Le indicazioni della EU per un’agricoltura più sostenibile di Marco ArezioIl progressivo innalzamento delle temperature terrestri, l’aumento della popolazione, un carente sistema di trasporto, che causa perdite ingenti dalle reti distributive e uno scorretto mix di coltivazioni, molto proteso alla produzione di foraggio per l’industria mondiale della carne, porterà probabilmente entro al 2050 ad una situazione insostenibile per la mancanza di acqua, identificato dagli esperti come stress idrico. Secondo i dati elaborati dal Stockholm International Water Institute (SIWI), che punta il dito sull’enorme fenomeno dello spreco di acqua a tutti i livelli, il consumo dell’oro blu nel mondo vede una distribuzione così espressa: 70% ad uso agricolo 20% ad uso industriale 10% ad uso domestico L’Istituto SIWI entra nel dettaglio dei numeri, indicando alcuni punti estremamente critici sull’uso dell’acqua, sottolineando, tra gli altri, che una scorretta alimentazione mondiale basata sulla carne richiede circa 8-10 volte in più di acqua rispetto alla coltivazione di cereali. Inoltre la continua crescita demografica porta ad un incremento di richiesta di cibo, che si traduce in una maggiore richiesta di acqua da parte dell’agricoltura, a fronte di una riduzione costante di precipitazioni a causa dei cambiamenti climatici. C’è da notare anche che, secondo i dati elaborati dalla ricerca, un quarto dell’acqua che viene impiegata nell’agricoltura mondiale serve per produrre circa 1 miliardo di tonnellate di cibo che verranno poi buttate. SIWI sottolinea anche la sperequazione tra il consumo di acqua di una persona che vive in aree sviluppate del pianeta rispetto a un’altra che vive in aree in via di sviluppo, la quale esprime una differenza che è superiore, per il primo soggetto, di 30-50 volte rispetto al secondo. Tuttavia, proprio a causa della tendenza demografica del pianeta, le aree in via di sviluppo avranno una richiesta di acqua superiore del 50% rispetto ai consumi attuali, creando una situazione per cui il 47% della popolazione mondiale vivrà in aree con problematiche idriche. Per chiudere il cerchio poco rassicurante possiamo citare un altro importante problema, che riguarda lo spreco di acqua causato dalla vetustà degli acquedotti, su cui si fa poca manutenzione in quanto forse, si ha l’errato concetto, che una perdita di acqua non sia un fatto così grave. Ma quanta acqua abbiamo a disposizione e chi ne usufruisce? Sul pianeta abbiamo circa 1,4 miliardi di Km3 di acqua, ma solo il 2,5% è costituito da acqua dolce, che si può conteggiare in 35 milioni di Km3, ma il 70% di questa quantità è espressa in ghiacci o nevai permanenti sulle montagne, nelle zone antartiche e artiche. Quindi, possiamo disporre facilmente di solo l’1% di tutta l’acqua presente sul pianeta sotto forme di riserve idriche nel sottosuolo e in superficie. Dobbiamo inoltre considerare che sul pianeta circa 1 miliardo di persone non ha accesso all’acqua e che circa 2,5 miliardi non dispongono di adeguati servizi igienico-sanitari. Questa situazione, secondo l’OMS, causa colera, malaria e malattie intestinali che sono la maggior causa della mortalità infantile. Come uscire da questa situazione? In un’ottica di economia circolare anche l’agricoltura, che ricordiamo consuma il 70% circa dell’acqua disponibile sulla terra, deve utilizzare le acque reflue urbane che provengono da impianti di depurazione, in modo da risparmiare l’acqua potabile. Secondo le regole emanate dalla Comunità Europea in materia di irrigazione agricola, si vogliono sensibilizzare gli agricoltori ad un uso sostenibile dell’acqua attraverso l’impiego delle acque non potabili. In base alle indicazioni del commissario per l’ambiente, gli affari marittimi e la pesca, Karmenu Vella, esistono dei parametri minimi per l’utilizzo delle acque reflue urbane provenienti dagli impianti di trattamento e depurazione, che riguardano sia valori microbiologici sia i processi di controllo degli impianti. La stessa Commissione Europea indica come sotto sfruttato il sistema di riutilizzo di queste acque per fini agricoli e che l’utilizzo di acqua potabile, oltre ad un impiego enorme di energia per la sua estrazione e il suo trasporto, crea un impatto ambientale importante che si deve tenere in considerazione. Indica poi la presenza, in un terzo del territorio Europeo, di una situazione di stress idrico, che sarà ulteriormente aggravato dalla diminuzione tendenziale delle precipitazioni e dall’aumento delle temperature.Categoria: notizie - acqua - economia circolare - rifiutiVedi maggiori informazioni sul riciclo delle acque
