Slow Life in Francia: Una Vacanza di Relax, Calma, Storia, Natura e Cucinadi Marco ArezioUna vacanza all'insegna del relax, della calma, a contatto con la natura e la storia. Questi sono i primi ingredienti che compongono la visita dell'Alvernia in Francia, destinazione non battuta dal turismo di massa, che permette di visitare luoghi naturali incantevoli, fatti di zone vulcaniche, boschi, borghi caratteristici e tradizioni culinarie antiche. Il racconto di un viaggio di Carolyn Boyd pubblicato su The Guardian che ha fatto della sua esperienza un suggerimento per coloro che prediligono scoprire zone non affollate, a misura d'uomo, dove i fast food non sono un appuntamento a pranzo o a cena, ma piccole taverne che ti offrono cucina locale con quell'ospitalità tipica di una famiglia.L'Alvernia è una delle zone più scarsamente popolate d'Europa e Le Roannais è un arazzo di vigneti e villaggi dorati e verdi tra le città di Roanne e Vichy. Sapevo che l'Alvernia era una terra di vulcani, spettacolari parchi regionali e pochissime persone, ma in 16 anni in cui ho scritto sulla Francia, questa fetta di dolce campagna ondulata e alte colline boscose quasi nel centro della Francia è stata una rivelazione completa. Dopo esserci stabiliti nel nostro Airbnb vicino alla città di Renaison – una casa che appartiene probabilmente alla famiglia più accogliente e generosa che abbia mai incontrato in Francia – ci siamo avventurati nel bacino idrico locale per vedere la sua più grande attrazione: l'albero più alto in Francia. "Come fanno a sapere che è il più alto?" interrogarono i ragazzi. "Nessuna idea", abbiamo ammesso, mentre vagavamo lungo il sentiero screziato dal sole sotto gli alti abeti Douglas fino al famoso albero, un imponente 66 metri di altezza. Fu piantato di recente nel 1892, quando fu costruita la diga di Chartrain per creare il bacino idrico. Certo, non era una sequoia californiana di 700 anni e 100 metri, ma avere guadagnato una media di 27 cm all'anno non era male; forse è semplicemente fiorito tranquillamente in questi dintorni paradisiaci. Dopo essere scesi lungo la sponda per guardare in alto il suo tronco, abbiamo proseguito per attraversare la cima della diga mentre i martins vorticavano sopra la testa e il bacino rifletteva la foresta circostante come uno specchio. Un albero gigante può vincere il titolo da record, ma sono stati i borghi medievali della zona a vincere il concorso di bellezza, con le loro case storte a graticcio, i fiori abbondanti e le chiese che vantano i colorati tetti di tegole che vedi anche in Borgogna. Ci siamo innamorati di Le Crozet e Ambierle, così come di Saint-Haon-Le-Châtel, dove abbiamo passeggiato per le stradine, la tonalità ambrata degli edifici che brillava calda nel sole del tardo pomeriggio. Ci siamo affacciati dai bastioni guardando attraverso il paesaggio ondulato, che si estende verso il parco nazionale del Morvan in Borgogna, e sono rimasto sconcertato dal motivo per cui nessuno viene qui. Sebbene la bellezza dei villaggi e del paesaggio fosse stata una sorpresa, avevo avuto la sensazione che avremmo mangiato e bevuto bene. La capitale gastronomica della Francia è Lione a est e la città principale dell'Alvernia, Roanne, è la patria della dinastia culinaria Troisgros: la famiglia gestisce un ristorante con tre stelle Michelin e altri due ristoranti informali. Supportano dozzine di fornitori locali, tra cui il vigneto Domaine Sérol di Renaison, uno dei tanti vigneti della Côte Roannaise, ora gestito dall'ottava generazione della famiglia Sérol. Le uve Gamay della regione creano vini di facile beva simili a quelli del Beaujolais. Abbiamo visitato la tenuta dei Sérols, che si trova in alto sulla collina sopra Renaison, quindi abbiamo abbassato le nostre mascherine per sorseggiare i loro rossi chiari e rosati prima di andare a ruba bottiglie per circa 8 € a bicchiere. Abbiamo fatto scorta per cene all'aperto a Les Halles de Renaison, un minuscolo ma eccellente mercato alimentare con di tutto, da una gamma technicolor di frutta e verdura a carne succulenta. Per i formaggi, abbiamo scelto Mons Cheesemongers, che ha una reputazione globale e i suoi punti vendita a Londra. Ci hanno fatto venire l'acquolina in bocca alla bancarella del cioccolatiere François Pralus, un locale il cui padre Boulanger ha inventato la decadente pralina, una brioche burrosa abbondantemente tempestata delle tipiche praline ricoperte di zucchero rosa della zona. Il