L'internazionalizzazione della produzione della poliammide Italiana festeggia quest'anno i 25 anni in Sud America L'occasione è la fiera Plasticos Brasil, che si svolge al San Paolo in Brasile, per fare il punto degli obbiettivi raggiunti dal gruppo Italiano attivo nella produzione delle poliammide. Dallo stabilimento brasiliano non si guarda solo all'area nazionale, ma è un trampolino di lancio per i servizi e per i prodotti, utile per tutte le realtà del sud America, con l'obbiettivo di essere vicini ai clienti del settore delle materie plastiche. Un mercato molto ampio quello dei compounds di poliammide, che intercetta molti mercati maturi e sviluppati, diversi tra loro, realizzando un mix settoriale molto importante per l'azienda. A Plasticos Brasil, infatti, il gruppo conferma l’importanza strategica del sito produttivo brasiliano, punto di riferimento per tutto il Sud America «E’ oggi una presenza consolidata e strategica quella di RadiciGroup in Sud America – dice con orgoglio Jane Campos, South America Country Manager di RadiciGroup High Performance Polymers – Risale al 1998 il primo insediamento del gruppo, con un sito produttivo di proprietà in Brasile, vicino a San Paolo, che in questi 25 anni è cresciuto per competenza, know-how e capacità produttiva».RadiciGroup partecipa a Plasticos Brasil (stand K038) - fiera locale di riferimento per il settore dei materiali polimerici che si svolge dal 27 al 31 marzo a San Paolo - confermando dunque l’importanza strategica del mercato brasiliano e sud americano per la sua attività di produzione e commercializzazione dei tecnopolimeri a uso ingegneristico.«Nel corso degli anni – prosegue Jane Campos – la famiglia Radici ha continuato a investire nel nostro Paese, credendo fortemente nelle sue prospettive di sviluppo nei mercati automotive, elettrico/elettronico, beni di consumo e industriali.Da “outsider” siamo diventati fornitori di riferimento di questi settori, con numerosi clienti che hanno riconosciuto l’alta qualità dei nostri prodotti e l’affidabilità nel servizio. Questo è stato possibile grazie a un forte commitment della proprietà e al supporto della struttura centrale di High Performance Polymers, oltre che a un graduale e significativo piano di investimenti per garantire la crescita, la sostenibilità e l’innovazione nel business».L’attività in Brasile e Sud America è altamente strategica per la Business Area High Performance Polymers - ha detto Maurizio Radici, Vice Presidente e COO di RadiciGroup – e può contare su una struttura globale contraddistinta da un network di unità produttive e commerciali in Europa, Nord e Sud America e Asia, che consente di soddisfare clienti globali e locali con un’offerta completa, innovativa e sostenibile. Ecco perché anche qui abbiamo deciso man mano di rinforzare la nostra presenza attraverso nuove e moderne linee di produzione, incrementando la capacità produttiva e quindi il nostro livello di efficienza».Traduzione automatica. Ci scusiamo per eventuali inesattezze. Articolo originale in Italiano.Fonte: Gruppo Radici
SCOPRI DI PIU'Esplora i vantaggi di inserire il tuo profilo aziendale all’interno del portale del riciclo rMIX per ampliare la rete e le opportunità della tua impresa nel settore sostenibiledi Marco ArezioNell'era digitale, la visibilità online è diventata una componente fondamentale per il successo di qualsiasi azienda. Questo è particolarmente vero per il settore dell'economia circolare, dove l'innovazione e la sostenibilità si incontrano per creare un futuro più verde. Ecco perché rMIX, il portale del riciclo, rappresenta un'opportunità unica per le aziende impegnate nel riciclo e nella sostenibilità: una piattaforma dedicata, dove poter pubblicare il profilo della propria azienda, guadagnando visibilità in un settore in costante crescita. Una Vetrina per la Tua Azienda rMIX non è solo un portale, ma una vera e propria vetrina dedicata al mondo dell'economia circolare. Grazie alla possibilità di pubblicare una scheda dettagliata della tua azienda, con testi, indirizzi, sito internet, riferimenti aziendali e fotografie, potrai mostrare i punti di forza e le specializzazioni della tua attività a un pubblico interessato e specializzato. Visibilità Mirata Uno dei vantaggi principali di rMIX è la possibilità di scegliere la posizione del tuo profilo aziendale in base alla categoria di attività a cui appartieni. Che tu sia specializzato in polimeri riciclati, carta, vetro, legno, RAEE, metalli, tessuti riciclati, macchine industriali, prodotti realizzati con materiali riciclati, consulenza tecnica, commerciale, manageriale, distribuzione di prodotti, ricerca e offerta di lavoro o in altri settori, il tuo profilo sarà sempre visibile, assicurandoti una facile rintracciabilità.Opzioni di Abbonamento Flessibili Il portale del riciclo rMIX offre diverse opzioni di abbonamento, adatte ad ogni esigenza aziendale.