SCOPRI DI PIU'Come il Pastazzo degli Agrumi Trasforma l'Economia Circolare: Dalle Bioplastiche ai Tessuti Eco-compatibili ai Concimidi Marco ArezioIl pastazzo degli agrumi è un sottoprodotto derivante dalla lavorazione industriale degli agrumi, come arance, limoni, pompelmi e mandarini. Questo materiale residuo si forma principalmente durante la produzione di succhi di frutta, quando la polpa, la buccia, i semi e altre parti non utilizzate della frutta vengono separati dal succo.Il processo inizia con la raccolta e la selezione degli agrumi, seguita dalla loro pulizia e dal taglio. Durante l'estrazione del succo, le componenti solide vengono meccanicamente separate dal liquido. Il risultato di questa separazione è il pastazzo, che comprende una miscela di buccia (flavedo e albedo), polpa, semi e, a volte, piccole quantità di succo residuo. L'innovazione nel riutilizzo del pastazzo degli agrumi come materia prima in diversi settori industriali, è un esempio emblematico di come l'economia circolare possa trasformare i rifiuti in risorse preziose, contribuendo significativamente alla sostenibilità ambientale. Questa trasformazione coinvolge processi tecnici complessi e approcci innovativi che meritano un'analisi dettagliata. Trasformazione del Pastazzo in Fibra TessileLa trasformazione del pastazzo degli agrumi in fibra tessile è un processo che richiede precisione e innovazione tecnologica. La prima fase inizia con la raccolta e l'essiccazione del pastazzo, che deve essere liberato dall'umidità in eccesso per facilitare l'estrazione della cellulosa. Successivamente, attraverso un processo chimico, la cellulosa viene isolata dal pastazzo utilizzando solventi non tossici. Questo passaggio è cruciale per garantire che la fibra risultante sia ecocompatibile e sicura per l'uso in tessuti destinati al contatto con la pelle. Processo di Separazione della Cellulosa Pretrattamento: Il pastazzo degli agrumi viene inizialmente sottoposto a un pretrattamento per rimuovere impurità e sostanze non cellulosiche. Questo può includere lavaggi con acqua per eliminare zuccheri e acidi organici residui, nonché un trattamento termico o chimico per facilitare la rottura delle pareti cellulari. Delignificazione: La delignificazione è il passaggio successivo, necessario per rimuovere la lignina, un polimero complesso che conferisce rigidità e impermeabilità alle pareti cellulari delle piante. Questo processo si può realizzare attraverso trattamenti chimici, come l'uso di soluzioni alcaline (per esempio, idrossido di sodio) che solubilizzano la lignina senza degradare significativamente la cellulosa. Bleaching (Sbiancamento): Dopo la rimozione della lignina, il materiale residuo può essere ulteriormente trattato con agenti sbiancanti per rimuovere le ultime tracce di colorazione e impurità, migliorando la purezza della cellulosa. Questo passaggio è particolarmente importante quando la cellulosa è destinata all'uso nell'industria tessile o in altre applicazioni dove la bianchezza e la purezza sono essenziali. Estrazione della Cellulosa: A questo punto, la cellulosa purificata è pronta per essere estratta dal miscuglio. Questo può essere fatto attraverso processi di filtrazione e centrifugazione, seguiti dall'essiccazione del materiale per ottenere cellulosa in forma solida o in fiocchi. Tipo di Cellulosa Ricavata La cellulosa estratta dal pastazzo degli agrumi è una cellulosa di tipo rigenerato, simile per alcune caratteristiche alla cellulosa utilizzata per produrre la viscosa o il rayon. Tuttavia, a causa delle specifiche fonti e dei metodi di trattamento, questa cellulosa può presentare proprietà uniche. In particolare: Alta Purezza: La cellulosa ottenuta dal pastazzo degli agrumi, dopo il processo di sbiancamento, tende ad avere un'elevata purezza, che la rende adatta per applicazioni in cui sono richieste caratteristiche di resistenza e lucentezza, come nei tessuti di alta qualità. Sostenibilità: A differenza della cellulosa estratta da legno o cotone, quella derivata dal pastazzo degli agrumi è considerata più sostenibile, poiché proviene da un sottoprodotto dell'industria alimentare, riducendo il bisogno