Come i Giardini Verticali Stanno Rivoluzionando l'Isolamento e la Qualità dell'Aria nelle Metropoli di Marco ArezioI giardini verticali, noti anche come pareti verdi, sono sistemi di vegetazione collocati su superfici verticali. Questi giardini possono essere interni o esterni e spesso incorporano sistemi idroponici o di supporto al terreno per sostenere le piante. Si distinguono per la loro capacità di migliorare la qualità dell'aria, isolare termicamente gli edifici, e contribuire esteticamente agli spazi urbani. Storia dei Giardini Verticali ed Evoluzione I Giardini Pensili di Babilonia, una delle Sette Meraviglie del Mondo Antico, rappresentano uno dei primi e più affascinanti esempi di giardini costruiti dall'uomo, simboli di ingegnosità, bellezza e potere. La loro storia è avvolta nel mistero, tanto che alcuni storici dubitano della loro esistenza reale, considerandoli più un prodotto della mitologia che della storia. Tuttavia, la loro leggenda vive attraverso i secoli, ispirando innumerevoli giardini sospesi in tutto il mondo. L'Antica Babilonia e la Leggenda Si ritiene che i Giardini Pensili siano stati costruiti nel VI secolo a.C. nella città di Babilonia, vicino all'attuale Baghdad in Iraq. Secondo la leggenda, furono costruiti per volere del re Nabucodonosor II, che desiderava alleviare la nostalgia della sua amata moglie, Amitis di Media, per i paesaggi montani e verdi della sua terra natale. Questi giardini non erano solo una meraviglia estetica ma anche un capolavoro di ingegneria, dotati di un complesso sistema di irrigazione che attingeva acqua dall'Eufrate per mantenere verdi e fiorite le piante su più livelli di terrazze. Dall'Antichità al Medioevo L'idea dei giardini sospesi non si è fermata con i babilonesi. Ha influenzato il design dei giardini in tutto il mondo antico e medievale, inclusi i giardini romani e quelli delle ville rinascimentali italiane. Questi giardini spesso incorporavano elementi come terrazze, fontane e piante esotiche, cercando di emulare e ricreare la meraviglia dei giardini pensili originali. Rinascimento e Oltre Durante il Rinascimento, l'Europa vide un rinnovato interesse per l'antichità classica, che portò alla creazione di giardini che non solo cercavano di imitare la natura ma anche di dominarla e strutturarla in forme geometriche. Giardini come quelli di Villa d'Este a Tivoli, con le loro fontane e giochi d'acqua, mostrano l'influenza duratura dei giardini pensili nella progettazione paesaggistica. L'Era Moderna Nell'era moderna, il concetto di giardini pensili e verticali ha trovato nuova espressione attraverso la tecnologia e il design sostenibile, specialmente nel contesto dell'architettura verde. Giardini verticali e tetti verdi sono diventati componenti essenziali di molti edifici contemporanei, mirando a ridurre l'impatto ambientale, migliorare la qualità dell'aria e fornire spazi verdi in aree urbane densamente popolate. Nel XXI secolo, figure come Patrick Blanc hanno rivoluzionato il concetto, combinando botanica e design urbano per creare sistemi di giardini verticali che si adattano alle moderne esigenze architettoniche e ambientali. Patrick Blanc, nato nel 1953, è un botanico francese rinomato per aver rivoluzionato il concetto di giardinaggio con l'invenzione dei giardini verticali. Da giovane, si appassionò all'ecologia delle piante tropicali, una passione che lo ha portato a viaggiare in tutto il mondo per studiarle nel loro habitat naturale. La sua curiosità scientifica e la sua visione artistica lo hanno portato a sviluppare il Muro Vegetale, una tecnica che consente di far crescere piante su superfici verticali senza bisogno di terra, sfruttando le proprietà naturali delle piante e creando sistemi autosufficienti di grande impatto visivo e ambientale. Oggi, i giardini verticali sono apprezzati per i loro benefici ambientali, estetici e sociali, trovando applicazione in varie strutture urbane in tutto il mondo. Questa evoluzione riflette un crescente riconoscimento del valore della natura in contesti urbani densamente popolati e un impegno verso soluzioni sostenibili per le sfide ambientali contemporanee. Il Futuro dei Giardini Sospesi Oggi, i giardini pensili incarnano l'idea di un'architettura che si fonde con la natura, promuovendo la biodiversità e la sostenibilità. Progetti come il Bosco Verticale a Milano, con i suoi alberi e piante che coprono la facciata di grattacieli residenziali, sono esempi di come i principi antichi dei giardini pensili possano essere