati in base alla qualità e alla tipologia. 3. Triturazione e Rottura delle Fibre Dopo la raccolta, i materiali che compongono la carta da macero vengono sottoposti a processi di triturazione e rottura delle fibre. Questo passaggio riduce la carta in piccoli frammenti, creando una polpa grezza che può essere lavorata per formare nuovi fogli di carta. 4. Pulizia e Sbiancamento La polpa ottenuta viene successivamente pulita per rimuovere inchiostri, collanti e altri contaminanti. Il processo di sbiancamento può essere incluso per migliorare la qualità e l'aspetto del prodotto finale. Tecniche ecocompatibili vengono spesso preferite per ridurre l'impatto ambientale. 5. Formazione dei Fogli Dopo la preparazione della polpa, si procede alla formazione dei nuovi fogli di carta. Questo avviene attraverso processi di pressatura e asciugatura, garantendo la creazione di fogli di carta uniformi e di qualità. 6. Formazione di Bobine e Taglio I fogli di carta prodotti vengono quindi avvolti in bobine o tagliati in formati specifici, a seconda delle esigenze del mercato. Questa fase è cruciale per preparare la carta da macero per l'uso in una varietà di applicazioni. 7. Utilizzo e Applicazioni La carta da macero riciclata può essere utilizzata in numerosi settori, tra cui la produzione di carta igienica, cartone ondulato, carta da stampa, e altro ancora. Il suo utilizzo riduce la dipendenza dalle fibre vergini, preservando le risorse naturali e riducendo l'impatto ambientale. 8. Ciclo di Vita Sostenibile La carta da macero completa il suo ciclo di vita sostenibile quando, alla fine della sua utilità, viene di nuovo raccolta e sottoposta al processo di riciclo. Questo ciclo continua, contribuendo a preservare le foreste e a ridurre la produzione di rifiuti. In conclusione, la carta da macero è un componente fondamentale del ciclo di riciclo della carta. Il suo processo di produzione e riciclo gioca un ruolo cruciale nella riduzione dell'impatto ambientale e nella promozione di pratiche sostenibili nell'industria cartaria.
SCOPRI DI PIU'Sistemi, attrezzature e materiali utilizzati per la saldatura di due articoli plastici di Marco ArezioDal punto di vista normativo la saldatura delle materie plastiche avviene nel collegamento di materiali termoplastici attraverso il calore, la pressione e, in certi casi, l’uso di materiali atti a favorire la saldatura. Dal punto di vista paratico l’operazione si svolge attraverso il riscaldamento delle due superfici da saldare, ad una temperatura leggermente superiore a quella di fusione dei materiali da unire, applicando una certa forza per collegare le due parti, in modo che i punti scelti per la saldatura diventino i più omogenei possibili. I materiali più adatti a questa operazione sono i termoplastici e i termoelastomeri, mentre i termoindurenti e gli elastomeri presentano alcune difficoltà nel creare le giuste condizioni termiche per le saldature a caldo. E’ possibile unire, in qualche caso, anche materiali diversi tra loro, avendo cura di accertarsi che abbiamo una compatibilità chimica e di temperature di fusione. Vediamo quali sono i principali sistemi di saldatura delle materie plastiche: Riscaldamento diretto con attrezzo caldo, si intende il collegamento delle due superfici da unire, esercitando una leggera pressione, attraverso l’uso di attrezzi metallici che inducono calore ad una temperatura stabilita. Una volta riscaldate le due superfici deputate alla saldatura si uniscono con una pressione in modo che il materiale fuso faccia da collante tra le due parti. Saldatura a gas caldo, avviene attraverso l’utilizzo di aria calda, con temperature comprese tra gli 80 e i 500° a secondo dei materiali da unire, utilizzando un filo di saldatura. L’applicazione d questa tecnologia può avvenire manualmente o attraverso apposite macchine. Le saldature possono definirsi a “ventaglio”, tipicamente una saldatura manuale, a “trascinamento a gas caldo”, attraverso l’uso di macchine, a “estrusione”, che è un’evoluzione del precedente metodo e si usa per saldature di grandi quantità. Saldatura ad ultrasuoni, avviene attraverso l’uso di onde sonore, con una frequenza tra 20 e 25 kHz, che creano un attrito tra le superfici e il conseguente riscaldamento delle parti da unire, creando le condizioni ideali di saldatura per