di risorse agricole dedicate e minimizzando i rifiuti. La cellulosa ricavata può essere trasformata in filamenti continui o in fibra tagliata, che poi può essere trasformata in filo e tessuto. Questi materiali trovano impiego non solo nell'industria tessile ma anche nella produzione di materiali compostabili e biodegradabili, come imballaggi eco-compatibili e non tessuti per applicazioni mediche o sanitarie, dimostrando la versatilità e il valore aggiunto che il recupero del pastazzo degli agrumi può portare all'economia circolare. Una volta estratta, la cellulosa subisce un trattamento per essere trasformata in una soluzione viscosa, che poi viene forzata attraverso delle filiere per formare le fibre. Queste fibre sono successivamente trattate attraverso processi di lavaggio, stiratura e asciugatura per stabilizzarle e renderle pronte per la filatura. Il filo risultante può essere utilizzato per tessere o magliare tessuti con caratteristiche simili alla seta, noti per la loro leggerezza, resistenza e comfort. Potenziale di Produzione del Pastazzo e Impatto Ambientale La quantità di pastazzo prodotto annualmente a livello globale è significativa, con l'industria degli agrumi che genera milioni di tonnellate di questo sottoprodotto. Ad esempio, solo in Italia, uno dei principali produttori di agrumi in Europa, si stima che la produzione di pastazzo possa superare le 700.000 tonnellate all'anno. La conversione di una frazione di questo pastazzo in fibra tessile può potenzialmente produrre migliaia di tonnellate di tessuto, riducendo la dipendenza da fibre sintetiche derivate dal petrolio e da colture intensive come il cotone, che hanno un impatto ambientale significativamente maggiore in termini di uso dell'acqua e pesticidi. Utilizzo del Pastazzo come Concime L'impiego del pastazzo degli agrumi come concime organico richiede una gestione attenta per garantire che il materiale sia adeguatamente compostato prima dell'uso. Il compostaggio è un processo biologico che trasforma i rifiuti organici in un prodotto stabilizzato, ricco di humus e nutrienti, ideale per migliorare la fertilità del suolo. Il processo di trasformazione del pastazzo in concime coinvolge tecniche specifiche volte a garantire che il prodotto finale sia sicuro, efficace e di alta qualità per l'uso agricolo. Queste tecniche si basano su principi di compostaggio, fermentazione e trattamento termico. Compostaggio Il compostaggio è una delle tecniche più diffuse per trasformare il pastazzo degli agrumi in concime. Questo processo biologico aerobico decompone la materia organica attraverso l'azione di microrganismi, quali batteri, funghi e protozoi, trasformandola in humus, un ammendante ricco di sostanze nutritive. Preparazione del Materiale: Il pastazzo viene miscelato con altri materiali organici, come letame e residui vegetali, per equilibrare il rapporto carbonio/azoto (C/N), fondamentale per un efficace processo di compostaggio. Controllo delle Condizioni: Durante il compostaggio, è cruciale mantenere adeguati livelli di umidità e arieggiamento per supportare l'attività dei microrganismi. Il materiale può essere periodicamente rivoltato per garantire una distribuzione uniforme dell'ossigeno e della temperatura. Maturazione: Dopo diverse settimane o mesi, a seconda delle condizioni ambientali e della composizione del materiale, il compost raggiunge una fase di maturazione, in cui l'attività microbica diminuisce e il prodotto stabilizzato diventa pronto per l'uso. Fermentazione Anaerobica La fermentazione anaerobica, o digestione anaerobica, è un altro metodo per trasformare il pastazzo in un concime ricco di nutrienti. Questo processo avviene in assenza di ossigeno e produce, oltre al digestato (utilizzabile come fertilizzante), anche biogas, una miscela di metano e CO2 che può essere utilizzata per la produzione di energia. Vediamo i passaggi principali:Digestori Anaerobici: Il pastazzo viene inserito in digestori anaerobici, dove microorganismi specifici degradano la materia organica. Controllo delle Condizioni: La temperatura, il pH e l'umidità all'interno del digestore sono attentamente controllati per ottimizzare il processo e massimizzare la produzione di biogas. Raccolta del Digestato: Al termine del processo, il digestato viene raccolto. Può richiedere ulteriori trattamenti, come la separazione dei solidi dai liquidi, prima di essere