reinterpretati in chiave moderna per affrontare le sfide del nostro tempo, come il cambiamento climatico e la perdita di spazi verdi urbani. In conclusione, la storia dei giardini pensili, da Babilonia ai giorni nostri, è una testimonianza dell'eterna aspirazione umana a creare bellezza e armonia, integrando la natura nell'ambiente costruito. Questi giardini non sono solo luoghi di rifugio e contemplazione ma anche simboli potenti del nostro legame con la terra e del nostro impegno a preservarla per le generazioni future. Perché si Costruiscono Giardini Verticali Estetica e Valorizzazione degli Spazi Urbani I giardini verticali sono strumenti potentissimi per l'arricchimento estetico degli ambienti urbani. La loro capacità di trasformare facciate incolore e spazi interni in opere viventi d'arte verde migliora significativamente l'attrattiva e il valore degli spazi urbani, contribuendo a creare atmosfere rilassanti e invitanti. Contributo alla Biodiversità e agli Ecosistemi Urbani Il crescente riconoscimento dell'importanza della biodiversità e degli ecosistemi urbani ha portato a un'evoluzione nel modo in cui pensiamo e progettiamo i nostri spazi urbani. In questo contesto, i giardini pensili e le infrastrutture verdi emergono non solo come elementi estetici ma come componenti cruciali per la promozione della biodiversità urbana e la resilienza degli ecosistemi. La loro implementazione nelle città di tutto il mondo offre un contributo significativo alla mitigazione delle sfide ambientali, economiche e sociali contemporanee. Biodiversità Urbana: Una Necessità Vitale La biodiversità urbana si riferisce alla varietà di forme di vita presenti negli ambienti urbani, inclusi piante, animali e microrganismi. Il suo ruolo va ben oltre l'aspetto estetico o ricreativo; contribuisce alla purificazione dell'aria, al controllo delle temperature, alla riduzione dell'inquinamento acustico e alla regolazione del ciclo dell'acqua, influenzando direttamente la qualità della vita urbana. Giardini Pensili: Polmoni Verdi in Ambiente Urbano I giardini pensili rappresentano una soluzione innovativa per reintegrare la natura negli spazi urbani densamente popolati. Funzionano come "polmoni verdi", migliorando la qualità dell'aria attraverso la fotosintesi, riducendo le isole di calore urbano e aumentando la biodiversità. La vegetazione sui tetti e lungo le facciate degli edifici fornisce habitat essenziali per numerose specie, dalle piante agli insetti, dagli uccelli ai piccoli mammiferi, contribuendo alla creazione di corridoi ecologici che facilitano la loro mobilità e sopravvivenza in città. Come si Costruiscono i Giardini Verticali Immagina di avventurarti nella creazione di un giardino verticale, un'oasi di verde che sale verso il cielo, portando con sé un pezzetto di natura in un mondo di cemento. Il processo di costruzione di queste meraviglie verticali è un intreccio di scienza, arte e ingegneria, un viaggio attraverso il quale si trasforma una semplice parete in un ecosistema vivente. Il primo passo è la struttura di supporto, lo scheletro del tuo giardino verticale. Questa può variare da sistemi modulari prefabbricati a soluzioni personalizzate, create con materiali resistenti come metallo o legno trattato, progettati per reggere il peso della vegetazione e del substrato. Segue il sistema di irrigazione, essenziale per mantenere il tuo giardino idratato e fiorente. Questi sistemi possono essere a goccia, sfruttando la gravità per un'irrigazione uniforme, o più sofisticati, con sensori che regolano l'umidità in base alle necessità delle piante. La scelta delle piante è fondamentale: deve considerare l'esposizione alla luce, il clima e la compatibilità tra specie. Le piante devono non solo sopravvivere ma prosperare, creando un mosaico di forme, colori e texture. Infine, la sostenibilità e la riciclabilità dei materiali usati sono cruciali. L'uso di materiali eco-compatibili, come legno riciclato o plastica riutilizzata, non solo riduce l'impronta ecologica ma integra il giardino nel ciclo della vita sostenibile. Questo viaggio nella costruzione di un giardino verticale non è solo un esercizio tecnico ma una dichiarazione d'amore verso il pianeta, un passo verso la riconnessione con la natura nel tessuto urbano. Isolamento Termo-Acustico dei Giardini VerticaliL'isolamento termoacustico rappresenta una delle sfide più significative nell'ambito dell'architettura sostenibile e del design urbano moderno. In questo contesto, i giardini verticali