elementi rigidi in tempi molto ristretti. Saldatura ad alta frequenza, si intende la creazione di un campo elettrico alternato ad alta frequenza all’interno del quale, con una dovuta pressione, si possono saldare plastiche come il PVC, EVA, PET, ABS PUR. Questi materiali hanno un fattore di perdita dielettrico abbastanza elevato quindi si consiglia il preriscaldamento degli elementi da unire. Saldatura a laser, detta anche saldatura penetrante, colpisce le superfici delle materie plastiche e successivamente queste trasmettono il calore al loro interno per alcuni millimetri di spessore. Questo sistema ha dei vantaggi di utilizzo dati dalla velocità di esecuzione, dalla possibilità di saldare in punti poco accessibili e con elementi non perfettamente uniti. Lo svantaggio sono gli alti costi e quindi viene utilizzata quando si vogliono realizzare saldature in tempi molto rapidi o quando gli altri sistemi tradizionali non sono efficaci. Una volta eseguite le saldature secondo il miglior metodo scelto è raccomandabile e in alcuni casi obbligatorio, eseguire prove di laboratorio per verificare la buona riuscita del lavoro. A seconda del tipo di saldatura e del tipo di manufatto su cui si è fatto l’intervento di unione, vengono eseguite prove di laboratorio che ne certifichino la qualità dell’intervento. Queste possono esser prove di tenuta stagna, per esempio su manufatti quali tubi, sacchetti, contenitori ed imballaggi, e prove meccaniche. Le prove indicate sono quelle a flessione, trazione, flessione con piegatura e flessione con urto, oppure all’urto per trazione. Per quanto riguarda i tubi si possono effettuare prove di scorrimento e di resistenza alla pressione delle saldature.Categoria: notizie - tecnica - plastica - riciclo - saldatura
SCOPRI DI PIU'Tossicologia delle Materie Plastiche: gli Ftalati nei Plastificanti. Cosa dobbiamo sapere per una corretta gestionedi Marco ArezioCon l’avvento del polipropilene sul mercato, a seguito della scoperta fatta da Giulio Natta negli anni ’50 del secolo scorso, che gli valse il Nobel, i tradizionali prodotti da imballo in vetro e metallo, vennero rapidamente sostituiti dalle materie plastiche per maggiore leggerezza, sicurezza, gradevolezza ed economicità. L’industria del packaging alimentare sperimentò diversi polimeri, tra i quali anche il PVC, usato sia nelle strutture rigide che nei film di protezione per la realizzazione degli imballi. I polimeri, tra cui anche il PVC, hanno bisogno di additivi per poterli modellare nella produzione, per renderli flessibili e, alle alte temperature, per evitarne la degradazione. La scelta dell’additivo da impiegare dipende dal polimero a cui si deve legare e dall’applicazione finale del prodotto che si intende realizzare. Il plastificante è un additivo largamente usato per realizzare gli imballi alimentari e deve avere caratteristiche precise e normate:• Chimicamente inerte • Facilmente miscelabile con il polimero • Non deve creare l’effetto essudazione, cioè la migrazione verso la superficie • Deve essere termosaldabile • Deve essere foto saldabile • Non deve essere volatile Tra i più comuni plastificanti troviamo gli Ftalati, famiglia di prodotti che sposa in modo egregio le richieste della catena produttiva e distributiva richieste ad un imballo. Gli Ftalati non si legano chimicamente al PVC ma agiscono da additivi creando le migliori condizioni affinché il polimero assuma una maggiore flessibilità. Le maggiori famiglie di Ftalati utilizzati nel PVC per la realizzazione degli imballi rientrano nelle sigle DEHP, DIDP e DINP, racchiudendo in esse diverse proprietà fisico-chimiche a seconda delle lunghezze delle catene alchiliche del gruppo funzionale estere. Le caratteristiche principali degli Ftalati sono:• Liposolubili • Poco solubili all’acqua • Inodori • Incolori • Volatili Gli Ftalati non li troviamo solamente negli imballi alimentari ma in moltissimi prodotti di uso comune come i giocattoli, gli indumenti impermeabili, gli interni delle auto, nei rivestimenti delle case, nelle gomme, negli adesivi, nei sigillanti, nelle vernici, nelle tende esterne, nei cavi, nei cosmetici, nei profumi, nei dispositivi medici come cateteri, sacche per trasfusioni e in molti altri prodotti. Proprio per la loro larghissima diffusione è importante sapere quali effetti