utilizzato come concime. Trattamento Termico Il trattamento termico, come la pirolisi o la gasificazione, è un metodo meno comune ma efficace per trasformare il pastazzo in un ammendante del suolo e in energia. Questi processi implicano l'esposizione del materiale a temperature elevate in assenza di ossigeno (pirolisi) o in presenza di una quantità limitata di ossigeno (gasificazione). Produzione di Biochar: La pirolisi produce biochar, un tipo di carbone ricco di carbonio che può migliorare la struttura del suolo, la capacità di ritenzione dell'acqua e la disponibilità di nutrienti. Energia da Gasificazione: La gasificazione trasforma il pastazzo in un gas sintetico che può essere utilizzato per generare energia, mentre il residuo solido può essere impiegato come concime. Trasformazione del Pastazzo in BioplasticaLa trasformazione del pastazzo degli agrumi in bioplastica rappresenta un esempio eccellente di economia circolare, dove un sottoprodotto industriale viene valorizzato come risorsa per la produzione di materiali innovativi e sostenibili. Il processo di conversione del pastazzo in bioplastica segue vari passaggi chiave che implicano l'estrazione di componenti utili, la polimerizzazione di questi componenti in una matrice plastica, e infine la formazione del prodotto finale. Di seguito, viene descritto un processo generale che può essere adattato a seconda delle specifiche tecniche e dei requisiti del prodotto finito:1. Raccolta e Preparazione del PastazzoIl processo inizia con la raccolta del pastazzo degli agrumi, che viene poi essiccato e macinato per ottenere una polvere fine. Questa polvere contiene cellulosa, pectina e limonene, componenti che possono essere trasformati in bioplastiche. 2. Estrazione dei Componenti Estrazione della Cellulosa e della Pectina: La cellulosa e la pectina, polimeri naturali presenti nel pastazzo, possono essere estratti tramite processi che includono trattamenti con soluzioni alcaline o acide. Queste sostanze servono come materiale di base per la produzione di bioplastiche grazie alla loro capacità di formare film e strutture plastiche. Estrazione di Limonene: Il limonene, un terpene presente nella buccia degli agrumi, può essere estratto e utilizzato come plastificante naturale per migliorare la flessibilità e le proprietà meccaniche delle bioplastiche. 3. Polimerizzazione Le bioplastiche possono essere prodotte attraverso vari metodi di polimerizzazione, tra cui: Polimerizzazione diretta: Sfruttando le proprietà naturali della cellulosa e della pectina, che possono formare reti polimeriche attraverso trattamenti termici o chimici. Sintesi di Poliesteri: Convertendo i monomeri derivati dal pastazzo, come l'acido ferulico, in poliesteri attraverso processi di policondensazione. Questi polimeri possono offrire proprietà biodegradabili e sono adatti per applicazioni specifiche. 4. Aggiunta di Additivi Per migliorare le proprietà delle bioplastiche, possono essere aggiunti vari additivi al composto polimerico, tra cui plastificanti naturali come il limonene, stabilizzanti UV, coloranti naturali, e altri additivi per ottimizzare la lavorabilità, la resistenza e la durabilità del materiale. 5. Formazione del Prodotto Finale Il materiale polimerico viene poi trasformato nel prodotto finale desiderato attraverso tecniche standard di lavorazione delle plastiche, come l'estrusione, lo stampaggio ad iniezione, o il soffiaggio. Questo passaggio determina la forma, la dimensione e l'uso specifico della bioplastica prodotta. Conclusione La valorizzazione del pastazzo degli agrumi attraverso la sua trasformazione in materie prime per l'industria tessile, l'agricoltura e la produzione di bioplastiche rappresenta un esempio concreto di come l'innovazione e la tecnologia possano contribuire a un'economia più sostenibile e circolare. Questi approcci non solo riducono l'impatto ambientale associato alla gestione dei rifiuti e alla produzione di nuovi materiali ma offrono anche opportunità economiche per le industrie coinvolte, promuovendo lo sviluppo di nuovi mercati e la creazione di posti di lavoro verdi. La sfida per il futuro sarà quella di migliorare queste tecnologie per massimizzare il loro impatto positivo sull'ambiente e sulla società.