emergono non solo come elementi estetici di rilievo ma anche come soluzioni innovative per migliorare l'efficienza energetica e il comfort acustico degli edifici. Benefici dell'Isolamento Termoacustico nei Giardini Verticali I giardini verticali, o pareti verdi, sono sistemi di vegetazione installati sulle facciate degli edifici. Offrono numerosi vantaggi in termini di isolamento termico e acustico: Riduzione del Calore: Durante i mesi estivi, i giardini verticali possono significativamente ridurre la temperatura superficiale degli edifici, grazie alla traspirazione delle piante e all'ombreggiamento delle facciate. Questo processo, noto come evapotraspirazione, aiuta a diminuire la necessità di aria condizionata, riducendo il consumo energetico. Isolamento Termico Invernale: In inverno, la vegetazione funge da strato isolante, riducendo la perdita di calore attraverso le pareti e contribuendo a mantenere le temperature interne più stabili. Miglioramento dell'Isolamento Acustico: Le pareti verdi assorbono, riflettono e deviano le onde sonore, contribuendo significativamente alla riduzione del rumore urbano. Questo è particolarmente vantaggioso in ambienti densamente popolati, dove il rumore rappresenta una costante fonte di stress e disagio. Meccanismi di Funzionamento Il contributo dei giardini verticali all'isolamento termoacustico si basa su diversi principi: Ombreggiamento: La copertura vegetale previene l'irraggiamento solare diretto sulle superfici edilizie, riducendo l'assorbimento di calore. Barriera Fisica: La massa vegetale e il substrato offrono resistenza termica aggiuntiva, agendo come barriera all'entrata o alla fuga del calore. Assorbimento Acustico: Le foglie, i rami e il substrato dei giardini verticali assorbono le onde sonore, mentre la struttura porosa della vegetazione e del suo supporto disperde l'energia acustica, riducendo il riverbero e il livello di rumore. Vantaggi sull'Uomo I giardini verticali migliorano significativamente la qualità dell'aria urbana, filtrando inquinanti e producendo ossigeno. Hanno un impatto positivo sulla salute mentale e fisica, riducendo lo stress e promuovendo il benessere generale grazie alla presenza del verde e della natura. Inoltre, incrementano la biodiversità urbana, attirando e sostenendo varie specie di uccelli, insetti e altri organismi, contribuendo all'equilibrio degli ecosistemi cittadini. Miglioramento della qualità dell'aria L'installazione di giardini verticali nelle città rappresenta una strategia innovativa e sostenibile per affrontare uno dei problemi più pressanti delle aree urbane contemporanee: l'inquinamento atmosferico. Questi "polmoni verdi" verticali non solo abbelliscono gli spazi urbani ma giocano un ruolo cruciale nel miglioramento della qualità dell'aria, attraverso la riduzione delle sostanze inquinanti e la produzione di ossigeno. La Sfida dell'Inquinamento Urbano Le città di tutto il mondo sono alle prese con livelli crescenti di inquinamento atmosferico, causati principalmente dalle emissioni dei veicoli, dall'industria e dall'attività edilizia. Questo inquinamento non solo ha un impatto negativo sull'ambiente ma anche sulla salute umana, aumentando il rischio di malattie respiratorie, cardiache e di altri problemi di salute. Di fronte a questa sfida, è imperativo trovare soluzioni innovative per mitigare gli effetti dell'inquinamento atmosferico in ambiente urbano. Il Ruolo dei Giardini Verticali Offrono un metodo efficace per reintegrare la natura in contesti urbani densamente costruiti, svolgendo un ruolo significativo nel miglioramento della qualità dell'aria attraverso diversi meccanismi: Assorbimento di CO2: Le piante assorbono l'anidride carbonica (CO2) durante il processo di fotosintesi, trasformandola in ossigeno. Questo non solo riduce la concentrazione di CO2, ma contribuisce anche alla produzione di ossigeno, essenziale per la vita umana. Riduzione di Sostanze Inquinanti: Oltre alla CO2, le piante sono in grado di assorbire altri inquinanti atmosferici, come particolato, monossido di carbonio, ozono e composti organici volatili, tramite le loro foglie e il sistema radicale. Implicazioni per la Salute Pubblica e il Benessere Urbano Il miglioramento della qualità dell'aria attraverso l'installazione di giardini verticali ha implicazioni dirette per la salute pubblica e il benessere urbano. La riduzione degli inquinanti atmosferici può diminuire la prevalenza di malattie respiratorie e cardiovascolari, migliorando la qualità della