Come molte grandi aziende da sempre impegnate nell'estrazione, raffinazione e distribuzione di energia proveniente dagli idrocarburi anche ExxonMobil riconosce la necessità di creare azioni concrete per ridurre l'impatto ambientale nell'uso dei combustibili fossili. Pur ribadendo, attraverso le informazioni nell'articolo, la centralità nei prossimi decenni dei combustibili fossili, vuole offrire alla società rassicurazioni sul suo impegno nel campo della riduzione dell'impatto ambientale delle sue produzione e dell'uso dei suoi prodotti.All'inizio di questo mese, ExxonMobil ha pubblicato il suo riepilogo annuale in merito alla produzione di energia e le emissioni di carbonio, con uno sguardo completo al lavoro svolto dall'azienda per gestire i rischi del cambiamento climatico, comprese le azioni per ridurre le emissioni di gas serra. La pubblicazione articola la strategia climatica di ExxonMobil incentrata su quattro aree: ridurre le emissioni dalle sue operazioni, sviluppare e implementare soluzioni tecnologiche scalabili, fornire ai consumatori prodotti che li aiutano a ridurre le loro emissioni e impegnarsi in modo proattivo sulla politica relativa al clima. Ecco una panoramica: Uno sguardo al passato: l'azienda ha riportato nel 2019 i livelli più bassi di emissioni di gas serra dal 2010. Gran parte di ciò è dovuto in parte all'impegno a ridurre le emissioni di metano dalle sue operazioni a monte. Alla la fine del 2020, ExxonMobil era sulla buona strada per soddisfare gli impegni annunciati di una riduzione del 15% delle emissioni di metano e un calo del 25% del flaring rispetto ai livelli del 2016. Guardando al futuro: si prevede che i piani di riduzione delle emissioni della società per il 2025 ridurranno le emissioni di gas a effetto serra dalla sua attività di produzione di petrolio e gas di circa il 30% e le emissioni di flaring e di metano del 40-50%, rispetto ai livelli del 2016. I piani 2025, che coprono le emissioni dirette (Scope 1) e indirette (Scope 2) degli asset gestiti dalla società, rappresentano alcune delle riduzioni più aggressive del settore. L'azienda mira anche a eliminare il flaring di routine dalle sue operazioni a monte, nel prossimo decennio, in linea con l'iniziativa della Banca mondiale. Questi piani aiutano ExxonMobil a diventare un leader del settore della gestione dei gas a effetto serra entro il 2030 e supportano gli obiettivi dell'accordo di Parigi. L'impegno: ExxonMobil si impegna a fornire energia affidabile e conveniente per aiutare a sostenere il progresso umano, promuovendo soluzioni per mitigare i rischi del cambiamento climatico. Mentre il mondo si sposta verso nuove fonti di energia, anche gli scenari climatici che contemplano l'aumento delle temperature di 2 gradi, sviluppati dall'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) e dall'Agenzia internazionale dell'energia (IEA), riconoscono il ruolo che petrolio e gas continueranno a svolgere per decenni. Oggi, la profonda conoscenza del sistema energetico globale da parte dei dipendenti dell'azienda aiuta a migliorare l'efficienza operativa ea sviluppare e implementare tecnologie a basse emissioni per aiutare ad affrontare i rischi del cambiamento climatico. L'approccio: lo sviluppo di tecnologie innovative è fondamentale per raggiungere gli obiettivi dell'accordo di Parigi. A tal fine, ExxonMobil sta lavorando per sviluppare soluzioni rivoluzionarie nella riduzione delle emissioni per le industrie più con più emissioni della società del gruppo, tra cui la produzione, la generazione di energia e il trasporto commerciale, che rappresentano l'80% delle emissioni globali di CO2 . La cattura e lo stoccaggio del carbonio, i combustibili avanzati, l'idrogeno e le tecnologie efficienti, dal punto di vista energetico, saranno soluzioni che aiuteranno a ridurre le emissioni e creeranno un cambiamento radicale. Uno scambio di idee e competenze: per fornire energia accessibile e utilizzabile è necessaria una varietà di discipline scientifiche e ingegneristiche. Nessuna singola società ha tutte le risposte e conosce la chiave per attivare nuove tecnologie nel campo energetico. Ecco perché ExxonMobil collabora con tecnici esterni, enti privati e pubblici: il National Renewable Energy Laboratory degli Stati Uniti, il National Energy Technology Laboratory degli Stati Uniti, più di 80 università e startup in prima linea nelle soluzioni energetiche