pluripremiato Père Pralus pensava che suo figlio li avrebbe rovinati quando fosse diventato un cioccolatiere, ma ha dimostrato che si sbagliava. Ora ha negozi in tutta la Francia e la sua Barre Infernalein di vari gusti è la confezione più deliziosa che abbia mai assaggiato. Le colline che si affacciano su Le Roannais - Les Monts de la Madeleine - erano perfette per smaltire le calorie. Nella giornata più calda, abbiamo camminato all'ombra di querce e faggi nelle Gorges du Désert, seguendo una cascata che di solito sgorga d'acqua ma era solo un rivolo nella calura estiva. Siamo emersi dagli alberi sulla vetta per ammirare panorami favolosi fino alle Alpi (in una giornata limpida), quindi siamo scesi nel villaggio di Saint-Alban-les-Eaux, famoso per la sua acqua minerale. Un altro giorno, ci siamo avventurati ulteriormente nel parco regionale Livradois-Forez, per passeggiare tra l'erica viola e gli asini nei paddock. Il belvedere prometteva la vista del Monte Bianco all'orizzonte e, sebbene fosse perso nella foschia, il panorama era comunque mozzafiato. Mentre la zona della Le Roannais è abbellita dai suoi vigneti e fattorie, il parco regionale Livradois-Forez è un luogo più selvaggio, le sue fitte pinete punteggiate di prati e brughiere e piccoli borghi. La sua città più grande, Thiers, ha una popolazione di appena 11.000 abitanti, dimezzata dall'inizio del XX secolo, ma è la capitale francese della produzione di coltelli. Lungo il tragitto, mi sono fermato a pranzo per assaporare una prelibatezza strettamente legata al commercio: la salsiccia di cavolo cappuccio di Arconsat. Nell'accogliente Auberge de Montoncel, Jean-Louis Garret – Gran Maestro della Confraternita della Salsiccia di Cavolo – ha spiegato come, nel XIX secolo, metà della popolazione attiva della città vendesse coltelli porta a porta. Uno di questi venditori ambulanti è arrivato fino in Grecia, si è appassionato alla salsiccia di agnello e cavolo locale e ha riportato l'idea per farla sua. A metà novembre, la sagra della salsiccia di cavolo cappuccio attira ben 1.700 persone. Jean-Louis lo serve con una salsa a base del formaggio caratteristico del parco, il fourme d'ambert. Famosa per le sue sorgenti di acqua minerale, Vichy visse il suo periodo di massimo splendore durante il regno di Napoleone III. All'inizio del XX secolo c'erano 18 officine di coltelli nella Vallée des Rouets, le cui macine erano alimentate da mulini ad acqua sul fiume Durolle. La città brulicava di più persone di quante ne avessi viste in una settimana, girovagando per la dozzina di negozi della città e comprando coltelli tascabili, coltelli da chef, coltelli da caccia, rasoi e posate eleganti. Dopo uno sguardo nel negozio più rinomato, Coutellerie Chambriard, dove la quarta generazione della famiglia ora consiglia ai clienti quale coltello si adatta esattamente alle loro esigenze, ho vagato per le strette strade medievali sotto le imponenti facciate in legno incrociate. La fine della strada principale si affaccia sulla valle verso la Chaîne des Puys, la fila di vulcani spenti per cui l'Alvernia è più famosa. Il più famoso, il Creux de l'Enfer ("buco dell'inferno") è già stato trasformato in un centro per le arti contemporanee. Se le fabbriche di coltelli mancano di glamour, ho trovato il contrario a Vichy, a un'ora di distanza. Famosa per le sue sorgenti di acqua minerale, la città visse il suo periodo di massimo splendore durante il regno di Napoleone III. La sua miriade di stili architettonici si combina in qualche modo per creare un'opera di bellezza, dalla facciata in stile liberty dell'ex casinò, alla straordinaria cupola e torre della chiesa in stile art déco. Quando sono arrivato, c'erano solo poche persone sedute all'ombra delle passerelle coperte decorate che corrono tra la spa, il teatro dell'opera e l'ex casinò. Ma non ho potuto fare a meno di chiedermi se, anche in tempi non Covid, il suo periodo di quattro anni come sede del governo collaborazionista del maresciallo Pétain durante la seconda guerra mondiale ha intaccato la sua reputazione. La mia guida Alla scuote vigorosamente la testa al suggerimento: “Abbiamo 2000 anni di storia qui. Perché quattro anni dovrebbero rovinarlo?”Categoria: Slow life - vita lenta - felicità - viaggio lento