vita dei cittadini. Inoltre, gli spazi verdi hanno dimostrato di avere effetti positivi sulla salute mentale, riducendo lo stress e promuovendo un senso di benessere generale. Libri - Giardino in Verticale di Anna Lambertini e Mario Campi: una guida illustrata che offre idee e ispirazioni per creare giardini verticali sia interni che esterni. - Giardino Verticale di Massimo De Luca: una guida per principianti focalizzata sulla creazione di giardini verticali in piccoli spazi, inclusi orti a parete. - Giardini Verticali per principianti di Nancy Ross e Carmen Santarpino: un e-book pratico e sintetico per principianti, che copre le basi della creazione di un giardino verticale.
SCOPRI DI PIU'Una coalizione di 14 aziende che si occupano di trasporti, materie prime, certificazioni, finanza, elettricità, solo per citarne alcune, ha lanciato un ambizioso piano in 7 punti, per il 2021, con lo scopo di iniziare lo studio e la sperimentazione di forme di mobilità più sostenibile e ridurre l'impatto climatico dei trasporti e della logistica, come ci racconta M. Duvelleroy.Lanciata alla fine del 2019, la “Coalition for the Energy of the Future” mira ad accelerare lo sviluppo di energie e tecnologie future per sostenere nuovi modelli di mobilità verde e ridurre l'impatto dei trasporti e della logistica sui cambiamenti climatici, annunciando i primi obbiettivi da raggiungere di quest’anno. Il 2021 sarà un anno fondamentale per la Coalizione e per i suoi gruppi di lavoro intersettoriali con 7 progetti da sviluppare: Idrogeno verde: capitalizza i progetti Carrefour Cathyope e H2Haul per testare, per la prima volta in Europa, camion a idrogeno alimentati con celle a combustibile con zero emissioni a lunga percorrenza, proponendo un portafoglio ordini consolidato per il trasporto di merci sulle strade francesi ed Europee.Biocarburanti: proporre e testare il primo bio-greggio dedicato alle esigenze marittime per aumentare l'utilizzo di Biocarburanti lungo la filiera e sviluppare l'utilizzo di biocarburanti di 3° generazione.Gas naturale liquefatto a impatto zero (GNL) : tracciare un percorso per bioLNG verso la neutralità del carbonio, evidenziando le questioni chiave da affrontare. Elettricità verde: identificare e convertire, lungo la catena di approvvigionamento globale, gli elementi chiave (depositi, terminali e magazzini ...) in entità verdi autosufficienti per accelerare la conversione elettrica nella catena di trasporto. Veicoli a zero emissioni per il trasporto stradale, aereo e marittimo: condividere entro la fine del primo trimestre del 2021 una visione comune e una tabella di marcia per sviluppare progetti innovativi di ricerca e sviluppo attorno a nuove energie come l'idrogeno o l'ammoniaca. Digital Ecocalcolatore della catena del trasporto: creare un supercalcolatore che possa analizzare le emissioni di singoli mezzi di trasporto con lo scopo di proporre soluzioni con impatti carbonici inferiori. Hub verdi intermodali: proporre un piano per sostenere la conversione dei porti in nuovi hub multimodali verdi, utilizzando rotte a basso impatto con energia più verde entro la fine del 2021. Le 14 aziende continueranno a lavorare a stretto contatto nei prossimi mesi per sviluppare nuovi progetti concreti che vadano nella direzione della lotta al cambiamento climatico. Airbus, Bureau Veritas e PSA International si uniscono alla “Coalition for the Energy of the Future” Il 2021 segna anche l'ingresso nella Coalizione di tre società internazionali, riconosciute a livello mondiale per il loro coinvolgimento nello studio e realizzazione delle innovazioni tecnologiche: Airbus, riferimento internazionale nel settore aerospaziale e pioniere dell'aviazione sostenibile Bureau Veritas, leader mondiale nei test, ispezioni e certificazioni, PSA International, un gruppo di trasporti marittimi, leader a livello mondiale e partner di fiducia per le attività del trasporto merci. Si uniscono ad AWS, Carrefour, CMA CGM Group, Cluster Maritime Français, Crédit Agricole CIB, ENGIE, Faurecia, Michelin, Schneider Electric, Total e Wärtsilä nella Coalizione. Insieme, porteranno al gruppo risorse e talenti aggiuntivi per raccogliere la sfida del trasporto e della logistica sostenibili del domani. " Airbus ha un ruolo di primo piano da svolgere per raggiungere un'aviazione sostenibile" , afferma Jean-Brice Dumont, Vicepresidente esecutivo Engineering, Airbus . " Siamo convinti dei vantaggi che le iniziative congiunte possono portare nella ricerca di soluzioni