alternative. Tutti insieme alla ricerca di quelle risposte e di una nuova innovazione energetica. Nel tentativo di trasferire idee e innovazioni dal laboratorio al mercato, l'azienda mette in campo i suoi punti di forza unici nel campo della scienza, dell'ingegneria e di una posizione di mercato globale. Un approccio collettivo: al di là del laboratorio, dei test sul campo e delle capacità informatiche, ExxonMobil lavora anche con le parti interessate per sostenere soluzioni politiche solide che possano ridurre i rischi legati al clima, facilitando anche l'accesso a un'energia economica e affidabile per la società. Quel lavoro richiede sforzi collettivi e collaborativi oltre le normative dall'alto verso il basso. I nostri sforzi volontari per ridurre le emissioni di metano, ad esempio, forniscono un quadro per normative efficaci per l'intero settore. Perché è importante: “Pochi non sarebbero d'accordo sul fatto che una delle sfide sociali più urgenti che dobbiamo affrontare oggi, sia gestire i rischi del cambiamento climatico. Il modo in cui soddisfiamo la domanda mondiale dell'energia necessaria per la crescita economica mitigando l'impatto a lungo termine sul nostro ambiente è fondamentale per il nostro futuro sostenibile. “- Darren W. Woods, presidente.
SCOPRI DI PIU'Scopri come la polvere di cotone può trasformare l'industria con applicazioni sostenibili in svariati settori di Marco ArezioLa polvere di cotone è un sottoprodotto della lavorazione del cotone che si forma durante i vari processi industriali, come la cardatura, la filatura e la tessitura del cotone. Questa polvere è composta principalmente da fibre di cotone sottili e spezzate, frammenti di semi, e altre particelle organiche minori. Formazione della Polvere di Cotone La formazione della polvere di cotone durante la lavorazione industriale dello stesso è un processo complesso che si realizza in diverse fasi, principalmente a causa delle interazioni meccaniche tra le fibre di cotone, le macchine lavoratrici e l'ambiente di lavorazione. Esaminiamo più in dettaglio queste fasi e i fattori che contribuiscono alla generazione di polvere. Preparazione della materia primaApertura e Pulizia: Le balle di cotone grezzo vengono aperte per allentare le fibre compresse. Durante la pulizia, semi, detriti vegetali e altre impurità vengono rimossi. Queste operazioni meccaniche agitano le fibre, liberando frammenti di cotone e particelle fini nell'aria, dando inizio alla formazione di polvere.Miscelazione: Le fibre vengono miscelate per garantire uniformità nel prodotto finale. Questo processo, pur essendo meno intenso, contribuisce alla diffusione di particelle fini. Cardatura Separazione delle Fibre: La cardatura è forse la fase più critica per la generazione di polvere. Le macchine cardatrici separano le fibre aggrovigliate, allineandole per la successiva filatura. L'azione meccanica dei cilindri cardatori, dotati di denti fini, genera un'alta quantità di polvere a causa della rottura delle fibre più corte e deboli. Rimozione delle Impurità: Nonostante la precedente pulizia, alcune impurità rimangono intrappolate tra le fibre. La cardatura aiuta a rimuovere ulteriormente queste impurità, che vengono poi espulse sotto forma di polvere e detriti. Filatura Stiratura e Torsione: Nella filatura, le fibre cardate vengono stirate e torcite per trasformarle in filo. Il movimento rapido e la tensione applicata alle fibre possono causare ulteriori rotture, specialmente nelle fibre più deboli, contribuendo alla formazione di polvere. Generazione di Calore: L'attrito generato dalle macchine filatrici produce calore, che può asciugare le fibre e rendere più probabile la rottura e la formazione di polvere. Questo fenomeno è particolarmente evidente in ambienti con controllo dell'umidità non ottimale. Fattori Ambientali Umidità: L'umidità relativa dell'ambiente di lavorazione gioca un ruolo significativo nella formazione di polvere. Ambienti troppo secchi favoriscono la fragilità delle fibre e la generazione di polvere, mentre un'umidità eccessiva può ridurre l'efficienza della lavorazione. Ventilazione: Una ventilazione inadeguata può aumentare la concentrazione di polvere nell'aria, aggravando i problemi di qualità dell'aria e salute dei lavoratori. La gestione efficace della polvere di cotone richiede un'attenzione particolare a questi processi e fattori ambientali, implementando sistemi di controllo della