Esplorando le Disuguaglianze, la Resilienza e le Vie di Fuga per l'Uomo Comune nel Labirinto Economico del XXI Secolo di Marco ArezioIl capitalismo digitale ha ridisegnato le fondamenta economiche e sociali su cui si basa il mondo moderno. Questa nuova era economica, caratterizzata da un uso pervasivo della tecnologia digitale, ha portato a innovazioni e opportunità senza precedenti. Tuttavia, ha anche accentuato le disuguaglianze esistenti, creando una realtà in cui pochi prosperano mentre molti lottano per mantenere un tenore di vita dignitoso. In questo contesto, emergono domande pressanti sulla sopravvivenza dell'uomo comune e sul futuro della società nel suo insieme. Cosa significa vivere in un mondo dove i ricchi diventano sempre più ricchi, e la classe media, una volta colonna portante dell'economia, si ritrova sempre più vicina alla soglia di povertà? Esploriamo le sfide e le dinamiche del nuovo capitalismo digitale e valutiamo le strategie attraverso le quali l'individuo può non solo sopravvivere ma anche prosperare in questo paesaggio in rapida evoluzione. Definizione del Nuovo Capitalismo Digitale Nel cuore del nuovo capitalismo digitale giace l'innovazione tecnologica. Questa era è stata definita dalla fusione tra il progresso tecnologico e le pratiche economiche, dando vita a un ambiente in cui le piattaforme digitali dominano e riscrivono le regole del gioco economico. Diverse da quelle tradizionali, queste piattaforme spaziano dai colossi dell'e-commerce come Amazon ai giganti dei social media come Facebook e Instagram, passando per i servizi di streaming come Netflix e Spotify. La caratteristica distintiva del capitalismo digitale è la sua capacità di capitalizzare i dati come risorsa primaria. Nel mondo di oggi, i dati non sono solo un prodotto; sono il prodotto. Il valore non è più creato unicamente attraverso la produzione fisica di beni, ma attraverso la raccolta, l'analisi e la vendita di dati. Questo ha reso possibile un nuovo tipo di economia, un'economia di scala senza precedenti dove il costo marginale di aggiungere un ulteriore utente alle piattaforme digitali è praticamente nullo, permettendo a queste aziende di crescere a dimensioni astronomiche. Tuttavia, questa crescita non è stata senza conseguenze. La capacità delle piattaforme digitali di dominare i mercati ha portato a una concentrazione di potere economico nelle mani di pochi, ridefinendo cosi le dinamiche di ricchezza e potere a livello globale. Impatti Economici nell'Era del DigitaleRicchezza Concentrata La narrazione del capitalismo digitale è spesso colorata da storie di successo straordinarie, con imprenditori che diventano miliardari quasi dall'oggi al domani. Tuttavia, queste storie oscurano una realtà più complessa e disturbante: la crescente concentrazione di ricchezza. Questi successi, sebbene notevoli, contribuiscono a un'economia in cui la ricchezza è sempre più nelle mani di una élite.Impatto sulla Classe Media La classe media, un tempo considerata la spina dorsale dell'economia, si trova ora in una posizione precaria. La digitalizzazione ha portato a una polarizzazione del mercato del lavoro, con la creazione di posti di lavoro altamente qualificati da un lato e di posti di lavoro a bassa qualificazione e mal pagati dall'altro. Questa dinamica ha eroso la classe media, spingendo molti verso livelli di vita inferiori. Impoverimento e Precarietà Nell'ombra del successo delle grandi aziende digitali, vi è un aumento della precarietà lavorativa. Il gig economy, sebbene offra flessibilità, è spesso sinonimo di lavoro precario, senza garanzie lavorative tradizionali come la sicurezza del lavoro o i benefici sanitari. Questo ha lasciato molti lavoratori in una situazione di incertezza economica, lottando