SCOPRI DI PIU'Il Caso della Formula del Polipropilene Perduta a Milano. Capitolo 3: Labirinti del Passatodi Marco ArezioMentre il sole iniziava a declinare, tingendo di oro le facciate degli antichi edifici di Milano, il commissario Lucia Marini e l'ispettore Carlo Conti proseguivano nelle loro indagini, avvolti in una conversazione che andava oltre il caso presente. "Non riesco a smettere di pensare a ciò che Marta ha detto," rifletté Conti, il suo passo rallentato dalla riflessione. "Sul fatto che la scienza, o qualsiasi ambito di successo, sia così intriso di ego e ambizioni da poter distruggere le relazioni più solide." Marini, con lo sguardo fisso sulla strada davanti a loro, annuì pensierosa. "È una lezione amara, Carlo. Ma forse ci insegna che il successo, quando costruito a discapito degli altri, perde di significato. Dobbiamo ricordarci di guardare le persone che abbiamo accanto, apprezzarle per ciò che sono, non solo per ciò che possono fare per noi." Il dialogo fu interrotto arrivando alla prossima tappa delle loro indagini: l'abitazione di un altro ex collega di Ferrari, noto per le sue teorie rivoluzionarie ma anche per il suo carattere solitario e asociale. La figura centrale delle sue indagini è Enrico Sartori, un ricercatore di talento ma dalla reputazione ambigua, noto per la sua profonda conoscenza in campo chimico e per le sue teorie innovative sullo sviluppo di materiali sostenibili. Tuttavia, dietro la facciata dell'accademico di successo, si celano segreti e ambizioni oscure. Enrico Sartori, la figura al centro dell'intricata vicenda del furto della formula, si presenta come un personaggio complesso, il cui percorso professionale e personale si intreccia strettamente con le sue ambizioni, spesso al limite dell'etica. Sartori, brillante ricercatore nel campo della chimica dei polimeri, aveva costruito la sua reputazione su anni di studi e ricerche innovative, diventando uno dei pilastri di MilanTech Industries negli anni '50, un'epoca di fervente attività scientifica e industriale. Sartori era noto per il suo acume intellettuale e la sua dedizione alla scienza, qualità che lo avevano portato a scoperte significative nel suo campo. Tuttavia, dietro la facciata del ricercatore modello, si celava un uomo guidato da un profondo desiderio di riconoscimento e successo personale. Questa brama lo aveva portato a esplorare sempre più i limiti etici della sua professione, fino a considerare il furto della formula come una scorciatoia per ottenere la fama e la fortuna che riteneva di meritare. Sartori era mosso da un complesso intreccio di motivazioni. La competizione nel campo scientifico, particolarmente accesa negli anni '50 con la corsa alle innovazioni tecnologiche, esacerbava il suo senso di urgenza nel lasciare un segno indelebile nella storia della chimica. Questa pressione, unita a un senso di inadeguatezza personale e alla paura di essere dimenticato, lo aveva indotto a considerare azioni che mai avrebbe pensato di compiere nei primi anni della sua carriera. Il furto della formula non era solo un atto di ribellione contro un sistema che Sartori percepiva come ingiusto; era anche mossa calcolata per garantirsi indipendenza economica e prestigio. La formula in questione prometteva di rivoluzionare il settore delle materie plastiche, offrendo potenzialità commerciali immense. Avere il controllo esclusivo di tale innovazione avrebbe significato non solo riconoscimenti accademici ma anche guadagni finanziari straordinari, con la possibilità di negoziare contratti e partnership con le maggiori industrie a livello mondiale. Nonostante le sue azioni discutibili, Sartori non era privo di conflitti interiori. La sua lotta interna tra l'ambizione e la moralità rifletteva la tensione tra il desiderio di successo a ogni costo e il rimorso per aver tradito i principi etici della sua professione. Questa dualità rendeva Sartori un personaggio tragicamente umano, incapace di resistere alle seduzioni del successo rapido ma consapevole del prezzo da pagare. La Marini inizia a tessere la rete delle sue indagini esaminando le registrazioni delle telecamere di sicurezza e intervistando colleghi e collaboratori di Sartori. Le testimonianze raccolte rivelano un uomo isolato, spesso presente nel suo laboratorio in orari insoliti, e recentemente coinvolto in accesi dibattiti riguardanti la direzione e il finanziamento del suo progetto di ricerca. Questi elementi accrescono i sospetti del commissario, che decide di approfondire. Uno dei ricercatori conferma l'isolamento crescente di Sartori, mentre un altro sottolinea le sue frequenti discussioni cariche di tensione