- L'abbonamento gratuito rMIX Zero permette di pubblicare il profilo aziendale in modo integrale, con la visibilità dei contatti limitata agli abbonati a rMIX Power e Turbo. Questo rappresenta un'ottima opportunità per avvicinarsi al mondo rMIX e iniziare a guadagnare visibilità.- Per chi desidera entrare in contatto velocemente con possibili fornitori o clienti, la scelta dell’abbonamento rMIX Profilo, con i propri contatti aziendali visibili a chiunque acceda al portale (anche se non abbonati) è la scelta consigliata. - Infine, per chi desidera invece massimizzare la propria esposizione, è possibile optare per l'abbonamento rMIX On TOP (in abbinamento con rMIX Profilo), che garantisce, sempre, una posizione privilegiata all'interno della piattaforma. Traduzione in 4 Lingue In un mondo sempre più globalizzato, la capacità di comunicare oltre i confini nazionali è fondamentale. rMIX lo sa bene e offre la traduzione del tuo profilo aziendale in 4 lingue, rendendolo accessibile a un pubblico internazionale. Questo significa che la tua azienda potrà raggiungere potenziali clienti e partner in tutto il mondo, ampliando le opportunità di business e collaborazione. Le lingue trattate sono: Italiano, Inglese, Francese e Spagnolo. Unire le Forze per un Futuro Sostenibile Pubblicare il profilo della tua azienda su rMIX non significa solo guadagnare visibilità; significa anche diventare parte di una comunità impegnata a promuovere l'economia circolare e a lavorare insieme per un futuro più sostenibile. Unendoti a rMIX, avrai l'opportunità di connetterti con altre aziende e professionisti del settore, scambiare idee, trovare nuovi clienti e fornitori, e contribuire attivamente alla transizione verso un'economia più verde e responsabile. In conclusione, rMIX rappresenta una piattaforma unica per le aziende che operano nel settore dell'economia circolare. Con la sua ampia visibilità, la flessibilità degli abbonamenti e la possibilità di raggiungere un pubblico internazionale, rMIX offre gli strumenti necessari per crescere, innovare e contribuire attivamente alla costruzione di un futuro sostenibile. Non perdere l'opportunità di far conoscere la tua azienda al mondo: pubblica oggi stesso il tuo profilo su rMIX.
SCOPRI DI PIU'La storia dello stampaggio rotazionale con materiali diversidi Marco ArezioIl processo dello stampaggio tramite il processo rotazionale sembra una conquista recente, nata in concomitanza con l’esplosione dell’uso della plastica dopo la seconda guerra mondiale. In realtà, anche se con altri materiali, la costruzione di oggetti attraverso il processo di rotazione dello stampo, si può far salire al periodo egizio, greco e anche cinese, i cui artigiani realizzavano oggetti in ceramica per l’uso quotidiano ed artistico. Sono avvenuti, infatti, numerosi ritrovamenti di ceramiche sferiche o semisferiche che hanno fatto riflettere di quanto fosse stata diffusa questa tecnica costruttiva in quelle ere storiche. Un altro esempio documentato dell’uso di questo sistema produttivo è da far risalire intorno al 1600 d.C., periodo in cui i cioccolatieri svizzeri utilizzavano la tecnica rotazionale per creare uova di cioccolato cave, ma soprattutto dallo spessore uniforme. Bisogna aspettare però fino al 1855 quando l’inglese R. Peters introdusse lo stampaggio a rotazione biassiale per la produzione industriale di involucri cavi, tra i quali anche gli elementi di protezione dei pezzi di artiglieria. La dimestichezza con cui i produttori si avvicinarono al sistema di iniezione rotazionale, permise numerose esperienze applicative su prodotti come la cera, ad opera di F.A. Voelke nel 1905, come il gesso per mano di R.J. Powell nei primi anni 20 del secolo scorso. A partire dagli anni ’50 del secolo scorso, con l’avvento delle materie plastiche, lo stampaggio rotazionale fu impiegato, per la prima volta, nella realizzazione delle teste delle bambole utilizzando il PVC in polvere e impiegando stampi di lega di nichel-rame. Fu davvero un colpo di fulmine per l’industria, infatti lo stampaggio rotazionale utilizzando le materie plastiche crebbe in maniera vertiginosa, creando sempre nuovi e più grandi prodotti nei settori commerciali più disparati. Se tra il 1950 e il 1960 l’applicazione di questo sistema riguardò prevalentemente i giocattoli o i piccoli accessori per la casa, ma nei periodi successivi, con la costruzione di nuovi e sempre più grandi stampi, si realizzarono prodotti industriali di grandi dimensioni, come i contenitori di sostanze chimiche, cisterne per fertilizzanti e diserbanti, serbatoi dell’acqua e di carburanti, serbatoi per auto, barriere stradali, barche, canoe, boe e molti altri prodotti. Categoria: notizie - tecnica - plastica - stampaggio rotazionale