sull’uomo potrebbe avere la diffusione non regolamentata degli ftalati nell’ambiente, in quanto sono prodotti che persistono nell’acqua, nell’aria e nel suolo, introducendosi nella catena alimentare animale e, di conseguenza, dell’uomo. I danni che posso causare all’uomo riguardano l’azione che gli Ftalati hanno come interferenti endocrini, che sono stati studiati già nel 2009 dalla Endocrine Society, che ha confermato gli effetti nocivi di questi interferenti endocrini nei sistemi fisiologicamente sensibili agli ormoni, quali:• Cervello • Testicoli e prostata nei maschi • Ovaie e utero per le femmine • Ghiandola pituitaria • Tiroide • Sistema cardiovascolare • Pancreas • Tessuto adiposo • Ghiandole mammarie • Sistema neuroendocrino dell’ippotalamo L’EFSA (European Food Safety Authority) nel 2019 ha ridefinito i limiti massimi di utilizzo di quattro dei cinque Ftalati più usati nei polimeri (DBP, BBP, DEHP e DINP) indicando la dose giornaliera massima tollerabile dall’uomo che corrisponde a 0,05 mg./Kg. corporeo. Questi dati tengono in considerazione l’utilizzo di polimeri vergini ma, in considerazione del ciclo di vita delle plastiche a fine vita nell’ambiente, con la possibilità che gli Ftalati possano trasferirsi nelle catene alimentari, sarebbe doveroso creare una catena di controllo sulla filiera. Per quanto riguarda la plastica riciclata, vista la facile diffusione di questi agenti chimici nell’ambiente, una maggiore perfomance in termini quantitativi del riciclo rispetto alla plastica vergine prodotta sarebbe un doveroso obbiettivo anche ambientale. Inoltre la trasformazione dello scarto plastico in una nuova materia prima, imporrebbe un controllo analitico delle sostanze chimiche all’interno della stessa, attraverso uno strumento di analisi come un gascromatografo abbinato ad uno spettrometro a mobilità ionica, che ne caratterizzi i componenti chimici che andranno sul mercato. Cosa comunque raccomandata anche nell’utilizzo di materia prima vergine ad uso alimentare, anche non direttamente correlata al packaging, per esempio i tubi in materia plastica per il trasporto dell’acqua potabile, prodotti secondo la norma UNI 1622, che riguarda odori e sapori del liquido trasportato, che potrebbero nel tempo rilasciare sostanze incompatibili con la salute dell’uomo.Categoria: notizie - tecnica - plastica - tossicologia - ftalati - imballi - packaging Vedi maggiori informazioni sulle materie plastiche
SCOPRI DI PIU'L’azienda Austriaca è specializzata nella produzione di secchi e taniche per l’industria e l’uso professionale Wolf Plastic produce secchi in plastica vergine e riciclata per l’industria, ma anche taniche che contengono i liquidi più disparati. Nasce 45 anni fa in Austria e si è sempre occupata di produrre imballaggi in plastica nei tre siti produttivi, in Austria, in Romania e in Ungheria. Wolf Plastic può contare su 210 dipendenti che con passione e competenza portano avanti il lavoro di produzione e commercializzazione degli imballi in plastica per l’industria. Il portafoglio prodotti conta su più di 400 articoli e si pone come il miglior biglietto da visita per offrire un servizio qualificato alle medie imprese del settore industriale. L’obbiettivo aziendale è anche quello di rendere i prodotti e le produzioni sempre più sostenibili, attraverso anche l’uso della plastica riciclata da post consumo (PCR). Dall’autunno del 2021 il gruppo ALPLA è diventato proprietario della società Wolf Plastic, inserendo le produzioni di quest’ultima nel circuito dei fornitori dei secchi e delle taniche per i suoi clienti. A partire da Maggio 2023 la società Wold Plastic cambierà il nome alla linea di imballi in plastica di grandi dimensioni, chiamandola ALPLAIndustrial, che produce secchi e taniche anche in plastica riciclata. ALPLAindustrial produce attualmente circa 400 prodotti nei suoi tre siti produttivi in Austria (Kammern), Ungheria (Fertőszentmiklós) e Romania (Bucarest). I secchi, i contenitori e le bottiglie possono essere personalizzati utilizzando l'etichettatura nello stampo. Con l'introduzione della propria linea di riciclaggio con materiale PCR fino al 100%, ALPLA offre anche ai clienti industriali e commerciali un'alternativa rispettosa del clima. "Le nostre soluzioni innovative sono la preparazione ideale per le normative future e forniscono quindi un vantaggio competitivo", sottolinea Widmar, amministratore delegato di ALPLA per l'Europa centrale e orientale.Info Alpla