per far fronte alle esigenze quotidiane. Aspetti Sociali nell'Era del DigitaleDisuguaglianza Sociale La disuguaglianza economica si manifesta in diverse sfere della vita sociale, influenzando l'accesso all'istruzione, alla sanità e alle opportunità in generale. La concentrazione di ricchezza nelle mani di pochi ha portato a un sistema in cui il capitale può spesso tradursi in un accesso privilegiato a servizi migliori, creando un divario sempre più ampio tra chi può permettersi di pagare e chi no. Questa situazione è particolarmente evidente nel settore dell'istruzione, dove le risorse economiche possono determinare la qualità e il livello dell'istruzione accessibile, con implicazioni a lungo termine sulle opportunità di carriera e sul reddito.Impatto sulla Democrazia La concentrazione di ricchezza e potere nelle mani di pochi ha anche implicazioni per la democrazia. Il potere economico può tradursi facilmente in potere politico, con grandi corporazioni e individui estremamente ricchi che esercitano un'influenza sproporzionata sulle decisioni politiche. Questo può portare a una situazione in cui le politiche e le leggi vengono modellate per servire gli interessi di una minoranza privilegiata, a scapito dell'interesse collettivo.Disconnessione e Alienazione L'era digitale, pur offrendo nuove modalità di connessione, ha anche portato a forme di disconnessione e alienazione. La comunicazione digitale, sebbene utile, può spesso sostituire le interazioni faccia a faccia, portando a una sensazione di isolamento. Inoltre, la costante esposizione ai successi altrui tramite i social media può contribuire a sentimenti di inadeguatezza e insoddisfazione, aggravando le divisioni sociali e personali. Strategie di Sopravvivenza per l'Uomo Comune Educazione e Formazione Continua Un modo per navigare nel nuovo capitalismo digitale è tramite l'educazione e la formazione continua. L'acquisizione di nuove competenze, soprattutto in aree legate alla tecnologia e al digitale, può aprire porte a opportunità di lavoro emergenti. L'apprendimento continuo non solo migliora le prospettive di carriera ma aiuta anche l'individuo a rimanere resiliente di fronte ai cambiamenti rapidi del mercato del lavoro.Partecipazione Politica e Sociale L'impegno politico e sociale è fondamentale per contrastare le disuguaglianze e promuovere cambiamenti positivi. La partecipazione attiva in iniziative locali, movimenti sociali e processi politici può aiutare a dare voce alle preoccupazioni dell'uomo comune, influenzando le politiche e le decisioni che riguardano la distribuzione della ricchezza e l'accesso alle opportunità.Innovazione e Imprenditorialità L'era digitale offre anche nuove opportunità per l'innovazione e l'imprenditorialità. Anche gli individui o le piccole imprese possono sfruttare le piattaforme digitali per raggiungere un pubblico globale, creando prodotti o servizi che rispondono alle esigenze emergenti del mercato. L'adozione di un approccio imprenditoriale può aprire nuove vie per la creazione di valore e la generazione di reddito. Conclusioni Il nuovo capitalismo digitale ha indubbiamente trasformato il paesaggio economico e sociale, presentando sfide significative ma anche opportunità uniche. Mentre le disuguaglianze e le difficoltà possono sembrare scoraggianti, ci sono vie attraverso le quali l'individuo può cercare di adattarsi e prosperare. L'educazione, l'impegno civico e l'innovazione rappresentano strategie chiave per navigare in questo nuovo mondo, offrendo speranza e direzione in un'era di rapidi cambiamenti. La resilienza, la creatività e la partecipazione attiva sono essenziali per costruire un futuro più equo e inclusivo, dove le opportunità non sono limitate a pochi ma accessibili a molti.