innovative per ridurre le emissioni di C02 del nostro settore, perché sappiamo che questa sfida richiede uno sforzo collettivo. Riteniamo che questa coalizione promuoverà lo sviluppo di progetti creativi con risultati efficaci che aprirà la strada a nuovi modelli di mobilità in tutto il settore ". Secondo Matthieu de Tugny, Presidente di Bureau Veritas Marine e Offshore, “I progetti innovativi e i programmi di sviluppo congiunto saranno sicuramente vitali per essere sicuri di essere pronti per il futuro. Le diverse parti interessate e l'esperienza di questa coalizione conferiscono certamente un potere reale al settore marittimo e alle linee di fornitura per sviluppare soluzioni innovative di cui abbiamo bisogno. Si tratta di un approccio collettivo e tutti i nostri sforzi devono assolutamente essere collegati per sostenere nuovi modelli di trasporto verde ". Il signor TAN Chong Meng, CEO di PSA International, dichiara: “PSA è orgogliosa di far parte della Coalizione, che è in linea con la nostra missione di consentire scelte logistiche maggiormente ecologiche per tutti, lavorando con partner qualificati. Siamo entusiasti di aiutare lo sviluppo di energie e tecnologie future e di fare la nostra parte per creare, collettivamente, un futuro più sostenibile per i trasporti e il commercio ". Con questi membri aggiuntivi, la Coalizione continua a radunare i principali leader di mercato in diversi settori e persegue la sua missione di accelerare lo sviluppo di energie e nuove tecnologie, sostenendo nuovi modelli con basse emissioni di carbonio per raggiungere l'obiettivo delle emissioni zero nei trasporti e nella logistica. Vedi maggiori informazioni
SCOPRI DI PIU'Slow Life in Francia: Una Vacanza di Relax, Calma, Storia, Natura e Cucinadi Marco ArezioUna vacanza all'insegna del relax, della calma, a contatto con la natura e la storia. Questi sono i primi ingredienti che compongono la visita dell'Alvernia in Francia, destinazione non battuta dal turismo di massa, che permette di visitare luoghi naturali incantevoli, fatti di zone vulcaniche, boschi, borghi caratteristici e tradizioni culinarie antiche. Il racconto di un viaggio di Carolyn Boyd pubblicato su The Guardian che ha fatto della sua esperienza un suggerimento per coloro che prediligono scoprire zone non affollate, a misura d'uomo, dove i fast food non sono un appuntamento a pranzo o a cena, ma piccole taverne che ti offrono cucina locale con quell'ospitalità tipica di una famiglia.L'Alvernia è una delle zone più scarsamente popolate d'Europa e Le Roannais è un arazzo di vigneti e villaggi dorati e verdi tra le città di Roanne e Vichy. Sapevo che l'Alvernia era una terra di vulcani, spettacolari parchi regionali e pochissime persone, ma in 16 anni in cui ho scritto sulla Francia, questa fetta di dolce campagna ondulata e alte colline boscose quasi nel centro della Francia è stata una rivelazione completa. Dopo esserci stabiliti nel nostro Airbnb vicino alla città di Renaison – una casa che appartiene probabilmente alla famiglia più accogliente e generosa che abbia mai incontrato in Francia – ci siamo avventurati nel bacino idrico locale per vedere la sua più grande attrazione: l'albero più alto in Francia. "Come fanno a sapere che è il più alto?" interrogarono i ragazzi. "Nessuna idea", abbiamo ammesso, mentre vagavamo lungo il sentiero screziato dal sole sotto gli alti abeti Douglas fino al famoso albero, un imponente 66 metri di altezza. Fu piantato di recente nel 1892, quando fu costruita la diga di Chartrain per creare il bacino idrico. Certo, non era una sequoia californiana di 700 anni e 100 metri, ma avere guadagnato una media di 27 cm all'anno non era male; forse è semplicemente fiorito tranquillamente in questi dintorni paradisiaci. Dopo essere scesi lungo la sponda per guardare in alto il suo tronco, abbiamo proseguito per attraversare la cima della diga mentre i martins vorticavano sopra la testa e il bacino rifletteva la foresta circostante come uno specchio. Un albero gigante può vincere il titolo da record, ma sono stati i borghi medievali della zona a vincere il concorso di bellezza, con le loro case storte a graticcio, i fiori abbondanti e le chiese che vantano i colorati tetti di tegole che vedi anche in Borgogna. Ci siamo innamorati di Le Crozet e Ambierle, così come di Saint-Haon-Le-Châtel, dove abbiamo passeggiato per le stradine, la tonalità ambrata degli edifici che brillava calda nel sole del tardo pomeriggio. Ci siamo affacciati dai bastioni guardando