qualità dell'aria e tecnologie di raccolta della polvere per minimizzare l'impatto sulla salute e sull'ambiente. Problemi di Salute per i Lavoratori Associati alla Polvere di Cotone L'esposizione alla polvere di cotone nei luoghi di lavoro, specialmente nelle industrie di lavorazione dello stesso, può portare a vari problemi di salute per i lavoratori. Questi problemi spaziano da effetti immediati e a breve termine a condizioni croniche e malattie gravi. Ecco un'analisi dettagliata: Bissinosi (Byssinosis) Definizione e Sintomi: La bissinosi, comunemente nota come "polmone del cotone", è una malattia polmonare causata dall'inalazione prolungata della polvere di cotone. I sintomi possono includere tosse, oppressione toracica, difficoltà respiratorie e diminuzione della capacità polmonare. Questi sintomi tendono a peggiorare con la continua esposizione. Meccanismo e Progressione: La malattia si sviluppa tipicamente dopo anni di esposizione. Inizialmente, i sintomi possono manifestarsi all'inizio della settimana lavorativa e migliorare durante il fine settimana o le vacanze, ma possono diventare permanenti con l'esposizione continua. Asma Occupazionale Esposizione alla Polvere di Cotone: L'asma occupazionale può essere scatenata o aggravata dalla polvere di cotone. Gli agenti irritanti presenti nella polvere possono indurre reazioni infiammatorie nelle vie aeree, causando restringimento bronchiale, tosse e difficoltà respiratorie. Prevalenza e Fattori di Rischio: I lavoratori nel settore della lavorazione del cotone hanno un rischio più elevato di sviluppare asma occupazionale, soprattutto se esistono preesistenti condizioni respiratorie o una predisposizione alle allergie. Irritazioni e Altre Condizioni Respiratorie Irritazioni: Oltre ai problemi respiratori, l'esposizione alla polvere di cotone può causare irritazioni agli occhi, alla pelle e alle vie respiratorie superiori. Queste irritazioni sono generalmente di natura meccanica, dovute alle particelle fisiche presenti nell'aria. Altre Condizioni Respiratorie: L'esposizione continua può portare allo sviluppo di altre patologie respiratorie croniche, come la bronchite cronica e diverse forme di pneumoconiosi, che differiscono dalla bissinosi per natura e meccanismo di sviluppo. Strategie di Prevenzione e Intervento Controllo dell'Esposizione: La riduzione dell'esposizione alla polvere di cotone è fondamentale. Ciò può essere ottenuto attraverso l'uso di sistemi di ventilazione e aspirazione della polvere, nonché la fornitura di dispositivi di protezione individuale (DPI), come maschere e respiratori. Sorveglianza Sanitaria: Implementare programmi di sorveglianza sanitaria per i lavoratori esposti, permettendo la diagnosi precoce delle condizioni correlate alla polvere di cotone e l'intervento tempestivo. Educazione e Formazione: Informare i lavoratori sui rischi associati all'esposizione alla polvere di cotone e fornire formazione sull'uso corretto dei DPI e sulle pratiche lavorative sicure. La gestione dei rischi legati alla polvere di cotone richiede un approccio olistico che includa la prevenzione, il monitoraggio e l'educazione, al fine di proteggere la salute dei lavoratori e garantire ambienti di lavoro sicuri e salubri. Raccolta della Polvere di Cotone La raccolta efficace della polvere di cotone negli ambienti di lavorazione è fondamentale per ridurre l'esposizione dei lavoratori e minimizzare l'impatto ambientale. Esistono vari metodi e tecniche per la raccolta della polvere, ognuno dei quali è progettato per affrontare specifiche sfide legate alla gestione della polvere nei processi di lavorazione del cotone. Sistemi di Aspirazione Aspirazione Localizzata: Questa tecnica impiega sistemi di aspirazione posizionati direttamente nelle vicinanze delle fonti di generazione della polvere, come le macchine cardatrici e filatrici. L'obiettivo è catturare la polvere al momento della sua formazione, prima che possa diffondersi nell'ambiente di lavoro. Efficienza e Design: I sistemi di aspirazione devono essere progettati per adattarsi specificamente alle macchine e ai processi che generano polvere, garantendo che la velocità e il volume dell'aria aspirata siano sufficienti per catturare efficacemente la polvere senza interferire con le operazioni di lavorazione. Filtrazione dell'Aria Filtri ad Alta Efficienza: Dopo l'aspirazione, l'aria contenente polvere viene convogliata attraverso filtri