sul futuro del progetto. Un terzo ricercatore aggiunge che Sartori era diventato sempre più segreto, spesso allontanandosi per rispondere a chiamate sospette. Bussando alla porta, furono accolti da un uomo di mezza età, i capelli disordinati e gli occhi vivaci dietro a spesse lenti. "Ah, la polizia," esclamò con un misto di sorpresa e irritazione. "Immagino che siate qui per parlare di Ferrari e della sua preziosa formula." Marini prese la parola, con la sua solita calma autorevole. "Sì, siamo interessati a sapere se avete notato qualcosa di insolito nei giorni precedenti il furto, o se avete avuto contatti con Ferrari o qualcuno dei suoi collaboratori." L'uomo li fissò per un lungo momento prima di rispondere. "Ferrari... Non parlo con lui da anni. Diciamo che le nostre visioni scientifiche non erano... compatibili. Ma devo ammettere, la notizia del furto mi ha sorpreso. Nonostante tutto, non glielo avrei mai augurato." Conti, cercando di approfondire, chiese: "Avete idea di chi possa avere avuto interesse a rubare la formula?" Con un sospiro, l'uomo rispose: "In questo campo, purtroppo, le invidie e le gelosie sono all'ordine del giorno. Potrei elencarvi almeno una dozzina di persone che, per un motivo o per l'altro, potrebbero voler vedere Ferrari fallire. Ma agire su questi sentimenti? È un altro discorso." Ringraziandolo per il suo tempo, Marini e Conti si allontanarono, riflettendo sulle parole dell'uomo. "Vedi, Carlo?" disse Marini, "Ogni persona che incontriamo ci offre una prospettiva diversa, un pezzo in più del puzzle. E sta a noi mettere insieme questi pezzi." Conti annuì, la mente già al lavoro. "E a volte," aggiunse, "sono i pezzi che sembrano non avere senso quelli che ci portano alla soluzione." Riprendendo il loro cammino tra le vie di Milano, il dialogo tra i due si fece più leggero, ma le loro menti erano tutt'altro che tranquille. Ogni incontro, ogni conversazione, li avvicinava alla verità, ma allo stesso tempo rendeva il mistero ancora più denso. Mentre il crepuscolo avvolgeva la città in una luce soffusa, Marini e Conti sapevano che le ombre del passato avrebbero presto ceduto il posto alla chiarezza della verità. E, in quel momento, sarebbero stati pronti ad affrontare qualsiasi conseguenza, armati della loro intelligenza, del loro coraggio e della loro inesauribile ricerca della giustizia. Dopo tormentate ore di riflessione, il commissario Lucia Marini prende la difficile decisione di arrestare Enrico Sartori sulla base di prove circostanziali e testimonianze che lo collegano direttamente al furto della formula del polipropilene. Diverse testimonianze oculari hanno visto Sartori aggirarsi nei pressi del laboratorio la sera prima del furto. Sebbene nessuno testimone possa confermare che Sartori abbia effettivamente commesso il furto, la sua presenza sospetta in un momento così critico diventa un indizio importante. Nel corso delle perquisizioni, gli investigatori trovano nella residenza di Sartori diverse note e appunti dettagliati sulla formula del polipropilene. Questi documenti includono calcoli e annotazioni che suggeriscono una conoscenza approfondita del progetto, al di là di quanto sarebbe stato necessario per il suo ruolo ufficiale. Sartori aveva fornito un alibi per la notte del furto, affermando di aver visitato un amico in un paese vicino. Tuttavia, l'indagine ha rivelato che l'amico in questione non conferma la storia, mettendo in dubbio la veridicità dell'alibi di Sartori. Il comportamento di Sartori nei giorni seguenti il furto ha destato sospetti. Il suo nervosismo e le risposte evasive durante gli interrogatori hanno aumentato i dubbi sul suo coinvolgimento.
SCOPRI DI PIU'Attraverso vari processi, tra cui la chiariflocculazione, si crea una nuova materia prima riciclata da impiegare in molti campidi Marco ArezioI fanghi ceramici sono sottoprodotti della produzione di ceramica, composti da argilla, silice e altri materiali e possono essere riutilizzati o riciclati in vari settori, come l'edilizia o l'agricoltura. Questi si formano durante il processo di lavorazione della ceramica in tutte le sue forme, infatti, quando si prepara l'argilla per la produzione di lavabi, bidet, water, piatti doccia e molti altri elementi, è comune aggiungere acqua e altri materiali. Infatti, durante il processo di modellatura e lavorazione, l'acqua viene spesso utilizzata per ottenere la giusta consistenza dell'argilla. Successivamente, durante la cottura