attraverso il paesaggio ondulato, che si estende verso il parco nazionale del Morvan in Borgogna, e sono rimasto sconcertato dal motivo per cui nessuno viene qui. Sebbene la bellezza dei villaggi e del paesaggio fosse stata una sorpresa, avevo avuto la sensazione che avremmo mangiato e bevuto bene. La capitale gastronomica della Francia è Lione a est e la città principale dell'Alvernia, Roanne, è la patria della dinastia culinaria Troisgros: la famiglia gestisce un ristorante con tre stelle Michelin e altri due ristoranti informali. Supportano dozzine di fornitori locali, tra cui il vigneto Domaine Sérol di Renaison, uno dei tanti vigneti della Côte Roannaise, ora gestito dall'ottava generazione della famiglia Sérol. Le uve Gamay della regione creano vini di facile beva simili a quelli del Beaujolais. Abbiamo visitato la tenuta dei Sérols, che si trova in alto sulla collina sopra Renaison, quindi abbiamo abbassato le nostre mascherine per sorseggiare i loro rossi chiari e rosati prima di andare a ruba bottiglie per circa 8 € a bicchiere. Abbiamo fatto scorta per cene all'aperto a Les Halles de Renaison, un minuscolo ma eccellente mercato alimentare con di tutto, da una gamma technicolor di frutta e verdura a carne succulenta. Per i formaggi, abbiamo scelto Mons Cheesemongers, che ha una reputazione globale e i suoi punti vendita a Londra. Ci hanno fatto venire l'acquolina in bocca alla bancarella del cioccolatiere François Pralus, un locale il cui padre Boulanger ha inventato la decadente pralina, una brioche burrosa abbondantemente tempestata delle tipiche praline ricoperte di zucchero rosa della zona. Il pluripremiato Père Pralus pensava che suo figlio li avrebbe rovinati quando fosse diventato un cioccolatiere, ma ha dimostrato che si sbagliava. Ora ha negozi in tutta la Francia e la sua Barre Infernalein di vari gusti è la confezione più deliziosa che abbia mai assaggiato. Le colline che si affacciano su Le Roannais - Les Monts de la Madeleine - erano perfette per smaltire le calorie. Nella giornata più calda, abbiamo camminato all'ombra di querce e faggi nelle Gorges du Désert, seguendo una cascata che di solito sgorga d'acqua ma era solo un rivolo nella calura estiva. Siamo emersi dagli alberi sulla vetta per ammirare panorami favolosi fino alle Alpi (in una giornata limpida), quindi siamo scesi nel villaggio di Saint-Alban-les-Eaux, famoso per la sua acqua minerale. Un altro giorno, ci siamo avventurati ulteriormente nel parco regionale Livradois-Forez, per passeggiare tra l'erica viola e gli asini nei paddock. Il belvedere prometteva la vista del Monte Bianco all'orizzonte e, sebbene fosse perso nella foschia, il panorama era comunque mozzafiato. Mentre la zona della Le Roannais è abbellita dai suoi vigneti e fattorie, il parco regionale Livradois-Forez è un luogo più selvaggio, le sue fitte pinete punteggiate di prati e brughiere e piccoli borghi. La sua città più grande, Thiers, ha una popolazione di appena 11.000 abitanti, dimezzata dall'inizio del XX secolo, ma è la capitale francese della produzione di coltelli. Lungo il tragitto, mi sono fermato a pranzo per assaporare una prelibatezza strettamente legata al commercio: la salsiccia di cavolo cappuccio di Arconsat. Nell'accogliente Auberge de Montoncel, Jean-Louis Garret – Gran Maestro della Confraternita della Salsiccia di Cavolo – ha spiegato come, nel XIX secolo, metà della popolazione attiva della città vendesse coltelli porta a porta. Uno di questi venditori ambulanti è arrivato fino in Grecia, si è appassionato alla salsiccia di agnello e cavolo locale e ha riportato l'idea per farla sua. A metà novembre, la sagra della salsiccia di cavolo cappuccio attira ben 1.700 persone. Jean-Louis lo serve con una salsa a base del formaggio caratteristico del parco, il fourme d'ambert. Famosa per le sue sorgenti di acqua minerale, Vichy visse il suo periodo di massimo splendore durante il regno di Napoleone III. All'inizio del XX secolo c'erano 18 officine di coltelli nella Vallée des Rouets, le cui macine erano alimentate da mulini ad acqua sul fiume Durolle. La città brulicava di più persone di quante ne avessi viste in una settimana, girovagando per la dozzina di negozi della città e comprando coltelli tascabili, coltelli da chef, coltelli da caccia, rasoi e posate eleganti. Dopo uno sguardo nel negozio più rinomato, Coutellerie Chambriard, dove la quarta generazione della famiglia ora consiglia ai clienti quale coltello si adatta esattamente alle loro esigenze, ho