progettati per trattenere particelle fini. I filtri HEPA (High Efficiency Particulate Air) e ULPA (Ultra Low Penetration Air) sono tra i più efficaci nel catturare particelle di dimensioni estremamente ridotte. Manutenzione e Sostituzione: È cruciale mantenere i filtri puliti e in buone condizioni, sostituendoli secondo le raccomandazioni del produttore per garantire l'efficacia continua del sistema di filtrazione. Confinamento e Automazione Confinamento delle Operazioni: Limitare la diffusione della polvere confinando le operazioni che generano polvere in aree chiuse o cabine appositamente progettate. Questo approccio, combinato con l'aspirazione e la filtrazione, può ridurre significativamente la quantità di polvere nell'ambiente di lavoro. Automazione del Processo: L'automazione delle fasi di lavorazione più polverose può ridurre l'esposizione diretta dei lavoratori alla polvere. Sebbene l'automazione richieda investimenti iniziali, può offrire benefici significativi in termini di salute e sicurezza sul lavoro. Monitoraggio e Manutenzione Monitoraggio dell'Aria: L'implementazione di sistemi di monitoraggio della qualità dell'aria in tempo reale può aiutare a identificare aumenti dei livelli di polvere e adottare misure correttive tempestive. Programmi di Manutenzione Regolare: Mantenere i sistemi di raccolta della polvere e i dispositivi di protezione in condizioni ottimali attraverso programmi di manutenzione regolare è essenziale per la loro efficacia a lungo termine. La combinazione di questi metodi e tecniche consente di creare un ambiente di lavoro più sicuro e pulito, riducendo al minimo l'esposizione dei lavoratori alla polvere di cotone e contribuendo alla sostenibilità delle operazioni di lavorazione del cotone. Riciclo della Polvere di Cotone Il riciclo della polvere di cotone rappresenta un'opportunità significativa per le industrie tessili e altri settori per promuovere la sostenibilità e l'economia circolare. La polvere di cotone, un sottoprodotto della lavorazione del cotone, può essere trasformata in nuovi materiali e prodotti, riducendo così lo spreco e l'impatto ambientale. Vediamo più da vicino i processi e le applicazioni del riciclo della polvere di cotone. Processi di Riciclo Trattamento e Preparazione: Prima di poter essere riciclata, la polvere di cotone deve essere raccolta e trattata per rimuovere eventuali impurità. Questo può includere la separazione delle fibre più lunghe da quelle più corte e la rimozione di semi, detriti e altri residui. Pressatura e Compattazione: La polvere di cotone trattata può essere poi pressata e compattata in balle o pannelli, a seconda dell'uso finale previsto. Questo passaggio facilita il trasporto e la manipolazione del materiale. Impiego della Polvere di Cotone RiciclataMateriali di Riempimento La polvere di cotone può essere usata come materiale di riempimento ecologico per cuscini, giocattoli, e articoli di tappezzeria. Grazie alla sua origine naturale, offre un'alternativa sostenibile ai riempitivi sintetici. Produzione di Carta Sfruttando il contenuto di cellulosa della polvere di cotone, è possibile produrre carta o cartoncino. Anche se questa carta potrebbe non avere la stessa qualità di quella derivata direttamente dalle fibre di cotone lunghe, è adatta per applicazioni meno esigenti, come imballaggi o prodotti monouso. Compostaggio Data la sua composizione organica, la polvere di cotone può essere aggiunta al compost come fonte di carbonio. Questo aiuta a bilanciare il rapporto carbonio/azoto nel compost, favorendo il processo di decomposizione e producendo un ammendante ricco di nutrienti per l'agricoltura. Produzione di Pannelli Isolanti La polvere di cotone può essere utilizzata nella produzione di pannelli isolanti per l'edilizia. Questi pannelli, oltre a offrire un ottimo isolamento termico e acustico, sono biodegradabili e non tossici, rendendoli un'opzione sostenibile per la bioedilizia. Mangimi Animali Può essere impiegata anche come ingrediente nei mangimi, ma prima di essere utilizzata, deve essere trattata per rimuovere sostanze potenzialmente nocive, come i gossypol, un alcaloide naturale del cotone che può essere tossico per alcuni animali. Dopo il trattamento, la polvere di cotone può essere un'aggiunta preziosa ai mangimi, specialmente per il suo contenuto di proteine e fibre. È particolarmente adatta per l'alimentazione di ruminanti, i quali sono in