delle ceramiche, l'acqua presente nell'argilla evapora, lasciando residui che diventano i fanghi ceramici. Come abbiamo detto, i fanghi ceramici sono principalmente costituiti da argilla, silice e altri materiali che sono presenti nell'argilla utilizzata nel processo di produzione, tuttavia, la composizione chimica esatta può variare in base al tipo di argilla utilizzata e ai processi di produzione specifici. Come raccogliere e riciclare i fanghi ceramici La raccolta e il riciclo dei fanghi ceramici può essere gestita attraverso i seguenti passaggi: Separazione Durante il processo di produzione è importante separare i fanghi ceramici dagli altri materiali di scarto. Ciò può avvenire attraverso sistemi di filtraggio o sedimentazione. Stoccaggio I fanghi ceramici separati devono essere stoccati in modo adeguato, per impedire contaminazioni o dispersioni. Potrebbero essere utilizzati contenitori o vasche dedicate. Analisi della composizione Prima del riciclo, è consigliabile condurre analisi della composizione chimica dei fanghi ceramici per determinare le loro proprietà. Queste informazioni guideranno l'efficacia del riciclo in diverse applicazioni. Scelta dell'applicazione di riciclo In base alle analisi, si può decidere l'applicazione specifica per il riciclo, come l'utilizzo in edilizia, agricoltura o nell'industria ceramica. Cosa è il processo di chiariflocculazione per il recupero dei fanghi ceramici La chiariflocculazione è un processo utilizzato nel trattamento delle acque per rimuovere particelle sospese e sostanze colorate attraverso l'aggiunta di agenti chimici chiamati flocculanti e coagulanti. Questo processo è composto dalle seguenti fasi: Coagulazione In questa fase, viene aggiunto un coagulante all'acqua grezza. Il coagulante favorisce la formazione di flocculi, agglomerati di particelle fini, che rendono più facile la loro rimozione successiva. Mescolamento o Agitazione Dopo l'aggiunta del coagulante, l'acqua viene mescolata o agitata per promuovere la formazione di flocculi più grandi. Questo processo di agitazione facilita la coesione delle particelle sospese. Chiarificazione o Sedimentazione La miscela di acqua e flocculi viene lasciata riposare in un'apposita vasca di sedimentazione. Durante questo periodo, i flocculi sedimentano sul fondo della vasca, formando una massa più densa di particelle. Estrazione dell'Acqua Chiara L'acqua chiara, priva dei flocculi sedimentati, viene estratta dalla parte superiore della vasca di sedimentazione. Questa acqua è significativamente più pulita rispetto a quella iniziale. Filtrazione In alcuni casi, la chiariflocculazione può essere seguita da un processo di filtrazione per rimuovere eventuali particelle residue rimaste nell'acqua. Disposizione dei Fanghi I flocculi sedimentati, noti anche come fanghi di sedimentazione, vengono rimossi dalla parte inferiore della vasca e spesso destinati a ulteriori trattamenti o smaltiti in modo appropriato. Come si riutilizzano i fanghi ceramici I fanghi ceramici possono essere riutilizzati in diversi settori: Edilizia Possono essere incorporati in materiali da costruzione come mattoni o malte, contribuendo a migliorare le proprietà fisiche del materiale. Agricoltura Possono essere utilizzati come correttivi del suolo per migliorare la fertilità e la struttura del terreno grazie alla presenza di argilla e altri minerali. Industria ceramica In alcuni casi, i fanghi ceramici possono essere riutilizzati nel processo di produzione di nuove ceramiche, riducendo così gli sprechi. Cementifici Possono essere utilizzati come additivi nella produzione di cemento, contribuendo alla riduzione del consumo di materiali vergini. Il riutilizzo dipende dalla composizione specifica dei fanghi ceramici e dalle esigenze dell'applicazione. Come usare i fanghi ceramici in agricoltura L'utilizzo dei fanghi ceramici in agricoltura può contribuire a migliorare la fertilità del terreno e favorire una gestione sostenibile delle risorse. Tuttavia, è fondamentale adottare un approccio oculato e monitorare attentamente l'effetto sulle colture e sull'ecosistema. Per utilizzare i fanghi ceramici in agricoltura bisogna tenere in considerazione le seguenti fasi: Analisi del fango ceramico Prima di utilizzare i fanghi ceramici in agricoltura, effettuare un'analisi della composizione per valutarne le proprietà e assicurarti che siano adatti all'uso nel tuo terreno. Preparazione del terreno E’ possibile incorporare i