vagato per le strette strade medievali sotto le imponenti facciate in legno incrociate. La fine della strada principale si affaccia sulla valle verso la Chaîne des Puys, la fila di vulcani spenti per cui l'Alvernia è più famosa. Il più famoso, il Creux de l'Enfer ("buco dell'inferno") è già stato trasformato in un centro per le arti contemporanee. Se le fabbriche di coltelli mancano di glamour, ho trovato il contrario a Vichy, a un'ora di distanza. Famosa per le sue sorgenti di acqua minerale, la città visse il suo periodo di massimo splendore durante il regno di Napoleone III. La sua miriade di stili architettonici si combina in qualche modo per creare un'opera di bellezza, dalla facciata in stile liberty dell'ex casinò, alla straordinaria cupola e torre della chiesa in stile art déco. Quando sono arrivato, c'erano solo poche persone sedute all'ombra delle passerelle coperte decorate che corrono tra la spa, il teatro dell'opera e l'ex casinò. Ma non ho potuto fare a meno di chiedermi se, anche in tempi non Covid, il suo periodo di quattro anni come sede del governo collaborazionista del maresciallo Pétain durante la seconda guerra mondiale ha intaccato la sua reputazione. La mia guida Alla scuote vigorosamente la testa al suggerimento: “Abbiamo 2000 anni di storia qui. Perché quattro anni dovrebbero rovinarlo?”Categoria: Slow life - vita lenta - felicità - viaggio lento
SCOPRI DI PIU'Fin dal Medioevo la questione della visione dell’esistenza umana imponeva un ripensamento verso la semplicitàdi Marco ArezioIn ogni epoca storica, da quando abbiamo memoria, l’uomo si è interrogato su come poter semplificare il proprio rapporto con la vita, come avere un approccio più semplicistico, che non vuol dire leggero o superficiale, per rendere più naturale e meno complicata l’esistenza. Per non scomodare grandi nomi come San Francesco, oggi disturbiamo un altro frate, un Francescano dal nome di Guglielmo Occam, che si era fatto portavoce di una idea di vita basata sulle scelte ”semplici” e sulle semplificazioni di quelle difficili. Il Francescano Guglielmo Occam nacque a Ockham, in Inghilterra, nel 1288 e si distinse subito per la sua fervida intelligenza. All’età di 11 anni fu mandato in convento per poter studiare, imparando così a leggere e scrivere. Notato dal priore, su inviato a Londra a perfezionare gli studi accademici, diventando poi insegnante sia in Inghilterra, ad Oxford, che in Francia a Parigi. La sua vita intellettuale, come pensatore, fu spesa su questioni allora di grande importanza, come la definizione del potere assoluto dei Papi, come Papa Giovanni XXII, su temi come il concetto di povertà evangelica e, di carattere più politico, se l’imperatore potesse deporre il papa. Le sue idee rivoluzionarie sulla conduzione dell’esistenza gli portarono in dono, però, anche una scomunica e un processo per eresia, dal quale riuscì a salvarsi scappando da Ludovico IV il Bavaro a Pisa, per poi passare a Roma e successivamente a Monaco, dove morì nel 1349. Guglielmo di Occam è diventato famoso per il suo principio della parsimonia e della semplicità, definito successivamente “il rasoio di Occam” che, in modo conciso afferma l’inutilità di fare con più quello che si può fare con meno, che detto con la lingua latina di allora recita “quia frustra fit per plura quod po-test fieri per pauciora”. Il rasoio di Occam indica i comportamenti in vari campi: - Scientifico, dove suggerisce eliminare gli esperimenti eccessivi, inutili nella ricerca della verità. - Ambientale, dove suggerisce di allinearsi ai principi della vita della natura che influenzano l’ambiente, semplificando le teorie, le operazioni e le analisi. - Personale, dove suggerisce la necessità di un approccio all’esistenza più minimalista e parsimonioso. Le tensioni che oggi accompagnano la nostra vita, per buona parte sono create da noi stessi, non che ci divertiamo a farci del male, ma è il frutto ad un approccio ai problemi con metodologie complesse, dove la mente cerca di controllare ciò che non possiamo in alcun modo fare. Le aspettative elevate rispetto al livello di vita che conduciamo, il senso di frustrazione su situazioni che non riusciamo a raggiungere o a governare, il sentimento di invidia verso gli altri, la corsa al raggiungimento di obbiettivi che riteniamo indispensabili, quando molte volte non lo sono e il senso di poter vivere per sempre, portano alla nostra sofferenza strisciante. Occam ci suggerire come “rasoiare”, tagliare tutti questi fardelli, accettando una vita più semplice e meno complicata.