grado di digerire le fibre efficacemente grazie al loro sistema digestivo unico. Materiali Compositi La polvere di cotone può essere utilizzata come rinforzo in materiali compositi, combinata con polimeri o resine, per migliorarne le proprietà meccaniche come la resistenza e la durabilità. Questi compositi possono essere impiegati in una vasta gamma di applicazioni, dalla produzione di componenti automobilistici a oggetti di uso quotidiano. L'uso della polvere di cotone nei materiali compositi non solo riduce la dipendenza da risorse fossili ma può anche offrire vantaggi in termini di leggerezza e isolamento termico, contribuendo a migliorare l'efficienza energetica e la sostenibilità dei prodotti finiti. Produzione di Energia La polvere di cotone può essere utilizzata come biomassa in processi di combustione o gasificazione per produrre energia. Questo approccio trasforma un rifiuto in una preziosa fonte di energia rinnovabile. L'utilizzo della polvere di cotone per la produzione di energia può contribuire a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e a diminuire le emissioni di gas serra, supportando gli obiettivi di sostenibilità e di transizione energetica.Materiali per l'Edilizia La polvere di cotone può trovare applicazione nella produzione di materiali da costruzione, come blocchi isolanti o pannelli acustici. Questi materiali offrono buone prestazioni in termini di isolamento termico e acustico, oltre a essere biodegradabili e non tossici. Problematiche ed Opportunità Problematiche: La principale sfida nel riciclo della polvere di cotone risiede nella raccolta e nella separazione efficace del materiale utile dalle impurità. Inoltre, il mercato per i prodotti ricavati dalla polvere di cotone deve essere sviluppato e promosso attivamente. Opportunità: Il riciclo della polvere di cotone offre l'opportunità di ridurre i rifiuti e promuovere pratiche di produzione sostenibili. Incentivare l'innovazione e lo sviluppo di nuovi prodotti può aprire nuovi mercati e stimolare l'economia circolare. In conclusione, il riciclo della polvere di cotone rappresenta un'importante leva per l'industria tessile e altre industrie connesse per avanzare verso una maggiore sostenibilità e responsabilità ambientale. La ricerca e lo sviluppo continuo in questo campo sono cruciali per superare le sfide esistenti e sfruttare appieno le potenzialità del riciclo della polvere di cotone.
SCOPRI DI PIU'Impiego di Isolanti in Fibra di Poliestere Riciclata: Rivoluzionare l'Isolamento Termo-Acustico nell'Edilizia Sostenibiledi Marco ArezioNell'ambito dell'economia circolare, gli isolanti termo-acustici prodotti con fibre di poliestere riciclate rappresentano una soluzione innovativa e sostenibile per l'edilizia moderna. Questi materiali non solo contribuiscono alla riduzione dell'impatto ambientale, ma offrono anche prestazioni competitive rispetto agli isolanti tradizionali. In questo articolo, esploreremo la produzione, le caratteristiche, l'utilizzo, il confronto con altri isolanti termo-acustici riciclati, la riciclabilità e l'installazione di questi materiali. Produzione della Fibra di Poliestere RiciclataLa produzione di isolanti termo-acustici in fibre di poliestere riciclate inizia con la raccolta di PET (tereftalato di polietilene), normalmente proveniente dalle bottiglie di plastica e imballaggi. Questi rifiuti vengono puliti, triturati e trasformati in fiocchi e successivamente fusi e filati in fibre. Le fibre di poliestere riciclate sono poi cardate e agugliate per formare dei pannelli o rotoli isolanti. Questo processo da fibra riciclata, non solo riduce la quantità di rifiuti in discarica, ma riduce anche il consumo energetico e le emissioni di CO2 rispetto alla produzione di poliestere vergine. Caratteristiche Termo-Acustiche Gli isolanti in fibra di poliestere riciclata offrono eccellenti proprietà termo-acustiche. Grazie alla loro struttura fibrosa, questi materiali hanno una bassa conducibilità termica, che li rende efficaci nel limitare il trasferimento di calore. Ciò contribuisce a migliorare l'efficienza energetica degli edifici, riducendo la necessità di riscaldamento in inverno e di raffrescamento in estate. Dal punto di vista acustico, le fibre di poliestere assorbono e disperdono le onde sonore, migliorando così il comfort acustico all'interno degli spazi abitativi. Utilizzo in EdiliziaGli isolanti termo-acustici in fibra di poliestere