fanghi ceramici nel terreno durante la preparazione del suolo. Questi possono migliorare la struttura del terreno, aumentare la capacità di ritenzione dell'acqua e fornire nutrienti alle piante. Regolazione del pH E’ consigliabile verificare il pH del terreno dopo l'applicazione dei fanghi ceramici e apportare eventuali regolazioni necessarie per garantire un ambiente adatto alla crescita delle colture. Monitoraggio delle colture Sarebbe auspicabile osservare attentamente le colture per valutare l'impatto dei fanghi ceramici, monitorando la crescita, la salute delle piante e la resa per determinare l'efficacia dell'applicazione. Dosaggio adeguato Seguire le indicazioni sulla quantità di fango ceramico da applicare per evitare sovra o sotto-dosaggi. La quantità può variare in base al tipo di coltura e alle caratteristiche del terreno. Rotazione delle colture Considerare l'implementazione della rotazione delle colture per massimizzare i benefici dei fanghi ceramici e prevenire eventuali accumuli di nutrienti o elementi. Qual vantaggi si apportano alle colture con l’uso dei fanghi ceramici L'uso dei fanghi ceramici in agricoltura può offrire diversi vantaggi per le colture, tra cui: Miglioramento della Struttura del Terreno I fanghi ceramici, ricchi di argilla e altri minerali, possono migliorare la struttura del terreno, aumentando la sua capacità di trattenere acqua e migliorando la porosità. Fornitura di Nutrienti Questi scarti possono contenere sostanze nutritive come azoto, fosforo e potassio, che sono essenziali per la crescita delle piante. I suddetti nutrienti possono essere gradualmente rilasciati nel terreno, beneficiando le colture nel lungo termine. Aumento della Capacità di Ritenzione dell'Acqua La presenza di argilla nei fanghi contribuisce a migliorare la capacità del terreno di trattenere acqua, riducendo la necessità di irrigazione frequente. Riduzione dell'Erosione del Suolo La migliorata struttura del terreno grazie ai fanghi ceramici può contribuire a ridurre l'erosione del suolo, proteggendo così le radici delle piante. Mineralizzazione del Terreno I minerali presenti nei fanghi possono contribuire alla mineralizzazione del terreno, arricchendolo con elementi essenziali per la crescita delle piante. Riduzione degli Sprechi L'uso dei fanghi ceramici rappresenta una forma di riciclo industriale, contribuendo a ridurre gli sprechi e a promuovere pratiche agricole più sostenibili. Come utilizzare i fanghi ceramici nei prodotti per l’edilizia Per utilizzarli nei prodotti edili, puoi considerare diverse applicazioni che sfruttano le proprietà di questi materiali. Ecco alcuni modi comuni: Malte e Intonaci I fanghi ceramici possono essere incorporati nelle malte e negli intonaci durante la fase di miscelazione, infatti, contribuiscono a migliorare le proprietà meccaniche e termiche del materiale finale. Laterizi e Mattoni I fanghi possono essere utilizzati come componente nella produzione di laterizi e mattoni, di fatto la loro presenza può influenzare la resistenza e la durabilità del prodotto finito. Materiali da Costruzione Leggeri Nei processi di produzione di materiali da costruzione leggeri, come pannelli isolanti, i fanghi ceramici possono essere incorporati per apportare leggerezza e migliorare le caratteristiche isolanti. Miscelazione con Aggregati Possono essere miscelati con aggregati (come sabbia o ghiaia) per la produzione di calcestruzzo leggero o massetti alleggeriti. Cappotti Termoisolanti E’ possibile utilizzarli nella produzione di cappotti termoisolanti per migliorare le proprietà isolanti dei rivestimenti esterni degli edifici. Blocchi Prefabbricati I fanghi ceramici possono essere integrati nella produzione di blocchi prefabbricati, offrendo proprietà specifiche al materiale. Come usare i fanghi ceramici nella produzione di cemento Per utilizzare i fanghi ceramici nella produzione di cemento, sarebbe consigliabile tenere in considerazioni i seguenti passaggi: Analisi della Composizione Prima di tutto, effettuare un'analisi dettagliata della composizione chimica e fisica dei fanghi ceramici. Questo aiuterà a comprendere le proprietà specifiche del materiale e a determinare la quantità ottimale da utilizzare. Dosaggio E’ importante determinare la quantità di fango ceramico da aggiungere al cemento, infatti, il dosaggio influenzerà le caratteristiche del cemento finale, quindi è consigliabile trovare un equilibrio che mantenga la qualità del