SCOPRI DI PIU'Esplora i vantaggi di inserire il tuo profilo aziendale all’interno del portale del riciclo rMIX per ampliare la rete e le opportunità della tua impresa nel settore sostenibiledi Marco ArezioNell'era digitale, la visibilità online è diventata una componente fondamentale per il successo di qualsiasi azienda. Questo è particolarmente vero per il settore dell'economia circolare, dove l'innovazione e la sostenibilità si incontrano per creare un futuro più verde. Ecco perché rMIX, il portale del riciclo, rappresenta un'opportunità unica per le aziende impegnate nel riciclo e nella sostenibilità: una piattaforma dedicata, dove poter pubblicare il profilo della propria azienda, guadagnando visibilità in un settore in costante crescita. Una Vetrina per la Tua Azienda rMIX non è solo un portale, ma una vera e propria vetrina dedicata al mondo dell'economia circolare. Grazie alla possibilità di pubblicare una scheda dettagliata della tua azienda, con testi, indirizzi, sito internet, riferimenti aziendali e fotografie, potrai mostrare i punti di forza e le specializzazioni della tua attività a un pubblico interessato e specializzato. Visibilità Mirata Uno dei vantaggi principali di rMIX è la possibilità di scegliere la posizione del tuo profilo aziendale in base alla categoria di attività a cui appartieni. Che tu sia specializzato in polimeri riciclati, carta, vetro, legno, RAEE, metalli, tessuti riciclati, macchine industriali, prodotti realizzati con materiali riciclati, consulenza tecnica, commerciale, manageriale, distribuzione di prodotti, ricerca e offerta di lavoro o in altri settori, il tuo profilo sarà sempre visibile, assicurandoti una facile rintracciabilità.Opzioni di Abbonamento Flessibili Il portale del riciclo rMIX offre diverse opzioni di abbonamento, adatte ad ogni esigenza aziendale.- L'abbonamento gratuito rMIX Zero permette di pubblicare il profilo aziendale in modo integrale, con la visibilità dei contatti limitata agli abbonati a rMIX Power e Turbo. Questo rappresenta un'ottima opportunità per avvicinarsi al mondo rMIX e iniziare a guadagnare visibilità.- Per chi desidera entrare in contatto velocemente con possibili fornitori o clienti, la scelta dell’abbonamento rMIX Profilo, con i propri contatti aziendali visibili a chiunque acceda al portale (anche se non abbonati) è la scelta consigliata. - Infine, per chi desidera invece massimizzare la propria esposizione, è possibile optare per l'abbonamento rMIX On TOP (in abbinamento con rMIX Profilo), che garantisce, sempre, una posizione privilegiata all'interno della piattaforma. Traduzione in 4 Lingue In un mondo sempre più globalizzato, la capacità di comunicare oltre i confini nazionali è fondamentale. rMIX lo sa bene e offre la traduzione del tuo profilo aziendale in 4 lingue, rendendolo accessibile a un pubblico internazionale. Questo significa che la tua azienda potrà raggiungere potenziali clienti e partner in tutto il mondo, ampliando le opportunità di business e collaborazione. Le lingue trattate sono: Italiano, Inglese, Francese e Spagnolo. Unire le Forze per un Futuro Sostenibile Pubblicare il profilo della tua azienda su rMIX non significa solo guadagnare visibilità; significa anche diventare parte di una comunità impegnata a promuovere l'economia circolare e a lavorare insieme per un futuro più sostenibile. Unendoti a rMIX, avrai l'opportunità di connetterti con altre aziende e professionisti del settore, scambiare idee, trovare nuovi clienti e fornitori, e contribuire attivamente alla transizione verso un'economia più verde e responsabile. In conclusione, rMIX rappresenta una piattaforma unica per le aziende che operano nel settore dell'economia circolare. Con la sua ampia visibilità, la flessibilità degli abbonamenti e la possibilità di raggiungere un pubblico internazionale, rMIX offre gli strumenti necessari per crescere, innovare e contribuire attivamente alla costruzione di un futuro sostenibile. Non perdere l'opportunità di far conoscere la tua azienda al mondo: pubblica oggi stesso il tuo profilo su rMIX.