SCOPRI DI PIU'Il programma è incentrato sull’ambiente, l’economia circolare, i diritti delle minoranze, la riforma sanitaria, militare e diplomaticadi Marco Arezio Sarà forse stata la pandemia che ha duramente colpito gli Stati Uniti o forse i diritti violati delle minoranze ispaniche o forse la segregazione razziale che continua anche se sotto altre forme o l’enorme disuguaglianza sociale ed economica che esiste tra la popolazione o forse il disprezzo per l’ambiente o forse la mancanza del diritto alle cure mediche per la popolazione a basso reddito o forse…tutte queste cose insieme hanno spinto il Dalai Lama a concorrere per la presidenza degli Stati Uniti. Nessuno sa se la decisione del Dalai Lama di correre per la più alta posizione politica negli Stati Uniti venga da una compassione per la situazione in cui versa il paese più ricco e potente del pianeta o se sia l’ultimo atto politico di un leader internazionale, un atto d’amore verso gli americani, a cui non si poteva sottrarre. Secondo gli uomini più vicini al Dalai Lama il programma sarebbe sintetico ma efficace: Tutela dell’ambiente: progressiva riduzione dei finanziamenti alle attività di estrazione e raffineria del settore petrolifero, sotto ogni forma. Incentivazione con sussidi statali alla centralità dell’uso delle energie rinnovabili. Riconversione del parco auto, camion, treni circolante ad energia elettrica, purchè l’utilizzo dell’energia avvenga tramite elettricità sostenibile. Imposizione dei limiti di emissioni al traffico aereo. Dismissione delle centrali a carbone ed investimenti per la conversione delle centrali nucleari dalla tecnologia a fissione verso quella a fusione.Economia circolare: investimenti pubblici nel settore del riciclo con attenzione alla raccolta differenziata, al riciclo meccanico, chimico, alla termovalorizzazione per la produzione di energia e alla produzione di biogas dalla frazione umida. Apertura di un tavolo di discussione con le aziende che producono imballi per imporre un decalogo per la produzione di confezioni totalmente riciclabili. Imposizione dell’uso dei polimeri riciclati nei prodotti finiti, ad eccezione di quelli sanitari o in nel settore alimentare a contatto con il prodotto contenuto. Riciclo controllato dei rifiuti elettrici e degli scarti inquinanti e pericolosi. Divieto di esportazione dei rifiuti non trattati. Diritti delle minoranze: autorizzazione alla permanenza nel paese a chi ha un lavoro stabile e la famiglia, gestione dei flussi migratori attraverso le ricongiunzioni famigliari che siano economicamente sostenibili per la famiglia che accoglierà. Creazione di quote si solidarietà verso i nuclei famigliari che arrivano alle frontiere. Aiuti agli stati di partenza dei profughi per ridurre le pressioni alle frontiere. Parificazione morale, sociale e lavorative alle minoranze afro-americane e alle altre presenti sul territorio, accesso alle scuole con sussidi scolastici in base al reddito famigliare.Riforma sanitaria: diritto alla salute per tutti gli abitanti con contribuzione al costo dello stato da parte dei più abbienti. Rafforzamento della riforma Obamacare in tutti gli stati con investimenti statali sulle polizze sanitarie. Diritto degli americani a vivere in salute rispettando la dignità delle persone.Spese militari: l’esercito americano drena, dalle risorse dello stato, cifre enormi e, come per le lobbies del petrolio, anche quello delle armi spinge per un consumo continuo di apparati bellici. Fermo restando il diritto della difesa del proprio paese, una radicale riforma che ridimensioni l’esercito alla protezione del proprio territorio e non all’internazionalizzazione del business delle armi, facendo confluire i risparmi per migliorare le condizioni sociali dei cittadini americani. Cambio delle relazioni internazionali con distensione e relazioni diplomatiche paritarie con tutti i paesi del mondo. Cancellazione della supremazia psicologia nei confronti dei paesi esteri e collaborazioni per creare progetti comuni. Poi, è suonata la sveglia e mi sono accorto che stavo sognando.Vedi maggiori info sul Dalay Lama
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