prodotto. Integrazione nella Miscelazione Durante la fase di produzione del cemento, è possibile integrare i fanghi ceramici nella miscela aggiungendoli insieme agli altri componenti come cemento Portland, ghiaia, sabbia e acqua. Prove di Laboratorio Eseguire prove di laboratorio per valutare le prestazioni del nuovo composto cementizio, misurando la resistenza compressiva, l'assorbimento d'acqua e altre caratteristiche per garantire che il cemento soddisfi gli standard richiesti. Regolazioni Se necessario, si possono apportare regolazioni al dosaggio dei fanghi ceramici in base ai risultati delle prove di laboratorio. Questo processo di sperimentazione può essere cruciale per ottenere il giusto equilibrio tra prestazioni e quantità di fango ceramico. Come è perché utilizzare i fanghi ceramici nella produzione di ceramiche L'utilizzo dei fanghi ceramici nella produzione di ceramiche presenta diversi motivi e vantaggi: Recupero di Materiali L'impiego di fanghi ceramici consente il recupero e il riutilizzo di materiali residui derivanti dalla produzione di ceramiche, contribuendo a ridurre gli sprechi e a promuovere pratiche sostenibili. Miglioramento delle Caratteristiche dell'Argilla L'inclusione di questi scarti può migliorare le caratteristiche dell'argilla utilizzata nella produzione di ceramiche, influenzando positivamente la lavorabilità e le proprietà fisiche del materiale crudo. Riduzione dei Costi L'utilizzo dei fanghi ceramici può ridurre i costi associati all'acquisto di nuovi materiali, contribuendo così a una gestione più efficiente delle risorse finanziarie dell'azienda. Diversificazione Estetica I rifiuti delle lavorazioni a base di argilla possono aggiungere varietà estetica alle ceramiche, introducendo colorazioni o effetti speciali che derivano dalla composizione specifica dei fanghi. Sostenibilità Ambientale Incorporare fanghi ceramici nella produzione di ceramiche promuove una pratica più sostenibile, riducendo la necessità di smaltire i residui in discarica e limitando l'estrazione di nuove risorse.
SCOPRI DI PIU'di Marco ArezioChe fine faranno i treni a vapore tenuti in funzione da appassionati, su linee secondarie che attirano ogni anno milioni di turisti?E’ una domanda alla quale facciamo fatica a dare una risposta, in quanto la crisi energetica innescata dalla guerra tra l’Ucraina e la Russia e il successivo embargo da parte dell’Unione Europea al carbone Russo, ha messo in seria difficoltà la circolazione dei treni a vapore. La progressiva chiusura negli anni delle miniere Europee di carbone, dettata dalla necessità di ridurre l’impatto climatico di questa fonte fossile, ha creato una dipendenza verso quei paesi che continuano a produrlo come la Russia. Oggi le ferrovie storiche hanno delle scorte di carbone molto basse e la difficoltà di reperire la nuova materia prima, in altri paesi, è dettata sia dalla carente disponibilità sul mercato, a causa sia della forte domanda internazionale di energia, sia perché la qualità del carbone che serve per far circolare i treni deve essere tale da poter sviluppare un potere calorifico specifico. Non pensiamo che le linee ferroviarie storiche siano poca cosa nell’economia del turismo, in quanto solo in Gran Bretagna esistono circa 150 compagnie storiche che fanno viaggiare i loro treni per circa 900 Km., contribuendo all’industria del turismo e al mantenimento di molti posti di lavoro. Per venire incontro alla carenza di carbone e per salvare le ferrovie storiche si stanno provando combustibili alternativi che hanno un impatto ambientale ridotto. Questi nuovi combustibili sono stati sviluppati da miscele di antracite, polvere di carbone e melassa, quest'ultima funge da legante, creando così i presupposti per eseguire dei tests di combustione e di trazione. I risultati iniziali sono stati incoraggianti, sebbene siano ancora necessari tests per valutare l'impatto di tali combustibili sulle parti vulnerabili delle locomotive, come i focolari e i tubi delle caldaie. Foto: WP.F.