SCOPRI DI PIU'Trasparenza, resistenza meccanica, effetto barriera possono variare, modificando il grado di cristallinitàdi Marco ArezioAbbiamo affrontato, in articoli precedenti, alcuni aspetti importanti nell’utilizzo del PET per la produzione di manufatti, come la viscosità e il peso molecolare o i principali fenomeni di degradazione del PET. In questo articolo vediamo un altro aspetto centrale, che riguarda la gestione del grado di cristallinità del PET e come, il suo variare, può influenzare molti fattori strutturali, come la trasparenza dei manufatti, gli aspetti strutturali e meccanici e l’effetto barriera verso i componenti che il prodotto conterrà. Per entrare subito in argomentazioni tecniche, possiamo dire che il PET è un polimero semicristallino, questo vuol dire che la sua struttura solida è costituita da una fase amorfa, in cui le macromolecole che lo costituiscono sono disposte in gomitoli statici, e da una fase cristallina, in cui le catene si dispongono in una forma geometrica precisa. Detto questo, possiamo notare come il PET sia un polimero che possa essere sottoposto alla cristallizzazione, ma, come tutti i polimeri, non la raggiungerà mai completamente a causa della natura stessa delle macromolecole che lo compongono ed alla loro irregolarità. Le catene, infatti, tendono a disporsi verso minime distanze intermolecolari, in quanto il principio generale che regola l'aggregazione delle macromolecole per la formazione di una struttura cristallina è la creazione di interazioni inter e intra-catena, attraverso regolarità degli angoli torsionali della macromolecola. Il rapporto tra le due fasi dipende da molti fattori, come le caratteristiche intrinseche del materiale e i processi termici che ha subito. Durante la fase di cristallizzazione del PET le macromolecole formano una struttura lamellare, in cui le catene si ripiegano su sé stesse in modo ordinato, ma, nello stesso tempo si verifica la creazione di zone esterne disordinate. Il PET, essendo formato da queste due fasi, si dispone e si organizza in domini, in cui le due fasi coesistono, creando un limite massimo di cristallizzazione termica del 50-60% e, in certi casi, occorre utilizzare degli agenti nucleanti per raggiungere il valore limite.Ricordando che la cristallizzazione non ottimale dei polimeri può portare ad una certa opacità dei manufatti, possiamo dire che il PET ha una bassa velocità di cristallizzazione e, per questo, unite ad altre proprietà, ha avuto una rapida diffusione del mondo del packaging. Durante la lavorazione del PET, il picco di cristallizzazione si può raggiungere ad una temperatura di circa 160 - 170 °C, ma esiste anche una altro sistema per raggiungere questa fase, che è quella meccanica. Infatti, con le operazioni di stiro meccaniche ad una certa temperatura, si crea una cristallizzazione indotta, che consiste in una orientazione forzata delle macromolecole nella direzione dello stiro. Nell’orientazione uniassiale, in cui lo sforzo è applicato in un’unica direzione, si formano strutture dette fibrille, in quella biassiale, in cui lo sforzo ha due componenti perpendicolari tra loro, si formano cristalli larghi e piatti (plates).Questo fenomeno è influenzato da quattro fattori principali: - L’entità dello stiro - La velocità dello stiro - La temperatura - Il peso molecolare La combinazione di queste quattro entità determinano le caratteristiche del PET e, di conseguenza la qualità dello stesso, così, per definire un parametro che possa caratterizzare il prodotto in seguito a queste combinazioni, viene utilizzato un indicatore definito in ”grado di cristallinità”, con cui si vuole indicare la percentuale di materiale che si trova in fase cristallina rispetto alla quantità totale presa in considerazione. In particolare, un aumento del grado di cristallinità comporta un maggiore impaccamento e, grazie alla presenza dei domini cristallini che fungono da nodi fisici del reticolo, vi è un miglioramento delle proprietà meccaniche.Nello stesso tempo, come abbiamo già avuto modo di dire, un aumento della cristallinità del prodotto, può portare ad una certa opacità dello stesso, a causa dei diversi indici di rifrazione, infatti, questo deve essere preso in seria considerazione se si vogliono produrre delle bottiglie trasparenti. Ma dobbiamo anche prestare attenzione alla dimensione dei cristalli, infatti, due contenitori con lo stesso grado di cristallizzazione possono avere trasparenze od opacità differenti, così, più grandi saranno i cristalli, maggiori possibilità si avranno di produrre flaconi opachi. Alla cristallizzazione per stiro è legato il fenomeno di strain hardening, che comporta un aumento delle proprietà meccaniche, termiche e della resistenza a barriera del polietilentereftalato, determinando il successo nella produzione di contenitori.Il punto che