SCOPRI DI PIU'La competizione quotidiana fra persone con armi sociali diverse crea spesso situazioni di rabbia e di odio di Marco ArezioIn macchina, in ufficio, in casa, con gli amici o i conoscenti, si possono creare situazioni difficili che comportano un coinvolgimento emotivo e di difesa, scatenando picchi di rabbia non sempre facilmente gestibili. La frenesia della vita non è più, come in passato, una scelta, attraverso la quale si tentava di salire la scala sociale, di raggiungere il benessere economico o le condizioni di vita appaganti, oggi la frenesia consuma le persone senza dare in cambio piccoli gradini e poche prospettive. La rabbia è una risposta emotiva complessa, che coinvolge diversi sistemi e aree del cervello, le cui principali sono: Amigdala Questa struttura profondamente situata nel cervello gioca un ruolo cruciale nella percezione e nella reazione alle minacce. Quando identifichiamo una situazione come minacciosa o frustrante, l'amigdala può attivarsi rapidamente, innescando una risposta di "combattimento o fuga". Ippocampo Vicino all'amigdala, l'ippocampo è coinvolto nel riconoscimento e nella memoria delle situazioni che hanno provocato rabbia in passato. Corteccia prefrontale Quest'area del cervello è coinvolta nel pensiero razionale, nella pianificazione e nel controllo degli impulsi. Quando siamo arrabbiati, la corteccia prefrontale può aiutarci a valutare se esprimere o no quella rabbia e in che modo. Ipotalamo Questa regione regola molte funzioni autonome del corpo, tra cui la risposta di "combattimento o fuga". Quando siamo arrabbiati, l'ipotalamo può innescare una serie di risposte fisiologiche come l'aumento della frequenza cardiaca, la dilatazione delle pupille e il rilascio di ormoni come l'adrenalina. Sistema limbico Oltre all'amigdala e all'ippocampo, altre parti del sistema limbico sono coinvolte nella regolazione delle emozioni e possono contribuire alla risposta della rabbia. Neurotrasmettitori Diverse sostanze chimiche nel cervello giocano un ruolo nella modulazione della rabbia, ad esempio, livelli ridotti di serotonina sono stati associati a comportamenti aggressivi. È importante notare che mentre queste aree del cervello sono coinvolte nella rabbia, l'espressione e la gestione della rabbia sono influenzate da una combinazione di fattori biologici, ambientali e psicologici. Ad esempio, l'educazione, le esperienze personali e le abitudini cognitive possono modulare la nostra tendenza a sentirci arrabbiati e il modo in cui esprimiamo quella rabbia. Se ci si sente particolarmente inclini a forme frequenti di rabbia, è necessario capire come raggiungere un equilibrio per poter gestire o superare situazioni che, alla lunga, inficeranno la serenità individuale. Infatti, prima di poter gestire la rabbia o l'odio, è essenziale riconoscerli. La consapevolezza di sé può aiutare a capire cosa scatena queste emozioni e a riconoscere i segnali fisici associati, come tensione muscolare o aumento della frequenza cardiaca. Ci sono tecniche, come la respirazione profonda e la meditazione che possono aiutare a calmare il sistema nervoso e a ridurre la rabbia o l'odio. Inoltre, parlare dei propri sentimenti con qualcuno di fiducia o scrivere in un diario può aiutare a processare e rilasciare emozioni intense. In ogni caso, se ci si sente sopraffatto dalla rabbia, bisognerebbe cercare di prendere una pausa, allontanandosi dalla situazione stressante e darsi del tempo per riflettere, in modo da prevenire reazioni impulsive. E’ importante anche cercare di vedere la situazione che ha provocato l’esplosione di rabbia, da una prospettiva diversa, forse c'è una spiegazione logica o un malinteso alla base. Una costante attività fisica può aiutare a ridurre lo stress e a liberare la tensione, ma è anche importante evitare situazioni, persone o cose che sai scateneranno la rabbia, se possibile. Infine, la ruminazione su eventi passati può alimentare il senso di rabbia, quindi bisognerebbe lasciare andare il passato e concentrati su ciò che si può facilmente controllare nel presente.