SCOPRI DI PIU'Costruzione di una piattaforma tecnologica per il riciclo dei rifiuti plasticiTechnip Energies (T.EN), società leader nell’ingegneria e nella tecnologia per la transizione energetica, e Versalis, società chimica di Eni, hanno sottoscritto un accordo finalizzato all’integrazione delle tecnologie Hoop® di Versalis con quelle di purificazione Pure.rOilTM e Pure.rGasTM di T.EN, costituendo una piattaforma tecnologica per il riciclo chimico avanzato dei rifiuti plastici.Questa piattaforma tecnologica permette di realizzare un processo di riciclo della plastica teoricamente infinito, producendo nuovi polimeri vergini adatti a tutte le applicazioni e identici ai polimeri provenienti da materie prime fossili. Versalis contribuisce con la tecnologia proprietaria Hoop®, un processo di pirolisi che consente il riciclo di rifiuti plastici misti con elevate prestazioni in termini di resa, recupero e flessibilità nella gestione di diversi tipi di feedstock. T.EN contribuisce con la sua esperienza nella progettazione di forni per etilene e steam-cracker, con gli oltre 700 steam-cracker in tutto il mondo che operano con la sua licenza, e con le tecnologie proprietarie di preparazione e purificazione, rispettivamente Pure.rGasTM e Pure.rOilTM, che garantiscono un’integrazione sicura, affidabile e ottimizzata con i cracker esistenti e quelli di nuova generazione. Le tecnologie integrate di Versalis e T.EN contribuiranno a sostenere l’economia circolare, riducendo l’impronta carbonica complessiva nella catena del valore dei polimeri. “Siamo lieti di unire le forze con Versalis per commercializzare le nostre tecnologie combinate per il riciclo dei rifiuti plastici. Questa alleanza contribuirà a rafforzare la leadership di Versalis e di T.EN nella trasformazione dei tradizionali prodotti chimici di base e dei polimeri in prodotti sostenibili e decarbonizzati, facilitando la transizione verso l’economia circolare" ha dichiarato Marco Villa, Direttore Generale di Technip Energies. “Riteniamo che le partnership siano acceleratori di crescita molto efficaci, che trasformano sinergie nella forza di cui tutti necessitiamo per rendere il nostro settore sempre più sostenibile. Questa partnership con T.EN, che coniuga le rispettive tecnologie innovative nel riciclo chimico e la lunga esperienza in progetti industriali, consentirà di accelerare l’implementazione di soluzioni concrete ed efficaci per i rifiuti plastici, da applicare poi ovunque vi sia un’opportunità nel mercato globale”, ha dichiarato Adriano Alfani, Amministratore Delegato di Versalis. Info e foto ENI
SCOPRI DI PIU'I Viaggi che Contano non hanno Bisogno di Grandi BagagliFaremo piuttosto un viaggio insieme,un viaggio di scoperta negli angoli più segrete della nostra mente.E per intraprendere un viaggio del genere bisogna viaggiare con poco bagaglio;non possiamo essere appesantiti dalle opinioni, pregiudizi e conclusioni,tutto quel vecchio bagaglio che abbiamo messo insieme negli ultimi duemila anni e più.Dimenticate tutto quello che sapete su voi stessi;dimenticate tutto quello che avete pensato su di voi;cominceremo come se non sapessimo niente.KrishnamurtiCategoria: Slow life - vita lenta - felicità
SCOPRI DI PIU'Una vita passata a raggiungere degli obbiettivi materiali o professionali senza sostaFino dai tempi dei filosofi Greci ci si interrogava su come raggiungere la felicità o un equilibrio tra delusioni e successi, facendo, possibilmente, pendere l’ago della bilancia verso quest’ultimi. Non è affatto deprecabile che l’uomo cerchi di migliorare se stesso, raggiunga un benessere materiale commisurato alle proprie inclinazioni, abbia una vita relazionale soddisfacente e, per fare tutto questo, si impegni ogni giorno. Questo sforzo deve poi essere ripagato con il piacere di usufruire dei successi raggiunti, cioè, significa impiegare del tempo