riciclata trovano impiego in una vasta gamma di applicazioni nell'edilizia, dalla coibentazione di pareti, tetti e solai, all'isolamento di pavimenti e condotte HVAC. La loro versatilità e facilità di installazione li rendono adatti sia a nuove costruzioni che a progetti di ristrutturazione. Confronto con Altri Isolanti Termo-Acustici Riciclati Rispetto ad altri isolanti termo-acustici riciclati, come quelli in lana di roccia o fibra di vetro, gli isolanti in fibre di poliestere riciclate offrono vantaggi significativi in termini di sostenibilità e salute. Sono privi di leganti chimici nocivi, non irritano la pelle o le vie respiratorie durante l'installazione e sono completamente riciclabili a fine vita. Tuttavia, è importante considerare che ogni materiale ha le sue specifiche proprietà e applicazioni ottimali, e la scelta dovrebbe essere basata su una valutazione complessiva delle esigenze di isolamento, del contesto di utilizzo e degli obiettivi di sostenibilità. Riciclabilità Uno degli aspetti più rilevanti degli isolanti in fibra di poliestere riciclata è la loro riciclabilità. A fine vita, possono essere facilmente raccolti e reintrodotti nel ciclo produttivo per creare nuovi prodotti, contribuendo a ridurre ulteriormente l'impronta ecologica dell'edilizia. Questo ciclo chiuso è fondamentale per promuovere un'economia circolare nel settore delle costruzioni. Installazione L'installazione degli isolanti termo-acustici in fibre di poliestere riciclate è relativamente semplice e non richiede attrezzature speciali. I materiali possono essere tagliati a misura e adattati agli spazi da isolare. È importante seguire le migliori pratiche per garantire l'efficacia dell'isolamento, come la corretta sigillatura dei giunti e l'evitamento di ponti termici. Gli isolanti termo-acustici in fibre di poliestere riciclate sono disponibili in vari formati in commercio, adattandosi così a diverse esigenze di applicazione nell'edilizia. Questi materiali combinano sostenibilità con elevate prestazioni di isolamento, rendendoli una scelta popolare per progetti di costruzione e ristrutturazione orientati all'efficienza energetica e al comfort abitativo. Di seguito, esploriamo i formati disponibili e i valori di isolamento tipici associati a questi prodotti. Formati Disponibili Pannelli Rigidi o Semi-rigidi: Questi sono tra i formati più comuni e sono utilizzati per l'isolamento di pareti, tetti, solai e pavimenti. Offrono una buona resistenza alla compressione e sono facili da installare, tagliare e adattare alle diverse strutture edilizie. Rotoli: Flessibili e facili da dispiegare, i rotoli sono ideali per l'isolamento di grandi superfici, come tetti a falda e sottotetti. Possono essere facilmente tagliati per adattarsi a spazi irregolari, offrendo un'installazione rapida e efficiente. Battiscopa: Specificamente progettati per l'isolamento acustico di pareti divisorie interne e solai, questi formati offrono un'eccellente riduzione del trasferimento di suono tra le unità abitative o le stanze. Fiocchi: Usati per l'isolamento soffiato, i fiocchi sono particolarmente adatti per riempire cavità irregolari o difficili da raggiungere, come gli spazi tra le travi dei tetti. Materassini Acustici: Specializzati per l'isolamento acustico, questi prodotti sono spesso utilizzati in studi di registrazione, cinema in casa e altre applicazioni dove il controllo del suono è critico. Valori di Isolamento Termo-AcusticoI valori di isolamento degli isolanti termo-acustici in fibre di poliestere riciclate variano a seconda dello spessore e della densità del materiale. Ecco alcuni valori tipici: Conducibilità Termica (λ): La conducibilità termica di questi materiali si aggira comunemente intorno a 0,038 - 0,040 W/(m·K), che indica una buona capacità di limitare il flusso di calore attraverso l'isolante. Resistenza Termica (R): La resistenza termica, espressa in m²K/W, dipende dallo spessore del materiale isolante. Per esempio, un pannello di 100 mm di spessore con una conducibilità termica di 0,038 W/(m·K) avrà una resistenza termica di circa 2,63 m²K/W, offrendo un buon livello di isolamento termico. Coefficiente di Assorbimento Acustico (α): Questo valore varia a seconda della frequenza del suono, ma gli isolanti in poliestere riciclati possono raggiungere coefficienti di assorbimento acustico superiori a 0,8 (su una scala da 0 a 1) in specifiche bande di frequenza, indicando