SCOPRI DI PIU'Un viaggio nella circolarità tessile dove la seta è da sempre regina di Marco ArezioIl mondo del tessile si immerge sempre più nella circolarità, cercando soluzioni sostenibili per ridurre l'impatto ambientale dell'industria della moda. Tra le molte fibre naturali, la seta si distingue per la sua bellezza e la sua versatilità, tuttavia, anche questo tessuto lussuoso può essere parte integrante dell'economia circolare. In questo articolo, esploreremo il processo di riciclo della seta, dall'inizio alla fine, per comprendere come questa antica fibra possa trovare nuova vita attraverso pratiche sostenibili. Il Ciclo di Vita della Seta La seta ha una storia ricca e affascinante, che inizia con il baco da seta e continua attraverso la filatura, la tessitura e la produzione di capi pregiati. Tuttavia, quando i tessuti di seta raggiungono la fine della loro vita utile, invece di essere considerati rifiuti, possono essere trasformati in risorse preziose attraverso il riciclo. Il Processo di Riciclo della SetaIl processo industriale di riciclo della seta coinvolge diversi passaggi chiave per trasformare i tessuti di seta usati in fibre riutilizzabili. Vediamo una panoramica dei principali passaggi industriali: Raccolta e Selezione dei Tessuti Usati: Il primo passo consiste nella raccolta dei tessuti di seta usati da varie fonti, come abiti vecchi, scarti di produzione e tessuti d'arredamento. Questi tessuti vengono quindi selezionati e classificati in base alla qualità, al colore e alla composizione. Pulizia e Pretrattamento: I tessuti raccolti possono contenere sporco, macchie o altri contaminanti che devono essere rimossi prima del processo di riciclo. Pertanto vengono sottoposti a un processo di pulizia e pretrattamento per eliminare qualsiasi residuo indesiderato. Destrutturazione dei Tessuti: Dopo la pulizia, i tessuti vengono destrutturati per separare le fibre di seta dalle altre componenti del tessuto, come il cotone o il poliestere. Questo processo può avvenire meccanicamente, utilizzando macchinari appositi che rompono e separano il tessuto in fibre più piccole, oppure chimicamente, mediante l'uso di solventi o altre sostanze chimiche per dissolvere o disgregare le componenti non desiderate. Filatura delle Fibre: Le fibre di seta estratte vengono quindi filate per creare filati utilizzabili nella produzione di nuovi tessuti. Questo processo può avvenire utilizzando metodi tradizionali di filatura a mano o macchinari industriali più moderni, a seconda delle esigenze e delle capacità del produttore. Tessitura o Maglieria: I filati di seta riciclata vengono infine tessuti o lavorati a maglia per creare nuovi tessuti o capi di abbigliamento. Questo passaggio può includere la produzione di tessuti per abbigliamento, biancheria per la casa, accessori e molto altro ancora. Finitura e Trattamenti Aggiuntivi: Una volta completata la tessitura o la maglieria, i tessuti possono essere sottoposti a ulteriori trattamenti per migliorarne le proprietà o l'aspetto. Questi trattamenti possono includere il lavaggio, la tintura, la stampa o la rifinitura per conferire al tessuto la texture desiderata o per aggiungere caratteristiche speciali. Questi passaggi industriali rappresentano una panoramica generale del processo di riciclo della seta. Tuttavia, è importante notare che le pratiche specifiche possono variare a seconda delle tecnologie e delle preferenze dei produttori, ma l'obiettivo finale rimane quello di trasformare i tessuti di seta usati in risorse preziose e sostenibili. Applicazioni del Tessuto RiciclatoIl tessuto di seta riciclata può essere utilizzato in una vasta gamma di applicazioni, che vanno dall'abbigliamento alla biancheria per la casa e agli accessori. Grazie alle sue proprietà naturali, come la morbidezza e la traspirabilità, la seta riciclata offre un'alternativa sostenibile ai tessuti vergini senza compromettere lo stile o la qualità. Benefici Ambientali e SocialiIl riciclo della seta porta con sé una serie di benefici ambientali e sociali. Riduce la dipendenza dalle risorse naturali limitate, come il guscio di baco da seta, e contribuisce a ridurre i rifiuti tessili destinati alla discarica. Inoltre, promuove pratiche commerciali più sostenibili e può sostenere comunità locali attraverso l'occupazione in imprese di riciclo tessile. Il riciclo della seta rappresenta un'opportunità emozionante per ridurre l'impatto ambientale dell'industria tessile e promuovere la circolarità nel settore della moda. Attraverso un processo di raccolta, destrutturazione e riutilizzo, i tessuti di seta possono trovare una nuova vita, conservando il loro fascino e la loro eleganza intrinsechi. Investire nell'economia circolare della seta non solo beneficia l'ambiente, ma anche il settore tessile nel suo complesso, spingendo verso una moda più sostenibile e consapevole.
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