per godere, tranquillamente, di ciò che abbiamo raggiunto. Creare quindi un equilibrio tra sforzo e soddisfazione, che devono mischiarsi in modo che uno elida l’altro, per poter poi ricominciare ad avere obbiettivi commisurati con le soddisfazioni ambite. Altro aspetto riguarda l’esclusiva centralità dello sforzo per raggiungere i propri obbiettivi, come fosse quello il risultato stesso dello sforzo, come fosse quello a determinare l’unico motivo per compierlo. La ricerca continua di obbiettivi e i sacrifici per raggiungerli, possono lasciare amarezza una volta conquistati, scoprendo che il desiderio tanto anelato non è sufficiente per appagare la ricerca di soddisfazione. Si vive in un continuo desiderio di avere qualche cosa di ambizioso, di essere in qualche posizione di prestigio ma, una volta raggiunte, ci si scopre poco interessati nel godere di ciò che si è faticosamente cercato. Proiettare la propria vita in un futuro continuo, logorante, spendendo il tempo della propria vita, che non tornerà mai più, trascurando il quotidiano, come se il tempo non avesse fine. Ci sono ambizioni e desideri che non finiscono mai e possono tenerti legato per sempre, come un bue al giogo per pompare acqua da un pozzo. L’ambizione della ricchezza, espressa sotto forma di denaro o di beni simbolici da esibire, l’ambizione della politica che rende mediaticamente importante la propria figura, l’ambizione di esistere sui social attraverso i quali ci si pone degli obbiettivi infiniti di followers, l’ambizione del sesso che consuma i rapporti per le persone senza avere un limite, l’ambizione del lavoro che esprime una ricerca di affermazione lungo una scala che non finisce mai. Una corsa, il più delle volte, che ricomincia sempre da capo, obbiettivo dopo obbiettivo, con un carico sulle spalle di insoddisfazione sempre maggiore, finchè un giorno questa potrebbe schiacciarti. La vita, tuttavia, si potrebbe vedere in un modo anche differente, iniziando a capire che ha, essa stessa, un limite e che sprecare il tempo per produrre illusioni ed insoddisfazioni non sia il migliore dei modi per percorrerla. Viverla appagati o insoddisfatti la si percorre sempre allo stesso modo, forse con un risultato intimo diverso, evitando che nella nostra vecchiaia la nostra mente ci presenti un conto guardandoci indietro. Considerare ciò che è utile per noi e per la nostra famiglia è un fatto fondamentale, aggiungerei utile e necessario, in quanto tutto ciò che non lo è verrà evitato, riducendo i nostri sforzi e proteggendoci da insoddisfazioni future. Ciò che sarà necessario e utile, da condividere, lo raggiungeremo per godercelo, utilizzando il tempo necessario senza pensare ad altro. Categoria: Slow life - vita lenta - felicità
SCOPRI DI PIU'Umidità nei polimeri: materiali Igroscopici e non Igroscopicidi Marco ArezioTutte le materie polimeriche durante la fase di sintesi, di trasporto e di stoccaggio hanno la tendenza a trattenere l’umidità, raggiungendo un valore di equilibrio con l’ambiente, che dipende dal tipo di polimero, dall’umidità e dalla temperatura dell’aria, dalle dimensioni del granulo e da molti altri fattori che si studieranno dettagliatamente nel prossimo capitolo. In base alla capacità di assorbire le molecole d’acqua presenti nell’ambiente circostante, le materie plastiche si possono suddividere in: igroscopiche e non igroscopiche. Nei polimeri igroscopici l’acqua è assorbita all’interno del granulo plastico e si lega chimicamente con il materiale stesso. Appartengono a questo gruppo polimeri ingegneristici come poliammide (PA), policarbonato (PC), polimetilmetacrilato (PMMA), polietilentereftalato (PET), acrilonitrile-butadiene-stirene (ABS). Nei polimeri non igroscopici, invece, l’acqua non penetra all’interno del materiale ma si deposita solo sulla superficie. Polietilene (PE), polipropilene (PP), polistirene (PS) sono polimeri di questo tipo. Il processo di asportazione dell’umidità superficiale nei materiali non igroscopici risulta essere semplice e veloce e richiede l’utilizzo di essiccatori ad aria calda. Nel caso dei polimeri igroscopici, invece, la rimozione dell’umidità residua è più difficoltosa e richiede l’utilizzo di deumidificatori nei quali l’aria calda, insufflata per asportare l’acqua contenuta nei granulati polimerici, è preventivamente deumidificata. Molti polimeri tecnici (chiamati anche “tecnopolimeri” o “polimeri ingegneristici”) sono igroscopici e sono caratterizzati da una determinata percentuale di umidità che li rende saturi e da una precisa velocità di assorbimento. Quando un polimero igroscopico è esposto all’atmosfera, le molecole d’acqua diffondono all’interno della struttura polimerica legandosi alle catene molecolari e causando la riduzione dei legami intermolecolari e aumentando la mobilità delle molecole, fungendo da plastificante. In generale l’igroscopicità di un polimero è legata alla polarità della struttura chimica delle macromolecole del polimero stesso. Un’importante caratteristica dell’acqua è data dalla polarità della sua molecola, con momento di dipolo molecolare pari a 1,847 D. La molecola dell’acqua forma un angolo di 104,5º con l’atomo di ossigeno al vertice e i due atomi di idrogeno alle due estremità. Dato che l’ossigeno ha una elettronegatività maggiore, il vertice della molecola ospita una parziale carica elettrica negativa, mentre le estremità recano una parziale carica elettrica positiva. Una molecola che presenta questo squilibrio di cariche elettriche è detta essere un dipolo elettrico. Nella struttura molecolare di molti polimeri igroscopici è presente il gruppo carbonilico, che è un gruppo funzionale costituito da un atomo di carbonio e uno d’ossigeno legati da un doppio legame. La particolarità di questo gruppo è che l’ossigeno è molto elettronegativo e conferisce una polarità al legame. Dato che l’ossigeno ha una elettronegatività maggiore, esso ospita una parziale carica elettrica negativa, mentre al carbonio rimane una parziale carica elettrica positiva. Polimeri che contengono molti gruppi carbonilici presentano, quindi, una carica negativa sull’ossigeno che attrae la carica positiva presente sull’atomo di idrogeno della molecola d’acqua. L’attrazione tra la carica positiva e quella negativa genera un legame debole chiamato a ponte d’idrogeno. Il gruppo carbonilico è presente in molti polimeri igroscopici come policarbonato (PC), polietilentereftalato (PET) e polibutilentereftalato (PBT). I legami a ponte d’idrogeno sono deboli rispetto ai forti legami presenti nella catena polimerica, ma sono forti abbastanza da provocare l’assorbimento delle molecole d’acqua fino ad un valore d’equilibrio che è caratteristico per ogni tipo diverso di polimero. Nelle poliammidi l’idrogeno legato all’azoto ha una debole carica positiva, poiché l’atomo di azoto è molto più elettronegativo dell’atomo di idrogeno, e una volta attratto dalla carica negativa dell’ossigeno della molecola d’acqua forma un legame a ponte d’idrogeno. Inoltre anche nelle poliammidi è presente il gruppo carbonilico che forma legami deboli con l’idrogeno presente nelle molecole d’acqua. L’igroscopicità dei polimeri, quindi, è legata alla struttura delle macromolecole e alla formazione di legami a ponte d’idrogeno che provocano l’adsorbimento dell’umidità. Infatti polimeri che contengono il gruppo carbonilico e polimeri come le poliammidi sono igroscopici ed assorbono umidità attraverso la formazione di legami ad idrogeno. I polimeri non polari, invece, come le poliolefine (polipropilene e polietilene) e polistirene non assorbono umidità attraverso legami a idrogeno.Categoria: notizie - tecnica - plastica - riciclo - polimeri - umidità
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