SCOPRI DI PIU'Come riciclare un materiale dai molteplici impieghi proveniente dai settori del packaging, edilizia e fooddi Marco ArezioL’EPS o più comunemente chiamato polistirolo espanso, è ottenuto dal polistirene per mezzo di un processo di polimerizzazione che si realizza attraverso una reazione chimica dello stirene. In fase di polimerizzazione, al polistirene vengono aggiunti degli additivi espandenti come il pentano, favorendo la nascita dell’EPS, che si presenta in piccole palline dall’aspetto vetroso e di granulometria differente. Portando poi le palline ad una temperatura di circa 90 °C attraverso l’uso del vapore, il gas in esse contenuto, innesca la loro espansione volumetrica pari a 20 - 50 volte il volume delle stesse. Terminata la fase espansiva si passa alla sinterizzazione delle palline, che consiste, sempre attraverso l’impiego di vapore a 110 - 120 °C, nella capacità di agglomerarsi tra loro, con la possibilità di creare blocchi monolitici. L’EPS così prodotto viene impiegato in molteplici settori, quali quelli degli isolanti in edilizia, per la protezione degli oggetti durante le fasi di imballo, e nel settore alimentare per la produzione di contenitori di varie tipologie. Questo larghissimo impiego multisettoriale, porta alla creazione di una grande quantità di rifiuti che devono essere correttamente gestiti, avviandoli al riciclo, in quanto l’EPS può essere un prodotto circolare.Come si ricicla l’EPS con il sistema meccanico La prima criticità che si incontra parlando di riciclo dell’EPS è il suo volume in rapporto con il suo peso, due elementi che determinano costi per il deposito degli scarti e per il loro trasporto. Infatti è un materiale molto leggero, circa 15-25 Kg. /m3 e molto voluminoso. Per questi motivi la prima fase del riciclo dell’EPS risiede nella sua riduzione volumetrica, attraverso la frantumazione degli scarti per via meccanica, in modo da ricavare pezzi irregolari con dimensioni da 2 a 10 cm. Terminata la fase della frantumazione si passa a quella della macinazione, che consiste nell’impiegare mulini a martelli o mulini a coltelli con alberi controrotanti, che hanno la capacità di ridurre l’EPS alle dimensioni desiderate. In alternativa alla macinazione, gli scarti di EPS frantumati possono essere compattati con presse specifiche, così da ridurne in modo monolitico il volume, portando il peso specifico tra i 300 e gli 800 Kg/m3. Se si opta per la macinazione degli scarti si ottiene una materia prima che può essere utilizzata per le fasi di estrusione, creando poi un polimero cristallo granulare con una fluidità alta, intorno a 14-18, utilizzabile per lo stampaggio ad iniezione. Per estrudere l’EPS è necessario dotarsi di un impianto di alimentazione forzata in quanto il materiale è molto leggero, inoltre è consigliabile dotarsi di un impianto di degasaggio per togliere i gas presenti all’interno della struttura cellulare. Se gli scarti macinati o compattati provengono dalla raccolta differenziata, quindi post consumo, sul nastro trasportatore è consigliabile inserire un magnete che possa intercettare eventuali elementi metallici presenti nel macinato. Inoltre è sempre opportuno setacciare il macinato in modo da eliminare eventuali impurità costituite da legno, carta, elementi non ferrosi che non vengono intercettati dai magneti. Ci sono altri sistemi di riciclo non meccanici per l’EPS che possono essere elencati qui di seguito: • Sistema del cracking molecolare per via termomeccanica • Sistema a microonde e infrarossi che genera un processo pirolitico controllato • Sistema di dissoluzione liquida che permette il recupero dell’EPS non contaminato
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