SCOPRI DI PIU'Ursula Von der Leyen sola dopo il fallimento della Cop25 a Madrid. Il presidente della commissione Europea, Ursula Von der Leyen, dopo il fallimento dell’assemblea dei principali paesi del mondo, che si sono riuniti a Madrid per discutere della drammatica situazione ambientale, nella speranza di accelerare sul raggiungimento degli obbiettivi di Parigi, si è trovata decisamente sola. Per varie ragioni, come descritto nelle pagine NEWS del portale qualche giorno fà, i maggiori inquinatori del nostro pianeta come gli Stati Uniti, la Cina, il Brasile, l’India e la Russia non solo non hanno dato diponibilità per rispettare i limiti ambientali stabiliti in precedenza ma, alcuni di essi, hanno addirittura chiesto di uscire dall’accordo di Parigi. Il sentimento condiviso da questi paesi è quello di essere libero di produrre e inquinare a loro piacimento, senza necessità di sottomettersi a regole e controlli stringenti, con la conseguenza di diventare più competitivi commercialmente sul mercato rispetto a quei paesi che rispettano le normative ambientali. Sembrerebbe sia stata una grande delusione, prima di tutto politica, da parte dell’Unione Europea, che si trova a portare avanti da sola questa battaglia sulla salvaguardia del pianeta. Ma nonostante gli insuccessi di Madrid il presidente della commissione Europea ha deciso di continuare la sua lotta verso i cambiamenti climatici e all’inquinamento, varando il programma “European Green Deal” che esprime la volontà comunitaria di far diventare l’Europa il primo continente ad impatto zero entro il 2050. Attraverso nuove proposte legislative e cospicui finanziamenti comunitari che il presidente vuole mettere in campo, entro due anni, si vuole arrivare al controllo delle emissioni, alla creazione di un mercato verde, anche nel campo lavorativo e spingere sull’innovazione, punto dolente rispetto a nazioni come Cina e USA. La nuova politica comunitaria toccherà diversi settori: l’agricoltura, l’industria, l’energia, la tecnologia, i trasporti e la chimica. Ci sono ancora alcuni paesi comunitari che sono contrari o scettici al nuovo programma, specialmente quelli dell’est, legati a doppio filo al carbone per la produzione di energia elettrica. Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria vorrebbero un rinvio della partenza del piano per avere più tempo per poter convertire i propri impianti dal carbone ad una fonte energetica più pulita. Sicuramente il piano è ambizioso e impegnativo, in quanto coinvolge non solo l’adeguamento tecnologico di sistemi produttivi di energia obsoleti ed inquinanti, come il carbone, ma anche il reperimento di risorse economiche enormi, circa 100 miliardi l’anno, da investire per aiutare i paesi dell’EST al raggiungimento della neutralità carbonica entro il 2050. Risorse che oggi non sono facili da reperire tra i paesi della comunità Europea. Ma c’è anche un aspetto importante da tenere presente, che riguarda lo svantaggio commerciale dei prodotti realizzati all’interno del mercato Europeo, governato dalle stringenti norme ambientali, rispetto a paesi che hanno la facoltà di derogare a questi impegni, diventando quindi più competitivi dal punto di vista commerciale. Per far fronte a questo problema si sta pensando ad un ritorno dell’investimento pubblico in settori strategici come quello tecnologico, industriale e dell’energia. Questo potrebbe servire per diminuire il differenziale tra il costo di produzione Europeo e quello di altri paesi che producono energia da fonti fossili. Tuttavia l’investimento pubblico non è l’unico pensiero che ha Bruxelles per aiutare le imprese Europee a rimanere competitive nelle esportazioni, ma sta pensando anche ad una sorta di “Carbon Tax”, una tassa per gli inquinatori, rivolta alle merci di quei paesi che producono ed esportano i loro beni, utilizzando energia non verde, quindi meno cara e più inquinante. A catena, si potrebbero aggregare idee circa il blocco dell’accordo di libero scambio dei beni tra l’Europa e il Mercosur, colpendo il commercio della carne Brasiliana, in quanto il presidente del Brasile, Bolsonaro, è ritenuto responsabile della deforestazione dell’Amazzonia, con tutte le conseguenze ambientali relative. Le intenzioni sono buone, ma il processo di compimento del nuovo piano verde comporta molta politica e molti soldi, due cose da prendere con le pinze.Vedi maggiori informazioni sull'argomento
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