un'elevata capacità di assorbire il suono. Indice di Riduzione del Suono (Rw): Gli isolanti in fibre di poliestere possono avere indici Rw che variano significativamente, con valori che possono superare i 50 dB per configurazioni ottimali, indicando un'eccellente capacità di riduzione del trasferimento di suono attraverso le strutture isolate. Conclusione Gli isolanti termo-acustici in fibre di poliestere riciclate offrono una combinazione di versatilità, prestazioni e sostenibilità, rendendoli adatti a un'ampia gamma di applicazioni nell'edilizia moderna. La disponibilità in diversi formati assicura che possano essere impiegati in vari contesti di costruzione, mentre i loro valori di isolamento li rendono una scelta efficace per migliorare l'efficienza energetica e il comfort abitativo. La scelta del formato e dello spessore appropriati dipenderà dalle specifiche esigenze del progetto e dagli obiettivi di isolamento desiderati.
SCOPRI DI PIU'Abbiamo imposto un modello di mobilità a batteria senza preoccuparci troppo della filiera pre e post venditadi Marco ArezioNon c’è dubbio che fa piacere sentire che la comunità internazionale si sta muovendo per favorire la riduzione delle particelle inquinanti e dalla CO2, prodotte dai motori endotermici ogni anno. A chi non farebbe piacere la diminuzione dello smog, dei rumori e il miglioramento della salute collettiva, duramente attaccata dall’inquinamento che macchine, autotreni, corriere producono costantemente? Si, tutto bello, ma spostare un comparto come quello della mobilità, così funzionale e strategico, dai motori termici a quelli a batteria, non deve essere solo una bella operazione di facciata, ma comporterebbe anche la soluzione di alcune fondamentali problematiche, legate all’approvvigionamento delle materie prime per produrre le batterie e il riciclo di quelle esauste, anche per ricavarne materiali riciclati da reimpiegare nella produzione. La Comunità Europea ha fissato degli obbiettivi molto ambiziosi per quanto riguarda il riciclo delle materie prime critiche che si trovano all’interno delle batterie, come il litio, la grafite, il nichel e il cobalto. Questo valore è stato stabilito nel 15% di materiale riciclato che dovrà essere impiegato per produrre una batteria nuova. Tuttavia, oggi, il riciclo delle batterie in Europa è al palo, in quanto la maggior parte di quelle esauste vengono spedite in Cina e in Corea del Sud, creando una doppia dipendenza verso questi paesi. Infatti, lo siamo per le materie prime vergini e, non riciclando quelle che sono all’interno delle batterie esauste, non possiamo disporre di composti strategici già pagati alla fonte. È facile quindi intuire che nei prossimi anni la pressione del mercato verso le nuove batterie farà aumentare in modo esponenziale la richiesta e, di conseguenza, il prezzo delle stesse potrebbe salire in modo spropositato, anche perché le materie prime che le compongono subiscono un controllo strategico da parte di alcune nazioni come la Cina. La Comunità Europea si sta muovendo per imporre un tasso di riciclo dei componenti delle batterie pari al 73% entro il 2030 ma, i tempi sono stretti e le criticità da affrontare molte. All’interno delle batterie ci sono alcuni materiali più critici di altri, vediamo perché: - Il litio è un componente fondamentale ed incide sul costo attuale della batteria per circa il 30-40%, con una domanda in continua crescita la necessità di litio potrebbe triplicare entro il 2030. Di contro, il tasso di riciclo Europeo resta, ad oggi, estremamente basso. I maggiori riciclatori Europei sono i Tedeschi, come la Accurec, la Duesenfeld, Redux, i Francesi come la Snam, la Eramet, e i Finlandesi come la Akkuser, ma la massima efficienza sul riciclo del litio è raggiunta in Cina con corca il 90% della materia prima riciclabile in ingresso.- La grafite, che costituisce circa il 50% di materiale in una batteria, dovrebbe aumentare di prezzo di circa 14 volte entro il 2050, anche perché l’unione Europea, attualmente, non ha un mercato strutturato per il suo riciclo. Inoltre, la grafite che viene utilizzata per la produzione delle batterie attualmente proviene, principalmente, dalla Cina, quindi la creazione di un mercato del riciclo Europeo permetterebbe una migliore l’indipendenza sugli approvvigionamenti.