individua l’inizio di tale fenomeno è definito Natural Stretch Ratio (NSR). Di conseguenza, quando si soffia una preforma, si deve raggiungere un grado di deformazione (rapporto di stiro) uguale o di poco superiore al NSR, per poter avere l’aumento delle proprietà necessarie per ottenere un prodotto leggero e conformante.Un altro fattore importante da tenere in considerazione durante il soffiaggio delle preforme, che incide sulla cristallizzazione del materiale, è la presenza di acqua. Infatti, se il contenuto di acqua nel PET può teoricamente arrivare all’1% del suo peso, bisogna considerare che la sua presenza può variare le proprietà fisiche, meccaniche e di barriera. Questo si verifica perché l’acqua è un plasticizzante che ha effetto sull’orientamento del materiale, sulla stabilità termica e, quindi, anche sulla cristallizzazione indotta per stiro, creando una situazione di scorrimento tra le macromolecole, riproducendo una similitudine con un polimero di viscosità inferiore. La percentuale di acqua influisce anche sul natural stretch ratio e, quindi, sulle proprietà del manufatto finito, a parità di stiro assiale e radiale, una preforma contenente acqua avrà proprietà inferiori, come se fosse soffiata a una temperatura più alta. Traduzione automatica. Ci scusiamo per eventuali inesattezze. Articolo originale in Italiano.
SCOPRI DI PIU'Impiego di Isolanti in Fibra di Poliestere Riciclata: Rivoluzionare l'Isolamento Termo-Acustico nell'Edilizia Sostenibiledi Marco ArezioNell'ambito dell'economia circolare, gli isolanti termo-acustici prodotti con fibre di poliestere riciclate rappresentano una soluzione innovativa e sostenibile per l'edilizia moderna. Questi materiali non solo contribuiscono alla riduzione dell'impatto ambientale, ma offrono anche prestazioni competitive rispetto agli isolanti tradizionali. In questo articolo, esploreremo la produzione, le caratteristiche, l'utilizzo, il confronto con altri isolanti termo-acustici riciclati, la riciclabilità e l'installazione di questi materiali. Produzione della Fibra di Poliestere RiciclataLa produzione di isolanti termo-acustici in fibre di poliestere riciclate inizia con la raccolta di PET (tereftalato di polietilene), normalmente proveniente dalle bottiglie di plastica e imballaggi. Questi rifiuti vengono puliti, triturati e trasformati in fiocchi e successivamente fusi e filati in fibre. Le fibre di poliestere riciclate sono poi cardate e agugliate per formare dei pannelli o rotoli isolanti. Questo processo da fibra riciclata, non solo riduce la quantità di rifiuti in discarica, ma riduce anche il consumo energetico e le emissioni di CO2 rispetto alla produzione di poliestere vergine. Caratteristiche Termo-Acustiche Gli isolanti in fibra di poliestere riciclata offrono eccellenti proprietà termo-acustiche. Grazie alla loro struttura fibrosa, questi materiali hanno una bassa conducibilità termica, che li rende efficaci nel limitare il trasferimento di calore. Ciò contribuisce a migliorare l'efficienza energetica degli edifici, riducendo la necessità di riscaldamento in inverno e di raffrescamento in estate. Dal punto di vista acustico, le fibre di poliestere assorbono e disperdono le onde sonore, migliorando così il comfort acustico all'interno degli spazi abitativi. Utilizzo in EdiliziaGli isolanti termo-acustici in fibra di poliestere riciclata trovano impiego in una vasta gamma di applicazioni nell'edilizia, dalla coibentazione di pareti, tetti e solai, all'isolamento di pavimenti e condotte HVAC. La loro versatilità e facilità di installazione li rendono adatti sia a nuove costruzioni che a progetti di ristrutturazione. Confronto con Altri Isolanti Termo-Acustici Riciclati Rispetto ad altri isolanti termo-acustici riciclati, come quelli in lana di roccia o fibra di vetro, gli isolanti in fibre di poliestere riciclate offrono vantaggi significativi in termini di sostenibilità e salute. Sono privi di leganti chimici nocivi, non irritano la pelle o le vie respiratorie durante l'installazione e sono completamente riciclabili a fine vita. Tuttavia, è importante considerare che ogni materiale ha le sue specifiche proprietà e applicazioni ottimali, e la scelta dovrebbe essere basata su una valutazione complessiva delle esigenze di isolamento, del contesto di utilizzo e degli obiettivi di sostenibilità. Riciclabilità Uno degli aspetti più rilevanti degli isolanti in fibra di poliestere riciclata è la loro riciclabilità. A fine vita, possono essere facilmente raccolti e reintrodotti nel ciclo produttivo per creare nuovi prodotti, contribuendo a ridurre ulteriormente l'impronta ecologica dell'edilizia. Questo ciclo chiuso è fondamentale per promuovere un'economia circolare nel settore delle costruzioni. Installazione L'installazione degli isolanti termo-acustici in fibre di poliestere riciclate è relativamente semplice e non richiede attrezzature speciali. I materiali possono essere tagliati a misura e adattati agli spazi da isolare. È importante seguire le migliori pratiche per garantire l'efficacia dell'isolamento, come la corretta sigillatura dei giunti e l'evitamento di ponti termici. Gli isolanti termo-acustici in fibre di poliestere riciclate sono disponibili in vari formati in commercio, adattandosi così a diverse esigenze di applicazione nell'edilizia. Questi materiali combinano sostenibilità con elevate prestazioni di isolamento, rendendoli una scelta popolare per progetti di costruzione e ristrutturazione orientati all'efficienza energetica e al comfort abitativo. Di seguito, esploriamo i formati disponibili e i valori di isolamento tipici associati a questi prodotti. Formati Disponibili Pannelli Rigidi o Semi-rigidi: Questi sono tra i formati più comuni e sono utilizzati per l'isolamento di pareti, tetti, solai e pavimenti. Offrono una buona resistenza alla compressione e sono facili da installare, tagliare e adattare alle diverse strutture edilizie. Rotoli: Flessibili e facili da dispiegare, i rotoli sono ideali per l'isolamento di grandi superfici, come tetti a falda e sottotetti. Possono essere facilmente tagliati per adattarsi a spazi irregolari, offrendo un'installazione rapida e efficiente. Battiscopa: Specificamente progettati per l'isolamento acustico di pareti divisorie interne e solai, questi formati offrono un'eccellente riduzione del trasferimento di suono tra le unità abitative o le stanze. Fiocchi: Usati per l'isolamento soffiato, i fiocchi sono particolarmente adatti per riempire cavità irregolari o difficili da raggiungere, come gli spazi tra le travi dei tetti. Materassini Acustici: Specializzati per l'isolamento acustico, questi prodotti sono spesso utilizzati in studi di registrazione, cinema in casa e altre applicazioni dove il controllo del suono è critico. Valori di Isolamento Termo-AcusticoI valori di isolamento degli isolanti termo-acustici in fibre di poliestere riciclate variano a seconda dello spessore e della densità del materiale. Ecco alcuni valori tipici: Conducibilità Termica (λ): La conducibilità termica di questi materiali si aggira comunemente intorno a 0,038 - 0,040 W/(m·K), che indica una buona capacità di limitare il flusso di calore attraverso l'isolante. Resistenza Termica (R): La resistenza termica, espressa in m²K/W, dipende dallo spessore del materiale isolante. Per esempio, un pannello di 100 mm di spessore con una conducibilità termica di 0,038 W/(m·K) avrà una resistenza termica di circa 2,63 m²K/W, offrendo un buon livello di isolamento termico. Coefficiente di Assorbimento Acustico (α): Questo valore varia a seconda della frequenza del suono, ma gli isolanti in poliestere riciclati possono raggiungere coefficienti di assorbimento acustico superiori a 0,8 (su una scala da 0 a 1) in specifiche bande di frequenza, indicando un'elevata capacità di assorbire il suono. Indice di Riduzione del Suono (Rw): Gli isolanti in fibre di poliestere possono avere indici Rw che variano significativamente, con valori che possono superare i 50 dB per configurazioni ottimali, indicando un'eccellente capacità di riduzione del trasferimento di suono attraverso le strutture isolate. Conclusione Gli isolanti termo-acustici in fibre di poliestere riciclate offrono una combinazione di versatilità, prestazioni e sostenibilità, rendendoli adatti a un'ampia gamma di applicazioni nell'edilizia moderna. La disponibilità in diversi formati assicura che possano essere impiegati in vari contesti di costruzione, mentre i loro valori di isolamento li rendono una scelta efficace per migliorare l'efficienza energetica e il comfort abitativo. La scelta del formato e dello spessore appropriati dipenderà dalle specifiche esigenze del progetto e dagli obiettivi di isolamento desiderati.
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