SCOPRI DI PIU'1980: Nasce lo Stile Alpino Himalayano e l’Ecologia in Alta Quotadi Marco ArezioLa storia dei movimenti ecologisti la possiamo posizionare temporalmente all’inizio degli anni ‘70 del secolo scorso quando, sia in Australia che in Gran Bretagna a cavallo tra il 1972 e il 1973, si fecero avanti i primi collettivi organizzati che rivendicavano una politica di tutela dell’ambiente.Benchè già nel 1962, attraverso la pubblicazione del libro Silence Spring di Rachael Carson, che metteva in evidenza il pericolo dell’uso indiscriminato dei pesticidi nell’agricoltura iniziando a considerare che esisteva di fatto un problema di inquinamento, si dovette però arrivare fino agli anni ’80 per vedere la nascita di movimenti politici specifici in Europa. I verdi, così erano chiamati gli ambientalisti, non godevano di grande considerazione e rispetto da parte delle autorità in quanto erano visti come un freno all’industria, ai consumi e al benessere. Non era facile sensibilizzare l’opinione pubblica ai problemi ambientali crescenti, in quanto erano temi di cui si parlava poco , non potendo disporre di informazioni certe su cui discutere e valutarne i rischi. Il movimento ecologista sembrava un remake del movimento Hippy della fine degli anni ’60 ma, in realtà, i verdi o ambientalisti erano focalizzati sulla tutela ecologica del mondo quanto gli Hippy lo erano su loro stessi e sul loro diritto rivendicato alea libertà personali. Si era quindi passati ad un impegno socio-politico di tutela della terra e non ad una forma di rivolta, fine a se stessa, verso i costumi dell’epoca e al modo di vivere conformista. Come il movimento Hippy aveva avuto i propri paladini, specialmente nell’ambito musicale e cinematografico, anche il movimento ambientalista inizia ad affermarsi sulla spinta di icone che facevano della natura la loro area di interesse. Nel campo dell’alpinismo abbiamo visto una certa similitudine all’evoluzione dei comportamenti sociali, con i primi anni ’60 del secolo scorso in cui le grandi montagne erano viste come terra di conquiste nazionali, con spedizioni dal carattere militare, organizzate, ben sovvenzionate e con l’intento di raggiungere le più altre vette del pianeta a qualsiasi costo e con ogni mezzo. L’impatto di queste spedizioni sul territorio era del tutto secondario per gli organizzatori e, i mezzi usati per facilitare la scalata non erano valutati invadenti dall’opinione pubblica, che aspettava solo il trofeo della conquista come fosse una medaglia olimpica. In questa ottica alpinistica però, iniziarono a distinguersi alcuni scalatori che misero in discussione questo metodo di approccio invasivo all’ambiente alpino, ponendo le basi per un alpinismo più rispettoso delle regole naturali e più leale, tra le capacità dell’uomo di scalare la montagna senza incidere su di essa e la montagna stessa. Il portavoce indiscusso negli anni ’80 fu Reinhold Messner, che raggiunse la vetta dell’Everest in stile alpino e senza ossigeno, dimostrando al mondo che la sfida non era verso la montagna, ma verso le proprie fragilità e i propri limiti e che l’ambiente doveva essere tutelato, cancellando il modello inquinante delle spedizioni di tipo “industriale”. Il concetto dello stile alpino per salire gli 8000 prevede un gruppo molto ristretto di alpinisti, senza portatori in quota, con l’utilizzo minimale dell’attrezzatura alpinistica e con l’impegno di non lasciare stracce del proprio passaggio sulle montagne. Con questo rivoluzionario sistema di scalata Reinhold Messner riuscirà a scalare per primo tutti gli 8000 della terra lanciando una sfida alla società sulla tutela dell’ambiente alpino in tutte le forme possibili, come sancito dal manifesto programmatico di Biella nel 1987. Purtroppo, se da una parte gli alpinisti professionistici negli anni successivi seguirono l’esempio di Messner, dall’altra parte, a cavallo tra la dine degli anni ’90 e l’inizio del 2000 cominciò a fiorire un alpinismo commerciale, fatto di spedizioni organizzate e vendute, come pacchetti turistici, ad alpinisti che erano spesso privi di etica e di esperienza sul campo. Questo impulso commerciale portò ad un’invasione sulle pareti degli 8000 con grave pericolo per le persone, un aumento dell’inquinamento e dei rifiuti e la distruzione delle fatiche di molti alpinisti venuti dopo Messner, che vedevano le altre montagne come l’ultimo luogo incontaminato sulla terra. Vedi i libri di Reinhold Messner Foto copertina: LaPresse
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